lunedì 31 luglio 2023

Margini e righe.

 

Di storie e di margini - 01 agosto 2016

Le buone storie invitano a scrivere altre storie, possibilmente altrettanto buone. E' questo che conta.
Scrivere storie. Perché non resta altro sull'orizzonte del tempo. Non è rimasto altro, in effetti, stando a quel che ricordo.
Di sé diceva che era un po' 'borderline'. Chissà che voleva dire. Lo diceva per scusarsi, per accreditarsi come una normale, sia pure amante dei margini. Ma l'ho saputo dopo che tutto si era compiuto.
Voi sapete che cosa accade nei margini? Di una pagina, di un impero, di un tempo che accoglie milioni di storie? Accade di tutto, ma nessuno ne parla o ne scrive perché conta quel che accade al centro della pagina scritta, nel riquadro dove le parole e gli accadimenti trovano un senso e una frase si compie e si accoda alla precedente e una storia si delinea e ne comprende un'altra e un'altra ancora.
E io, allora, non sapevo leggere sui margini, non avevo mai peregrinato sui margini di una qualche storia, di nessuna storia. Così si è chiusa quella storia e solo le complicate cose che accadono nei ricordi mi spingono a tornarci e provare a dire e raccontare.
So che viveva un dramma. L'amore era finito ma era rimasta imprigionata in una storia di affetti. Marito e figli, per intenderci, una storia normale, una normale ragnatela dove si resta impigliati e il ragno del tempo ingigantisce e dai bordi della sua tela viene verso il centro e tu sei impigliato nella tela appiccicosa e sai che ti si mangia, che la bestiaccia affonderà le fauci nella tua carne e non puoi fare nient'altro che agitarti e perire... (segue)
The Show must go _n...: Mal d'amore

Vecchioni barbuti e peccatori impenitenti.

 

Mitici Vecchioni barbuti e peccatori impenitenti. 01 agosto 2022

Dispero di poter incontrare alcunchi al momento del mio involo. Dimenticate le grandi adunate oceaniche dei Troni e delle Dominazioni dei pittori del Trecento- che si sono disperse nel vuoto cosmico al tempo della prima capatina di Gagarin fuori dalla stratosfera con la sua fragile navicella spaziale – è l'idea di un ferrigno e barbuto Padre Celeste che mi si volatizza a sua volta, il Padre Nostro che nei cieli nostri azzurri e nuvolosi non ci sta più da lunga fiata e siamo costretti a immaginare un altro suo Regno di là del Bastioni di Orione o nella Costellazione del Cigno, chissà.
Più in là ci si spinge con le fantasie celesti, maggiori sono le probabilità che la sua immagine compaia, finalmente! davanti alla telecamera di una sonda spaziale lanciata a perlustrare il cosmo profondo e ci confermi che 'siamo fatti ad immagine e somiglianza del Padre', come ci piace immaginarci.
Che cosa ne pensino gli Alieni in proposito non ci è dato di sapere e se hanno una coda da rettile (i Rettiliani) e robusti artigli e cartilagini varie che spuntano sul capo, apriti Cielo, ci cade un mondo di somiglianze improbabili – che già il fatto che somigli a noi umani, con quella sua lunga barba da Vecchione michelangiolesco, non suonava granché bene e non deponeva a favore della sua Inarrivabilità Celeste.
Sarà per questo che Maometto, scafato profeta che ebbe modo di valutare, secoli dopo, le incongruenze della religione cugina (il Cristianesimo), lo disse Inconoscibile e non rappresentabile in icona e limitò il suo attributo basico ad un generico 'u akbar' (è Grande) con relative abluzioni e genuflessioni rivolte alla Mecca?
Ma noi cristiani, invece, lo diciamo 'provvidente' e, oggi, Padre Buono e disposto a tutto perdonare per chi si redime e non pecca. E qui casca l'asino perché anche il concetto di peccato fa a pugni con il ddl Zan dei peccatori oggi 'pride' e orgogliosi, ma ieri condannati impietosamente al rogo di Sodoma e Gomorra per le uguali ragioni di libertà piena di 'fare i caxxi nostri' e 'all you need is love'. Senza attributi di genere (sessuale), ca va san dire.
Insomma, l'andazzo del Post Moderno delle libertà massime e delle licenze postribolari e delle tette di fuori delle Femen ci ha messo abbondantemente del suo per confonderci le idee in merito al peccare - e a quello che diranno a sentenza gli occhiuti giudici nella valle di Giosafatte.
Che speriamo non assomiglino ai presenti e vivi delle nostre aule di giustizia, incapaci a tutt'oggi di dirci qualcosa di definitivo e credibile a proposito delle stragi di piazza Fontana e di Ustica e delle morti annunciate di Falcone e Borsellino, riposino in pace. 
Amen.

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domenica 30 luglio 2023

Dell'odiare appassionatamente.


Amleto e l'odio in rete. La funzione del cattivo nelle storie. 31 luglio 2022

L'odio ha riempito pagine di letteratura comunemente ritenute strepitose – ed è convinzione fondata degli addetti, i letterati di ogni tempo e latitudine, che senza non si può fare.
Uno o più cattivi nella trama di una storia sono il sale della Terra, danno senso e significato e plastica raffigurazione e incarnazione ad ogni conflitto. Senza di loro l'impalcatura di un romanzo crolla, viene meno e risulta scipita e mielosa perfino la figura opposta, le cui ragioni e i sentimenti si intende premiare perché 'il Bene trionfi'.
Non va sempre così. Ci sono trame e vite reali in cui il maledetto Male si è accomodato in poltrona e non intende ragioni per sloggiare, andare a fare in c..., lasciare in pace i sofferenti e i disgraziati di cui si narra, ma il finale in gioia e catarsi e in 'vissero insieme felici e contenti' è sempre dietro l'angolo.
Un'altra storia è pronta per essere scritta in tal senso. Per una Francesca e l'amante suo Paolo trafitti dalla spada del violento marito di lei, ci sono centinaia di donne felici che scopano, vanno a matrimonio e fanno figli. Magari si separano di lì a poco, ma hanno conosciuto il bello e il buono della vita, sia pure per un breve tratto di strada - e tanto basta ad alimentare la speranza di futuro.
Senza l'odio Amleto non sta in piedi. E' una tragedia piena di odio, odio legittimo, odio per gli assassini del padre, odio per coloro che ne intessono le trame vigliacche e i complotti, id est Guildenstern e Rosencrantz, sodali e complici degli assassini, ma vi è in questo paese una consorteria di suonati, a sinistra dello schieramento politico e 'social' che ognora e quotidianamente intonano le lamentose geremiadi e stucchevoli de: 'Quanto odio in Rete.' e/o 'Internet gronda di odiatori' – e sono riusciti nella mala impresa di convincere Zuckenberg che vanno puniti ed espulsi dalla 'community', proprio perché odiatori (haters) e istigatori.
Vedi le deliberazioni dei dem americani in proposito e l'intendenza sciocca dei dem nostrani che ne sposano ogni tesi, comprese le stupide sanzioni contro la Russia e la pericolosissima politica di armamenti all'Ucraina che prepara la terza guerra mondiale nucleare.
Zuckenberg, di recente, ha perso un sacco di soldi per questa sua politica asfittica di voler mettere la sordina all'odio in rete. L'odio non si elimina con la censura, al massimo lo si storna – e chi è animato da sana indignazione, rabbia per come vanno le politiche cose e, si, vero e proprio odio contro il nemico politico (che, spesso, lo merita per intero), passa sul canale Telegram, - ben felice di accoglierli e oliare le vie dell'etere con questa post moderna querelle di fazioni contrapposte e novella 'agora' dove si discute di politica.
Una agora virtuale dove ce le diamo/diciamo di santa ragione per quanto di malefico e nefasto è stato fatto dai nostrani dem in fatto di malintese politiche dell'accoglienza, ad esempio, e per come hanno ridotto le nostre periferie urbane e riempito le carceri di coloro che si dovevano accogliere.
Un sano odio politico è parte del conflitto necessario al confronto democratico; fatela finita con le geremiadi cretine e mostrateci i programmi elettorali che, verosimilmente, vi manderanno a casa, il 25 settembre prossimo venturo.
Avete rotto. Che dico? Stra rotto. Andate a casa e restateci per i prossimi cinque anni. Se l'odio in rete ha questa funzione è una funzione salvifica e sanitaria – come quella di cambiare i pannoloni (politici) ogni qualvolta la cosa si rende necessaria e urgente.

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L'entropia inevitabile.

 Ordine e disordine. 31 luglio 2016

'Il problema del nostro tempo è l'accettazione del disordine.' affermava cinque anni fa Jannis Kounellis in un intervista. E se lo dice lui, artista dell'Arte Povera, la predizione è credibile, credibilissima. Non solo perché è un greco-italico per la sua lunga frequentazione della penisola – 'una faccia una razza', per intenderci – ma perché gli artisti, come i poeti, sono i soli credibili e disincantati predittori del futuro che ci aspetta.
Un futuro gramo di entropia sempre crescente - e ci vien da credere che la sicumera di Enscher quando affermava che : 'Ci piace il caos perchè adoriamo sottometterlo all'ordine.' fosse un azzardo già ai tempi suoi (sfociati in ben due guerre mondiali) e una qualche forma di ordine la si rintracciasse allora solo lungo le linee eleganti dei suoi disegni.
E la frattura di Marinetti e dei suoi artisti, succubi delle sue farneticazioni guerresche, fece esplodere quelle linee apparentemente ordinate nei colori sparati e vividissimi di Boccioni e nella furia immaginativo-omicida dei vortici e dei fumi degli obici che centravano le trincee: BUM BANG RAZZI SIBILANTI SBAAAM! - la grafica futurista della demenza e del martirio dei fanti i cui nomi oggi leggiamo sulle croci dei 'cimiteri di guerra'.
E riandare coi pensieri alle entropie incontrollabili del passato recente un po' ci conforta perché l'attuale disordine dei sette miliardi di persone formicanti per il pianeta e vaganti per mare sui barconi - da nessuno amati e malamente accolti per la trista e realistica predizione statistica dei futuri 'foreign fighters' e 'radicalizzati sul web' che usciranno dalle loro fila – sembra poca cosa di fronte alle due guerre dei nostri padri e bisnonni e ai milioni di morti che ne seguirono.
Che, se comparate con la presente 'guerra di religione' o 'guerra per soldi', - come oppongono i due schieramenti dei 'buonisti' e dei realisti impropriamente schedati 'a destra' dell'emiciclo sociale -, sembrano dirci che forse l'umanità futura vivrà ancora, chissà, qualche suo decennio buono di vita accettabile in un prossimo futuro.
E che, sbarazzattici dei Renzi e delle Merkel e degli Juncker e degli Schultz, forse appariranno governanti nuovi in quel che resterà dell'Europa capaci di misure efficaci di contenimento e argine del caos di uomini e popoli l'un contro l'altro armati e un nuovo ordine si disegnerà finalmente sull'orizzonte del futuro europeo e mondiale. Amen e così sia.

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sabato 29 luglio 2023

Binario triste e solitario.

 

Il tempo di Osho.

E se esaminiamo la questione con il giusto disincanto è difficile bypassare la questione dei binari.
E la vignetta del 'tempo di Osho' qui sotto sarà un filo dura e fa mazzo di ogni fiore e tuttavia sottolinea proprio la questione dei binari.
Il reddito di cittadinanza è un binario sul quale corre il treno di un parassitismo di stato ignoto nella prima repubblica dove pure gli sprechi e le prebende non mancavano, ma non si arrivava alle proporzioni dei miliardi di euro a debito pubblico erogati senza i necessari controlli di legalità.
E il presente governo ha fatto dei controlli il suo cavallo di battaglia e oggi mette sotto inchiesta l'operato di Tridico, la longa manus di Giuseppe Conte - il Grande Dispensatore di prebende pubbliche ai pretesi poveri.
Va da sé che Napoli, per la sua tradizione di sacca di lazzaronismo cronico e recidivo, insorge, ma pare che perfino la (ex) rossa Toscana non se la passi bene – e gli uffici comunali di molti paesi sono sotto assedio dei pretesi poveri improvvisamente lasciati a se stessi con un sms di congedo.
Sarà 'bomba sociale' come titolano alcuni giornali di oggi? O solo una 'bombetta' di mezza estate e poi subito tutti sotto a cercare lavoro – anche stagionale, anche pagato male, ma, come si diceva un tempo 'Quando l'acqua tocca il c... conviene imparare a nuotare'?
E l'avere divelto un comodo binario dove correva il parassitismo maior del Rdc di Conte-il-Munifico forse mostrerà, a settembre, un nuovo dinamismo statistico sui posti di lavoro vacanti e che non trovano manodopera per chissà quali ignote ragioni.
E, forse, hanno ragione quelli del pd e compagnia sinistra ad esigere un 'salario minimo' fissato a 9 euro l'ora – quasi la tariffa di una brava baby sitter su piazza, (che a trovarne una disponibile è un terno al lotto).
Un binario anche quello. Triste e solitario.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone e il seguente testo "INTAXI ILTEMPO QUOTIDIANO INDIPENDENTE scarica L'APP INTAXI DIRETTORE VEOCH DELLA PACCHIA Sinistra non molla Reddito Tridico dal blog di Grillo Dura replica di Foti Intanto l'esecutivo in aiuto attacca overno sul sussidio Commissione linchiesta di non puo lavorare accodano Conte eSchlein su mancattc controlli truffe» con nuove misure học Ciampino diimmondizia Tempo Osho Caldo che nun rreddita che tarai?" Eboomd Degrado T'operazione pijo n anno sabatico... Poi veđemo" All'interno Fioretto eSpada maschile Doppio oro PItalia Verde curo tro Benzina alle stelle, ACologno ennesimo femminicidio Ucide coltellate fidanzata ventenne diesporre prezzir regionali controlli COMMENTI #TAXIALVOLO 6645 Consigli non richiesti TRE"

Infiammazioni e diserzioni

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Infiammazioni e diserzioni.

La sinistra globale è sempre più visceralmente e ottusamente anti patriottica. Totalmente prona alle invasioni e sostituzioni etniche in Italia, acriticamente a favore delle rivolte nere dei 'black lives matter', anche quando incendiano e saccheggiano le città in America, in Israele sposano le tesi della Corte Suprema che si prova a mettere sotto scacco politico la Knesset, il parlamento israeliano.
Che, a ben vedere e semplificare, si tratta di pretesi e invecchiati Soloni che dovrebbero poter sindacare i più giovani deputati - e avere l'ultima parola decisiva - contro gli agguerriti Soloni-junior del parlamento in questione.
Chi ha ragione e chi ha torto.
La piazza degli infiammati democratici anti patriottici ha deciso che vale di più la parola dei vecchi Soloni (che rivendicano una arbitraria 'ragionevolezza' stoppa leggi) e per questo scendono in strada e vengono mazzolati a dovere dagli agenti anti sommossa.
Ed è inutile davvero provare a convincere quei manifestanti che un parlamento eletto democraticamente deve poter legiferare secondo i numeri di maggioranza ottenuti alle urne - e una piazza contraria ad una qualche legge si deve limitare ad una protesta sempre rispettosa dei regolamenti di ordine pubblico e delle leggi vigenti.
Ma no. La logica para golpista degli infiammati dem israeliani scesi ripetutamente in piazza mobilita perfino la truppa ed ordina ai suoi affiliati in servizio militare di sottrarsi al dovere delle armi – e speriamo, per il bene di Israele e per la sua sopravvivenza in un covo di vipere islamo radicali terroriste, che vengano incarcerati e processati per il gravissimo reato di diserzione e paghino il fio delle loro gravissime colpe e stupide infiammazioni.
(Mi sa che verrò citato a ludibrio nel corso di una 'pastasciutta anti fascista' estiva - e speriamo che la pasta non sia scotta e il sugo saporito.)

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venerdì 28 luglio 2023

Anniversari di infamia.

 

Anniversari di infamia. 27 luglio 2016

E la classe politica più penosamente imbelle e inadeguata al ruolo di governo di una nazione sotto attacco ormai da anni si presenta davanti alle telecamere con facce di tolla e sfila davanti alle teste di cuoio a stringere le mani obbligate a farlo per il ruolo, ma è fischiata dai parenti delle vittime di Nizza per il vergognoso voler nascondere la clamorosa incapacità di offrire sicurezza, nascondendo i filmati delle telecamere puntate sulla 'promenade des anglais' e i suoi dintorni.
E prima ce ne sbarazzeremo degli Hollande e Valls e Renzi e Merkel e Juncker, prima chiuderemo e governeremo con pugno di ferro le frontiere dell'Europa sotto attacco, prima avremo la garanzia che andrà ad iniziare un futuro meno gramo di questo: di contare e raccontare dolenti a giorni alterni di vittime inermi per le strade e nei teatri e nei ristoranti e nelle redazioni dei giornali di libera stampa.
Il sogno delle sinistre europee di un affratellamento universale e di felici popoli illuministicamente intesi alle 'magnifiche sorti e progressive' di un mondo pacificato è naufragato nel sangue e nella barbarie degli sgozzamenti dei riti e delle sfide islamo-terroristiche e negli annegamenti dei barconi le cui partenze non hanno saputo/voluto impedire.
Avete scritto la peggior pagina di infamia della storia recente della civiltà occidentale, gente vergognosa e incapace. A casa. Tutti. Al più presto.
L'Europa, per causa vostra, dovrà per anni leccarsi le ferite inferte alla sua convivenza civile da un 'buonismo' stupido e incapace della menoma decisione di governo e di leggi adeguate alla sicurezza dei cittadini .


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martedì 25 luglio 2023

Cavoli a merenda e dintorni.

 ...senza dimenticare i 'risi e bisi'

Ma non sarà che, con tutte queste iniziative sul territorio di 'pastasciutte antifasciste' finiremo per sostituire il detto 'essere alla frutta' con 'essere alla pastasciutta'?
E la prossima che si inventeranno cosa sarà? 'Bella ciao e broccoli'?
Come diceva una mia amica: 'Ma 'fate davvero'?




lunedì 24 luglio 2023

La fede nei buoni costumi.

 

'Tu ti credi Dio!' 'Dovrò pur avere un modello a cui ispirarmi.' W. Allen – 'Manhattan' https://it.wikiquote.org/wiki/Manhattan_(film)#Explicit

Lo sapete come va a finire il film di cui parlo. Lui, tradito dalla nuova fiamma (una Diane Keaton incredibilmente giovane), corre da Tracy, finalmente maggiorenne, le dichiara il suo amore, ma non riesce a farle rinunciare al soggiorno a Londra – programmato da tempo.
Ed ecco l'incredibile battuta finale, suppongo sempre nella chiave comica e sarcastica sottesa a tutto il film: 'Bisogna pur avere un po' fiducia nella gente.' Bisogna?
Bisognerebbe.
La fiducia nelle persone, in effetti ha sorretto il mondo – nei brevi periodi in cui si sono smesse le guerre e si sono rispettati i trattati patteggiati e sottoscritti.
E ci sono stati momenti della storia in cui una stretta di mano tra galantuomini era garanzia di compravendite e di matrimoni di interesse. Ma ora?
Chi si fiderebbe di uno Zelensky che sedesse ad un tavolo di trattativa - uomo di servizio dello svanito Stranamore di Oltreatlantico, foraggiato a dismisura di armamenti sofisticati dai paesi Nato per umiliare lo storico nemico russo e sterilizzarne gli interessi geo strategici?

'Non tutti sono guasti.' premetteva Tracy nel film prima di pronunciare l'incredibile frase sulla fiducia necessaria – in amore e sulla scena pubblica.
Non tutti, già, ma B(u)onaparte – come rispondeva quel tal arcivescovo a Napoleone che gli chiedeva se è vero che: 'Gli italiani sono tutti ladri.'
E quante volte siamo stati feriti (e abbiamo ferito), in amore e sulla scena pubblica, nel corso delle nostre lunghe vite, quante volte abbiamo tradito la fiducia e hanno tradito quella che, trepidamente, riponevamo nel nostro prossimo: amanti, amici, familiari, funzionari pubblici, datori di lavoro, preti e cardinali?

'Bisogna avere un po' di fiducia nella gente.' Già. Bisognerebbe. Ce ne sarebbe un gran bisogno.
Anche (e sopratutto) in quei vertici internazionali in cui si prova a disegnare un vano ed improbabile ordine del mondo rotto e impazzito.
Dovremmo mettere la faccia pulita di Tracy sullo sfondo della sala in cui si danno convegno i politici e la loro intendenza - a cui, nelle urne, 'abbiamo dato fiducia' - e, a caratteri di scatola e in neretto, la didascalia imperiosa sul fondo: 'Bisogna avere un po di fiducia nella gente.'
Ne va della fede nei buoni e onesti costumi.

Manhttan - scena finale
YOUTUBE.COM
Manhattan - scena finale

Anime e corpi.

 

Anime e corpi - 24 luglio 2021

Non so che tipo di dibattito si scateni (e se) oggi nelle nostre aule scolastiche e quali sotterranei conflitti si inneschino tra i professori di filosofia e i loro seguaci e quelli di religione, ma la visione di un 'caffè filosofico' su Raiscuola (programmi fatti benissimo e stimolantissimi) che parlava di Locke e di Hume, (empiristi di quel secolo dei Lumi che culminò con la Rivoluzione francese e il rauco grido popolare de 'morte ai tiranni'), mi ha fatto tornare a mente i miei conflitti di adolescente con un prete di religione incapace di sostenere il confronto con scienza e biologia - e sempre opponeva un ottuso 'mistero della fede' ad ogni mio tentativo di aprirlo e sviscerarlo e farlo uscire dalla nicchia storica che lo aveva tenuto a battesimo e malamente giustificato con l'ignoranza dei tempi e le approssimazioni dei primi filosofi e dei profeti.
E le 'idee innate' e l'esistenza e la faticosa definizione di 'anima' è il primo di quei misteri della fede che Locke si incarica di cancellare dall'orizzonte filosofico della modernità – e la visione di come si agita un neonato e si guarda intorno stupito di ogni cosa e suono e rumore e balbetta un suo complesso e intraducibile vocabolario di vocalizzi è l'esperienza più diretta e a tutti comprensibile e facilmente dimostrabile delle proposizioni di Locke relative all'umana esperienza quale sola fonte di conoscenza - e nessun imprinting animistico a condizionarne i comportamenti e le reazioni.
E tuttavia il concetto di (e la fede nell') anima è duro a morire e tuttora milioni di persone di culture e latitudini diverse ne affermano l'arcana esistenza e la sua permanenza (chissà dove e chissà come) in un qualche luogo dell'universo immateriale. E, se pure l'idea di un Empireo fitto di Troni e Dominazioni angeliche quali si raffiguravano nelle pitture e negli affreschi del Medioevo e del Rinascimento, è stata archiviata e detta leggendaria, pure il mito di Giosafatte e di una Giustizia Divina e di una Resurrezione dei Corpi è duro a morire - e anche i più tiepidi di fede e certuni atei timorosi dell'aldilà si affidano, nel momento del trapasso, a quelle improbabili narrazioni che risuonano nelle chiese durante i funerali.
E per quanti sforzi io faccia di trovare una definizione credibile e filosoficamente e/o scientificamente sostenibile di anima, (che è altra cosa dalle idee che elaboriamo e pare capace di differenziarsi da ogni nostra cosa corporale e perfino di migrare, aleggiando verso l'alto mentre si muore), non mi riesce di trovare e definire nulla che si distacchi e si differenzi dal corpo e dai neuroni e le sinapsi che sviluppiamo in vita e, tutt'al più, ci resta la bella espressione letteraria 'con tutta l'anima' - che usiamo quando siamo infiammati di amore (specie se non corrisposti) e bene dice lo sforzo di elevarci al di sopra dei bisogni corporali e attingere le sublimi Sfere e i Paradisi dove abitano le Beatrici che tanto amiamo.
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'Li legni lor non sani'. Migrazioni e dintorni.

 

'Li legni lor non sani'. Migrazioni e dintorni.

Sono due 'sistemi di pensiero' che si confrontano. L'uno è basato su ciò che vediamo – la 'realtà, la diciamo, per quanto l'oggettiva dimostrazione della sua limpida e leggibile esistenza mostri la corda filosofica e ciascuno di noi parla di una sua propria realtà, diversa da quella degli altri.
E la realtà apparente dei giorni, inclusa quella che ci rappresentano i giornali e le tivù, è quella delle periferie urbane dove vanno a stiparsi i migranti e i 'marginali', dopo breve passaggio nelle cronache degli arrembaggi impuniti e breve confluenza nei centri di raccolta (che scoppiano).
Centri dove i 'migranti' dei naufragi organizzati dovrebbero essere riconosciuti e schedati e i 'non aventi diritto' di accoglienza rispediti al mittente. Tutto molto dubbio e aleatorio e fragile, in realtà (eccola che torna, la controversa parola).
La realtà dei fatti ci racconta, invece, di costanti fughe dai centri di raccolta a migliaia e dello sciamare, vanamente contrastato, dei 'non aventi diritto' all'accoglienza di là dei confini-gruviera di una Europa in costante debito di ossigeno sociale e politico e che vede crescere le maledette enclaves urbane nemiche nelle periferie delle sue città sotto assedio parallelamente ai numeri degli elettori di destra che chiedono 'ordine e legge per ciò che risulta eccessivo' (Gabriel Celaya 'La poesia es un arma cargada de futuro').
E il sistema di pensiero opposto è quello ben sintetizzato da Sansonetti su 'l'Unità' di oggi.
Accuse roventi al sistema capitalistico-causa-di-tutti-i-mali-e-nefandezze e l'insensata mozione degli affetti de 'accogliamoli tutti', sono persone'. E in questo sostantivo neutro si raccoglie e si mescola l'immangiabile broda buonista che non si cura di quanto avviene nelle città europee durante e dopo il passaggio degli stormi e degli sciami degli arrembanti popoli del mare.
Sansonetti chiede alla premier Meloni di farsi carico di ogni e tutti i 'migranti' a centinaia di migliaia (inclusi quelli sul piede di partenza e quelli che ancora non hanno completato la raccolta di denari tra i familiari necessaria alla lotteria del mare dei naufragi organizzati) e di licenziare in tronco e con ignominia l'orrido dittatore tunisino a cui ella affida le sorti del suo agire politico per fermare le partenze.
Mozione degli affetti di un sincero comunista, come dicevo.
Le partenze affannose di milioni e milioni di individui vanno scoraggiate con tutti i mezzi, invece (in campagna elettorale si parlava di 'blocco navale', nientemeno), e dissuasi gli aspiranti naufraghi a mettersi in mare con le abbiette modalità che conosciamo dei trafficanti di vite umane.
'Tornate a casa', mandava a dire Kamala Harris alla frontiera con il Messico alle migliaia di 'richiedenti asilo', 'Non abbiamo posto per tutti.' La logica dello 'stipare' e riempire caserme dismesse e tendopoli e la bella Lesbo che ho conosciuto in gioventù ridotta a un osceno campo profughi non è condivisibile e non paga politicamente.
Ma, in prima pagina de 'l'Unità', si mostra, a conferma dell'ardita richiesta buonista, la foto di due donne africane distese sulla sabbia del deserto che la didascalia dice essere morte per sete.
Potenza delle immagini! Dopo la foto di Aylan annegato nell'Egeo è stato pubblicato di tutto sui giornali di parte buonista, perfino dei falsi cadaverini messi in posa allo scopo di indignare e surrogare le giaculatorie pro immigrazione massiva – e l'Ucraina di Zelensky ha seguito il fortunato trend propagandistico ed ha fondato su false e/o ben costruite immagini di pretesi crimini del nemico russo il suo appeal politico guerrafondaio. Tu chiamalo, se vuoi, giornalismo.
Ma la via dei barconi e degli esodi biblici è stretta, strettissima e la premier Meloni, in pieno affanno politico e urgenza di rispondere ai suoi elettori non può permettersi passi falsi e licenziamenti in tronco. Il lavoro sporco di fermare le partenze e il traffico di vite umane va affidato a chi di dovere senza troppe remore e sottili distinguo. E' un costo politico traslato di decenni.
Decenni di s-governo abbietto del pd e dei buonisti associati che hanno creato il mostro delle migrazioni massive senza limiti e illuso (e creato dal nulla) le nuvole di milioni di pretesi profughi dal sud e dall'est del mondo.
Se illudi i poveri del mondo sull'esistenza di un Bengodi facilmente arrembabile e subito prodigo di indebite assistenze e dubbie inclusioni aspettati le conseguenti migrazioni e gli arrembaggi epocali - e i barchini e i barconi e 'i legni lor non sani' e le organizzatissime navette e taxi ong in costante e permanente servizio di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Stretta è la strada, ardua è la via, dite la vostra ch'io ho detto la mia.
LA POESÍA ES UN ARMA CARGADA DE FUTURO - Poemas de Gabriel Celaya
POEMAS-DEL-ALMA.COM
LA POESÍA ES UN ARMA CARGADA DE FUTURO - Poemas de Gabriel Celaya
Cuando ya nada se espera personalmente exaltante, mas se palpita y se sigue más acá de la conciencia, fieramente existiendo, ciegamente afirmado, como un pulso que golpea las tinieblas, cuando se miran de frente los vertiginosos ojos claros de la muerte, se dicen las verdades: las bárbaras, terri...

sabato 22 luglio 2023

Fratture insanabili.

 

Anniversari. - 23 luglio 2016

Passavo traghetto, ieri sera, in un vaporetto che, credo, avesse imbarcato più passeggeri del massimo consentito che sta scritto dai costruttori sulle targhe in metallo sopra la cabina. Una vera e propria scatola di sardine e olezzante del pari dei naturali effluvi sudoriferi dell'estate afosissima,
E i miei pensieri seguivano il corso delle funebri notizie che venivano in diretta da Monaco, - fatti atrocissimi che accadono solo pochi giorni dopo quelli di Nizza e dell'assalto all'arma bianca -ascia e coltello, armi di ferocia tribale - di un giovane afgano, ('rifugiato' e amorosamente ospitato da una famiglia tedesca, vera e propria 'serpe in seno') su un treno in corsa e contro inermi turisti cinesi in vacanza, compresi le donne e i bambini a cui il padre ha tentato, invano, di fare schermo col suo corpo ferito.
E mi veniva da pensare a quale immensa strage seguita da affondamento nelle buie acque del Canal Grando avrebbe compiuto un attentatore suicida imbottito di esplosivo se imbarcato su quel vaporetto prossimo alla sua 'linea di galleggiamento'.
E non è paura, credetemi,- emozione dell'animo che non insorge dalle raffigurazioni di un pensiero fino ad oggi astratto, bensì solo nell'attimo in cui si raffigura concretamente la tua morte: e il tuo corpo va in pezzi o vedi sprizzare il tuo sangue e affondare nella tua carne il coltello o l'ascia dell'idiota 'radicalizzato sul web' e incroci lo sguardo con il tuo assassino e ti chiedi, il tuo ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi per sempre, quale idea di 'umanità' lo comprenda e lo includa, di questi tempi in cui gli orchi e gli assassini usano i riporti imparaticci di alcune 'sure' del Corano per dare un precario senso al loro sentirsi 'soldati' di una immaginaria e stupida 'jihad'.
E solo ieri ascoltavo alla radio la sintesi di una intervista che Marc Augè ha rilasciato a 'l'Espresso' (peccato che l'articolo sia criptato e non possa essere mostrato per intero) in cui si parla di 'guerra' tra noi e loro, - tra le migliaia (forse decine di migliaia) di aspiranti-martiri immigrati di prima, seconda o terza generazione e radicalizzati sul web e noi, le vittime di un massacro e di stragi indiscriminate e stupide dove a morire sono persone qualsiasi, perfino dei 'buonisti' che pensavano buona e giusta tutta questa follia di accoglienze fuori controllo e banlieues fitte di disoccupati cronici che si rivolge contro di noi come fosse una 'guerra civile', - ma è solo una 'guerra tribale' che potremmo facilmente controllare col mettere in sicurezza le frontiere e tenere l'allarme rosso sempre acceso e 'leggi speciali' che isolino e scovino i grandissimi figli di buonadonna che sparano, ammazzano e progettano attentati dei più fantasiosi e micidiali.
E finché durano gli arrivi sulle nostre coste a migliaia e non riusciamo a impedire il dispiegarsi del maledetto traffico di esseri umani e le partenze dei barconi dalle coste libiche ed egiziane a causa dell'incapacità politica e di governo dei presenti s-governanti europei, Juncker in testa e nessuno escluso, il numero di potenziali 'soldati' di questa sporca e infame guerra tribale aumenterà statisticamente insieme al numero dei nostri morti ammazzati – vittime inermi di una guerra che non abbiamo mai dichiarato e che non combattiamo con la necessaria durezza di 'intelligence' e leggi e provvedimenti di espulsione a migliaia che facciano il paio con le le 'migliaia' di soldati in sonno denunciati dallo stesso Augè e pronti a 'entrare in azione'.
Fermiamoli, cittadini. Con il voto e con ogni e tutti i mezzi delle nostre democrazie che vogliamo blindate e armate fino ai denti fino al compimento del doveroso compito di proteggere noi, i nostri figli e i nipoti. Ogni altro distinguo e attenuazione 'buonista' è complicità.

"Vi spiego la frattura che c'è oggi...
INTERVISTA
"Vi spiego la frattura che c'è oggi in Francia"
Si è prodotta negli anni 70 con la disoccupazione di massa, e i luoghi del riscatto operaio sono diventati simbolo di sconfitta, soprattutto per i figli degli immigrati arabi che cercano la rivincita. Parla il grande antropologo Marc Augé
DI ALESSANDRA BIANCHI
22 luglio 2016
«Sì, la Francia è in guerra contro un nemico nuovo. Non è una guerra tradizionale. Certo, ci sono aspetti di un conflitto “classico” in Siria e in Iraq, ma anche delle variabili nuove». Parla Marc Augé, 80 anni, uno dei massimi antropologi francesi, e non ha paura a pronunciare quella parola che ancora, anche dopo la carneficina sulla Promenade des Anglais di Nizza (nel simbolico 14 luglio data della presa della Bastiglia, 85 morti e 302 feriti) spaventa: “Guerra”
ESPRESSO.REPUBBLICA.IT
Vi spiego la frattura che c'è oggi in Francia
La follia dei giovani immigrati in Germania: così devastano le città tedesche
IT.INSIDEOVER.COM
La follia dei giovani immigrati in Germania: così devastano le città tedesche