sabato 29 maggio 2010

chiamate di correo e foglie di fico

Se, come credo – e come crede quel galantuomo di Ciampi il cui parere è ben espresso nell'intervista citata in fondo a questo scritto – l'inchiesta sull'attentato all'Addaura (Palermo) contiene in nuce la storia della 'discesa in campo' di Silvio Berlusconi e la formazione/presentazione di Forza Italia quale compagine partitica in grado di riempire il vuoto politico seguito a Mani Pulite, tutto ciò che ne è seguito e la storia grama e infame di questo paese devono essere letti quale dispiegamento portentoso e geniale di 'forze oscure' capaci di condizionare la vita democratica di questo paese.

Va da sé che quell'inchiesta verrà denegata, vilipesa, smentita, insabbiata e il suo esito naturale è quello di tutte le altre inchieste di stragi e bombe in piazza e sui treni che fanno l'infamia del paese che abitiamo e che ha dato prova di 'sensibilità democratica zero' - visto il sostegno elettorale di cui ha goduto e gode l'attuale inquilino di palazzo Chigi, pardon Grazioli.

E il provvedimento sulle intercettazioni attualmente in discussione in parlamento contribuirà al 'buio oltre la siepe' della nostra democrazia d'accatto, da repubblica delle banane e il resto lo farà quel buon uomo di Minzolini e tutti i 'civil servants' del beneamato leader nostro, - il molto osannato e omaggiato e servito e riverito e pedo-leccato cavalier Silvio Berlusconi.

Se questo è lo stato delle cose – continuerò a sostenerlo e ripeterlo in ogni sede e occasione di dialogo – lo dobbiamo agli emeriti cialtroni che quell'uomo hanno sentito nel loro animus 'democratico' come uomo perbene e garante dei loro interessi sporchi di evasori impuniti e recidivi ed ogni preteso alibi e difesa della categoria è foglia di fico che nasconde le colossali vergogne di fautori della storia della colonna infame che è stata scritta e si continua a scrivere in questo disgraziato paese.

E' un'ovvietà dire che responsabili dell'infamia di un paese sono coloro che sostengono un qualsiasi Barabba nella sua irresistibile ascesa. E' valso per il cavalier Benito Mussolini, vale per il suo tristo e squallido epigono odierno che lamenta di non aver potere - e figuriamoci a che punto saremmo se l'avesse al modo che pretende e sogna!

Però c'è ancora qualcuno che si lamenta di questo indice puntato verso la vergognosa e vile base elettorale e i sostenitori politici di questa infamia nazionale che è Forza Italia e i suoi alleati nello s-governo del paese. Sono adulti, vaccinati, forse anche un filino intelligenti in altri campi di applicazione e professione, ma a questa solare evidenza e chiamata di correo non ci arrivano proprio, poverini. Bisogna capirli: ne va della loro dignità. - che, a forza di calpestarla come la loro ombra, è ridotta a uno straccio.

http://www.repubblica.it/politica/2010/05/29/news/notte-golpe-4418306/

venerdì 28 maggio 2010

l'innocenza dei 'senza parola'

Il mio giardino pensile è poca cosa: una quindicina di piante ed essenze diverse, ma lo sguardo su quel rigoglio di foglie e fiori - felice del suo essere variamente verde e colorato – si appaga, si rasserena.

Amo di più le piante che gli animali domestici: per quel loro manifestarsi ed esistere in silenzio ed essere misteriose nella bellezza del loro primo sbocciare e nel loro reclinare il capo e morire senza un grido, una frase detta, una lacrima: nessuna recriminazione o incriminazione a chi le coltiva per l'aver sbagliato una potatura, esagerato nell'innaffiare o mai concimato e lottato contro gli insetti nocivi.

Vivono di discrezione, le piante, e solo se ci sono le giuste condizioni al loro sviluppo, altrimenti si fanno da parte, seccano e ci lasciano dentro quel vuoto che consegue all'osservazione che, senza di loro, è un altro mondo: una città di pietra vilipesa dal passaggio di troppi uomini e cani e dalle loro vistose deiezioni e rifiuti e rumori orribili che chiamano 'musica', ma è un 'rap' orrendo o un 'rock' di cui faremmo volentieri a meno, se lo consentisse la buona educazione di abbassare i volumi delle macchine da musica domestiche o l'indossare le cuffie e spararsi nel cerebro centomila watt di potenza.

Eppure il mondo vegetale è capace di grandi cattedrali nei luoghi in cui ha potuto operare il Grande Architetto Naturale e nelle giungle entri come nelle immense chiese gotiche in punta di piedi e l'Impero Verde ti sovrasta e ti è maggiore di mille lunghezze storiche e ospita fiere e terribili serpenti e coccodrilli e caimani e anaconda – e ancora ricordo il canto notturno della giungla primaria, in Perù, e l'inquietudine che provavo e reprimevo scivolando con la canoa, al tramonto, nei labirinti acquei della palude e il bravo conduttore mi indicava le rilucenze degli occhi dei caimani a pelo d'acqua e raccontava a voce bassa, piatta, priva di emozione, dei molti suoi conoscenti morti tra le spire del killer d'acqua seriale: l'enorme anaconda che rovescia le barche ed è un breve gridare e le acque rotte e cerchiate dalla inutile lotta e poi di nuovo la quiete, il silenzio.

E mi commuove, al mattino, quando le innaffio, osservare quel loro domestico soccombere: una foglia gialla che appare improvvisa, un fiore che ha reclinato il capo e non sai perché l'intera pianta, viva e apparentemente forte ha consentito alla sua morte e quali complessi meccanismi presiedono a questa 'selezione naturale' di cui sappiamo davvero nulla.

Il silenzio degli innocenti, l'innocenza dei senza parola.

mercoledì 26 maggio 2010

accenni prudenti e sereni

E' ben vero che, a forza di 'lasciar parlare i corpi', finisce che non ci si capisce più nulla.
Ho rimediato un complimento, l'altra sera, o così credo.
Ballavo con una bella donna, una soprano. Le davo un 45 anni o giù di lì, e, non so più più come, è uscita la comparazione - in forza della quale io non avrei l'età che ho bensì sarei prossimo alla sua. L'ho ringraziata con trasporto, ma l'imbarazzo che ne è seguito era palese e spesso come una fetta di salame tagliato grosso. Perché rivelava un 'complesso di Seneca' da far spavento e dar dei punti al 'De senectute'.

Il fatto è che non sai bene che ti succede a questa età che è la soglia di ogni definitivo abbandono: l'età oscura, la si dice, - che ancora c'è qualche novantenne che ti sopravvive, ma in corsia di lancio della vetustà prossima ventura ci sei subito tu e, di là, fra un 15/20 anni, c'è il fatidico buio, il 'mondo dei più': il mondo di coloro che mai ritornano a dirti se davvero c'è qualcosa che si muove: un paradiso qualunque, che so, una nuvoletta rosea e tu con l'arpa a pizzicare l'aria dell'Aida o 'the sound of silence', vi saprò dire quando si farà quell'ora.

C'è una pubblicità che trasmettono su raitre e un duetto di un giovanotto-cortese e una vecchietta-male-in-arnese che canticchiano su ritmo e musica osceni: 'L'aiuto, mia signora, a far le scale?' 'Grazie, caro amico, il monta-scale io ho' - che ogni volta che ricorre a chiusura di trasmissione corro a precipizio dalla stanza in cui mi trovo a spengere la radio per spengere la tristezza.
Non so se sia per quel: '...il montascale-io-ho' - che suona come un insulto alle 'Odi Barbare' e 'Rime e ritmi' carducciani o alle superbe ottave del Manzoni, ma corro a perdifiato e chiudo di brutto, per non incorrere in depressione aggravata e rampicante.

Certe pubblicità dovrebbero essere vietate per legge: come quella del 'prurito intimo' o del 'pannolone' che ti salva dalle 'piccole perdite di urina'. Sospetto che Berlusconi e le sue odiose e becere televisioni commerciali siano responsabili anche di quest'altro degrado.
Ma perché trasmetterle su raitre: ultima frontiera della decenza, dico io.

Ridatemi l'Ottocento e la sua grazia e gli accenni prudenti e sereni, voglio scendere.

campa cavallo (che il fisco cresce)

Sono tempi grami per tutti e nel corso dei tempi grami si vedono cadere le illusioni una ad una e si può agevolmente constatare che gli asini non volano e, se anche volassero, ragliano – com'è nella loro natura di asini.

Nei tempi grami si può constatare che L'Unto non fa miracoli, bensì è un povero cristo che promette le solite idiozie elettorali ai suoi affezionatissimi gonzi del 'menomalechesilvioc'è' e, come sempre, come tutti, non le mantiene.

Perciò è bastata una manovra economica che contiene la rintracciabilità dei passaggi di denaro per equiparare L'Unto a 'Visco-il-Vampiro' e pare, si mormora, che faranno perfino una riforma fiscale e faranno pagare le tasse agli evasori: 'Ma dai!' 'Ma si!' 'Proprio loro!?' 'Ma allora è vero che i migliori garanti dell'ordine pubblico sono i criminali a cui si mette addosso una divisa.'
Come in 'Arancia meccanica', ricordate?

I gonzi elettori del Barabba di lotta e di governo mostrano la corda e corre voce che i sondaggi lo diano in calo. 'Oh povero me!' si lamenta il satrapo nostrano e, come quell'imperatore romano sconfitto sul fronte orientale si strugge e si lamenta di notte: 'Varo, Varo, rendimi le mie legioni'.

Niente è più rutilante nel mondo di carta e lustrini dei berlusconiani di vertice e di base; restano giusto i festini con le solite escorts, tenuti ben nascosti e non più pubblicati dai giornali per via della legge-bavaglio, perché, si sa, quella è vita privata e la moralità pubblica non si sa più che sia e dove abbia traslocato e se sbraca in pubblico anche il premier e fa le corna e racconta le barzellette vuol dire che il popolo lo ama, lo adora e lo vuole così, come mamma lo ha fatto: strafatto di viagra e che si vanta (smentito dalle antiche intercettazioni delle sue puellae) dei suoi ludi amatorii e, la sera, in villa, ecco la chitarra e il mandolino e la voce tremula al chiaro di luna.

Già. Ma canterà ancora il rosignolo di Arcore le sue dolci canzoni per la delizia di quei po' po' di palati fini dei suoi aficionados? Forse che si, ma solo quando la crisi globale non farà più crollare le borse. Campa cavallo.

martedì 18 maggio 2010

forum e radici

riporto una breve silloge del dibattito che si è acceso sul mio post 'le radici 'cristiane' dell'Europa' a complemento di tesi e pareri

CITAZIONE (conte-stgermain @ 17/5/2010, 22:50)
Io invece sono convinto del contrario, ho ricevuto una educazione religiosa, e non credo di averne patito alcun danno, mentre mi sembra di notare molta più vulnerabilità in persone che sono state educate allo scetticismo e all'ateismo Tu pensa, Fire, che se Gesu Cristo esistesse oggi, voi lo considerereste al pari di un terrorista mediorientale ! Ne sono certo.

Direbbero innanzi tutto che è un obsoleto rompiballe. Capellone.Che prospetta panorami disfattistici e tutto sommato anacronistici.Ma figurati...Non fare agli altri...Ma quando mai ! Questo è un rompi antiquato ..Ma che scoccione ... Poi questo Emanuele vulgo Gesu' probabilmente si fa delle canne e di brutto . E che ha una storia mica tanto poi bene con Maddalena, si quella la' , la pedicure . Ed è un tizio che invece di andare a guardare in casa di altri guardasse nella sua . Gia', perchè del povero Giuseppe e delle sue corna in paese se ne parlava...Maria la matta che ne aveva fatte quanto Carlo in Francia e poi è andata a tirar fuori lo Spirito Santo...Fu una pagina in paese..

Ommio Dio. Mi ritrovo con le stesse motivazioni che l'hanno fatto crocifiggere...
[/QUOTE]

Sei deliziosa, Cinzia, e spiritosa. Anch'io vengo da suore e preti e non so dire se fu bene o male di parte loro o se è la mia intera storia familiare di separazioni e abbandoni a essere parte maggiore di quel male.
La discussione sulle radici dovrebbe riportarsi sul suo binario di origine che, per me che ho proposto la discussione, è quello di un messaggio cristiano che nasce dal verbo di un Amore che si pretende 'divino' e con riverberi umani universali, ma che si è fatto 'azione militante' e vera e propria 'milizia' armata - come ben ha mostrato il film 'Agorà' di Amenabar. Controllare 'Ipazia' filosofa pagana' su Wikipedia (o sul mio blog) per verificare la sostanziale adesione storica del film agli accadimenti di allora.
E sempre 'azione militante' fu quella che venne condotta in seguito per cancellare le vestigia delle religioni sprezzantemente dette 'pagane' e uccisi e torturati i fedeli di un messaggio cristiano delle origini che rigettavano i lussi e le nefandezze della curia papalina e si dicevano 'i puri' (catari).
E' una mala radice di grande consistenza- forse la maggiore e tuttora veicola la cattiva linfa delle persistenti tendenze della curia romana ad intromettersi nella vita degli Stati (specialmente italiano) e condizionarne le leggi in negativo (vedi la 'battaglia' dell'aborto per interposto partito 'cristiano' e la legge 40 sulla fecondazione assistita e la figura sporca che hanno fatto i cattolici integralisti sul caso della povera Emanuela in coma da vent'anni: in questo simili ai maledetti antiabortisti americani).
Cattive radici, perciò, da evidenziare e troncare, se possibile. E basterebbe la battaglia laica de: 'libera chiesa in libero stato' se non fosse che i capi-in-testa in veste cardinalizia e vescovile hanno trovato il modo di aggirare l'assunto e domesticarlo con 'i cattolici in politica' - tramite i quali fare azione di lobbing e condizionare vergognosamente l'iter delle leggi e perfino l'intenzione di voto degli italiani. Abbraccione.

domenica 16 maggio 2010

le radici 'cristiane' dell'Europa (part one)

(…) Nel 1209 i crociati (ventimila cavalieri e 200.000 fanti) furono finalmente tutti riuniti nel quartiere generale di Lione. Avendo Filippo Augusto, re di Francia, rinunciato a guidare la crociata perché impegnato in guerra con Giovanni Senzaterra, il papa Innocenzo III affidò l'incarico al conte Simone di Montfort, appena reduce dalla IV crociata in Oriente.

Al comando di Simone di Montfort – il quale, mano a mano che conquistava un territorio ne riceveva l'investitura da Innocenzo III – i capi dei crociati: il duca di Borgogna, i conti di Nevers, di Saint Paul e di Bar, gli arcivescovi e i vescovi di Autun, Bayeux, Bourges, Chartres, Clermont, Reims, Roanne e Sens con i propri vasalli, spinsero le soldatesche ad atrocità incredibili.

I catari (da: Katharoi: i puri) difendevano i castelli non solo per fedeltà ai loro signori, ma nel tentativo disperato di salvare le loro vite perché, appena i crociati espugnavano una piazza, avveniva un massacro generale della popolazione – al quale neanche i catolici che convivevano con loro potevano sfuggire.

Già all'occupazione di Bèziers, che fu il primo atto della crociata, il 22 luglio 1209, allorché venne dato ordine ai soldati di passare a fil di spada i 20.000 abitanti: uomini, donne e bambini, per vincere la loro esitazione a una carneficina indiscriminata, Arnaldo Amalrico, abate generale di Citeaux - stando a quanto racconta lo storico Cesario di Eisterbac – gridò a gran voce : 'Uccideteli tutti: Dio riconoscerà, poi, i suoi!' (vedi : Documenti n.5)



Lo stesso anno, dopo l'assedio di Carcassonne, a uno dei prefetti che lo implorava di risparmiarlo dicendosi pronto ad abiurare, Simone di Montfort rispose : ' Se sei veramente pentito, il rogo sarà l'espiazione dei tuoi peccati; se menti, riceverai con esso la giusta punizione per la tua perfidia.'



Anche i nobili non sempre sfuggivano alla morte. Nel 1210, avendo il conte di Tolosa fatto espellere il vescovo, Simone di Montfort accorse ad assediare la città e, dopo la conquista, anche Aimery di Montréal, che era con gli assediati, venne impiccato sulla forca e gli ottanta cavalieri del suo seguito passati a fil di spada e la sorella del conte di Tolosa venne gettata in un pozzo e ricoperta di pietre e, infine, dice il cronista Pierre de Vaux: '… i nostri crociati arsero sul rogo non meno di 400 eretici con estrema gioia.'



da 'L'eresia' di Marcello Craveri (storico delle religioni - vedi Wikipedia ) editore Mondadori

sabato 15 maggio 2010

la ricchezza che renderemo al resto de mondo

L'anno che consuma il suo quinto mese di vita è un annus orribilis peggiore di tutti gli altri – e sono molti – che già abbiamo classificato come tali? Sembra di sì, ad ascoltare le geremiadi che la lettura dei quotidiani ti scodella ogni mattina col caffelatte e la Grecia sull'orlo del baratro si appaia all'Italia che il baratro lo paventa e, per piccoli segni, ci avvisa che non dormiremo sonni tranquilli nella seconda metà dell'anno.

Il taglio del cinque e per cento annunciato dal ministro Calderoli al monte stipendi dei parlamentari fa sorridere per l'esiguità del taglio in rapporto alla 'produttività' degli eletti dal popolo e alla dissolutezza dei loro comportamenti conseguente alle cifre altissime sottratte con destrezza ai contribuenti fin qui, ma vorrebbe costituire un segnale per il popolo bue e indorare la pillola della manovra lacrime e sangue che anche in Italia verrà varata per mettere in linea i conti dello stato con la crisi che morde e morderà vieppiù.

Resta il fatto che mettere ordine nei conti dello stato costringe a considerare l'ordine delle grandezze economiche - e la spesa sanitaria da sola vale tot punti e il monte salari della pubblica amministrazione e le pensioni ne collezionano altri che, con una semplice sforbiciata, riporterebbero, d'incanto, il nostro paese nella lista dei 'paesi virtuosi' premiati (o risparmiati) dalle 'agenzie di rating' e dal Fmi che eroga i prestiti internazionali.

Ma le risposte della società che quei tagli subirà sono tutte da vedere e niente sarà indolore perché il bisturi affonderà nei tessuti molli di una società già provata dalla perdita del lavoro e dalla vistosa riduzione dei consumi in attesa di tempi migliori.

Forse non faremo come la Grecia o la Spagna, forse neanche la Thailandia è il nostro modello di riferimento - dal momento che un tycoon campione dei corrotti e corrompibili già ci governa impunito e di 'camicie rosse' sediziose neanche l'ombra per il momento -, ma i brividi lungo la schiena comunque scorrono ad ascoltare la sequela di 'reports' economici che ogni giorno fanno cadere le borse e ci avvisano che l'Europa dovrà rendere al resto del mondo e alle economie che si riassestano sulla scena mondiale tutto il surplus che costituiva il nostro welfare, il nostro benessere e la ricchezza diffusa.

mercoledì 12 maggio 2010

colori folli e solitudini pazzesche

Ero a Burano ieri, un'isola di colori folli: rosa shoking, fucsia, blu elettrico, verde bandiera, zafferano, che insorgono dallo smeraldo opacizzato della laguna nord. Le guide turistiche, mi ha detto una brunetta 'nic(s)oise', affermano che è per via della nebbia e i pescatori che rincasano vedono l'isola in distanza proprio grazie a quel cromatismo folle, ma io credo che la cosa gli abbia preso la mano e diano di matto più per il compiacimento che ricavano dalle foto a raffica dei mille e mille turisti piuttosto che per una pesca che ormai è praticata da poco più del venti per cento della popolazione.



Ho parlato con un vecchio di ottantasette anni che non si reggeva in piedi e gli ho detto di mio nonno che partì da quell'isola per approdare a Venezia e consumare la vita mendico e i figli che cambiavano strada quando lo vedevano sui ponti in distanza che tendeva il cappello.

Oggi è un rendere miseria alla globalizzazione e cambiamo strada e ignoriamo i neri senegalesi che sui ponti ristanno con le borse taroccate dentro ai borsoni sempre pronti alla fuga, ma dilaga anche il mendicismo, tra loro, che, prima, era appannaggio degli zingari e dei balcanici avanti in età e le donne.



Non è più questione di 'recherche' proustiane in quest'isola dimenticata da Dio, ma baciata dal turismo di massa. Con quest'isola l'impatto emotivo è forte per via dei colori e della 'popolarità' esibita 'alla greca' – come sanno i viaggiatori che approdavano alle isole meno conosciute trent'anni fa e si beavano della 'grecità' di paesuoli defilati e abitati da dieci persone e ammaliava il silenzio metafisico della piazzetta sopra il monte sotto al castello fortificato e, di fronte, era il biancheggiare di un monastero con solo un monaco dentro.



Non saprei tollerare l'isolamento di un isola dentro un atollo lagunare e già Venezia mi va stretta per la sua insularità - peraltro coniugata benissimo col mondo che l'assedia e la fa ricca.



Guardavo quelle donne di Burano che entravano e uscivano dai loro piccoli appartamenti a piano terra e mi sembravano formiche intente al poco costrutto del vivere e sopravvivere nel silenzio assolato della calle e del campiello. E neanche le vedi andare in giro, spingersi fino all'altra metà di un'isola che si visita in un'ora – due se sconti l'incanto dell'angolino tipico, del colore che incanta e costringi dentro una foto.



Ma come si fa a sopravvivere così: tutte casa, chiesa, marito e, la sera, neanche più il popolo dei turisti a dirti che sopravvivi in un Eden di colori folli e solitudini pazzesche?

martedì 11 maggio 2010

il paese immutabile

Forse è perché ci manca lo sguardo a volo d'uccello sulle 'ere' politiche e sociali; forse siamo intellettualmente miopi e, si sa, 'solo chi guarda lontano si ritrova'. Però l'impressione che il nostro sia un paese immutabile permane, se contiamo gli anni che ci sono voluti per avvicinarci all'idea di 'federalismo ' e oggi già la abbandoniamo perchè 'costa troppo' e, chissà, forse, se attuato, non produrrebbe tutti i miracoli che i prodi leghisti-secessionisti ci hanno promesso fin qui.

Il sospetto che si tratterebbe di una nuova 'greppia', una 'mangiatoia regionale che toglie a Roma ladrona per avere più risorse da sperperare in loco è forte e, se guardiamo le facce dei governatori e dei loro consiglieri e spulciamo i loro curricola troviamo elementi di sospetto parecchio forti.



Ma l'abbandono della parola d'ordine federalista produrrà sconquassi in seno alla compagine governativa e sostituirla con un altro specchietto per le allodole non sarà facile davvero e non aiuta gli attuali governanti l'avere fornito elementi di indagine alla magistratura e la nomea di 'cricca' e 'sistema Anemone' per gli appalti di cui son pieni i titoli di tutti i giornali.



Quindi macchine indietro tutta, pigiare sul freno del federalismo e, forse, chissà, perfino sulle tasse da tagliare e che mai si sono tagliate bisognerà fare marcia indietro e a pagare, ca va sans dire, sono i soliti noti del prelievo alla fonte perchè le 'riforme fiscali', se mai le faranno, sono indigeste alla 'costituency' elettorale del Pdl, agli evasori cronici e recidivi che sono la punta di lancia dell'elettorato tragico berlusconiano.



Il paese immutabile torna alla casella di partenza, come nel gioco dell'oca. Ma, forse, lo Zelig di lotta e di governo, l'inossidabile signor Banana, il beneamato Silvio, spariglierà di nuovo i giochi e lancerà, di bel nuovo, il suo grido 'al lupo, al lupo!' contro i 'i magistrati comunisti' e, come dice Bersani, lancerà una nuova campagna elettorale perchè è la sola cosa che sa fare e di governare, di tenere la barra del timone di un paese che traballa tra i flutti alti della crisi 'non è cosa', si rassegnino i sostenitori di Silvio-nostro-grazie-che-ci-sei.



Sarà per il prossimo quindicennio quella di 'riformare il paese' e 'federarlo' e ben governarlo e l'età non aiuta – per quanto si sappia che il Nostro ha fatto un patto col diavolo e toccherà i cento con ancora intatta la voglia di femmine giulive e procaci a cui promettere un posto in politica e, mal che vada, in televisione.

lunedì 10 maggio 2010

gli sciacali, le iene e i sesterzi di Tiberio

Ero a cena da un tale, mesi fa, che raccontava ai suoi ospiti di come anche lui 'giocava al ribasso' nel senso di un suo accodarsi a uno dei cosiddetti speculatori e giocatori d'azzardo che - con l'aiuto dell'informatica e dei velocissimi clic con cui si chiudono oggi le transazioni finanziarie - lucrava dei bei soldi e si faceva la barca, le quindicesima casa, le donne e i motori.
Partecipava alla conversazione un professore di storia economica mio amico, che, curiosamente, non rintuzzava, non bacchettava sulle dita quel desso, bensì era acquiescente, a differenza di me che introducevo elementi di contrasto, mostrando come quel gioco al ribasso aveva legami con l'economia reale e le 'lacrime e sangue' di fabbriche in ginocchio e case all'asta e gente nelle roulottes che la cronaca della crisi già cominciava ad evidenziare.

Il professore mi spiegò, più tardi, che lo faceva per il rispetto e il bon ton che si deve al proprio ospite e, come al mio solito, feci la figura dell'idealista acceso e un po' 'rompicoglioni' che, al secondo giro di inviti, si depenna dalla lista. Pazienza. Alla fin fine, anche le seppie arroste e in umido e l'ottimo prosecco che venivano serviti a quel desco vengono a noia e cambiar mensa e menù e vini non è un cattivo suggerimento.

Mi spiegò il professore, più avanti, con elegante metafora, che 'gli speculatori' e i 'ribassisti' sono come gli avvoltoi e le iene che si disputano una carogna nella savana, ma, se arrivano i leoni, si fanno da parte e chi si prova a disputare sulle interiora migliori si becca certe ferite e morsi da levare la pelle.

Così, oggi, la parte del leone la fa la Bce, avvisando gli speculatori che interverrà d'imperio sul mercato dei titoli (la savana) e acquisterà i 'titoli-spazzatura' (la carogna di uno Stato-membro) e vedremo chi ha più filo per tessere o più lunghe zanne da affondare nel corpo delle molte carogne che la crisi distende, una via l'altra, sotto il sole a picco della savana economica.

Il primato della politica, si dice. E chissà che, per una volta, sia vero e 'i sesterzi di Tiberio' (dotta citazione di un economista di grido) non valgano a rompere i denti e i becchi degli avvoltoi che calano a frotte dovunque ci sia puzza di cadavere.

Certo è che bisognerà ridurre il numero delle carogne in circolazione e, fuor di metafora, mostrare che si è vivi e capaci di lottare perché 'chi carogna si fa lupo lo mangia' e c'è un limite alla disponibilità di moneta di cui dispone anche un colosso dai piedi d'argilla qual'è la Bce.

Perciò, cari i miei Stati-membri di un'Europa ancora 'in fieri' (e campa cavallo!), si raccomandano comportamenti virtuosi e conti in ordine perché, se gli avvoltoi e le iene si coalizzano, vedi mai che riescano a far fuggire anche i leoni e i sesterzi di Tiberio si volatizzino come fumo nel mare magno dell'impazzita finanza internazionale.

venerdì 7 maggio 2010

i buoni affari di santa madre chiesa

http://www.repubblica.it/politica/2010/05/07/news/anemone...

http://www.youtube.com/watch?v=o44loprfxKA

a proposito di inermi e fosse dei leoni

http://www.mymovies.it/film/2009/agora/rassegnastampa/526411/

giovedì 6 maggio 2010

game over, Hefetz

Hefetz adorato,

Siamo al capolinea: game over, finiamola qui. La tua pretesa di dimostrarmi, a botte di dotte (o presunte tali) citazioni storiche che, a un morto ammazzato da parte dei boia che eseguivano le storiche direttive del Santo Uffizio o della curia romana, corrisponde un'opera pia e/o di misericordia di Filippo Neri o Agostino o Cirillo-vescovo capo dei 'parabolani' (che il vostro dio lo abbia in gloria) rasenta (si fa per dire) il ridicolo e, per carità di patria e rispetto della Storia, butto la spugna.

Hai vinto. La storia di Santa Romana Chiesa (tua Madre, parbleu!) è solo storia di sacre processioni e poveri aiutati e gente salvata e 'poche decine di casi' di gente salita sui roghi dell'Inquisizione. Negazionista delle mie sacrosante beole.
Ego ve absolvo peccatis vestris (latino maccheronico – perché, dato il tipo, saresti capace di rimproverarmi perfino di non conoscere l'infinito futuro).

Niente crociate e massacri conseguenti, quindi, niente morti ammazzati a centinaia di migliaia dalle parti di Albi (Francia, nel caso tu dovessi fare una ricerca) e dintorni, niente notte di san Bartolomeo, niente Hussiti massacrati e via elencando delle 'fandonie' dei 'maledetti comunisti'. Tutte invenzioni sataniche, tutti tentativi di screditare quei poveretti di pii e misericordiosi frati che levavano il crocefisso sui roghi solo per 'salvare le anime' dei dannati che 'si erano venduti l'anima al diavolo' - e la sottomissione e il bacio al crocefisso ne salvava l'anima finché il corpo bruciava con immenso gaudio del popolo pio radunato attorno al patibolo.

Mi sembri come certi tipi di destra con cui incrocio le lame sui forum che, quando si mostra la corruzione degli uomini dell'attuale governo, rispondono: 'Ma D'alema e la sua barca, allora?'
Ma frequentate tutti lo stesso corso di massacro del civile dibattere organizzato da Mediaset, per caso?

Vorrai perdonarmi se pubblicherò, ogni tanto, qualche stralcio da un libro ('l'Eresia' - Mondadori editore) e annessa bibliografia che mostra, invece, 'di che lacrime grondi e di che sangue' la tua amatissima Madre-chiesa e per quali contorti e perversi meandri è arrivata ad accampare il suo potere temporale e le ricchezze di cui la rimproveravano aspramente le sette poveriste e che furono all'origine dello scisma luterano e calvinista. Jacopone e Francesco inclusi, di cui ti citerò alcuni passaggi delle vite e parole dette agli emissari della curia romana.

Lo faccio per darti modo di convincerti del contrario, che ti credi, per radicarti nelle tue convinzioni di 'Verità rivelata' (la maiuscola è d'obbligo dalle vostre parti) perché so che, ad ogni accusa storicamente circostanziata tu farai carte false per dimostrarmi che è stato aperto un ospedale da qualche parte nel mondo e Filippo Neri era tanto buonino, che caro, ed è necessario leggersi le 'vite dei santi' per capire la necessità che si poneva, nei secoli, di far tacere tante 'voci contro', sia pure con con la blanda e larvata minaccia del rogo, Galileo incluso.

Credi che sia eccessivo dirti/vi che avete rallentato il corso della storia e il progresso della scienza sotto minaccia di roghi e anatemi e ridicole scomuniche? E che tuttora esercitate tutto il vostro vergognoso potere per imporre leggi-vergogna (sull'ultima delle quali, la legge 40 sulla fecondazione assistita, la Consulta ha, motivatamente, contestato il legislatore) al parlamento italiano per il tramite dei vostri fidi (e ribaldi) sedicenti 'politici'?

Di 'Dare a Cesare quel che è di Cesare', no, eh? Avete sempre da parte una qualche vostra e speciale 'lettura dei sacri testi' capace di 'meglio interpretare' e direzionare il verbo di Cristo ai vostri fini e scopi. Tralascio la pagina cupa dell'attuale pedofilia di preti e prelati per non turbarti il sonno, caro, e non infierire.

Game over, Hefetz, partita chiusa e persa. Persa per la democrazia italiana, insidiata dal vostro potere di veto, veto vaticano, che insiste perfino a negare la somministrazione della ru486 – erogata dagli ospedali europei da anni : operazione degna dei migliori guastatori del vivere civile di cui si ha memoria e in cui la 'pietas' verso le umane sofferenze non ha nemmeno l'ultima parola perché 'la vita umana è sacra' e non c'è verso di farvi capire che in ballo, in certe questioni, c'è anche 'la salute della donna' e l'offerta, da parte dello stato, di un'assistenza ospedaliera e farmaceutica indirizzata alle adulte di convinzioni e fedi diverse – data l'attuale realtà di extracomunitari che vivono e lavorano in questo paese.

Resterebbe la 'carità', da sottolineare, e l'amore inerme del Cristo che invitava a offrire l'altra guancia e saliva il Calvario con la croce del perdono universale - come bene ha fatto una blogger di nostra conoscenza nel suo blog,- ma tu l'hai subito tirata per la giacchetta, da vero combattente e integralista cristiano, ricordandole, con piglio da profeta redivivo, che la carità senza la Verità è nulla. Grandioso. Un autentico inquisitore redivivo.
Torquemada vive, è tornato, si è reincarnato e lotta, pugnace, insieme a noi.

domenica 2 maggio 2010

di spada e dottrina

Condivido parte del tuo giudizio sul film. Poteva essere un film migliore e tuttavia, caro/a Hefetz, tu sfuggi, per partito preso, per faziosità manifesta e 'fede' dichiarata coi toni e il disprezzo che mi usi, (leggere il commento nel blog di 'Fedechiara' su 'Libero') al giudizio che quella storia lontana ci suggerisce sugli 'integralismi' di ogni risma e ispirazione.

Il film evidenzia la fragilità politica di un prefetto delle provincie dell'impero che non riesce ad arginare gli 'opposti estremismi' dei pagani versus i 'cristiani' - qualsiasi cosa questo voglia significare in quell'epoca di esaltazioni assolutistiche e ideologie religiose in fase di rabbioso consolidamento.

Fatto sta che quei 'cristiani' cui il film fa riferimento hanno ucciso i loro avversari, hanno macchiato le loro mani di sangue esattamente come hanno fatto i loro nemici, hanno mostrato il loro volto arcaico, vendicativo, 'ebraico' (l'ebraismo delle lapidazioni) invece che 'l'amore' e il perdono e 'l'altra guancia' predicati dal Crocefisso e che avrebbe dovuto essere il dato ispiratore di ogni conversione al Cristianesimo.

Gli anni e i secoli a venire hanno confermato la rissosità della fazioni cristiane e delle sette e delle molte tesi contrapposte - al punto che si dà notizia di una irruzione, in un Concilio lontano, di un manipolo di vescovi e di loro militanti che provarono a imporre la loro tesi 'religiosa' con le spade. E gli imperatori 'civili' dovevano prendere fazione a loro volta in quelle diatribe per non venire travolti dalle esaltazioni e sommosse che quegli eventi religiosi suscitavano. Una brutta storia come vedi che non è cambiata, anzi! nel corso dei secoli a venire.

Pensa alla crociata contro gli Albigesi e le varie altre sette poveristiche che ha insaguinato i secoli undicesimo e seguenti e le centinaia di migliaia di morti e la ferocia delle esecuzioni e il disprezzo assoluto per il diverso di fede. Pensa ai pogroms ricorrenti contro gli ebrei, - detti con disprezzo e furore 'gli assassini di Cristo'.

Pensa al massacro dei luterani nella 'notte di san Bartolomeo' (di cui hai contezza iconografica nella foto che sta in testa a questo blog); pensa alla tragedia mentale di tutti coloro che tacciavano di 'strega' e di 'ispirazione diabolica' tutti coloro che non si allineavano e non si 'ingiocchiavano' davanti al 'solo e 'vero' dio dei cristiani e per questo subirono torture orribili e la morte sui roghi delle varie 'inquisizioni'.

Hai molti tomi in una qualsiasi buona biblioteca che ti parlano diffusamente di questa nostra 'tragedia ideologica', di questo nostro 'integralismo cristiano' che qualcuno avrebbe voluto menzionare nella Costituzione europea sotto la voce 'le radici cristiane dell'Europa'. Radici di una mala pianta che si dovrebbe estirpare, invece, - sicuramente per quanto è delle narrazioni di barbarie e crudeltà ed efferatezze commesse in nome e per conto della Croce che veniva levata alta sui patiboli e sui roghi dagli Inquisitori.

Ma so per certo che eviterai di documentarti su questi fatti e diserterai le bibioteche e preferirai leggere altri libri che meno ti disturbano e disturbano il tuo appartenere 'ideologico' (e assai poco 'cristiano') alle 'fazioni combattenti' degli odierni militanti cattolici di Santa Romana Ecclesia che sbraitano contro la legge sull'aborto (e in America hanno ucciso medici abortisti) e impongono agli attuali governanti leggi ispirate direttamente dalla curia vaticana.

Stammi bene, uomo (o donna) di spada e (poca) dottrina.