mercoledì 31 marzo 2021
Questa è Sparta
Meglio il sette del due.
E' vero che bisognerebbe organizzare visite guidate negli ospedali per ravvedersi sulla verità dei numeri dei contagi che ci ammanniscono i giornali e i telegiornali.
Perché chi, come me, ha il privilegio di godere di buona salute, storiche magagne a parte, e, nei dintorni di casa non ha notizie di contagi che suffraghino gli allarmi vive in un limbo di irrealtà - e tutto l'ambaradan di zone rosse e rosso porpora (il 'rosso rinforzato': nuova sfumatura di colore da inserire nella tavolozza) e le economie allo sbando di conseguenza e lo stato che moltiplica il debito pubblico per trenta a causa dei ristori e ritarda il pagamento delle tasse dovute ci appare un 'vivere sulla Luna', un incubo che attraversa le notti e ci nega il risveglio.
E questa storia dei settantenni che fa seguito a quella degli ottantenni morituri è la coda avvelenata di quell'incubo che ci costringe, di passaggio per il centro e davanti alla chiesa cattedrale, a controllare l'età dei defunti sulle epigrafi, giusto per esorcizzare gli allarmi e le isterie giornalistiche.
E chissà che vaccino
ci toccherà in sorte, nel bailamme organizzativo di cui dan conto i
giornali, se quello 'proletario' (Venditti dixit) di Astra Zeneca
sospetto di troppe contro indicazioni sul bugiardino o il monodose della
Johnson o il mRna messaggero della mitica Pfizer dei settanta gradi di
refrigerazione.
Meno settanta per i settantenni (e sette spose per sette fratelli e perdonare sette volte sette)? Meglio il sette del due riporto zero ripetuto dell'anno bisesto della presente pandemia, in ogni caso.
Sublimi fantasie
La cia ci spia?
Quel male che ci fanno in parlamento 01 aprile 2017
- Quel male che ci fanno in parlamento 01 aprile 2017'Facciamoci del male' recitava in un suo film il fortunato regista di 'Ecce bombo'.Una frase riferita a quella sinistra di s-governo che continua ad approvare leggi incomprensibili e a fare del male a sé, ma più al paese tutto: blindato come non mai e squassato dalla guerra intestina dichiarata dai 'radicalizzati sul web' – serpi in seno e natural born killer, dal momento che fin dalla nascita succhiano col latte materno e introiettano i virus assassini dell'islamismo radicale che svilupperanno fin dall'adolescenza.A dircelo e a dimostrarlo, in un bell'articolo su D di Repubblica, è una intervista fatta a Edit Schlaffer, una sociologa di fama internazionale e presidente di una associazione 'Women without borders' che si sforza di organizzare scuole speciali in Iraq, Indonesia, in Belgio e nei Balcani per aiutare e fornire strumenti culturali adeguati alle madri di famiglie islamiche che assistono impotenti alla radicalizzazione dei loro figli, seguaci dei religiosissimi padri e nonni, alcuni dei quali li troveremo, poi, giovinetti imbarcati nei 'barconi' mediterranei o che provano a scardinare a migliaia le frontiere chiuse dell'est Europa.Impresa titanica, quella di Edit Schlaffer, alla quale auguriamo ogni bene e prospettive di successo della sua iniziativa pedagogica internazionale, fermo restando il dubbio che queste iniziative di ong prestigiose (finanziate con fondi europei?), non riusciranno ad estirpare la magna pianta dell'islamismo radicale che affonda radici in quel testo leggendario, il Corano, variamente interpretato a seconda dell'esplodere dei conflitti e delle guerre intestine delle sette wahabite-sunnite-salafite ed esportato, poi, nei quartieri di Molenbeck-Bruxelles e St. Denis, a Parigi, dove fanno il loro apprendistato assassino davanti ai computer le migliaia di serpi in seno che abbiamo accolto quali 'profughi' e questuanti pietà e comprensione per le loro vite spezzate nei paesi di origine o per la povertà e la fame.E la legge sui minori non accompagnati approvata dal parlamento italiano a maggioranza partito democratico e suoi stolidi seguaci (soli in Europa e mosche cocchiere della follia accoglientistica) spalanca una nuova porta all'ingresso e immediata 'naturalizzazione' di questi adolescenti che l'articolo suesposto dimostra essere già malati, in buona parte, di 'radicalità' islamica e sui quali minori dovremo svolgere un lavoro certosino di destrutturazione culturale e psicologica e successiva integrazione i cui esiti sono tutt'altro che scontati.E giova ricordare ai quei parlamentari che si fossero messi solo oggi in ascolto della rabbia del paese che la cellula jihadista di Venezia e Mestre di cui alle cronache di questi giorni annoverava anche un minore tra i suoi coscritti e pronti a morire pur di ammazzarne a quintali, a Rialto o a san Marco, dei maledetti 'infedeli' del loro folle e immaginario 'Allah u akbar'.Da questi parlamentari ci guardi Iddio ( e le urne elettorali ) che dagli assassini radicalizzati sul web, per il momento, ci guarda l'intelligence, - almeno fino al giorno in cui la cronaca ci darà conto di un altro attentato e maledetta strage islamista andata a segno e piangeremo impotenti altri morti.Donne, sorelle senza confini intervista a Edit Schlaffer di Nina WeissensteinerVENTUNESIMODONNA.BLOGSPOT.COMDonne, sorelle senza confini intervista a Edit Schlaffer di Nina Weissensteiner
domenica 28 marzo 2021
Ce l'abbiamo fatta? Ieri accadeva.
- Pandemie, infodemie e stigmi sociali. Ce la faremo?Nel piccolo condominio fronte campagna in cui vivo, grazie a una delle famiglie con un figlio di 14 e una bimba di due anni, l'età media è scesa a quarant'anni. E, se non fosse per me, scenderebbe a trenta e anche meno. E' una buona cosa, direte voi. Senza dubbio. E sono tutti gentili e silenziosi e sorridono, alleluia! Chi più di me felice?Ma, a causa della infodemia che impazza in tivù - giornalisti, vil razza dannata!- e ci deprimono e ci costringono nell'incubo dei morituri che siamo, che potremmo essere (a chi la tocca la tocca), lo stigma sociale mi castiga, loro malgrado e, se scendo a terra e percorro il vialetto che mi porta in fronte ai bidoni della differenziata vengo seguito dagli sguardi di malcelata commiserazione dei presenti in giardino che giocano con una stropola di bimba cinguettante perché 'anziano', ahimé e, ca va sans dire, prima vittima designata del maledetto virus nascosto in ogni dove e che ci costringe a spruzzare battericidi e candeggina ueberall.E poco importa se, ravviati i capelli e riportati con maestria nei punti in cui sono scarsi, la mia età biologica scende di un decennio. Siamo la generazione che, prima, affronterà il Grande Viaggio e siamo commiserati in tivù e 'protetti' e vigilatissimi a causa dell'assommarsi osceno delle bare nei posti più improbabili, dato il numero abnorme - e quelli delle imprese funebri, i tragici 'nouveaux riches' di questo scorcio di millennio infame, che non ce la fanno più e, come i medici e gli infermieri, sono la prima linea di questa stra maledetta pandemia che ci ha cancellato le vite e costrette alla prigionia dei domiciliari.Ma la primavera avanza ostinata e sicura e i fiori già lasciano il posto al verde chiaro delle foglioline e le giornate di sole chiaro e di sicuro tepore dribblano i venti freddi dell'inverno ancora in agguato e, malgrado lo stigma sociale che mi castiga, la sensazione è che ce la posso fare e avrò futuro, speriamo, incrociamo le dita, accendiamo le candeline di rito - e ringraziamo il sole che sorge limpido e giocondo, divinità di fuoco che riscalda la superficie del pianeta da millenni e compie con scientifica semplicità quei miracoli che altri preferiscono vedere nel disegno di una nube fantasiosamente assunta quale 'apparizione della madonna' in quel della piazza san Pietro.Oh, santo cielo! La pandemia colpisce pesantemente anche i neuroni, temo.
- Diverso parere. https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-chiarimentiGiorgio Agamben, Chiarimenti - QuodlibetQUODLIBET.ITGiorgio Agamben, Chiarimenti - Quodlibet
sabato 27 marzo 2021
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28 marzo 2014
I 'nervetti' del roast beef e i giochi di guerra.
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La nostra 'vita mortale'
Un altro giorno e un altr'anno (ai domiciliari). La maledizione dell'infinitamente piccolo.
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What about today (2). Pastorale americana.