lunedì 5 ottobre 2020

Oremus nel terzo millennio



Oremus e facciamo outing
…. Che, poi, tanto nuovo non è questo dibattere sulla misericordia che si dovrebbe applicare all'intero universo dei viventi (non dimentichiamo la 'compassione', termine analogo e perfino più esteso e approfondito dell'universo religioso dei buddisti).
E l'intervento di Bergoglio, l'antipapa, - che ci ricorda come non sia in contraddizione con la Dottrina (che resta stella fissa e immutabile della Chiesa) il concedere misericordia ai peccatori di ogni risma, perfino a quegli allegroni dei gay e delle lesbiche - il suo intervento, dicevo, sfonda porte aperte, ma deve fare i conti col corrucciato e segretamente rabbioso 'fronte interno' dei padri sinodali che temono le troppe aperture e le concessioni e i perdonismi e i buonismi da un tanto al chilo perché crollerebbe l'intero fronte militare della lotta al Peccato, col suo corollario di Inferni e Paradisi e Santi e Beati contrapposti a coloro che, per l'avere male agito e peggio copulato, sono destinati, per tradizione e iconografia antica, ai forconi dei diavoli e al fuoco purificatore che ne brucerà i corpi concupiscenti per l'Eternità.
Sennò che senso ha avuto, nei secoli, l'essersi presi la briga di rinunciare alla sessualità, - poveri noi preti e cardinali che l'abbiamo presa sul serio e applicata con dolore personale e sofferenze indicibili - e che senso l'avere indicato dai pulpiti e nei confessionali la mistica dell'anima contrapposta al corpo sporcaccione e vergognosamente legato alla animalità delle origini e al sesso che ne è condizione 'sine qua non'?
E' tutto un universo concettuale medievale e conventuale che cede le armi all'allegro 'relativismo culturale' degli allegroni che 'fanno outing' per il quale i preti possono dire quel che vogliono tanto noi 'ci facciamo i cazzi nostri', letteralmente - e tutt'al più, in finale di partita, ci pentiremo - così fan tutti - e con l'Assoluzione e l'Estrema Unzione e la Benedizione entreremo di corsa nella Terra Promessa da Colui che tutto perdona e tutti ama, inclusi i peggiori peccatori.
Oremus fratres.
 

domenica 4 ottobre 2020

Viva l'Italia (e gli italiani pazienti)




Siamo un popolo davvero paziente o, forse, rassegnato e 'perdonista' per vocazione.
Un'opera idraulica di grande ingegneria che, se appaltata agli olandesi, sarebbe operativa da anni e a costi più che dimezzati e niente scandali per corruzioni stellari di politici e varia miseria umana aggregata, è entrata ieri in funzione con grande spiegamento di spettatori reali e virtuali, tutti con gli indici accavallati per il giusto esorcismo del caso: vedi mai che la spettacolare barriera giallo canarino scricchiolasse e si afflosciasse sul fondale a causa delle cerniere arrugginite.
Ma è andata bene, italicamente bene. La barriera ha tenuto e tanto è bastato per il coro e il battimani che ne è seguito, di gente che ha subito i danni dell'acqua alta per anni e, forse, non ha ottenuto nessun rimborso, ma ha tutto perdonato di quest'altro, enorme scandalo del Belpaese passato in giudicato senza troppe condanne, né troppo pesanti. I nostri giudici non amano infierire, amano il Beccaria o, forse, girano per i tribunali avvocati fin troppo valenti e adusi a tutti gli artifizi giudiziari di cui son fitti i tomi della giurisprudenza italica.
La patria del diritto e del rovescio, diceva un tale, indimenticato.
Ma 'basta che funzioni', come chiosa Woody Allen in un suo bel film. L'opera non è ancora messa a punto, ci costerà ancora una bella pacca di euri, ma funzionerà, si spera.
Ecco, viviamo nel paese della speranza.
Avviliti, mazziati, impoveriti, mascherati, distanziati, ma sempre speranzosi.
Viva l'Italia. L'Italia di chi sempre la fa franca e non paga pegno. L'Italia dei volta gabbana che tirano a durare. L'Italia del tango che non c'è più, ma abbiamo Conte, l'avvocato del popolo (sic) che improvvisa minuetti e saltelli con la Merkel, che Dio ce lo preservi.
Tangenti e troppe leggi/ Lo scandalo del Mose è lo specchio della politica

ILMESSAGGERO.IT
Tangenti e troppe leggi/ Lo scandalo del Mose è lo specchio della politica
Venezia ha sempre subito le alluvioni dell’acqua alta. La massima risale al 1966, ma sicuramente ve ne furono molte altre prima che le rilevazioni assumessero carattere scientifico e periodico....

La mala ora. Salvate il soldato Trump.

La mala ora. Salvate il soldato Trump.
E' ufficiale. Una gran quantità di gente, forse una maggioranza, la pensa in modo opposto ai giornalisti e direttori di giornale della stampa 'mainstream'.
Incluso il nuovo quotidiano 'Domani' che si proclama indipendente, ma le sue titolazioni sono in perfetta linea di tiro ad alzo zero contro la destra dei suoi compagni di cordata politica vecchi e malandati.
Tutti senza apprezzabili differenze contro Trump, sano o malato che sia, contro Salvini, colpevole di efferatezze a prescindere (come si confidavano i magistrati delle chat di Palamara) e contro tutti coloro che ritengono l'immigrazione massiva e sregolata dei naufragi organizzati dai criminali scafisti una iattura e una tragedia epocale che va fermata sulle coste africane e asiatiche con un efficace blocco navale sul modello australiano. E conseguente bando permanente alle o.n.g. taxi del mare.
E che siano minoranza politica e sociale, al pari della sinistra di s-governo che si affida alle proroghe dello stato di emergenza sanitaria per tirare a durare sembra non preoccuparli minimamente, i nostri impavidi giornalisti mainstream – e, forse, la loro sola preoccupazione sta nei numeri delle vendite nelle edicole a picco; e non sarebbe male, giusto per verificarne l'indipendenza pretesa, sapere la provenienza dei fondi che li tengono in vita pur se boccheggianti.
E se non ci fosse internet a lasciar scorrere un rivolo di pareri contrari di noi 'negazionisti' di opposti pareri (parola usata come una clava dai suddetti giornalisti dei giornaloni, al pari di 'sovranisti': feccia, a sentir loro, dell'umanità rigenerata dai sublimi pensieri solidali con tutto quanto avviene di storto e contorto nel vasto mondo rotto) avremmo la perfetta rappresentazione di un mondo a testa in giù.
Un mondo dove il male di vivere e le tragedie conseguenti di fame, guerre e dittature diventano il bene e il riscatto di un mondo infermierizzato che 'accoglie' a maglie larghe, larghissime, senza controlli e distinguo tra clandestini e aventi titolo di rifugiati, - e i mutamenti e il disordine sociale che conseguono a questa abdicazione politica sono il giusto prezzo da pagare a questa volontà di medicare l'immedicabile. E la presente pandemia delle maschere incollate sui visi e i saluti avviliti a distanza ce ne dà la raffigurazione più estrema e triste, in quest'anno di assoluta infamia e che vorremmo cancellare dal novero delle nostre vite.
E, se Trump, malgrado il virus che lo affanna, sarà rieletto, come prevede quel professore che già ne previde la vittoria prima contro la Clinton, sarà la giusta pena e castigo per tutta la canea di voci 'dem' e le sinistre europee che hanno fatto carte false e tentato perfino l'affondo di un fantasiosissimo impeachment per toglierselo di torno.
Ad malora, direbbe un tale di mia conoscenza.
Già, la mala ora di una umanità allo sbando dove il caos e l'entropia regnano sovrane e dove si combattono ferocemente, con pensieri e parole fuori luogo e misura, i pochi (o forse molti, ma che non hanno voce di stampa e una giusta rappresentanza politica ) che si misurano lancia in resta con la fragile idea di 'ordine'.
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venerdì 2 ottobre 2020

Gli X files della Storia

Le nebulose della Storia 04 ottobre 2014
La Storia, lo sappiamo, è un 'file' compresso. Tutti gli accadimenti al suo interno, perciò, ci appaiono incredibilmente veloci nel loro succedersi, come se non ci fossero pause e distensioni tra l'assassinio di un re e una battaglia decisiva per le sorti di quel regno. Così, nella lettura storica, la vita di Filippo II il Macedone, - poco più di cinquant'anni di vita, dei quali molti trascorsi 'all'estero' in qualità di ostaggio politico -, ci sembra una pazzesca sequenza di eventi rapidissimi, quasi tutti militari e pochissimo spazio concesso ai molti matrimoni, invece, e ai figli avuti e gli amori vari e diversi e pericolosi che gli valsero, pare, si mormora, la pugnalata finale dei congiurati.
E se ci stupisce la rapidissima ascesa nelle cronache contemporanee dell'esercito dell'Is e del suo califfo Al Baghdadi e le conquiste militari che continuano ad onta dei bombardamenti dall'alto, ugualmente straordinaria fu, di contro, l'impresa di Filippo II che, sconfitto dai Focesi di Onomarco e orfano delle sue falangi decimate, arruolò ventimila uomini in Tessaglia e riprese a guerreggiare con maggior lena e vigore.
E la vita di quei Macedoni nostri avi sembra non conoscere momenti di noia, pur se privi dei nostri prodigiosi giocattoli i-pad e pc e f/b e chat varie, perché erano ispirati, fin dal primo risveglio, dalle visioni e rivelazioni divine che convinsero Olimpiade, ad esempio, che il figlio Alessandro fosse stato concepito in sogno copulando con Zeus e tale, figlio di Zeus, fu rappresentato nelle sculture e negli affreschi che lo dicono capace di uccidere un leone.
E la realtà della Storia, in verità, è nebulosa, a cagione degli storici che avvallano questa leggenda o quella in perenne disputa tra loro - ma non meno nebulosa è l'attualità degli eventi che ci sottopongono i radio e telegiornali, a voler ascoltare certi 'dietrologi' odierni, secondo i quali le Twin Towers sono state 'dinamitate' da oscuri agenti di chissà che 'servizi segreti' per chissà che fini e perfino l'impronta della scarpa dello scafandro spaziale di Amstrong sulla Luna fu costruita abilmente in certi 'studios' di Hollywood e filiali annesse.
E perfino le nostre stesse verità, quelle delle regioni oscure delle nostre vite che ci sono causa di segrete angosce e dolori, col correre degli anni producono le nebbie per le quali non sappiamo più veramente se siamo stati comprimari o protagonisti e cosa sarebbe potuto succedere se...
Questo è quanto avevo in animo di dirvi oggi, sabato autunnale di sole più caldo dell'estate appena scorsa, a presto rileggerci e grazie dell'attenzione.