venerdì 30 agosto 2019

Nottate che non passano. 'Se lo sapevo vi lasciavo agli austriaci.'



 

Chissà se anche il Tirolo italiano partecipa dell'infelice divisione dei centomila e passa 'rifugiati' dei barconi e dove sono e cosa fanno. Se li ha accolti - obtorto collo, suppongo -, li trovi nelle città più grandi. Bolzano, di certo, dove il melting pot del bilinguismo italo-tedesco ha aperto varchi storici di 'ospitalità' in futuro più estese e variate, ma più perché è nelle città che si trovano nicchie di sopravvivenza provvisoria e coatta prima di prendere il largo verso le babilonie europee del nord.
Nelle cittadine come Brunico e nei paesuoli acquattati nelle valli limitrofe proprio non li vedi i mutanti dell'Europa futura che non riusciamo a immaginare - e ci spaventa per le identità irrimediabilmente perdute. Qui trionfa l'etnia unica tirolese contadina e, d'altronde, che ci vivrebbero a fare, africani e siriani e palestinesi, in un'economia alpina e dell'alpeggio che presume la proprietà dei terreni o la mezzadria e origina dalle solitudini dei grandi masi multi familiari (oggi quasi tutti 'gasthof' o agriturismo, grazie alle generose elargizioni italiote alla tanto contestata 'Autonomie') e grandi cristi appesi lungo i sentieri?
E gli unici 'marocchini' di vecchia immigrazione che ho incontrato sul trenino multicolore della Pusteria parlavano un misto di tedesco e residua lingua delle origini e a voce bassa, educatamente, proprio come gli indigeni che affollavano il vagone - segno che il 'clima sociale' che ti integra e ti condiziona a dovere funziona, ma tu vallo a raccontare a quegli sbracati cittadini coi telefonini incollati all'orecchio e i toni altissimi delle private conversazioni e il collo delle t-shirt in erezione che incontri a decine nel corso del mesto rientro.
E l'ammirazione che provi per questa gente che ha addomesticato le solitudini alpestri e delle valli silenziose e ha saputo creare ricchezza e benessere pur nell'assoggettamento al nemico storico di ben due guerre è anche per le architetture delle nuove case - sempre eleganti e funzionali e 'pulite' e per quei veri e propri templi e cattedrali che sono i fienili e i capanni per il ricovero degli attrezzi, dove trovano spazio perfino i decori e le geometrie delle assi e travi di abete e ne respiri gli olezzi resinosi. Chapeau.
Come recriminava la statua di Garibaldi nel film 'Il Comandante e la cicogna': 'Se lo sapevo vi lasciavo agli austriaci.' Già.

Gli auspicati orizzonti di futuro


Gli auspicati orizzonti di futuro
E' certo che tra l'abitare la verticalità o l'orizzontalità, per una volta, sceglierei la seconda. E l'immobilità assoluta del canale e la struttura in acciaio e la stazza e la quantità di stanze sottobordo che si infilano una dietro l'altra e l'eleganza da 'design' di alcune di queste gigantesche 'peate' che un tempo solcavano i canali e bordeggiavano sotto costa sono tali da dirle migliori delle case nuove di abitazione in periferia e seconde solo alle meravigliose case storiche del centro che salgono per gradoni successivi e disegnano la spettacolarità del triangolo che le chiude in altezza con gli interni abbaini e dell'insieme della Gand fiamminga di Van Eyck e di Robert Campin, il Maestro di Flèmalle.
E camminarci di mattina, appena dopo l'alba, lungo il canale immobile e le case a specchio e un'arietta sbarazzina che ti fa dimenticare l'afosa stanza priva di aria condizionata della notte è piacere da re e tutte quelle figliole da Ovomaltina che sfilano in bicicletta pedalando di buona lena la dicono città felice o anche solo serena, - che, di questi tempi di morti ammazzati e 'radicalizzati sul web' incistati nelle banlieues delle città del Belgio, è cosa preziosissima e auspicato orizzonte di futuro.... (segue)
L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto e acqua
L'immagine può contenere: spazio all'aperto e acqua
L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto, acqua e natura
L'immagine può contenere: cielo, abitazione e spazio all'aperto

E a dirci la Storia sono le architetture e le pitture e le biblioteche – che qui a Gand si sono mantenute pressoché integre, malgrado guerre e alluvioni e le religioni e gli scismi - che gli opposti di fede andavano casa per casa a sgozzare intere famiglie, peggio degli Hutu e dei Tutsi - e Bruges si appoggiava all'Inghilterra fiera dei suo commerci marittimi e con l'entroterra e la puniva il re francese tombando i suoi canali e distruggendo le mura , - il tormentone tragico di quei secoli di dinastie che si succedevano succhiando e spargendo sangue ad ogni detronizzazione e nuova intronizzazione e il papa di Roma come potente supervisore o alleato o nemico che 'sterminateli tutti, dio riconoscerà i suoi'.
Però la Storia offre brevi o lunghe distensioni e momenti di pace e di straordinario sviluppo economico ed ecco alzarsi le torri ed erigersi le meravigliose cattedrali – e perfino il mercato coperto della città di Gand pare una chiesa e mostra i contrafforti all'esterno - il mercato come religione laica e i mercanti i suoi sacerdoti ricchi e pii e che finanziavano le guerre dei principi, ma alcuni, illuminati ante litteram, costruivano i quartieri operai e artigiani a prezzi calmierati e abbellivano la città con 'periferie' che oggi ce le sogniamo....

martedì 27 agosto 2019

L'eroe nella polvere e il tallone di Achille

Sarà colpa di Latona o di Giove se 'l'eroe è nella polvere' – come discetta il Feltri (Mattia) sulla Stampa di oggi? E' nel loro dna di giornalisti sinistri quella di 'buttarla in letteratura' e nel mito – e vogliono farci credere che è colpa del Fato e degli dei avversi se Salvini ha perso e il suo cadavere è legato per una gamba al carro di Di Maio-Achille che gira intorno alle mura di Troia, esibendo l'osceno trofeo ai Troiani affranti e che si strappano i capelli e già paventano la sconfitta prossima ventura.
Ma questa storia della invincibilità di Achille e dei suoi Mirmidoni non la digerivo neanche al tempo delle medie e delle prime letture del Poema Massimo – e sognavo di entrare nelle pagine e righe di quel libro e, novello Efialte, di suggerire a Ettore, prima del duello fatale, di mirare alla caviglia dell'eroe greco, il suo unico punto vulnerabile per le note ragioni dell'immersione materna nelle acque magiche del mito.
E ogni eroe, antico o moderno o post moderno, ha una sua vulnerabilità, il Di Maio della Magna Grecia incluso, ma bisognerà aspettare che il Poema Nuovo e schifosetto che scriveranno pd e m5s uniti nella vergogna dello s-governo prossimo venturo elenchi puntualmente i suoi nefasti in cronaca e che si impennino gli sbarchi sulle nostre coste perché riemerga dalle acque del Lete l'Eroe redivivo che ci porterà a nuove elezioni e le vincerà e Achille-Di Maio sarà nella polvere col tallone trafitto e i suoi Mirmidoni ridotti al lumicino nelle urne cinerarie - e le loro ombre infelici biascicheranno maledizioni a Grillo e Casaleggio negli oscuri percorsi dall'Ade.
Chi vivrà vedrà e tempo al tempo. Prendiamo posto sulla riva del fiume e aspettiamo il passaggio dei cadaveri, uno via l'altro. Un altro, diverso poema sarà scritto a finale rovesciato.

venerdì 23 agosto 2019

Riti di passaggio post moderni



Riti di iniziazione
Da Barcellona a Venezia infuria il 'caxxo che ci pare' e si vedono foto osè di maschi ignudi e danzanti fuori da un negozio (a Barcellona) e le natiche di una ragazza in foia accucciata sopra il suo partner sul ponte degli Scalzi, - per tacere degli orinatoi in pubblico cestino giusto davanti al Molo di san Marco tra il Todaro e il Leone.
E, forse, tutto questo esibizionismo senza freni e limiti morali e di buon gusto serve a postare un video su 'you tube' che si pretende 'divertente', - e di più lo è quanto maggiore è lo scandalo che solleva sui giornali e le tivù - ma tutto ciò dà la misura di una estensione delle libertà personali ben oltre un convenuto 'limite del lecito' di cui non si ricorda più nessuno, dacché i figli rientrano la notte a casa alle cinque del mattino brilli o strafatti e le madri insonni stanno in pena per tema che un platano se li porti tutti e cinque per un frontale a centoventi all'ora e si legga la notizia, la mattina dopo, sul giornale locale.
Il fatto è che abbiamo cessato tutti, - tutti! compresi noi vecchietti a cui compete la staffetta delle regole e della buona educazione alla generazione che segue - di esercitare un giusto controllo sociale: di scuotere la testa con commiserazione di fronte a certe scene disgustose, di accigliarci e 'mostrare la faccia feroce' di fronte a quegli adolescenti aggressivi che nei luoghi pubblici si compiacciono di provocazioni idiote e linguate e toccamenti osceni alle coetanee e le parolacce dette a voce alta - e guai all'isolato che accenna un rimbrotto perché passerebbe un gran brutto quarto d'ora e 'il branco' vince e la società tutta perde, invece, e si avvia verso gli orizzonti di squallore e vergogna senza fine perché davvero 'non c'è limite al peggio' quando si abdica e si ha paura e nessuna regola più è condivisa e applicata e si lascia briglia sciolta agli adolescenti privi di quei riti di 'iniziazione' che nelle società tribali servono a dirli uomini e guerrieri valenti.
E, forse, anche quei tali rinnegati dell'Occidente e delle sue regole e 'way of life' che vanno ad arruolarsi nell'Isis del califfato di ritorno - e si mostrano più feroci assassini degli indigeni perché devono dare dimostrazione della forza della loro fede di conversi al radicalismo dalla 'sharia' - lo fanno per un vuoto di vita e una mancanza dei 'riti di iniziazione' delle società occidentali tramite i quali forgiare una identità e consolidare una appartenenza. Perché essere immigrati di 'seconda generazione' spesso non si è carne né pesce e la patria di origine sfuma nei ricordi dei genitori e la terra nuova ancora non ti integra né riconosce e premia - e la 'cittadinanza' faticosamente acquisita è astrazione e solitudine di 'banlieues' e i sogni di un futuro migliore si stingono ad ogni anno che passa e rifiuto che ricevi o pestaggio della polizia nel corso delle manifestazioni.
E' davvero un medioevo di ritorno quello che ci mostra una globalizzazione delle 'accoglienze' oltre che delle economie - che prima di rodare un 'ordine nuovo globale' e rilanciare il sogno delle 'magnifiche sorti e progressive' dell'umanità tutta producono la miseria delle presenti delocalizzazioni e le fabbriche che chiudono e l'inevitabile 'guerra di poveri' tra i senza lavoro nostrani e i moderni schiavi delle filande cinesi clandestine che hanno cambiato la fisionomia di Prato, per dirne solo una, la più clamorosa. Usque tandem?

martedì 20 agosto 2019

Contro il logorio della vita moderna (e delle presenti repubbliche parlamentari).

Contro il logorio della vita moderna (e delle presenti repubbliche parlamentari).
'Come può una società tollerante limitare la libertà di pensiero, parola e azione di un individuo che ne fa parte – seppur dichiaratamente intollerante? La risposta, secondo il filosofo John Rawls, è che non può. O meglio, non può senza diventare, per definizione, una società intollerante essa stessa.'
- Estrapolazione dall'articolo sotto citato.
Ed ecco a voi uno dei cavalli di battaglia della sinistra in crisi di consensi e che teme di essere travolta dal 'sovranismo' di coloro che definisce 'gli intolleranti' (sic). Ovvero tutti noi che gli votiamo contro e pretendiamo di avere adeguata rappresentanza parlamentare e di poter legiferare (e vedere rispettato lo spirito delle nostre leggi da parte dei magistrati) secondo il pensiero nostro 'forte' dell'ordine sociale che si impone sul caos dei maledetti eventi quotidiani.
Tipo: fermare le partenze dei naufragi organizzati in combutta con gli scafisti dei troppi clandestini che pretendono di violare impunemente le frontiere chiuse di Europa e, grazie al buonismo e alle narrazioni distorte e falsamente pietose delle o.n.g. e dei loro danarosi supporters, ci ricattano e riescono regolarmente nel loro intento.
Vedi Open Arms e le tristissime cronache dei loro ospiti che si tuffano a mare per disperazione – e sarebbe interessante sapere, tramite intercettazioni mirate, quali suggerimenti e consigli e speranze l'equipaggio offre ai loro ospiti nel corso della navigazione verso i nostri porti chiusi.
Karl Popper rivisitato, con l'avvertenza che si è filosoficamente innamorati solo del suo famoso 'paradosso', ma la sostanza dell'articolo è tutta incentrata sulla malcelata voglia di censura contro 'gli ignoranti' (rieccoli i supponenti professori e le 'intollerabili' arroganze e le invettive contro di noi, 'analfacapre' sovraniste).
Censura che già si applica validamente sui social con l'hashtag#odiareticosta del pool di avvocati che ravana quotidianamente pagine e pagine di profili di 'odiatori' sovranisti – e chissà quali altri passi ulteriori faranno quei dessi in parlamento, se sarà loro consentito di s-governare la repubblica con un movimento 5 stelle che ha perduto i tre quarti del consenso elettorale che aveva prima delle europee, ma pretende furbescamente di mantenere la cadrega dei suoi rappresentati ante europee, in barba a tutti coloro che lo hanno abbandonato e mal giudicato e che lo tromberanno nelle urne se le signorie loro e l'inquilino del Quirinale si degneranno, bontà loro, di mandarci a votare.
E qui tornano a bomba i famigerati 'pesi e contrappesi': citati nell'articolo in questione quali panacea contro gli intolleranti e l'intolleranza, ma che, nell'uso che se ne è fatto per decenni nell'Italia dei voltagabbana professionali e dei comprati e venduti nelle trattative segrete dentro le aule parlamentari e nei palazzi deputati, sembrano essere piuttosto i pesi truccati dei venditori di pentole e carabattole finto democratiche di ogni risma - e davvero ci sembra molto più democratico legiferare, ad urne chiuse di eventuali elezioni anticipate, contro i minuetti e i belletti e le parrucche di una repubblica parlamentare che 'mostra la corda' e tutte le sfilacciature dei malgoverni degli ultimi quarant'anni, nessuno escluso.
The end e tutti alle urne.

THEVISION.COM
Oggi dovremmo rileggere Popper per comprendere quali sono gli strumenti che la democrazia può usare contro le forze distruttive.

Correva l'anno.




Le belle anime delle anime belle.
Le belle anime sono anime belle, conveniamone. Credono nella pace, nell'amore universale che, prima o poi, trionferà e vivremo tutti felici e contenti. Hanno l'animo incorrotto di un bimbo che ascolta le meravigliose favole dell'infanzia e si addormenta appagato e felice di un domani che non vedrà nessun assassino seriale radicalizzato sul web gettarsi con un van addosso a vittime inermi e indifese e stenderle con un ghigno ridevole stampato in faccia, donne e bambini compresi.
E restano bambini fino a tarda età, quelle anime belle, e continuano a credere che il migliore dei mondi possibili ci riserverà pace, amore, progresso, e magnifiche sorti e progressive di una umanità affratellata e capace di superare le differenze e le prescrizioni ambigue di religioni l'una contro l'altra armata e capaci di armare le mani assassine di imbecilli e pazzi fanatici islamici, cattolici o induisti, fate voi, le cronache recenti sono piene di massacri e 'dio lo vuole' di questi o quelli da citare a piacimento.
E Terzani è il 'bambino d'oro' spessissimo citato nelle favole belle delle nostre anime belle capaci di reagire con pacatezza e lodevoli buone intenzioni perfino di fronte ai peggiori massacri e dire parole di perdono e auspici di un futuro migliore perfino a corpi ancora caldi - vedi i genitori di quella ragazza veneta assassinata a Parigi in uno dei tanti attentati subiti da una Europa che più sventata non si può e che seguita ad accogliere le serpi in seno di prima, seconda o terza generazione di assassini potenziali.
Non resta che 'porgere l'altra guancia', secondo le nostre anime belle, e battersi il petto e recitare il 'nostra culpa' per il malvagio agire delle multinazionali del petrolio e le bombe lanciate dagli s-governanti occidentali che hanno ucciso i civili nelle guerre di Siria e Irak e Afganistan.
E chissà che, a forza di battersi il petto, le serpi in seno delle periferie urbane di Parigi e del Belgistan non si convincano a firmare un accordo di pace che metta fine alla terribile guerra e strage di civili europei in corso.
Correva l'anno.
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domenica 18 agosto 2019

Si accettano scommesse




La diga eretta dal ministro degli interni Matteo Salvini contro l'immigrazione clandestina favoreggiata dalle o.n.g. taxi del mare sta franando e la frana è in grande evidenza catastrofica grazie all'azione congiunta dei ministri Trenta e Toninelli – non più vincolati dall'obbligo di coalizione in seguito alla proclamazione della crisi di governo da parte della Lega.
Questo significa che torneremo all'incubo delle cifre tragiche degli arrembaggi sulle nostre coste pre Salvini, in caso di malaugurato inciucio di s-governo del pd e del m5s in gravissima crisi di consensi? E' possibile ma non è certo.
Il merito non contestabile di Salvini – che gli darà premio di un 38 e forse più per cento in caso di elezioni anticipate - è di aver dimostrato che 'si può fare'.
Si può fare argine e muro alle partenze dall'Africa e ai criminali naufragi organizzati dai clandestini in combutta con gli scafisti con provvedimenti draconiani quali quelli assunti da Salvini e dalla Spagna di Sanchez che mettano con le spalle al muro le o.n.g. delle quotidiane provocazioni politiche contro il nostro paese – che si fanno forti della risaputa, e benissimo usata, collaborazione fattiva della magistratura nostrana, come ha dimostrato la sentenza di ieri del Tar del Lazio.
Questo non significa che si tornerà ai numeri della follia politica del duo Renzi/Alfano mitigata dal governo che ne seguì: Gentiloni/Minniti. E' probabile che i numeri dei sondaggi e la fragilità della coalizione ipotizzata pd e m5s indurranno i prossimi, sventati nocchieri della navicella Italia a più miti consigli in tema di accoglienza, ma resta il tarlo del sospetto che, perso per perso (il consenso degli italiani) diano di matto e sbrachino sui numeri degli arrivi e approvino perfino il tanto vituperato 'ius soli', mancato per un soffio da Gentiloni.
La polarizzazione politica e del consenso elettorale è tale da non escludere questo scenario catastrofico di esplosione della questione immigratoria e la riduzione dell'Italia a vero e proprio campo-profughi dei continui arrivi e i respingimenti alle frontiere interne a causa dell'accordo di Dublino.
E sono facile profeta nel predire che le nazioni sorelle di Europa faranno orecchie da mercante se i numeri degli arrembaggi clandestini e dei naufragi organizzati si impennassero.
Una bomba a orologeria che scoppierà nelle mani degli incauti che si proveranno nell'azzardo massimo di un nuovo governo. Si accettano scommesse.

ANSA.IT
La nave giunta davanti a Lampedusa, Emergency: 'Per migranti enorme stress psicologico'. Salvini continua a negare lo sbarco. Il premier in una lettera: 'Lui sleale, Italia rischia isolamento'. Senza firma Trenta-Toninelli nuovo stop inefficace. Il ministro dell'Interno: 'Serve governo forte'. La ti...
Ieri accadeva

Finalmente campioni
Alfano si è (ci ha) fregiato di 'campioni mondiali di accoglienza'. Siamo a quota 100000 in sei mesi, alleluia! Seguiranno in cronaca le narrazioni di gente che non sa che fare di buono lungo i giorni, che non trova lavoro, che si ammassa in edifici abbandonati e si dedica allo spaccio, al commercio illegale e al mendicismo. Però siamo 'campioni mondiali di accoglienza'. E' una soddisfazione. :rolleyes:
 

Naufragi organizzati e misericordie fuori luogo





Naufragi organizzati e misericordie fuori luogo.
Iniziamo dalla vicenda dell'albanese mandata assolta per 'tenuità della colpa' di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina da parte di un giudice nostrano. E continuiamo la disamina con quel congolese, Butungu, che si è beccato 16 anni per uno stupro particolarmente efferato - e il suo avvocato ha chiesto pubblicamente di annullare la sentenza di condanna perché il poverino 'ha alle spalle un passato difficile'.
Che se questa dovesse essere la base di ogni richiesta di assoluzione e perdono io, con il passato infantile di abbandoni e solitudini e altro che mi ritrovo, avrei potuto stuprare a man bassa, seviziare tutto il seviziabile, torturare e smembrare e attorcigliare ganci e cavetti e fili spinati e garrote e ghigliottine e vergini di ferro e tenaglie arroventate su cento o mille corpi di vittime incolpevoli, e chiedere comprensione e assoluzione, olè!
E, se proprio vogliamo riandare al difficile concetto di 'giusto' e di 'giustizia' che si amministra efficacemente e 'cum grano salis' perché non analizzare con attenzione la sentenza salomonica che voleva tagliare a metà un neonato conteso tra due madri? Per dire di tempi diversi e di giudici ammodo e di sentenze condivisibili e non, ma sempre discutibili e discusse secondo le diverse sensibilità dell'epoca.
E oggi, in tempi di buonismo trionfante e vangelo distorto dei giornaloni e dei telegiornali e del parlamento europeo tutto che ci invita perentoriamente ad accogliere i migranti dei cento naufragi organizzati da essi stessi in combutta con gli scafisti assassini – e accoglierli secondo le modalità renzian/alfaniane dei porti aperti e del trattato di Dublino che ce li rimanderà sedati, una volta catalogati e 'redistribuiti' – oggi le sentenze dei giudici sono tutte a favore di un peloso e incomprensibile 'diritto internazionale' e sempre si mette l'accento misericordioso sullo 'stato di necessità' dei poverini in 'fuga da guerre, siccità, malattie'.
Per la qual cosa l'esodo biblico africano e mediorientale dei popoli del mare non si può fermare, non si può governare e arginare e dissuaderli dal mettersi in mare con politiche di fermezza e 'porti chiusi'.
E guai ai 'leghisti/fascisti/razzisti' che si provano a sottolineare che l'illegalità e la criminalità palese di organizzare scientemente il proprio naufragio in mare, fidando nella pietosa raccolta delle o.n.g. che ce li scaricano tutti, ma proprio tutti, sulle nostre rive, è azione intollerabile e che andrebbe combattuta con sanzioni e sequestri delle navi e, incriminazioni ad hoc – ma, a un tal proposito, mancano i giudici 'giusti' e la giurisprudenza italica fa acqua (di mare) da tutte le parti.
Subito occorre soccorso.
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
“Eravamo in 15 su un gommone e solo io sono vivo. Dio ha mandato i maltesi a salvarmi”. Mohammed Adam Oga è rimasto undici giorni alla deriva in mare, ha visto morire, giorno dopo giorno, i suoi compagni di viaggio, tra cui una donna incinta. Quando le Forze armate maltesi lo hanno salvato, lo ...
 

mercoledì 14 agosto 2019

Gli incubi che ritornano

Ieri accadeva 12 agosto 2017

Credo che poche persone si siano rammaricate per il ritiro delle navi delle o.n.g. dalla 'scena del crimine'. Crimine organizzato, per restare sul linguaggio proprio delle indagini giudiziarie, perché nessuno (o, forse, solo i cattivi maestri di un malinteso buonismo) può negare o negligere che gli 'scafisti' appartengono alla categoria e trovano chiari agganci tra coloro a cui compete di far rispettare le leggi nazionali e le internazionali - e consentono, invece, con la loro passività e il colpevole lasciar fare, a che i criminali a loro noti costituiscano e presidino i lager da dove partono le centinaia di migliaia di profughi e i clandestini che affliggono il nostro paese e lo obbligano a una distorta e malintesa forma di 'accoglienza' e di 'salvataggio in mare'.
E sarebbe bastato il puro buonsenso a decretare, già decenni fa, che il numero esorbitante di quelle partenze e di quei 'barconi' della morte, e le crudeltà che precedevano le partenze all'interno dei lager libici, costituiva un intollerabile grimaldello per violare le liquide frontiere di un paese e che tanta ostentata e sbandierata 'bontà' delle o.n.g. altro non era che 'favoreggiamento dell'immigrazione clandestina' e un puro servizio di taxi concordato con gli scafisti – come rivelano le inchieste delle procure di Trapani e di Catania.
E la beneamata presidente della Camera dei deputati Boldrini Laura avrà anche buone ragioni per minacciare di querela le migliaia e migliaia di persone che la insultano apertamente sui 'social', ma non dobbiamo dimenticare il male oggettivo che hanno fatto al paese le sue iterate dichiarazioni 'buoniste' che incoraggiavano le o.n.g. nella loro malintesa e non petita opera di accoglienza surrogata che hanno ridotto l'Italia a un campo profughi diffuso - e hanno innescato le migliaia di conflitti passati presenti e futuri di un disordine sociale di difficilissima ricomposizione.
Sarebbe gradita una sua dichiarazione di ravvedimento operoso e promessa di non più nuocere al paese a lato di ogni querela.



lunedì 12 agosto 2019

Come gli incubi. A volte ritornano.

Di chi dà aria alla bocca - 11 agosto 2015
Ieri, al telegiornale, Achille Variati, che mi risulta militare nelle file del pd, diceva cose sensate, sensatissime in seguito all'accordo intervenuto tra prefetto e sindaci che rassicurava questi ultimi. L'uomo del governo dava la sua parola d'onore che non sarebbero stati più di uno a mille i profughi e quegli altri, più numerosi, i clandestini che gli van dietro e 'ci provano', lucrando sulla pietas dovuta alle traversie che si vivono sui 'barconi' e sul resto delle lacrimose cronache che ci vengono scodellate nelle orecchie ogni giorno che Dio manda in terra. Mille oggi, duemila domani, tremila dopodomani. Ogni giorno ha la sua pena, ahinoi, migliaia di pene. Una pioggia incessante di uomini e donne e bambini africani che sono l'avanguardia del numerosissimo esercito in attesa di imbarco e immediato 'salvataggio' da parte della nostra Marina.
Uno a mille, dunque, i cosiddetti 'profughi' (ma le statistiche dicono che solo tre su dieci otterranno l'attestato, gli altri peseranno sulle italiche finanze per i rimpatri o correranno a frotte a Calais), stemperati nella popolazione anche dei Comuni più piccoli per non dare nell'occhio.
E il sindaco Variati, affermava, poi, in pubblica tivù: 'Facciamo quest'ultimo sforzo per puro senso di responsabilità, ma che sia finita, perché, se si violerà questo patto e si modificheranno i numeri, non so dire cosa potrà succedere quanto a conflitti sociali.'
E che quel patto e quella parola data dall'incauto prefetto siano destinate ad essere traditi lo dice il continuo stillicidio di migliaia di 'barconi' che continuano ad arrivare sulle nostre coste ogni santo giorno e maledetto telegiornale.
Anche lui, Variati, è un 'piazzista da quattro soldi', come pretende quel tal monsignore dalla lingua scollegata dal cervello che impreca e maledice coloro, gli elettori e i loro leaders, che si dicono e si diranno in cabina elettorale più convinti del verbo di un Salvini, sul merito dell'immigrazione selvaggia e fuori controllo, piuttosto che della sua insensatezza politica di buonista fuori dalla politica, di professionista della carità a carico dei cittadini italiani e che si compiace di vedere l'Italia straboccare di nuovi disoccupati a carico della pubblica assistenza?
E come giudica, quel tal monsignore dalla lingua scollegata, quest'altra notizia data dal Tgr quattro giorni fa: che 6 pusher su dieci, beccati in flagrante spaccio e registrati dalla polizia sui loro mattinali, sono magrebini, ganesi, nigeriani e sudanesi?
Piazzisti da quattro soldi anche gli inquirenti e i poliziotti?
E che ci dice, il monsignore che dà aria alla caritatevole bocca, del mendicismo diffuso nelle nostre città di giovani neri spesso molesti che lavoro non ne trovano e sono stati esclusi dalla consorteria dei venditori di borse taroccate perché ormai viaggiano a 'numero chiuso' ed è troppa la concorrenza?
L'insensatezza politica di quel monsignore chiacchierone e poco documentato è la stessa di chi valuta il 'crescendo' spaventoso dei numeri quotidiani degli ingressi e dei salvataggi in mare che affannano quotidianamente i prefetti e i sindaci come una pioggerellina di primavera e/ un 'dono del cielo', ma tralascia di dirci ciò che segue in cronaca a quest'accoglienza senza freni e limiti e confini (vedi la Grecia, che già boccheggia economicamente di suo e non ha 'trippa per gatti' da distribuire fuori bilancio).
Tralascia di dirci che il gravissimo disordine di Calais e l'assalto ai tir e le violazioni alla sicurezza dei trasporti è figlio del lassismo e della cattiva politica del nostro ministro degli interni che ha consentito ai clandestini che non ci riesce di rimpatriare e privi di controllo e della necessaria schedatura di sciamare oltre i confini-schengen e di creare i gravi disordini che lamenta Cameron, il premier britannico.
E' una 'guerra' che ci è stata dichiarata, caro il nostro 'padre santo' in vena di facezie mattutine e quotidiane – una guerra che non abbiamo dichiarato noi, cittadini europei basiti per tanta insipienza e incapacità di risposta forte e severa degli stati e dei governi contro la legalità violata, bensì dichiarata da chi arremba e considera un suo diritto violare le leggi degli stati e fa aggio sulla 'pietas' dovuta ai pochi, veri profughi per affannarci e avvitare la crisi di economie già largamente provate dalla lunga crisi economica e a perenne rischio di 'default'.
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Le autorità tedesche hanno ideato uno spot per scoraggiare l'immigrazione dai Balcani. Il governo della Merkel ha reso più difficile le richieste d'asilo

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domenica 11 agosto 2019

Di harem in hammam

Di harem in hammam


Di harem ed hammam - 09 agosto 2016
Tecnicamente non fa una piega. Se lo stato italiano riconosce la diversità di genere e tutela i diritti civili di ogni persona a dare e ricevere amore e a sposarsi, deve riconoscere anche il diritto dei musulmani ad avere più mogli – com'è nella loro tradizione. Ed è curioso il distinguo del nostro Luigi Manconi, storico buonista d'assalto, che si arrampica sugli specchi per dire che no, su questo punto non si transige, la poligamia è altra cosa ed è in qualche modo paragonabile all'infibulazione, perciò no, mettetevela via.
L'uomo ragno non avrebbe saputo fare e dire meglio sulla lucida superficie di tanto specchio.
Che se uno vuol farsi il suo privato harem - emulo dei sultani d'antan – ma nell'hammam di un tre stanze e un solo bagno non finestrato nella periferia di Milano sono fatti suoi e lo stato italiano avrà solo l'obbligo di far sapere a quel tale che la pensione di reversibilità andrà divisa equamente per il numero delle mogli in servizio effettivo e continuato – non si pensi, il furbastro, di chiederla piena per ognuna delle mogli assunte nell'harem.
E, per la verità, la questione posta dal presidente dell'Ucoi sembra più una provocazione ben assestata nel giorno in cui si recitano i primi 'si, lo voglio' dei nostri 'diversamente sposi' e apre scenari apocalittici (e non integrati) sul futuro delle convivenze civili - che ben poco hanno di civile nel leggere delle migliaia di 'radicalizzati sul web' in sonno e pronti ad ammazzamenti dei più vari e diversi ma tutti nel segno di 'allah u akbar'. Che se viaggi in un treno strapieno e sei molto stanco basterà pronunciare la formula magica del terzo millennio anche con tono normale e scateni un fuggi fuggi generale e l'intero scompartimento sarà a tua disposizione. Forse ci capiterà di vedere una tal scena in una gag comica prossima ventura di sapore agro e che ci farà masticare amaro.
E, francamente, in tanta cronaca di un mondo rotto e pieno di ammazzamenti di noi fragili e indifesi 'crociati', con le asce e i coltelli ficcati nelle tasche dei depressi e suonati di seconda e terza generazione di immigrati come i pettini dei nostri nonni e padri, se anche i cari s-governanti del pd e sinistra associata, così sensibili ai temi dei diritti dei nostri ospiti immigrati, dovessero riconoscere loro il diritto civile della poligamia, dirò anch'io quella frase di un famoso film che aveva a che fare col vento: 'Francamente me ne infischio.'
L'entropia del caos di un siffatto mondo impazzito e furioso non la governa più nessuno, tanto vale farsi da parte e riderci su.
Magari me ne vado in Svizzera – che da secoli riesce a vivere bene nel suo sacro isolamento e fuori dall'Europa dei mille drammi presenti e futuri e che rispedisce al mittente i richiedenti asilo che si accampano da noi, fuori dalla stazione di Como - e siamo diventati ormai il campo-profughi dell'Europa dalle frontiere ermeticamente chiuse.
La tragedia a cui siamo sfuggiti grazie al governo giallo-verde.
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