giovedì 31 ottobre 2013

Coscienza pulita

Merita considerazione la tesi di coloro che sottolineano che la scelta del voto palese in aula per la decadenza da senatore di silvio berlusconi sia una violazione dei diritti del parlamentare di decidere secondo coscienza.
Però è il caso di sottolineare, di contro, che la scelta di 'militanza' e di 'chi non è con me è contro di me' è stata fortemente voluta e praticata per oltre tre lustri dallo stesso senatore che a quel voto sarà finalmente soggetto.
Il 'porcellum', infatti, l'oscena legge elettorale voluta dal centro-destra negli anni di consenso montante e mantenuta in vita contro ogni evidenza di vergogna, è una 'chiamata alle armi' dei partiti che si arrogano il diritto di candidare d'imperio chi vogliono, rubando all'elettore il diritto di scelta che gli spetta in quanto 'popolo sovrano'.
Ciò che si è fatto e sostenuto con faccia di tolla è reso, oggi, con gli interessi ed è appena il caso di notare che nessuno nega ai parlamentari e ai senatori il diritto di votare 'secondo coscienza', bensì si richiede loro di mostrare che hanno la coscienza pulita e il coraggio di farla vedere e dimostrarla tale al popolo sovrano

mercoledì 30 ottobre 2013

Decadenze e oscenità intollerabili

Decadenze e oscenità intollerabili

Che la nostra vita politica e sociale sia asfittica e priva di prospettive future degne di nota lo dice il 'ritorno al futuro' dell'attenzione che hanno i nostri media di stampa e televisivi per la questione della 'decadenza'. Che è del paese intero, del suo apparato produttivo e della sua capacità di rigenerarsi e offrire nuovi posti di lavoro, ma quest'aspetto è sempre in avvilente secondo piano rispetto a quell'altra 'decadenza', quella di lex luthor-berlusconi -che da tre lustri e passa è 'maior' rispetto a tutto quanto ci affanna ed è la nostra vita di gente stra-tassata e senza lavoro e il reddito al lumicino e le pensioni dei padri e dei nonni costrette a sostenere i figli e i nipoti.

Sei milioni i senza lavoro in Italia, ma il dibattito politico verte sempre e compulsivamente sulla decadenza da senatore di un frodatore/corruttore della vita pubblica - capace, per virtù di pezzenti denari, di comprarsi la politica e dare visibilità massima ai suoi risibili affanni di condannato grazie alle maledette tivù private di sua proprietà.

E quanto sia importante la sua decadenza e l'immettere aria nuova nella nostra asfittica vita sociale e politica lo dice il fatto non è più tollerabile (non avrebbe mai dovuto esserlo) una 'candidabilità' alle massime cariche onorifiche di parlamentare e senatore della repubblica di chiunque abbia frodato, corrotto, rubato e mantenuto comportamenti pubblici e privati indegni della carica.

E' l'unico 'ritorno al futuro' che garantisca aria fresca e pulita e a noi respiri politici profondi e liberatori: il ritorno ai valori civici che ci insegnavano le brave maestre fin dalle elementari: parlamentari e senatori della repubblica possono essere solo le persone probe e oneste, i migliori tra noi cittadini.
Il resto è davvero fuffa della più stantia e oscena da propinare in pubblico dibattito.

sabato 26 ottobre 2013

L'aquila e il gregge

Okkei, okkei, l'aquila qui sotto è davvero impressionante - così come il gregge che fa ordinatamente il gregge e bela il suo scontento, ma va dove lo portano i cani del padrone. Però dovrebbe cambiare radicalmente qualcosa, se non si vuole che 'tutto resti come prima' e gli spioni mantengano il loro strapotere sul gregge - e in realtà non sembra così semplice 'uscire dal gregge' e ribellarsi (e, spesso, perire) o vivere per mesi chiusi in un aeroporto in attesa di poter essere accolti da un paese che non offre facile estradizione verso gli States.

E per uno Snowden o quell'altro della vicenda 'wikileaks', Assange, che rischiano in proprio e somigliano tanto al 'Condor' del mitico film di cui si narra c'è una quantità di persone che se ne impippano e si fanno i fatti loro e di essere nel gregge dove ognuno sospinge e viene sospinto non gliene importa un fico - tanto la vita sulla Terra continua, nel Bene e nel Male, e se non hai la sfortuna di entrare nel mirino di qualche fucile di precisione che ti punta vivrai i tuoi ottant'anni d'incanto e fragranti colazioni al mattino e amorazzi sparsi e chi s'è visto s'è visto e 'après moi le deluge' avanti un altro.
Il graffito a Colonia sul #Datagate: l'aquila che sorveglia il greggehttp://larep.it/1chIuA7

venerdì 25 ottobre 2013

Non agitiamoci troppo

Okkei, okkei, a nessuno piace essere spiato e che i fatti propri privati siano a conoscenza di qualche funzionario di primo o secondo livello dei 'servizi segreti' o di 'intelligence' americani o di qualche altro paese. Però smettiamola di stracciarci le vesti e di fare gli sdegnati e le rimostranze diplomatiche ai mandanti degli spioni.
C'è gente che pagherebbe per far sapere i fatti propri a tutti quanti hanno la sventura di ascoltarli negli autobus o nei vaporetti -che per l'intera durata del tragitto tocca sorbirsi la rappresentazione della loro vita privata sovente ridicola, spessissimo noiosa e mai un guizzo di fantasia e gaiezza e arguzia e giocosità verbale alla Lella Costa o Bergonzoni che esca da quei dialoghi faticosi e asfittici dei cellulari.

E poi io non ho nulla da nascondere e se la Merkel o berlusconi, invece, hanno scheletri negli armadi si rassegnino: saranno spiati perché così va il mondo globale e un paese che teme il terrorismo di ogni genere e grado e provenienza spierà sempre e comunque tutto lo spiabile al fine di prevenire gli attentati alle metropolitane o il ripetersi delle 'twin towers' che si sbriciolarono sotto i nostri occhi allibiti di pigri figli del'occidente.

E' da un tempo infinito e immemorabile che questo avviene e già ce ne dava conto il bel film 'I tre giorni del Condor' – il cui finale ancora ci inquieta: se la Democrazia e il 'Quarto Potere' possano qualcosa contro gli spioni e gli spietati agenti della Cia che sparano su tutto quanto si muove e dà segni di vitalità intellettiva o se siamo impotenti contro ciò che ci è maggiore e del 'minor' se ne frega anche se, malauguratamente, 'cessat'. In fin dei conti ce lo raccontavano anche le nonne con le fiabe che 'Superior stabat lupus inferior agnus'.
Facciamocene una ragione e non agitiamoci troppo 'chè 'il nemico ci è alle spalle' e, col troppo agitarci, rischiamo di 'fare il suo gioco'.



<iframe width="420" height="315" src="//www.youtube.com/embed/R0FzkIQQRPM" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>

mercoledì 23 ottobre 2013

Facciamocene una ragione

'La Cina è vicina' titolava un noto film di molti anni fa e la Cina, in realtà, era lontana e segreta come il 'maoismo' che ispirava partitini e movimenti extraparlamentari che poco sapevano di quanto avveniva in Cina e di quali atrocità e corbellerie si nutrisse il maoismo dei 'cento fiori' e della 'banda dei quattro'.Sora 'l SAss 22-08 036.JPG
Poi la Cina, senza che lo sapessimo e senza troppo dire all'Occidente malevolo, mutò pelle ed economia e, oggi 'la Cina è tra noi': sempre misteriosa nei suoi meccanismi economici che ci comprano le storiche botteghe di pelletteria e poi i bar e i ristoranti - e nessun morto nei cimiteri, malgrado gli anni che passano e, di certo, qualche defunto l'hanno avuto, le varie comunità stanziali.Sora 'l SAss 22-08 039.JPG

E, qui a Venezia, la Cina ha dilagato in Biennale con decine di artisti pieni di soldi – e si sono permessi i migliori 'curatori' e la loro arte non è meno plastica e sorprendente e provocatoria di quella dei nostri più noti 'performers' e 'artisti' Sora 'l SAss 22-08 030.JPGe tocca accettare questa globalizzazione di tutto: il mercato del lavoro che produce 'crisi', ma abbassa i costi, e una visione cosmopolita e sorprendentemente 'classica' di 'tutto quanto fa spettacolo' in cui gli artisti cinesi non sono secondi a nessuno e sono bravi davvero e interessanti - e un cartello all'ingresso di un padiglione ci rassicura sul fatto che non sono alieni e trans-umani (bensì transumanti a milioni), ma riconoscibili e apprezzabili come i loro pari occidentali in quanto capaci di 'fare arte' al modo nostro e universale e per tutto ciò esposto la Cina semplicemente è: nazione nuova e popolosissima e protagonista dell'economia e dell'arte.Sora 'l SAss 22-08 029.JPG

Il futuro è loro, oltre che nostro. Dobbiamo farcene una ragione.Sora 'l SAss 22-08 026.JPG
13:5

lunedì 21 ottobre 2013

Drammatici naufragi

Frequento spesso i paesi a nord delle nostre Alpi e mi capita di leggerne i giornali e ascoltarne i radiogiornali e di registrarne i toni ben poco drammatici e sdegnati e 'partecipati' rispetto ai nostri.
Lo ritengo un segno di civiltà perché il 'gridato' e i titoli ad effetto e l'ira e le sdegno sbattuti ogni santo giorno in prima pagina somigliano troppo all'incontinenza verbale dei partecipanti ai talk show nostrani – che, dopo un primo scambio di battute urbano e rispettoso del diritto di parola e di opinione diversa, vira, subito dopo, in insulto e dita puntate e rabbiosi 'me ne vado!', mentre il pubblico degli aficionados contrapposti fa caciara e usa gli applausi come bastoni.

E ascolto alla radio un tale che, rabbiosamente, esige spiegazioni sul perché le bare degli affogati in mare eritrei non sono state portate ad Agrigento per la cerimonia funebre e pretende i 'funerali' di stato' – e vien fatto di pensare che quei poveri morti non dovrebbero essere usati quali bandiere ideologiche e di polemica politica dagli accaniti sostenitori di una accoglienza libera 'a prescindere' e che l'umana avventura di quei migranti contiene in sé, da sempre, l'altissimo rischio della vita dei viaggi e delle migrazioni per terra e per mare che uccidono coloro che si nascondono sotto ai camion transfrontalieri o che affrontano a nuoto la traversata della Manica - come racconta un commovente film di scuola francese.

Gridare la commozione e lo sdegno ogni giorno che Dio manda in terra è il segno di una inciviltà di comportamenti pubblici e privati che ha cronicizzato i suoi drammi e li ha detti irresolvibili.
Io preferisco il dolore composto e il silenzio che ti dice partecipe e cosciente dell'ineluttabilità di alcuni eventi della vita nostra - e non basteranno gli aerei e le navi mandate in perlustrazione nel Mediterraneo a dire sicuri i prossimi 'viaggi della speranza' e che non ci saranno altri morti annegati e drammatici naufragi.

domenica 20 ottobre 2013

Il declino di un paese

Pare che il paese sia in declino. Il De Profundis viene recitato da più voci - e la più analitica ed esaustiva mi sembra quella di Galli della Loggia, sul Corriere di stamattina.
Però è un declino che consegue a dissipazioni e corruzioni ed evasioni stellari e perciò ci appare piuttosto un fondo, una fossa, un cul de sac dal quale non sarà facile uscire neanche se 'la crisi' si affievolisse e iniziasse la mitica 'ripresa'.

Le voci che vengono da Confindustria sono bolse e sfiatate - pastori sciocchi che gridano 'al lupo, al lupo' non più badati da alcuno - perché anni ed anni di spellatura di mani e 'idem sentire' ai congressi in cui partecipava il più spericolato e corrotto degli imprenditori in veste di presidente del consiglio ci hanno convinto che una capacità imprenditoriale autonoma e privata degli 'aiuti di stato' (per i quali l'Europa ci punisce) si dà in rari casi e transitori e perfino la Fiat - il motore dello sviluppo italiano dal dopoguerra fino all'altroieri - è tentata dal chiudere i battenti in Italia e vestire panni americani e cosmopoliti.

Ed uscire dalla crisi mirando ai modelli esteri e che funzionano -Francia, Germania, Olanda e i paesi scandinavi- pare sia operazione astratta e non applicabile da noi perché il dna di popolo e nazione non ne sarebbe modificato e li respingerebbe come trapianti estranei. Vi immaginate un 'modello Bmw' o Audi trapiantato nei nostri stabilimenti automobilistici?

Perciò continueremo a guardare 'l'erba del vicino' dalla parte delle radici e continueremo a crogiolarci nel declino annunciato e splendidamente descritto dei notisti politici e ascolteremo alla radio e in tivù le geremiadi degli 'ascoltatori' che lamentano un futuro gramo per i figli e i nipoti.

In compenso - è sotto gli occhi di tutti - le manifestazioni di piazza ci riescono proprio bene. E' confortante.


venerdì 18 ottobre 2013

Abbandoni e vite nuove

Abbandoni e vite nuove

Mi capita di conoscere persone nuove e di diverso carattere, andando a visitare case in vendita. Ci sono venditori attenti al 'chi è' della persona che accompagnano in visita ed altri baldanzosi e cinici e preoccupati solo di 'concludere l'affare'.
Ed è una scenografia che si apre ad ogni nuova porta che si schiude - e respiri odori di chiuso e osservi il degrado che consegue ad ogni abbandono. E vedi fotografie abbandonate sui comò - lapidi mortuarie trascurate e neglette, non più pulsanti dell'effimera vita che ricevono dal ricordo dei vivi e ti chiedi dove sono fuggiti quei vivi e perché sono altrove e a quale nuova vita hanno dato inizio, migliore di quella che hanno lasciato marcire qui.
E un odore unico le accomuna, tutte quelle case, l'odore stesso dei cimiteri, odore di abbandoni e di tombe spazzate dal vento autunnale - e noi vivi, vaganti tra le stanze, ad osservare stupiti e affranti i visi e i sorrisi improbabili fissati nelle fotografie di chi è stato: umanità che fu viva ed agiva e ci è stata accanto nelle scuole, negli ospedali, negli uffici e nelle manifestazioni e nei concerti.

E riflettiamo sul nostro stesso esserci perduti nella presente 'vita nuova' e sulle piccole morti dei nostri abbandoni recenti e quelli lontani e non ci è chiaro come sarà la prossima vita la cui soglia ci apprestiamo a varcare.

17/10/2013

Infamie storiche


Il vaporetto scivola lento sull'acqua con ruggiti improvvisi in prossimità delle 'fermate'. 'Ponte delle Guglie' avvisa la voce registrata e, davanti a me, un baldo vecchietto biancopelo dice alla moglie sonnacchiosa: 'Hier ist der Judenghetto.'
Un brivido freddo mi corre per la schiena. Sarà che, giusto ieri, ho visto 'Il Pianista' di Polansky, ma la parola 'Juden' pronunciata con voce tedesca fa impressione, evoca scene di orrori mai dimenticati: esecuzioni brutali, pestaggi, umanità ridotta al rango dei macelli animali e peggio.

E che della salma di Priebke si voglia far 'carne di porco' e bruciarla e le ceneri gettarle in discarica - perché in mare il rischio inquinamento è davvero troppo, troppo alto - non sorprende, né indigna, se non i suoi postmoderni sodali e dementi 'nazisti' che ierlaltro hanno teso le mani e il braccio nel noto saluto merdoso - e ancora ci chiediamo come possono certi ventri di madri infelici partorire impunite lo schifo di creature nazifasciste che infestano le cronache e dicono 'l'umanità' obbiettivo assai lontano nel tempo, ahinoi.

E vien da ridere a pensare che la Chiesa cattolica ancora tollera nel suo capace seno i ridicoli scismatici 'lefevriani' che si prestano a offrire rito e celebrazione perdonistica - e accompagnare nell'Aldilà, pietosamente, un tale, ributtante, prodotto dell'idiozia nazionalsocialista mai pentito e che, più realista del re, si incaricò di 'giustiziare' cinque martiri in più di quelli previsti dall'infame diktat dell'occupante tedesco che imponeva: 'Dieci italiani per ogni tedesco ucciso'.

martedì 15 ottobre 2013

Quel bel tacer che mai si scrive

'Un bel tacer non fu mai scritto'.

Hanno una faccia di tolla tale che farebbe impallidire perfino il miglior berlusconi de 'qui lo dico e qui lo nego'.
Parlo di quei personaggi, - politici, giornalisti al soldo e/o reggicoda – che danno addosso a tutti coloro che dell'amnistia non vogliono neanche vederne l'ombra stampata sui muri, - il Renzi in primis perché ha la capacità e possibilità politica di scompaginare i giochi e far mancare i numeri in parlamento quando verrà il momento di proporla e varrà anche ( o sopratutto?) per lex luthor-berlusconi.
Che nel frattempo avrà collezionato altre e maggiori condanne e non se ne farà nulla di vedersi condonata l'ennesima corruzione/evasione di cui è esperto tornitore e artista massimo.

E che l'ottantotto per cento dei partecipanti a un sondaggio d'opinione si dica fieramente avverso a un tal provvedimento d'infamia non importa un fico a quei cialtroni politici, e giornalisti-reggicoda, che non prendono minimamente in considerazione le alternative ragionevoli e sensate che sono state illustrate in altri articoli di stampa e discusse nei talk shows dedicati. Il 40 per cento dei detenuti, ad esempio, è 'in attesa di giudizio' -infamia massima di una 'giustizia' che non funziona-; la vogliamo pensare una soluzione che elimini questo vulnus per il quale siamo sotto schiaffo dell'Europa? Possiamo anche riaprire l'Asinara e altre carceri dismesse.
Insomma tutto ma non l'amnistia e/o indulto - e napolitano si chiuda a due mandate nel bunker del Quirinale e scriva duecento volte al giorno su pergamena e lo affigga alle pareti del suo studio: 'Un bel tacer non fu mai scritto.'

lunedì 14 ottobre 2013

Oh Capitano, mio Capitano!


Abbiamo trovato finalmente il nostro Tony Blair? L'uomo che portò ripetutamente il partito laburista ai trionfi storici che gli attuali dirigenti si sognano ogni notte che Dio manda in terra?
Speriamo. Lo speriamo davvero perché sarebbe, ad onta delle livorose dichiarazioni della bonino (chi più vecchia e bolsa di lei e del suo avvilente partito di riferimento?), il solo e vero 'nuovo verbo che avanza'.
E ascoltare la dichiarazione spavalda e solare di Renzi che 'la legalità è verbo di sinistra' apre il cuore di chi, come me e molti altri, ha sempre sperato che questo barlume di ragionevolezza illuminasse finalmente le menti dei 'buonisti' nostrani da tre palle un soldo: rifondaroli e pacifisti d'accatto e la varia sinistra della sinistra sempre divisa su tutto e incapace di concepire la necessaria 'realpolitik' delle alleanze di governo e di tenere il passo delle cose necessarie e urgenti che facevano a pugni coll'astratta ideologia di riferimento.

Un novello Blair si presenta sulla scena politica italiana e non ha paura di scompaginare le fila dei vecchi democristiani rotti ai peggiori compromessi e 'larghe intese' e dei burocrati ex pci sopravvissuti a tutto - napolitano in primis, che pretende di farci digerire l'immangiabile minestra dell'aministia e/o indulto dopo lo sconcio delle 'larghe intese'.
Se avrà la forza di tenere la barra della 'legalità di sinistra', il caro Renzi avrà il mio voto e quello dei molti che si sono ritirati nell'Aventino di Grillo e comincerà davvero una stagione nuovissima di una sinistra finalmente capace di governo.

Non recedere, non deluderci. C'è un gran bisogno di poter salire sui vecchi banchi delle vecchie scuole e invocare finalmente un liberatorio: 'Oh Capitano, mio Capitano!'
Detto con la necessaria ironia, certo, ma non troppo.
Portaci fuori da questo mare di emme in cui navighiamo da troppi decenni e i nostri visi risplenderanno di novella giovanezza nell'incanto di un rinnovato 'sol dell'avvenir' (wow!).



domenica 13 ottobre 2013

Commozione e lucidità

La commozione per i morti di Lampedusa è grande - e come non potrebbe?- e tuttavia va rilevato che le persone che scelgono di partire hanno ben presente (o dovrebbero) il rischio implicito in questo genere di avventure via mare. E, personalmente, se dovessi decidere di partire e di portare con me i congiunti, molto probabilmente non lo farei per tema che i miei cari incorrano in disgrazia o morte (annunciata). E' un aspetto che i media giornalistici e televisivi non hanno mai sottolineato. Partono sapendo di correre un serissimo rischio di morte e di violare le frontiere di un paese e alimentando la maledetta industria dei 'mercanti di morte' e i crimini dei figli di buonadonna che mettono a disposizione i barconi con la corrotta compiacenza delle forze dell'ordine che non dovrebbero consentire quelle partenze dalle coste libiche o tunisine.
E quando leggo che quei migranti hanno pagato 3600 o 5000 dollari per quell'avventura maledetta che potrebbe concludersi con le 339 bare sul molo di Lampedusa, mi vien fatto di pensare ai miei viaggi in terra africana e asiatica - dove un siffatto capitale consente di acquistare casa e campi di terra e/o avviare una piccola industria o artigianato. E investire in sicurezza nel proprio paese è sempre un ottimo investimento. Mi si obbietterà che quei morti e i sopravvissuti sono, però dei 'rifugiati' e profughi in fuga da guerra e/o carestia. Qui dovrebbero soccorrerci le statistiche e sarebbe un gran bene verificare quanti di quei migranti otterranno, alla fine di un lungo e laborioso excursus, l'ambito riconoscimento e l'ospitalità che ne dovrebbe conseguire. La commozione va bene, è un lodevole moto dell'animo, ma non dovrebbe farsi nebbia del fenomeno degli ingressi 'clandestini' che è larga parte dell'avventura dei migranti sui barconi.
E quanto alle frontiere: ci abbiamo impiegato secoli per arrivare agli accordi di Schengen. E, in alcuni casi, anche recenti, qualche Stato-membro ha chiuso le sue frontiere quando ha ritenuto che il numero degli ingressi non fosse gestibile politicamente e con adeguati mezzi finanziari. Perché mai dovremmo esultare all'annuncio del caro Letta: che attrezzerà una flotta aerea e marittima per portarli tutti a casa in sicurezza - qualunque ne sarà il numero e i costi per l'erario nostro disastrato?

martedì 8 ottobre 2013

Bell'Italia, amate sponde...

Gli 'ascoltatori' della radio sono persone comuni e tra loro forse c'è anche il vostro vicino di casa.
Si presentano in pubblico coi nomi medievali dei chierici vaganti: Tommaso da Amalfi, Franco da Catania, Erasmo da Rotterdam, ma i problemi che desiderano siano presi in considerazione coi loro 'interventi' sono: la decadenza di berlusconi, il ritorno dell'imu (a volte ritornano), il porcellum che si vuole sistema meno sudicio e animalesco, insomma: tutto il vario 'civismo' di cui si narra e si discute senza avere alcuna possibilità di modificare le cose.
Perché la 'democrazia' illude le persone di contare e decidere, ma l'aver approvato il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti ci ha mostrato come basta cambiare una virgola o spostare un punto e 'gabbato è lu santu' e ti cogliono il 'popolo sovrano' come meglio mi pare e magari cambio casacca in corso di legislatura e mi vendo al miglior offerente, - chiedere come si fa a patteggiare un prezzo più alto e mascherarlo colle 'fondazioni' ai razzi e agli scilipuoti e ai de gregorio.
E tra le cose che non possiamo cambiare e ci perseguita quotidianamente c'è l'annosa questione degli immigrati/rifugiati che si fiondano sulle nostre coste a centinaia di migliaia perché guerre civili e persecuzioni abbondano nel bacino mediterraneo - e come si fa ad impedire gli sbarchi se non si patteggia un controllo efficace con gli Stati da cui partono i maledetti 'scafisti'?
E gli 'ascoltatori' sono equamente divisi tra: 'Poveretti! Dobbiamo assolutamente aiutarli' e quelli che: 'Ma ci possiamo permettere tutta questa elargizione di aiuti pubblici e mantenerli sul patrio suolo, visto che gli altri Stati dell'Unione ce li respingono al mittente?'

Ed è questione di lana caprina la puntualizzazione che viene dal capo dello Stato che 'rifugiati' è altra cosa da 'immigrati clandestini', se i numeri degli ingressi totali sono nell'ordine delle centinaia di migliaia e già disputiamo selvaggiamente sull'iva maledetta che impedisce la ripresa e come possiamo finanziare la riduzione del 'cuneo fiscale' e gli asili-nido e la cassa integrazione in deroga e l'assistenza ai nostri anziani se c'è chi le tasse non le paga e non le vuole pagare.


Bell'Italia amate sponde, paese di sogni ed incubi che valicano la soglia dei risvegli....Lamerica.png
 

lunedì 7 ottobre 2013

Chi non beve con me peste lo colga

Cambiar paesaggio giova. E se i paesaggi attraggono una buona parte della tua attenzione, (come dovrebbero, se si è fatta una buona scelta) può essere che se ne esca da questa asfissia tutta italiana e tormentone atroce de: 'Come ti salvo un delinquente notorio e incallito', torcendo tutte le leggi in proposito e stirando i regolamenti e le convocazioni e le deliberazioni per mesi e mesi di sedicente 'politica' delle larghe intese e grasse discordie.

Però pare che ci siamo. Che si parli finalmente d'altro: di lavoro e cuneo fiscale e possibile ripresa dei consumi e dei possibili investimenti che, forse, daranno lavoro a chi non ce l'ha o l'ha perso.
E il berlusconi vada finalmente con don Mazzi a pulire con la necessaria umiltà e ravvedimento 'ciò che sta in basso' – dopo tanti anni e lustri passati a scompigliare e s-governare 'ciò che sta in alto' pro domo sua e delle sue aziende.

E chissà che cambi anche questo paesaggio autunnale partito col piede sbagliato, il piede invernale, e che ci ruba la dolcezza del lento rosseggiare e appassire delle foglie. E che ci sia un gran bisogno di giusto e lento appassire e di 'passito', credete a me, questo bisogno c'è. Sorseggiare per credere.
I vini da meditazione sanno medicare anche le ferite della politica, a volte. Vino nuovo, vita nuova.
E chi non beve con me, peste lo colga.Pantelleria 01 ottobre 13 018.JPG