giovedì 30 luglio 2020

Stazione di Lampedusa. Per l'Europa non si cambia.

Sono ormai due ogni ora i treni che arrivano nella affollatissima stazione di Lampedusa carichi di migranti. Treni che scivolano veloci sulle acque quiete e gli approdi sono tranquillissimi e i rituali di 'accoglienza' e di presa in carico nei centri preposti consolidati e sperimentati, ad onta delle inutili strida dei sindaci e dei governatori che denunciano il collasso.
Approdi tranquilli al punto che, l'altro ieri, un gommone con undici turisti-migranti tunisini – migranti delle migrazioni clandestine facili-facili e impunite - mostrava la foto-ricordo dei paciosi 'richiedenti asilo' con annessi bagagli e barboncino al seguito. E dichiaravano serenamente al giornalista di aver organizzato da sé il naufragio – senza ricorrere, quindi, ai buoni uffici degli orchi 'scafisti' e ai mercanti di morte delle torture nei famigerati 'lager' libici.
Semplicemente si sono comprati un gommone con cassa peota dei partecipanti al tour e hanno avviato il motore con rotta tutto nord. Italia/Europa eccoci. Una vera e propria scampagnata e vitto e alloggio garantiti e la visita sanitaria di rito senza ulteriore aggravio dei loro costi turistici.
Chissà se gli hanno anche ricoverato il gommoncino in porto per gli eventuali riusi e/o compravendita eventuale.

E l'affanno immigratorio del paese di Bengodi dei mille approdi facili e impuniti si arricchisce oggi di un nuovo taxi del mare, una nuova o.n.g. foraggiata dagli ineffabili buonisti di sempre che correranno in soccorso dei mille e mille ed altri mille che ci provano a organizzarsi da sé, o farsi organizzare, il naufragio assistito della Lotteria Europa. Verrà bloccata anch'essa, quest'altra nave, nei porti italiani, com'è avvenuto per la Open arms e la consorella, con la scusa dei controlli di compatibilità e le attrezzature insufficienti per le missioni di 'salvataggio'?
Lotteria Europa. Venghino, venghino, siori e siore, qualcosa si vince sempre.
E se il prezzo del biglietto del naufragio organizzato è alto, il risultato, tuttavia, è garantito - e non ci sarà nessun rimpatrio per i clandestini, statene certi.
E, forse, il nuovo taxi del mare non sposterà di troppo i numeri, già altissimi, degli arrivi e degli stipamenti nei centri al collasso, ma avrà effetto d'annuncio sulle coste africane e nei paesi sub sahariani di altre, più numerose carovane e altri stipamenti nei lager libici in attesa del loro turno di naufragio organizzato.
Siamo davvero curiosi di sapere qual'è la politica di Zingaretti § Co in proposito – a parte il voler neutralizzare gli effetti di deterrenza dei decreti-sicurezza di Salvini, e quali sono i canali legali da organizzare vantati dal Minniti redivivo. Organizzar e transumar atto secondo.
Sbarchi record in Sicilia. Lamorgese: arrivi continui e inaccettabili. Cirio: a rischio la tenuta sociale. L’Onu: dalla Libia i viaggi dell’orrore, nei centri torture e abusi sessuali
LASTAMPA.IT
Sbarchi record in Sicilia. Lamorgese: arrivi continui e inaccettabili. Cirio: a rischio la tenuta sociale. L’Onu: dalla Libia i viaggi dell’orrore, nei centri torture e abusi sessuali
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    REPUBBLICA.IT
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mercoledì 29 luglio 2020

Viaggiare oltre il Tempo

Viaggiare oltre il Tempo

Post n°1308 pubblicato il 30 Luglio 2020 da fedechiara


30 luglio 2019 · Viaggi spazio-temporali (vedere navetta nella sesta foto)
E se è vero che l'Arte e gli artisti coprono per intero lo scibile umano e si occupano di politica e ci raffigurano le stelle e le stalle e la natura e l'iperuranio immaginato, tuttavia non ti aspetti che a palazzo Michiel (Santi Apostoli. Venezia. European Center – Eventi collaterali) una simpatica mostra di 'design' nasconda, pardon esibisca, in una saletta a parte, l'invenzione del millennio.
Che dico? Dei millenni tutti interi della storia dell'umanità.
E pare che ci sia in Australia un uomo geniale un 'dottor Morte', attivista della causa della dolce morte e del sereno viaggiare nell'Oltremondo dei sogni che, in collaborazione con una ditta di avanguardia, ha creato il 'Sarco': una piccola astronave iperurania che ci porta oltre i 'bastioni di Orione' e le porte di Tannhauser e sull'orizzonte degli eventi del Tempo col semplice schiacciare un pulsante che immette azoto liquido nel corpo stanco e malato - e in pochi secondi si abbassa la soglia di coscienza ed è davvero un 'sogno lungo un'eternità'. E sei tu viaggiatore a decidere la 'ignition' della partenza e niente grane per chi si accomiata relative a leggi e a crudeli ideologie religiose che a tutto si oppongono.
E chissà che sogni reca seco una dolce morte, invece di tutto quel soffrire per 'rendere l'anima a Dio' delle antiche religioni crudeli che predicavano la sofferenza necessaria - e guai ai suicidi a cui si negava perfino la sepoltura in terra benedetta e dicevano sacro e intoccabile quel momento di orrore e paura per il definitivo distacco dal corpo dei nostri quotidiani piaceri e i tormenti.
E possiamo farla in barba ad Atropo e toglierle le maledette forbici di mano e rivolgerle pure uno sberleffo e dirci semidei finalmente compiuti – e lo sberleffo maggiore è questo di mostrare in una mostra di design, come fosse un abito trendy o una tenda o un mobile qualsiasi, l'astronave che ci porta in pochi attimi di silenzio sul crinale dello Spazio/Tempo ad osservare lo spettacolo dei Troni e delle Dominazioni e la Grande Luce che abbaglia di cui si è favoleggiato per millenni e ce le hanno rappresentate artisti sommi nella chiese cattedrali e dentro la Cappella Sistina. Chapeau.

martedì 28 luglio 2020

Verità filosofica cercasi.


E quando si arriva a Hegel ci si rende conto che la filosofia è un gran fiume che si scava l'alveo con la potenza delle sue acque nella storia degli uomini e segna il paesaggio umano in profondità come il Colorado nel Gran Canyon, con le sue rapide e i suoi rallentamenti apparenti e il delta, infine,oggi inaridito, che sfocia nel mare magno della Conoscenza.
'Tanta roba', direbbe mia figlia, che adora le grandi sintesi.
E la metafora del fiume ben si attaglia al filosofo che a Jena scriveva e insegnava giusto mentre Napoleone, il suo idolo, lo Spirito del Mondo, come egli lo definiva, conquistava nazioni e popoli battaglia dopo battaglia e affermava con le armi lo spirito delle sue leggi innovative che seppellivano ogni rimasuglio di feudalità e di aristocraticità accentratrice.
Un fiume di concetti, quello di Hegel, che prendeva le misure della Storia e si misurava con la Verità, nientemeno, concetto antico di ogni filosofia di ogni tempo e latitudine.
E non è chiaro se cercasse di rifilarci bravamente la Wahrheit (la 'verità': che ci sia ciascun lo dice, cosa sia nessun lo sa) o la Wirchlichkeit (la realtà delle cose in sé, di ciò che è reale e razionale) e, alla fin della tenzone, decise di 'dialettizzarle' entrambe e di offrirle al mondo come poderoso sistema di pensiero che sfidava apertamente il caos degli eventi della Storia degli uomini.
Della quale diceva che è pur giusto sporcarvisi le mani e lavorarci dentro e non baloccarsi come faceva Novalis con l'Arte spiritualissima e contro gli altri romantici tutti sospiri e venti di fragile ed effimera passione.
E batteva forte sulla questione del senso delle cose, come faccio io, hegeliano per caso, tutti e due insieme contro il Vasco nazionale che, nei suoi concerti, continua a cantarci a gola spiegata che: '(..) un senso non ce l'haaaaa'.
Generazioni filosoficamente perdute, ahinoi.
E, dopo il grande Hegel, infatti, dopo il suo corso fluviale filosofico settecentesco denso di acque turbinose e concetti arditissimi mediati dai predecessori ecco farsi largo la filosofia spicciola degli epigoni rivoluzionari tradotta in azioni rivoluzionarie azzardate. Quelle dei Marx ed Engels e Stalin e Mao Zedong: i rivoli di un delta filosofico sfilacciato e intorcinato, e le limpide acque della Conoscenza intorbidate, che della dialettica hegeliana hanno fatto carne di porco e di Hegel il portabandiera di rivoluzioni improbabili, abborracciate, improbabili, destinate ad infrangersi nel caos degli eventi successivi.
Rivoluzioni appiattite su Muri poi abbattuti a furor di popolo e neutralizzate e dette pretensiose e stupide dal capitalismo trionfante nella Cina delle ex Guardie Rosse - e le storiche catene dei proletari hanno mutato forme, ma le chiavi le hanno in mano i padroni di sempre che delocalizzano e globalizzano e lasciano che i popoli impazziti del mondo migrino di qua e di là dei confini degli stati come formiche impazzite.
Verità (filosofica) vo' cercando, ch'è 'sì cara al mio core.

IT.WIKIPEDIA.ORG
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (AFI: ˈɡeːɔɐ̯k ˈvɪlhɛlm ˈfʁiːdʁɪç ˈheːɡl̩) (Stoccarda, 27 agosto 1770 – Berlino, 14 novembre 1831) è stato un filosofo e teologo tedesco, considerato il rappresentante più significativo dell'idealismo tedesco.
 

Accoglienze demenziali

E il segno più evidente della demenza collettiva in cui siamo immersi, noi paese costiero, aperto a tutti gli arrembaggi delle spaventose migrazioni è l'atroce scambio di significato tra la parola 'accoglienza' 
(accogliènza s. f. [der. di accogliere]. – L’atto di accogliere, di ricevere una persona; il modo e le parole con cui si accoglie: a. fredda, affettuosa, festosa, cordiale; l’a. oneste e liete Furo iterate tre e quattro volte (Dante); fare buona, cattiva a. a qualcuno; anche assol., fare accoglienza, accogliere cortesemente; fare buona a. a una tratta, nel linguaggio comm., accettarla o pagarla regolarmente alla scadenza;)
e quei gesti criminali sottesi alle scene quotidiane di centinaia di persone stipate a forza in un gommone malandato e spinto in mare e trainato al largo dai criminali maggiori detti 'scafisti'. Mercanti di vite, incuranti dei rischi di un annegamento e vero naufragio, quali ci riportano, di quando in quando, le cronache degli arrembaggi.
Naufragi organizzati con perfetta coscienza criminale degli organizzatori libici e tunisini e dei loro complici naufraghi volontari – che pagano cifre altissime per violare le leggi sull'immigrazione italiana ed europea e fanno leva e buon conto sul buonismo imperante delle leggi del mare varate per far fronte ai naufragi occasionali e veri: di barche che affondano per cause di tempesta o collisione con uno scoglio.
E non c'è dramma peggiore di questo scambio di senso e di significato tra la parola 'accogliere' volontariamente un profugo vero, certificato da opportuna indagine delle commissioni preposte, contro le mille menzogne dei clandestini che buttano i documenti personali e si cancellano fraudolentemente le impronte digitali, e questo turismo criminale con esito di sicura violazione e impunità nei paesi-Schengen, incapaci di far valere la legalità e la sicurezza che promettono agli elettori.
Un turismo che mostra, alfine, - con la certezza assoluta dell'impunità che gli viene dalle cronache dei mille sbarchi riusciti e gli sms di amici e parenti che li confermano con faccine sorridenti - gli aspetti grotteschi e sfrontati di uno sbarco con annesso barboncino o quello di un gommone che bellamente affonda la prua sulla chiara sabbia dell'isola dei Conigli sotto gli occhi, neanche più curiosi ormai, di turisti e bagnanti.
E dobbiamo registrare, in atroce aggiunta canzonatoria, nelle cronache dei telegiornali del mattino, le dichiarazioni di quei tali dementi di s-governo che, di fronte a tanta sfrontatezza di leggi violate e affanno immigratorio incurabile, continuano ad usare la parola 'accoglienza', di fronte a tanto dramma e tragedie correlate, incuranti del ridicolo e dello sbalordimento e cadere di braccia di un popolo mite, rotto a tutte tragedie di una sua storia infame.
Fino a quando, cittadini?
  • Lampedusa, ancora sbarchi: 26 migranti approdano tra i bagnanti sull’arenile dell’Isola dei Conigli
    VIDEO.CORRIERE.IT
    Lampedusa, ancora sbarchi: 26 migranti approdano tra i bagnanti sull’arenile…

domenica 26 luglio 2020

Professori metodici e spettri e catene.




E l'excursus filosofico su Raiscuola arriva finalmente a tratteggiare la figura di un gigante, Immanuel Kant, pigro e metodico professore di una città, Koenisberg, che non esiste più ed è diventata, per il complesso e caotico disporsi delle cose degli uomini nella Storia, una enclave russa dal nome molto meno altisonante: Kaliningrad. Che conserva, però la statua del suo illustre ospite ed è omaggiata perfino dalle coppie russe appena sposate per chissà che reverenza e devozione di santo patrono universale.
E del professor Kant si dice, dicono i professori nelle scuole, che tutta la filosofia moderna è una glossa a piè di pagina della sua filosofia di pacioso rivoluzionario che beveva un litro di Bordeaux a pasto (voi non provateci; non è il vino robusto la veritas della sua filosofia, bensì gli speciali neuroni teutonici che spaziavano agilmente nel Tutto dello Scibile Universale e ci raccontavano i faticosi progressi della Ragion Pura e di quella Pratica, fin lì impastoiati nei fallaci luoghi comuni dei secoli bui).
E il pacioso professore di Koenisberg usciva di casa ad un'ora precisa tanto che si diceva che potevano regolarci gli orologi al suo apparire fuori del portone di casa, ma più importante è sapere che la sua filosofia, col mettere al centro della conoscenza l'uomo e la sua ragione pura e pratica che faceva, la si vuole legata all'idea stessa di Rivoluzione.
Rivoluzione politica (la rivoluzione francese con i suoi principi di libertà, uguaglianza e fratellanza), la rivoluzione industriale – che cambiò i connotati del mondo degli uomini e delle donne e l'aspetto delle fumiganti città inquinatissime - e la rivoluzione copernicana dell'idea stessa di conoscenza.
Che si liberava dalle ragnatele dei luoghi comuni e del patronato e la mediazione obbligati dei sapienti che pensavano per noi: uomini comuni, popolo.
E si disfava, con un deciso tratto di pensiero moderno, dei preti e dei vescovi e dei papi infallibili. Ed ecco farsi strada con violenza il Lume decisivo della Riforma luterana e calvinista - che indicava nell'autonoma lettura della Bibbia la sola strada della conoscenza e dava a Copernico quel che è di Copernico relativamente alle celesti rotazioni e lustro e riscatto morale al Galileo dell'osservazione telescopica del moto e dell'apparenza degli astri e del pendolo.
Ed è un peccato e torto grande quel che si fa al professor Kant – che di tanti tomi ponderosi (e pochissimo studiati) ha riempito le biblioteche all over the world – di ricordarlo solo con le frasette da cartina di bacio Perugina de: 'il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me' – perché, invece, la sua filosofia ha legittimato l'autonomia dei pensieri in libertà di ogni uomo libero suo contemporaneo che ha tenuto a battesimo e vissuto le rivoluzione suddette – e forse è anche per causa del professor Kant e dei suoi scritti autorevoli, insieme a quelli incendiari di Diderot e di Voltaire, che si è osato erigere, nella piazza di Parigi, la pietosa ghigliottina che ha fatto rotolare la testa di un re (e di preti e aristocratici in gran copia) e fatto nascere la sanguinosa e bellicosa repubblica e aperto le danze del proletariato allucinato e invincibile al ritmo della Carmagnole.
E fu subito Marx ed Engels e del loro famoso spettro che si aggirava per l'Europa, liberando vieppiù il popolo dalle sue catene.

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Immanuel Kant (Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804) è stato un filosofo tedesco. È considerato uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale. Fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idea...
 

Scommesse di fanatici devoti.



E nel confronto che il 'Caffè filosofico' di Raiscuola ci propone tra filosofi vicini nel tempo ma distanti le mille miglia nelle elaborazioni e negli assunti ecco emergere, prima di Locke e degli empiristi inglesi, la figura tragica di Pascal, lo scommettitore, l'uomo del calcolo delle probabilità applicato al divino e all'esistenza di Dio come convenienza personale, nientemeno.
E, rivisitato oggi, dopo una vita passata, a mia volta, a scommettere sulla ragione contro le sirene frivole di una Fede che si sostiene sulla sua abdicazione a capire la meccanica quantistica e le leggi ultime che governano l'universo – e genuflettersi umilmente sui banchi delle chiese a pregare il Dio sconosciuto, come suggeriva di fare il Pascal buon'anima, perché 'Le ragioni del cuore sono sconosciute alla mente.', quei suoi Pensieri e aforismi mi appaiono la versione colta delle cartine interne ai baci Perugina. Apostrofi rosa messi tra le parole 'io credo' – o vorrei tanto , ma non mi riesce, mannaggia.
E scommettere sull'esistenza di Dio per averne un ipotetico 'infinito beneficio' (Blaise Pascal dixit) mi fa venire in mente quel mistero della Fede del mio prete di religione che pretendeva il suo apodittico Dio 'Essere provvidente' e tanto innamorato del genere umano e misericordioso a prescindere, qualunque efferatezza noi si commetta o barbarie e assassinio e stupro e strage, e via elencando delle varie nefandezze per le quali il genere 'homo' è universalmente conosciuto nella galassia - e i marziani e i venusiani e tutte le altre popolazioni di alieni trasvolanti si guardano bene dal fare rotta verso di noi per non rimetterci la vita e un eventuale ritorno al futuro delle fluttuazioni cosmiche che li ospitano e tuttora ci sono sconosciute.
E tutto quanto sopra affermo con sicumera e senza bisogno di scommesse, dopo che Pascal e la sua scommessa e calcolo probabilistico sull'esistenza di Dio mi erano sembrati, in gioventù, immerso nell'affanno di una Fede che non volevo abbandonare, il tramite tormentato di un ritorno all'ovile (la metafora del Buon Pastore è costruita ad arte, beliamo in coro, fratres), ma oggi mi appare – e il Caffè filosofico me lo conferma - quel fanatico devoto che Voltaire stigmatizzava opponendolo a un furfante matricolato.
E con il secondo si può ragionare e patteggiare obtorto collo, diceva l'Illuminista, ma con un fanatico non c'è storia. Parce sepulto.
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Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623[1] – Parigi, 19 agosto 1662) è stato un matematico, fisico, filosofo e teologo francese.
 

venerdì 24 luglio 2020

Anime e corpi

Anime e corpi


Non so che tipo di dibattito si scateni (e se) oggi nelle nostre aule scolastiche e quali sotterranei conflitti si inneschino tra i professori di filosofia e i loro seguaci e quelli di religione, ma la visione di un 'caffè filosofico' su Raiscuola (programmi fatti benissimo e stimolantissimi) che parlava di Locke e di Hume, (empiristi di quel secolo dei Lumi che culminò con la Rivoluzione francese e il rauco grido popolare de 'morte ai tiranni'), mi ha fatto tornare a mente i miei conflitti di adolescente con un prete di religione incapace di sostenere il confronto con scienza e biologia - e sempre opponeva un ottuso 'mistero della fede' ad ogni mio tentativo di aprirlo e sviscerarlo e farlo uscire dalla nicchia storica che lo aveva tenuto a battesimo e malamente giustificato con l'ignoranza dei tempi e le approssimazioni dei primi filosofi e dei profeti.
E le 'idee innate' e l'esistenza e la faticosa definizione di 'anima' è il primo di quei misteri della fede che Locke si incarica di cancellare dall'orizzonte filosofico della modernità – e la visione di come si agita un neonato e si guarda intorno stupito di ogni cosa e suono e rumore e balbetta un suo complesso e intraducibile vocabolario di vocalizzi è l'esperienza più diretta e a tutti comprensibile e facilmente dimostrabile delle proposizioni di Locke relative all'umana esperienza quale sola fonte di conoscenza - e nessun imprinting animistico a condizionarne i comportamenti e le reazioni.
E tuttavia il concetto di (e la fede nell') anima è duro a morire e tuttora milioni di persone di culture e latitudini diverse ne affermano l'arcana esistenza e la sua permanenza (chissà dove e chissà come) in un qualche luogo dell'universo immateriale. E, se pure l'idea di un Empireo fitto di Troni e Dominazioni angeliche quali si raffiguravano nelle pitture e negli affreschi del Medioevo e del Rinascimento, è stata archiviata e detta leggendaria, pure il mito di Giosafatte e di una Giustizia Divina e di una Resurrezione dei Corpi è duro a morire - e anche i più tiepidi di fede e certuni atei timorosi dell'aldilà si affidano, nel momento del trapasso, a quelle improbabili narrazioni che risuonano nelle chiese durante i funerali.
E per quanti sforzi io faccia di trovare una definizione credibile e filosoficamente e/o scientificamente sostenibile di anima, (che è altra cosa dalle idee che elaboriamo e pare capace di differenziarsi da ogni nostra cosa corporale e perfino di migrare, aleggiando verso l'alto mentre si muore), non mi riesce di trovare e definire nulla che si distacchi e si differenzi dal corpo e dai neuroni e le sinapsi che sviluppiamo in vita e, tutt'al più, ci resta la bella espressione letteraria 'con tutta l'anima' - che usiamo quando siamo infiammati di amore (specie se non corrisposti) e bene dice lo sforzo di elevarci al di sopra dei bisogni corporali e attingere le sublimi Sfere e i Paradisi dove abitano le Beatrici che tanto amiamo.
 

giovedì 23 luglio 2020

Il dubbio è se sia concava



20 luglio 2019 · Più vero del vero.
Confesso che non so se la Terra sia piatta. Dalle foto satellitari scattate nei pressi della Luna si direbbe un filo convessa, perlomeno, ma mancano le foto confermative della parte opposta, quella concava dell'Asia e dell'Australia, e questo mina la credibilità dei fieri sostenitori della tesi.
E poi un piatto che gira su se stesso, invece di una sfera, sconvolge anche le dinamiche giorno/notte - e tuttora non mi è chiaro come quella rotazione ostinata non spruzzi le acque degli oceani e dei mari fuori dallo stratosfera come una centrifuga, con tutto l'annesso dei pesci e delle murene e dei polpi e delle plastiche dei continenti vaganti a pelo d'acqua che conosciamo.
Però questa della conquista della Luna e del 'piccolo passo per l'uomo, ma grande passo per l'umanità' puzza davvero di studios hollivudiani e scenografie di cartapesta e battute ad effetto di sapienti sceneggiatori e non so confermarvi se davvero il nostro satellite non è più vergine di impronte di scarponi – e dovrei fare un salto colà per vedere con i miei occhi la bandiera a stelle e strisce penzolante sul suo palo senza il vento solare che la distende, come a Iwo Ima, e potrei mandarvi la foto confermativa su What app e Facebook, sempre che ci sia 'campo'.
E, già che ci siamo, va detta un parola chiara anche sulle torri gemelle che si sono sbriciolate dall'interno come se fossero state dinamitate a bella posta e quelle fotografie degli aerei che vi si schiantano non vi ricordano le scene madri di certi film catastrofisti con tanto fuoco e cenere e morti a mucchi e quintali e tanto pianto e stridor di denti?
La verità (orpo! m'è venuta spontanea la paroletta magica) è che non sappiamo molto neanche degli eventi decisivi delle nostre vite private e fatichiamo a dire vere le scene madri delle liti fatali di matrimoni infranti, però siamo tornati 'single' e : '(…) questo è quanto / se ci ripenso, quanto è vero il sole, / dalla vergogna mi si muove il pianto. / Non credo più nemmeno nelle scuole.'
That's all, folks. Scrivetemi, se vi viene in mente qualcosa di 'più vero del vero' che ci convinca un po' tutti e lo prenderò in considerazione per il mio prossimo articolo.
 

Nostalgie


Ripartenze e tematiche relative.
E nella tematica ormai ben distesa della 'ripartenza' post maledetto Covid c'è anche, in bella evidenza, il quando potranno riabbracciarsi i tanghèri innamorati di quel loro ballo specialissimo che è 'un pensiero triste che si balla' (non sempre, non per tutti i tanghi) e/o 'una storia d'amore che dura tre minuti', più o meno, secondo le enfasi che vogliamo dargli e la letteratura che si accompagna ad ogni ballo.
E chissà che disastri relazionali ha innescato il maledetto virus coronato se, prima del fatidico 'cabeceo' che prelude all'invito, ci domanderemo più e più volte se è un maledetto azzardo mortifero osare con una/o non 'congiunto' – e si vi scappa uno sternuto o un colpo di tosse nell'attesa, apriti cielo! E' meglio che vi togliate le scarpe e ve ne andiate perché non rimedierete una mezza tanda, neanche di 'tango salon' distanziato e con mascherina, che sia mezza.
E figurarsi quei maestri di tango che 'non è tango se non è milonguero' con che animo e/o patema inviteranno all'abbraccio fatale i loro allievi - e apriti cielo se scoppia il focolaio perché chiuderanno la scuola da notte e definitivamente e nessuna iscrizione più garantirà loro il sudato stipendio.
E forse proprio per questo hanno battuto il tasto ossessivamente su facebook del distanziamento e della mascherina-guai-a-levarla anche di notte, sperando di esorcizzare il male oscuro che si cela nella ripartenza - e fidando che il Covid19 si rintani in un suo angolo futuro e si faccia dimenticare, ma ci pensano i politici di s-governo iettatori coi loro mille esperti a togliere loro la speranza e predicano al vento dell'estate di non smettere le difese perché in autunno sarà peggio e guai alle movide e vae victis per i balli di coppia.
E la prima milonga a cui parteciperemo sarà di pura osservazione e disincanto e magari porteremo con noi il certificato con l'esito negativo del tampone e/o della sierologia e ce lo scambieremo e, semmai osassimo il fatale invito, sarà tutta un'altra storia di tango, credete ammè, chi vivrà vedrà.
Il mondo 2020 si è rotto in mille pezzi e i cocci sono troppi e minuscoli per pensare di incollarli.
Vai con 'Nostalgias' e il pensiero triste che si vorrebbe ballare. Molto triste.😕
 

Il biennio del nostro scontento



Ieri accadeva domani accadrà - 23 luglio 2016
Passavo traghetto, ieri sera, in un vaporetto che, credo, avesse imbarcato più passeggeri del massimo consentito che sta scritto dai costruttori sulle targhe in metallo sopra la cabina. Una vera e propria scatola di sardine e olezzante del pari dei naturali effluvi sudoriferi dell'estate afosissima,
E i miei pensieri seguivano il corso delle funebri notizie che venivano in diretta da Monaco, - fatti atrocissimi che accadono solo pochi giorni dopo quelli di Nizza e dell'assalto all'arma bianca -ascia e coltello, armi di ferocia tribale - di un giovane afgano, ('rifugiato' e amorosamente ospitato da una famiglia tedesca, vera e propria 'serpe in seno') su un treno in corsa e contro inermi turisti cinesi in vacanza, compresi le donne e i bambini a cui il padre ha tentato, invano, di fare schermo col suo corpo ferito.
E mi veniva da pensare a quale immensa strage seguita da affondamento nelle buie acque del Canal Grando avrebbe compiuto un attentatore suicida imbottito di esplosivo se imbarcato su quel vaporetto prossimo alla sua 'linea di galleggiamento'.
E non è paura, credetemi,- emozione dell'animo che non insorge dalle raffigurazioni di un pensiero fino ad oggi astratto, bensì solo nell'attimo in cui si raffigura concretamente la tua morte: e il tuo corpo va in pezzi o vedi sprizzare il tuo sangue e affondare nella tua carne il coltello o l'ascia dell'idiota 'radicalizzato sul web' e incroci lo sguardo con il tuo assassino e ti chiedi, il tuo ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi per sempre, quale idea di 'umanità' lo comprenda e lo includa, di questi tempi in cui gli orchi e gli assassini usano i riporti imparaticci di alcune 'sure' del Corano per dare un precario senso al loro sentirsi 'soldati' di una immaginaria e stupida 'jihad'.
E solo ieri ascoltavo alla radio la sintesi di una intervista che Marc Augè ha rilasciato a 'l'Espresso' (peccato che l'articolo sia criptato e non possa essere mostrato per intero) in cui si parla di 'guerra' tra noi e loro, - tra le migliaia (forse decine di migliaia) di aspiranti-martiri immigrati di prima, seconda o terza generazione e radicalizzati sul web e noi, le vittime di un massacro e di stragi indiscriminate e stupide dove a morire sono persone qualsiasi, perfino dei 'buonisti' che pensavano buona e giusta tutta questa follia di accoglienze fuori controllo e banlieues fitte di disoccupati cronici che si rivolge contro di noi come fosse una 'guerra civile', - ma è solo una 'guerra tribale' che potremmo facilmente controllare col mettere in sicurezza le frontiere e tenere l'allarme rosso sempre acceso e 'leggi speciali' che isolino e scovino i grandissimi figli di buonadonna che sparano, ammazzano e progettano attentati dei più fantasiosi e micidiali.
E finché durano gli arrivi sulle nostre coste a migliaia e non riusciamo a impedire il dispiegarsi del maledetto traffico di esseri umani e le partenze dei barconi dalle coste libiche ed egiziane a causa dell'incapacità politica e di governo dei presenti s-governanti europei, Juncker in testa e nessuno escluso, il numero di potenziali 'soldati' di questa sporca e infame guerra tribale aumenterà statisticamente insieme al numero dei nostri morti ammazzati – vittime inermi di una guerra che non abbiamo mai dichiarato e che non combattiamo con la necessaria durezza di 'intelligence' e leggi e provvedimenti di espulsione a migliaia che facciano il paio con le le 'migliaia' di soldati in sonno denunciati dallo stesso Augè e pronti a 'entrare in azione'.
Fermiamoli, cittadini. Con il voto e con ogni e tutti i mezzi delle nostre democrazie che vogliamo blindate e armate fino ai denti fino al compimento del doveroso compito di proteggere noi, i nostri figli e i nipoti. Ogni altro distinguo e attenuazione 'buonista' è complicità.
"Vi spiego la frattura che c'è oggi...
INTERVISTA
"Vi spiego la frattura che c'è oggi in Francia"
Si è prodotta negli anni 70 con la disoccupazione di massa, e i luoghi del riscatto operaio sono diventati simbolo di sconfitta, soprattutto per i figli degli immigrati arabi che cercano la rivincita. Parla il grande antropologo Marc Augé
DI ALESSANDRA BIANCHI
22 luglio 2016
«Sì, la Francia è in guerra contro un nemico nuovo. Non è una guerra tradizionale. Certo, ci sono aspetti di un conflitto “classico” in Siria e in Iraq, ma anche delle variabili nuove». Parla Marc Augé, 80 anni, uno dei massimi antropologi francesi, e non ha paura a pronunciare quella parola che ancora, anche dopo la carneficina sulla Promenade des Anglais di Nizza (nel simbolico 14 luglio data della presa della Bastiglia, 85 morti e 302 feriti) spaventa: “Guerra”
ESPRESSO.REPUBBLICA.IT
Si è prodotta negli anni 70 con la disoccupazione di massa, e i luoghi del riscatto operaio sono diventati simbolo di sconfitta, soprattutto per i figli degli immigrati arabi che cercano la rivincita. Parla il grande antropologo Marc Augé
 

martedì 21 luglio 2020

Il legno storto dell'umanità

Non credo negli esseri umani (e ne ho ben donde).
Ho rivisto, ieri sera, su Raistoria, un filmetto del 1960: 'I dialoghi delle Carmelitane' con una convincente Alida Valli ed una maiuscola Jeanne Moreau. Storia di obbedienze secolari e fedi vetuste e di martirii e decapitazioni a quintali, entrambi degni di miglior causa.
Avevo 11 anni, la prima volta che lo vidi, ed ero chiuso in collegio da sette, sarà per questo che quel film mi commosse fino alle lacrime e meditai di 'farmi prete'? Passare dalla parte dei carcerieri è pur sempre una soluzione per i carcerati. Chissà che tipo di prete sarei stato.
Di lì a poco, raggiunti i quattordici anni, uscito di prigione e consegnato ai domiciliari di un padre per caso, il prete di religione mi cacciò dalla classe durante la sua ora perché le mie domande sulla congruità di certuni misteri della fede lo mettevano in imbarazzo e disturbavano la sua predicazione apodittica. Tu vedi i casi della vita.
Il film, per tornare a bomba, è narrazione essenziale di una vita claustrale (il Carmelo, parto mistico di una suor Teresa divenuta santissima), ma, in, parallelo, vi scorrono le vicende essenziali di una Rivoluzione (con la maiuscola perché prima della modernità e di forma compiuta) e le mille decapitazioni che la sostenevano.
E, grazie a quel film (e ai libri di storia), sappiamo che ai rivoluzionari e al popolo che li sosteneva erano invisi i preti e le suore e quei tali fanatici che intonavano il mitico : 'Ah ca ira, ca ira, ca ira!' non vedevano l'ora di insorgere e distruggere chiese e monasteri che ospitavano i privilegiati di sempre.
E' pur vero che preti e suore, in gran numero e per forza di tradizionale compromissione con il potere politico, si schierarono con la fazione guelfa degli aristocratici che impugnarono le spade e gli schioppi in Vandea e diedero filo da torcere ai rivoluzionari, ma davvero tutte quelle teste mozzate del film ci commuovono e, col senno di poi, consiglieremmo a Danton, Marat e Robespierre in pubblica Assemblea una opportuna moderazione che ce li renderebbe più umani - e il Mengoni li potrebbe includere negli 'esseri umani' in cui dice di credere a gola spiegata.
E una riflessione a margine sulle vicende tragiche della cruentissima Rivoluzione Francese ci fa osservare, stupiti, come tutto quell'odio sanguinario fosse latente e in ferino agguato nei pensieri nascosti del popolo affamato - pio e obbediente ai padroni aristocratici fino a sei mesi prima del deflagrare degli eventi della Bastiglia e l'assedio con le picche e i forconi alle regge e ai palazzi del potere.
Un popolo che pur frequentava le cattedrali e i templi votivi e onorava i santi e i crocefissi e consegnava gli ex voto e le offerte alla 'sua' Chiesa.
E i crocefissi e le immagini dei santi, nel film, li vediamo abbattuti nella polvere come le statue degli odierni 'black lives matter' e divelte le grate del Carmelo - e ci chiediamo dove stia di casa la coerenza e se quei rivoluzionari assassini e distruttori di sacre immagini e persecutori di preti e suore si siano poi pentiti, in punto di morte, e abbiano fatto ammenda dei loro peccati politici e chiesto l'assoluzione.
Alla luce di tutto ciò esposto e riassunto mi sento di riaffermare che: 'non credo negli esseri umani', bensì in una certa idea di umanità futura che raddrizzerà alla bene-meglio il suo storico 'legno storto'. Chi vivrà vedrà.
Cosa intendeva Kant - Il Post
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Il dubbio è se sia concava

20 luglio 2019 · Più vero del vero.
Confesso che non so se la Terra sia piatta. Dalle foto satellitari scattate nei pressi della Luna si direbbe un filo convessa, perlomeno, ma mancano le foto confermative della parte opposta, quella concava dell’Asia e dell’Australia, e questo mina la credibilità dei fieri sostenitori della tesi.
E poi un piatto che gira su se stesso, invece di una sfera, sconvolge anche le dinamiche giorno/notte – e tuttora non mi è chiaro come quella rotazione ostinata non spruzzi le acque degli oceani e dei mari fuori dallo stratosfera come una centrifuga, con tutto l’annesso dei pesci e delle murene e dei polpi e delle plastiche dei continenti vaganti a pelo d’acqua che conosciamo.
Però questa della conquista della Luna e del ‘piccolo passo per l’uomo, ma grande passo per l’umanità’ puzza davvero di studios hollivudiani e scenografie di cartapesta e battute ad effetto di sapienti sceneggiatori e non so confermarvi se davvero il nostro satellite non è più vergine di impronte di scarponi – e dovrei fare un salto colà per vedere con i miei occhi la bandiera a stelle e strisce penzolante sul suo palo senza il vento solare che la distende, come a Iwo Ima, e potrei mandarvi la foto confermativa su What app e Facebook, sempre che ci sia ‘campo’.
E, già che ci siamo, va detta un parola chiara anche sulle torri gemelle che si sono sbriciolate dall’interno come se fossero state dinamitate a bella posta e quelle fotografie degli aerei che vi si schiantano non vi ricordano le scene madri di certi film catastrofisti con tanto fuoco e cenere e morti a mucchi e quintali e tanto pianto e stridor di denti?
La verità (orpo! m’è venuta spontanea la paroletta magica) è che non sappiamo molto neanche degli eventi decisivi delle nostre vite private e fatichiamo a dire vere le scene madri delle liti fatali di matrimoni infranti, però siamo tornati ‘single’ e : ‘(…) questo è quanto / se ci ripenso, quanto è vero il sole, / dalla vergogna mi si muove il pianto. / Non credo più nemmeno nelle scuole.’
That’s all, folks. Scrivetemi, se vi viene in mente qualcosa di ‘più vero del vero’ che ci convinca un po’ tutti e lo prenderò in considerazione per il mio prossimo articolo.
Sempre più americani credono che la Terra sia piatta | Il Blog di ...

domenica 19 luglio 2020

Palle divine di ieri e di oggi

9 luglio 2014 · 
 
E' solo un gioco e una palla che rotola e dieci giovanotti atletici che se la passano con perizia, d'accordo, però i Maya (o erano gli Aztechi?) ne facevano una questione di magia e divinità e chi perdeva ci rimetteva la testa e il cuore e quegli atleti venivano sacrificati agli dei cattivissimi e ostili all'umanità delle leggende di quelle popolazioni (che spreco di umane risorse!).
Però quella di una 'seles(c)ao' super blasonata e che ospitava i Mondiali e perciò stesso candidata in pectore alla vittoria finale è batosta che vale una guerra perduta, umiliazione cocente di un popolo di sangue misto che cede le armi alla razza ariana d'antan e la cosa non può non preoccupare un pochettino, mannaggia! Perché vengono meno le recenti certezze sulle democrazie del melting pot universale importate dopo la seconda guerra mondiale e quelle del 'tutti insieme appassionatamente' che chiudevano il conflitto a ritmo di rock and roll e quel sette a uno è un cappotto che le seppellisce tutte insieme - e chissà che cosa decideranno le società calcistiche del secondo millennio in seguito a questo risultato straordinario, miracoloso, mirabolante: forse di rinunciare a comprare i campioni d'altri paesi e popoli a botte di milioni di euro ciascuno e coltivare meglio e di più i vivai nazionali tutti rigorosamente di razza bianca, chissà.
E anche Matteo Renzi dovrà farsi convinto che non ce la può fare contro gli straripanti tedeschi dell'ortodossia rigorista e del pareggio di bilancio e dovrà piegarsi finalmente al 'protettorato' tedesco del Bilderberg e dei banchieri senza troppo protestare e agitarsi perché, davvero, dopo quella strepitosa vittoria, 'Deutschland ueberall' - e se vinceranno con uguale fragore di goals i cugini dell'area anseatica con maglia arancione, apriti cielo! non sentiremo più parlare di Maradona e Pelè, finalmente! bensì di quei campioni nuovi dai nomi complicati e severa morale protestante che ci riporteranno coi pensieri antichi in Europa, calcio di nuovo protezionismo incluso, e il Nuovo Mondo dovrà coltivare separatamente la sua storia e i suoi campioni.
Chi l'ha detto che 'è solo calcio'?
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E se proprio non tagliare loro la testa e cavargli il cuore - come facevano i sacerdoti dei Maya per i capitani delle squadre che perdevano nel sacro gioco della palla - almeno una riduzione dei premi-partita e degli stipendi stratosferici a quei giovanotti che se ne tornano a casa con le pive nel sacco e che celebriamo come eroi caduti alle Termopili, ma sono al centro di un business miliardario dei comprati e venduti a botte di milioni di euro - e i mondiali sono la vetrina che serve agli sceicchi che investono nel calcio per comprarsi i migliori.
E ci sarà pure una nota di umana pietas da inserire in quel contesto di umane emozioni rotolanti dietro a una palla che si insacca, ma il Saba Umberto che ci commuoveva con il distico: 'Il portiere caduto alla difesa / ultima vana, contro terra cela / la faccia a non veder l'azzurra luce...' era spettatore di una partita di serie D9 o F16 - dove la 'popolarità' che ci sottolineavano in classe i professori esegeti era effettiva e conclamata e 'palpabile' e le scarpe e le maglie se le compravano i giocatori con i soldi di mamma e papà e magari ci avevano su anche più di un rammendo e una toppa.
Tu vedi come cambia il mondo irrimediabilmente sotto ai nostri occhi allibiti.
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la Repubblica
#OlandaArgentina, Robben consola il figlio in lacrime dopo l'eliminazione [VID]http://larep.it/1sz2jHg http://larep.it/1sz2jHg

Con il cappello in mano

Sono stato facile profeta nel dire, oltre una settimana fa, che il cappello teso del premier Conte mendico in Europa non sarebbe stato riempito dai paesi 'frugali' e paradisi fiscali annessi. Il solo dubbio che avevo era su mezzo cappello o cappello interamente vuoto – e si prospetta un rientro a Roma, dopo la sconfitta vergognosa nelle Ardenne, con il cappello in testa e zero denari in saccoccia.
E tutte le promesse e le rassicurazioni dell'avvocato del popolo, celebrato dai suoi 5s e ascoltato da una Europa magnanima che ha di fronte un'occasione epocale per cambiare registro politico, relegate al rango di consolazioni da leguleio di provincia nei confronti di un cliente scettico e incattivito.
E la sconfitta è feroce e brucia peggio di una quintalata di ortiche sulle natiche - non solo perché l'Italia, negli ultimi dieci anni, si è ritagliata il ruolo di mendico aggressivo, tutta debito e parallela richiesta di aiutini che lo coprissero e lo dicessero lecito (da Renzi a Conte passando per Gentiloni).
Brucia perché il grimaldello del Covid, e l'Italia in prima linea sul fronte della pandemia con morti, feriti e terapie intensive intasate di morituri, sembrava funzionare, stavolta, ma quel disgraziato di Rutte, l'olandese volante, e Kurz l'austroungarico non ci stanno, vogliono 'vedere cammello' – quello che passa per la cruna di un ago perché, a loro dire, l'Italia è incapace di vere riforme e tutti quei miliardi di denaro facile andrebbero in 'tarallucci e vino' e rivoli alle imprese in odore di mafia, come dargli torto?
E il ritorno a Roma col cappello in testa e la saccoccia vuota è una tunica di Nasso per il premier tutto chiacchiere, promesse, rassicurazioni e fatti zero e sono di nuovo facile profeta nel prevedere che faccio confronti aspri e redde rationem tra i pd e i loro alleati 5s indebitamente radicati come le cozze col bisso alle cadreghe di s-governo.
Pollice verso e fuori i leoni.