sabato 29 gennaio 2011

dare la massima fecondità ad ogni zolla di terra

La macchina da guerra della propaganda e suggestione berlusconiane hanno fatto davvero un buon lavoro coi giornali e le tivù di casa e famiglia a ripetere instancabilmente gli slogans preparati negli uffici studi.
Al pari della propaganda fascista, ricordate? -che mandava a dire e lo scriveva a caratteri cubitali sui muri, in mancanza dei video delle televisioni, che 'Bisogna dare la massima fecondità a ogni zolla di terra e 'Credere,obbedire e combattere' e 'taci! Il nemico ti ascolta' o il dannunziano 'non è mai tardi per andare più oltre'- al pari degli 'uffici studi' fascisti, dicevamo, la propaganda berlusconiana ci manda dire che 'la giustizia è a orologeria' ( e con tutti i reati che il Barabba si ostina a commettere dovremmo buttare gli orologi) e 'i giudici che indagano il beneamato leader sono dei maledetti comunisti e complottardi' -alleati dei 'poteri forti', naturalmente.

E se lo sapesse qualcuno chi sono i 'poteri forti' andrebbe a tutto vantaggio della chiarezza e mi piacerebbe sapere quale potere è più forte di un presidente del consiglio in carica attaccato alla cadrega peggio di un gruppo di cozze allo scoglio battuto dalle onde in tempesta e che ha una maggioranza variabile di dipendenti aziendali al suo servizio in parlamento e la bomba atomica delle televisioni di famiglia prostrate al cospetto di Sua Prescrizione e Massima Infamia e, se gli mancano i numeri, se li compra pagandogli i mutui dell'attico come ha fatto con i giuda del neo gruppo detto 'dei responsabili'.

Mi proverò a confutare alcuni di quegli slogans suggestivi e propagandistici colla piccolissima speranza che tra i supporters ed elettori di Sua Prescrizione ce ne sia almeno uno (mi basterebbe) in buonafede e che ha bisogno di capire e uscire dal frastornamento degli slogans gridati con visi da peperoni rossi e facce da minosse ringhiosi alla sgarbi e santanchè (perepè, perepè!) come grida di battaglia e strepere di trombe guerresche.

a) Non ci sono magistrati-comunisti. Ci sono magistrati-cittadini che hanno le loro varie e diverse opinioni politiche, ma che, una volta eletti alle loro funzioni inquirenti e giudicanti, si provano ad applicare i dettati di legge e ad armonizzarli col dettato costituzionale. Il 'si provano' è d'obbligo, data la quantità di leggi in conflitto tra loro a causa dell'affrettata (e spesso partigiana) approvazione di maggioranze parlamentari fedeli al loro leader puttaniere piuttosto che alla repubblica dei cittadini che li ha eletti.Papale, papale e chi afferma il contrario (e non salta) berlusconi è.

b) La giustizia non è a orologeria. Fa il suo ingrato e improbo lavoro in condizioni che neanche un metalmeccanico gli invidia e semmai è la quantità dei reati che si commettono ( con picchi altissimi intorno a palazzo grazioli e la villa di Arcore e negli uffici della Fininvest che si occupano di fondi neri e mazzette) che fa saltare tutti i pretesi e metaforici orologi di cui agli spropositi faziosi di Belpietro e Sallusti e Feltri e varia compagnia latrante (profumatamente pagati).

c)Il popolo è sovrano nei limiti delle norme costituzionali che definiscono i binari di una democrazia occidentale e del ventunesimo secolo e la pretesa di tutto ricondurre al 'sentire popolare' è elemento costitutivo dei vari, nefasti populismi di cui alle 'repubbliche bananiere' dove il 'potere dei soldi' per via di corruzioni cancella anche l'ombra di una democrazia delle regole e dei contrappesi istituzionali.

Questo è quanto avevo in animo dirvi oggi, addì 29 gennaio dell'anno di disgrazia berlusconiana 2011. Arrivederci e grazie dell'attenzione, cari.

venerdì 28 gennaio 2011

l'intimidazione come sistema di s-governo

Berlusconi chiama in diretta Floris e Gad Lerner e i toni e gli insulti sono quelli di un comiziante furioso, di un caudillo che si ritiene impunibile - e insindacabile qualsiasi porcata venga accertata nella sua vita privata e conduzione politica della cosa pubblica.
E a un tale proposito mi chiedo chi siano gli imbecilli assoluti che dicono che le intercettazioni di persone che non sanno di essere sotto controllo non sono una prova provata e una confessione piena dei crimini che poi si vogliono occultare.
Non lo sono per i legulei e gli azzeccagarbugli che difendono gli imputati, ma le verità che si confessano al telefono sono, perfino per i cittadini di medio-bassa intelligenza, verità palmari – uguali a quelle che si carpirebbero origliando dietro la porta della camera da letto quando si è sorpresa la moglie a letto con l'amante.

E ieri sera uguale intimidazione ha fatto il direttore generale rai di nomina berlusconiana Masi – con una telefonata che più comica e ridicola non si può e se avessimo a disposizione le intercettazioni recenti del traffico telefonico tra il servo sciocco e il suo padrone di denari c'è da giurare che sarebbero uguali a quelle già pubblicate mesi fa in cui il Cialtrone di lotta e di s-governo intimava al suo ossequioso dipendente in rai di fermare Santoro a tutti i costi, con tutti i mezzi, legali e illegali, - e per fortuna la magistratura continua a dare ragione a Santoro in tutti i confronti giudiziari in cui mr. Zerbino (di Sua Prescrizione) ha osato rischiare la causa, spendendo in avvocati e cause perse in partenza i soldi del canone che noi tutti paghiamo.

giovedì 27 gennaio 2011

gli osanna ostinati e i tristi risvegli

i osanna ostinati e i tristi risvegli
Post n°905 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da fedechiara
Tag: che scappano, dalla nave, i topi
Non metterebbe conto di parlarne di certi suonati che hanno difeso a spada tratta il loro Re Bunga Bunga e solo oggi cercano di defilarsi con piccoli, malaccorti distinguo tipo 'non potevamo sapere in cabina elettorale quel che il Barabba avrebbe fatto poi'.
Grandiose teste di legno! Ipocriti e infingardi e sepolcri imbiancati!
La letteratura sul Barabba e/o Caligola di basso impero era enorme già al tempo della sua 'discesa in campo'.
Vedi 'L'odore dei soldi' e/o 'I cavalli di Caligola' e tutta la pubblicistica che si riferiva alla carriera di Berlusconi grazie ai suoi stretti legami corruttivi col partito socialista di Craxi Bettino, -grande amico di quel Ben Ali oggi riparato all'estero per non essere appeso a un lampione nella piazza principale di Tunisi a testa in giù.
Ma che glielo dico a fare a quei cialtroni da tre palle un soldo che -come gli ultimi giapponesi nelle isole indonesiane a guerra finita si ostinavano a sparare sul 'nemico' oggi continuano a relegare a 'questioni di gossip' (in questo fedelissimi al copione che lo stesso Berlusconi impone ai suoi cani da abbaio)l'inchiesta della procura di Milano per reati gravissimi quali la concussione e la corruzione di una minorenne?
Hanno l'anima dei somari (chiedo scusa ai somari), la mente di un coccodrillo infoiato e fossero davvero quello che oggi pretendono di mostrarsi e cioè dei poveri elettori di poca cultura e nessuna informazione illusi e traditi dal loro campione.
'Non potevamo sapere a cosa si sarebbe ridotto' è la loro odierna, ridicola difesa d'ufficio -e somiglia a quella dei fascisti allo sbando che annusavano la disfatta nella ridotta di Salò e preparavano la fuga e si procuravano abiti civili per confondersi con la folla sperando di non essere riconosciuti e appesi a loro volta.
Ma sono, invece, dei principi di un forum, dei soloni pretesi la cui scrittura trasuda arroganza intellettuale davvero degna di miglior causa!
Poveri ipocriti cialtroni da tre palle un soldo, topi che squittiscono sulla tolda prima che la nave affondi, che miseria morale e intellettuale avete mostrato per lustri e lustri e oggi alzate il dito a invano nascondere la vostra grassa mole di sodali e mandanti di un Barabba allo s-governo della repubblica che trae nomea all'estero dall'infame berlusconismo puttaniero!

http://www.repubblica.it/politica/2011/01/27/news/l_ira_della_minetti_tradita_da_silvio_si_libera_di_noi_ci_fa_pagare_dallo_stato-11706428/?ref=HREA-1

martedì 25 gennaio 2011

ciò che è in alto e ciò che è in basso

Il conduttore della rassegna stampa 'Primapagina' di radiotre si sente in obbligo di precisare ogni mattina che inizierà la sua rassegna con notizie 'alte' -quasi tutte provenienti da oltre confine- per uscire dallo sconforto che gli provoca, dice, il dover continuare, poi, con le 'cose ultime' scatologiche della stampa italiana -che ognora rimira il sudicio ombelico della politica interna gridata, dei 'governativi' contro gli 'antigovernativi' e degli insulti e grida del sultano nostro re di denari contro i conduttori televisivi di trasmissioni a lui sgradite.

Siamo, dunque, alle definizioni militaresche, casacche azzurre contro magistrati rossi e popolo viola e trombe di guerra e risuonar di campane e 'all'attacco miei valenti guerrieri!' e bollettini di guerra in prima pagina e 'dimettiti tu che io non ci penso nemmeno' -e se continua così la metafora degli Hutu contro i Tutsi o quella delle 'camicie rosse' asserragliate nel centro di Bangkok assediato dall'esercito non sarà più una metafora, ahinoi, -e mi toccherà affilare il machete che ho comprato in Tanzania nel corso del mio viaggio di nozze e ancora non mi è riuscito di tradurre la frase del masai che me lo ha venduto; forse era una maledizione perchè avevo tirato troppo sul prezzo, chissà.

E chissà che pensano i vari 'soldati Ryan' che nel chiuso della cabina elettorale hanno messo una croce sul simbolo di Forza Italia poi transitato per via di predellino in 'partito delle libertà' e oggi partito della guerra a oltranza e di trincea pornografica e puttaniera dal fondo della quale lanciano fuori le loro granate pestilenziali e dove combattono la loro avvilente e folle guerra 'che non farà prigionieri' -come ci mandava a dire quel galantuomo del Previti ai tempi suoi ed era buon profeta di quanto avviene oggi e ci intristisce.

'Chi vota Berlusconi avvelena anche te, digli di smettere' potrebbe essere un buon slogan di pubblicità-progresso per le elezioni prossime venture, ammesso e non concesso che ci arriviamo?

gli autunni degli uomini illusi

E' inutile che ve la prendiate con la sinistra o con la destra o con il centro.
La cosiddetta 'politica' e la 'democrazia' che l'accompagna e vanamente si prova a indirizzarla, governarla, determinarla non sono nelle vostre mani se non per quel fragilissimo momento in cui segnate col lapis il simbolo di un partito nel corso delle elezioni -e la vostra solitudine in quella cabina è significativa dell'azzardo caotico che ne consegue: non sapete quanti voteranno come voi (se non per sondaggi spesso sbagliati) e se sarete determinanti e avete, comunque, la certezza che 'gli eletti' dal popolo si muoveranno in un contesto romano dove niente è come voi lo desiderate e auspicavate e magari va a finire a puttane e giuda vendutisi per quattro denari, com'è accaduto di recente.

E' il meccanismo 'democratico' che non funziona perchè è la palpitante e costante rappresentazione di una illusione e menzogna pia -quella che dice il popolo sovrano- che 'gli eletti' faranno di tutto per ributtarcela in faccia come i pesci.

A pesci in faccia, ogni dì che dio manda in terra, ci ricorderanno che 'passata la festa gabbato è lu santu' e ad ogni congresso di partito una consistente fazione si mostrerà armata e aggressiva contro l'altra fazione impedendo al partito di presentarsi monolitico e granitico e convincente davanti al suo popolo a parlargli del sogno di un buon governo possibile e di una politica fatta di buona amministrazione, di amministratori puliti (penalmente) e che hanno a cuore 'l'interesse del paese'.

Questo a sinistra e al centro.

A destra, invece, il problema è stato risolto con lo slogan (e la sua traduzione effettiva e pratica) 'un uomo solo al comando'. E che uomo! Un Barabba notorio, uno che i suoi elettori li rappresenta perfettamente nelle corruzioni ed evasioni per le quali è stato vanamente imputato e perseguito – finendo tutto nelle prescrizioni che si è procurato per mano di avvocati valenti ai quali ha devoluto mezzo patrimonio (l'altro mezzo andrà a Veronica e i rivoli rimanenti alle sue puttane) e che ha voluto deputati al parlamento della repubblica per la scrittura e la redazione delle leggi ad personam che gli hanno garantito fin qua l'impunità.

Hanno un vivo senso pratico, i destri che votano col portafoglio e per 'idem sentire' di corruzioni/evasioni, e bisogna riconoscere che il loro modello di s-governo pro domo loro è più efficace e diretto e 'decisionista' – seppure ha un costo elevatissimo di corruzioni e mazzette per gli appalti del G8 alla Maddalena e tutti quegli altri appalti e devoluzioni corruttive che sono oggetto di inchieste della magistratura.

Il loro unico limite (dei destri e del loro 'sistema di s-governo') è che confligge con una certa idea di democrazia che ci ha lungamente illuso e 'lungamente ci dice addio' – come scriveva il Cardarelli degli autunni nostri di uomini illusi.

lunedì 24 gennaio 2011

una faccia una razza

I recenti accadimenti tragici in Tunisia e in Albania rimettono in gioco l'area mediterranea quale 'bacino rivoluzionario' potenziale – e se si aggiungono i moti di Atene ultimi scorsi e i formidabili e ripetuti disordini avversi alle misure di austerità e contro i tagli al welfare e alla spesa pubblica insostenibile coi conti dello stato il quadro si fa più completo.

Manchiamo noi italiani all'appello e se è vero che i rischi di default dello stato italiano si mormorano e sussurrano tra gli esperti di economia ai convegni -subito smentiti dalle autorità monetarie davanti alla pubblica stampa e le televisioni- non mancano le analisi di economisti di vaglia che ci includono tra i 'pigs' mediterranei a forte propensione di disordini prossimi venturi.

E non sarebbe male ricordare ai sostenitori del nostro 'beneamato leader' e re di denari il costo umano e di sangue che è implicito in ogni elezione di Barabba notori e conclamati al soglio del governo della nazione – data la loro caratteristica di 'sanguisughe' della ricchezza del paese a fini personali (corruzioni enormi, come quella che, pare, si mormora, sia in atto cogli accordi dell'Eni per il gas russo di cui è goditore finale, ca va sans dire, il caro premier e attendiamo aggiornamenti giornalistici in merito e le denunce di rito alla magistratura inquirente).

Già perchè la storia dovrebbe essere maestra di vita e insegnarci a diffidare dei cialtroni emeriti 'scesi' in politica che sono stati amici palesi e beneficati dai provvedimenti legislativi del Craxi Bettino sulle televisioni e ci rifila, invece, le fetecchie colossali e le porcherie di s-governo ad ogni giro di anno e mese nuovi e, come in Albania, come in Tunisia, è verosimile che per liberarsi dal puttaniere-sultano si dovrà passare attraverso le forche caudine di una rivolta che ci auguriamo non sanguinosa – e basterebbe raccogliere le monetine che sono state gettate davanti all'hotel Rafael all'uscita dell'amico fraterno di Ben Alì (e lì, ad Hammamet, contumace) e gettarle di bel nuovo davanti a palazzo Grazioli - e come d'incanto tutti i circoli dei 'promotori della libertà' si scioglierebbero e i 'menomalechesilvioc'è' passerebbero in clandestinità e i sostenitori notori, e i portavoce tipo Capezzone e Bondi e Sgarbi e Cicchitto, la mattina, prima di uscire di casa, si guarderebbero a destra e a sinistra prima di prendere la corsa verso l'auto parcheggiata poco lontano per tema che gli arrivi in faccia un duomo di Milano in onice e alabastro.

sabato 22 gennaio 2011

la 'morbistenza' italica

la morbistenza italica


Ero a passeggiare nel centro di Brunico, l'altro ieri, nel dopo-sci, e l'aria era gelida e spazzava la via principale, ma giravano certe giovanotte impavide e atletiche con indosso solo una giacchettina svelta e passo veloce e bei sorrisi -del tipo che da noi, qui al sud (c'è sempre un sud di ogni nord), sarebbero equivocati e, invece che gentilezza e simpatia, li leggeremmo colla malizia di inveterati latin lovers rinvigoriti dal viagra e derivati.


E mi fermo a metà via davanti a una rivendita di giornali e la rastrelliera dedicata ai giornali italiani era un profluvio di notizie gridate e scandalose (la maggior parte dei quotidiani) e la parte alta era tutta dedicata alla 'voce del padrone' (Libero e il Giornale) e i titoli tutto un bollettino di guerra con morti e dispersi e invettive gridate contro i disertori e i traditori. 'Golpe di Casini in combutta coi magistrati' recitava a un dipresso il foglio dell'esimio ed ineffabile Sallusti.



Da mettersi una mano davanti alla bocca per frenare la risata che erompe spontanea, ma, poi, un guardarsi intorno vergognosi e provare un forte senso di disagio per questo nostro 'essere italiani' e dichiararlo senza pudori sui fogli di stampa nell'accezione più infamante: puttane (un puttanaio universale di escorts e parlamentari comprati e venduti un tanto al chilo) e sultani puttanieri vieppiù osannati dai sudditi ad ogni manifesta porcata e menzogna gridata conseguentemente ai quattro venti.



E tutto ciò in un luogo, il Tirolo, che 'italiano' lo è per annessione e trattati postbellici -e la loro civiltà e le norme comportamentali (nella vita privata e in quella pubblica) sono davvero 'altre' e forse è l'aspro ambiente dell'Alpe che tempera e modera le pulsioni, a differenza di quanto accade nella Roma berlusconian-papalina e viscontea della villa di Arcore -dove i poliziotti di scorta smistano svogliati o schifati le quindicine del Mora lele e del fido Fede.



E mi allontano quatto-quatto dal luogo dei misfatti italici sbattuti in prima pagina e mi do un'aria da ladino e zufolo uno jodel e mi chiedo quando verrà davvero il tempo del redde rationem di uno schifo così profondo e totale da farci commiserare dall 'Europa-mondo tutto con gags cartoonate perfino dalla tivù giapponese (con soggetto il primo ministro italiano e le sue allegre e scafatissime puttane), ma pare, si dice, si calcola, che tutto questo ludibrio non sposti di uno zero-virgola i consensi dichiarati al premier in un voto anticipato eventuale.



Italiani (nell'accezione peggiore) fino al midollo e 'morbistenza' (vedi alla pubblicità della carta igienica) simile a quella già mostrata nel corso della repubblica di Salò, ma con salsa di postmoderne 'banane' e perecottari.





Scritto per la serie: 'Non facciamoci riconoscere'

lunedì 17 gennaio 2011

gamberi e scarafaggi stercorari

Si rivedono vecchi film di culto, dopo il passaggio al digitale terrestre e certe reti tematiche ci parlano di arte e storia, evviva! forse ne usciamo dall'asfissia e dall'ossessione filo-berlusconiana e bunga-bunga a reti unificate una buona volta!



E il film di ieri era una delle pagine più nere e terribili della nostra storia patria : l'urlo di sgomento e il canto di massacro che usciva dalle trincee della prima guerra mondiale – e operai e contadini ignari del senso di una parola oggi tornata in gran voga andavano a morire a mucchi, a brigate e compagnie e battaglioni e reggimenti falciati dalle mitragliatrici e li guidavano ufficiali che uscivano pazzi e minacciavano colla pistola i loro sottoposti per le refrattarietà del loro andare a morire al modo che quel film (e la realtà storica su cui si basa) ci rappresenta. E alla spalle di quegli uomini vocati al massacro e al martirio c'erano le divise nere e figure sporche dei carabinieri incaricati di controllare le retrovie e rastrellare i disertori e portarli davanti al plotone di esecuzione.



Tutto vero, tutto documentato dagli storici, ma all'epoca dell'uscita nelle sale del film l'associazione ufficiali citò in tribunale il regista e la produzione per diffamazione e altri reati connessi, a loro modo di vedere.



Chi per la patria muor, vissuto è assai? Ci chiediamo oggi allibiti. Usi obbedir tacendo e tacendo morir? Tu vaglielo a dire ai secessionisti padani che qui a Venezia strappavano le bandiere tricolori ai contro-manifestanti durante il loro annuale raduno inneggiante al 'dio Po' – e la polizia fermava quelli col tricolore e li portava in questura per il riconoscimento.



La storia che va al passo del gambero - o dello scarafaggio stercorario che spinge all'indietro il suo prezioso carico di merda fino alla fetida tana e vi si accoccola e banchetta.

domenica 16 gennaio 2011

tutti insieme appassionatamente

tutti insieme appassionatamente

Vediamo. Se fosse capitato a me di prendere la cantonata e trovarmi una minorenne nel letto e quella antipatica della mia vicina avesse fatto la spia e mi trovassi nell'impiccio di un avviso di garanzia per sfruttamento della prostituzione e allegati mi dimostrereste la solidarietà piena e rabbiosa che dimostrate al presidente del consiglio? E gridereste ai quattro venti che la magistratura è comunista, che funziona 'a orologeria' e su istigazione di 'quelli della sinistra'?

No!? Perchè no!? Questa è discriminazione razziale e censuale bella e buona!! Vergognatevi!!

Perchè non sono il presidente del consiglio dei ministri, dite, e non vi faccio i regalini a fine anno e non vi passo lo stipendio come redattori fedeli e schierati per il tramite di mio fratello -come al Giornale- o dei miei prestanome -come a Libero e nelle redazioni televisive di mia proprietà e fedeltà piena e assoluta?

Ma allora ditelo!!! Ditelo che siete pazzi d'amore per il vostre re di denari e per questo e solo per questo vi scagliate come un sol uomo contro chiunque osi alzare un dito e indicare un reato e perseguirlo!

Come dite? che è una congiura, un complotto, una macchinazione contro di lui? Che il vostro campione ha subito mille processi (bugia, bugia!) ed è perciò evidente il malanimo e l'azione politica impropria contro di lui?
Mai sentito parlare di 'notizia di reato' e 'obbligatorietà dell'azione penale', cari?

Si, è ben vero che non applica erga omnes perchè altrimenti si intaserebbero i tribunali, ma, vivaddio! se si è presidente del consiglio dei ministri e si pretende di avere l'attenzione di tutti i media puntati addosso al fine di averne premio elettorale e grancassa e propaganda ininterrotta, non ci si può, poi, lamentare di essere sotto i riflettori quando nelle sedi istituzionali entrano i Fede e i Lele Mora con la sua squadra di 'artiste' per il ricambio della quindicina.

E se fra queste vi è una minorenne magrebina e lo si viene a sapere perchè va a sbattere contro la questura per altre ragioni e tu intimi ai responsabili della persecuzione dei reati a norma di legge di rilasciarla sulla parola perchè è 'nipote di Mubarak' e scateni un putiferio, perchè mai dovresti essere esente di interesse da parte dei magistrati competenti per luogo e tempo e 'notizia di reato'?

Perchè sei il presidente del consiglio e a te tutto è permesso e chi osa criticare è un comunista?

'Io sono io e voi nun siete un cazzo' - come scriveva il Belli? E' questa la sostanza della vostra difesa di ufficio del molto onorevole cavaliere Silvio Berlusconi, cari i miei supporters de 'menomalechesilvioc'è?

Ma annate un po' a fare.....il dovere vostro, va! tutti insieme appassionatamente.

venerdì 14 gennaio 2011

darla, non darla, patteggiarla

dell'amore e di altre catastrofi

(l'amore al tempo, del colera senile)

Ma che fatica la gestione delle 'cose amorose'! Sarà sicuramente colpa dell'età e della saggezza della natura -che premia le età meglio atte alla riproduzione della specie- ma provatevi voi ad aver cura dei sentimenti e del 'sentire amoroso' dopo aver varcato la fatidica soglia dei sessanta.

Non vi si fila proprio nessuno - a meno che l'abito non faccia il monaco e dimostri che il portafoglio nella tasca interna del gessato grigio-armani è bello gonfio e allora basta un sorriso anche sdentato e l'accenno a una cena nel ristorante più trendy e forse una serata in muliebre e giovanile compagnia (che andrà a finire rigorosamente in bianco) la rimediate.

E sapete quando vi giunge la rivelazione accecante/assordante che siete 'out', 'finiti' 'game over' per quel genere di piacevolissime cose che titillano i ricordi virili? Quando nella messaggeria del blog cominciano ad affollarsi i messaggi delle varie Ielene e Pasha ucraine o moldave che ti invitano corrispondere via mail e fanno la cernita in rete del partito migliore pervenuto e più conveniente economicamente - con domande mirate relative all'ammontare della pensione, allo stato civile e alla proprietà della casa di abitazione.

Non che abbia mai risposto a qualcuno di quei messaggi (lo giuro sui miei figli e, a differenza del Berlusca, non oserei mai spergiurare col rischio che un supposto iddio li fulmini), ma il mio amico Franco - meccanico di automobili di gran vaglia- non fa che raccontarmi di conoscenti suoi che ci sono cascati e ancora i figli li maledicono per l'eredità dimezzata e contesa a causa dei persistenti e ingovernabili desideri sessuali senili.

Beh che altro aggiungere? La redistribuzione della ricchezza si è fatta globale e la passera data o non data o ritardata e patteggiata è una delle vie augustee attraverso la quale si realizza in ogni tempo e luogo.

Personalmente, ho risolto al modo degli asceti: rigorosa disciplina dei pensieri e digiuno e astinenza a oltranza. Finchè dura, dura. Poi dovrò vedermela con mia figlia e non escludo una sua recrudescenza vagamente leghista.

giovedì 13 gennaio 2011

cinesi,serbi o fordisti

'Vai a laurare!', pare abbia suggerito un tale a Niki Vendola davanti ai cancelli di Mirafiori e questo dimostra che la cultura del lavoro è ancora forte in questo paese e che il 'fordismo' piemontese si può permettere di lanciare la sfida al paese intero per 'modernizzarlo' al modo che è di Marchionne e dei marpioni suoi associati -il beneamato leader nostro in primis che ce lo fa sapere via televisioni e, chissà perchè, a lui nessuno intima un parallelo, liberatorio 'vai a laurare! E dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno se vi aggiungessimo 'nell'interesse del paese tutto e non tuo personale'.



E 'la Cina è vicina' più di quanto minacciasse il noto film negli anni settanta e lavoreremo come e più e meglio dei cinesi -dopo la vittoria prevista del si al referendum su 'la nuova Mirafiori'- o, quantomeno, al pari dei serbi o degli americani della Chrisler.



Già, perchè da tutto questo baillamme su 'Mirafiori si o no' si evince che siamo prossimi a rendere al resto del mondo del lavoro globalizzato tutto il surplus di diritti accumulati nel corso delle generazioni (del lavoro) precedenti e il mondo tutto sarà allineato su paghe da fame e 'tenetevi la pipì fino alla fine del turno di lavoro'. E se ve la fate addosso. pronti lo straccio e multa in busta paga e rivolgetevi all'urologo per le modifiche alle basse vie del caso.



E smettiamola di sognare rivoluzioni impossibili perchè quelle sono appannaggio esclusivo dell'Africa che solo oggi, finalmente! chiede pane e lavoro -e chissà cosa succederà in Tunisia, dove Ben Ali e Leila hanno provato invano di concedere le brioches di trecentomila fantomatici posti di lavoro ai manifestanti infuriati per i loro morti ammazzati.



Dunque la rivoluzione come l'abbiamo sognata nel sessantotto per l'ultima volta è morta e sepolta e bisognerà incaricare qualcuno di andarlo a dire a Marx ed Engels e a Lenin, -quando sarà giunto il momento del fatale passo e potremo accedere all'unico 'mondo nuovo' che ci aspetta di là delle colonne d'Ercole dell'umana vita.



E chissà che non ce ne venga un suggerimento da quei soloni di rivoluzionari in pensione 'lassù' e che ci mandino sulla terra -complice il Pancreatore- un nuovo messia capace di coniugare i tempi nuovi e dirci che razza di mondo vivibile è questo che si annuncia fitto di predicatori col maglioncino a 430.00 euro al mese (o all'anno?) che promettono di investire in Italia solo se i lavoratori italiani diventeranno cinesi (o serbi o 'fordisti').

lunedì 10 gennaio 2011

dissenterie e scatologie

dissenterie e scatologie

In qualche punto delle sue mille rappresentazioni dell'umano vivere il grande bardo avrà sicuramente scritto qualcosa in merito alla parte ultima del nostro percorso di vita - scatologico o escatologico che sia ed entrambi i termini fanno riferimento alle 'cose ultime' che stanno in basso o in alto ed è buffo il fatto che solo un 'e' divida le cose ultime dell'anima e dei destini nostri di un misterioso aldilà e quelle 'ultime cose' che fuoriescono puzzose e reiette dal labirinto intestinale dei nostri corpi costipati o variamente malati.

E se il sogno di stanotte è stato gioioso -e raffigurava una grande casa del Cinquecento in un paese dell'area anseatica e io ero il capo della squadra dei pittori vagantes e dipingevo da dio con colori brillanti e armonici e mi sposavo, alla fine di un percorso in cui mi misuravo (vincente) con un guerriero solitario munito di alabarda che insidiava la mia amata- che vorrà mai dire? Che l'aringa che ho mangiato ieri sera era responsabile della rappresentazione del luogo (l'area anseatica) e la cipolla che l'accompagnava ha disinfettato le mie basse e alte vie costringendo il cervello a una apoteosi di vittoria e felici sponsali conseguenti?

C'è un congresso di lacaniani fra qualche mese dalle mie parti. Li avvicinerò e sottoporrò loro l'interessante tesi sostenuta dalla mia amica Wonder sui sogni, gli allergeni e le scatologie. Sono certo che l'inviteranno a dibatterla e ne trarranno un libro di sicuro impatto mediatico e vendite straordinarie.

p.s. Lo scritto qui sopra origina da questo intrigante commento :

Wonderwife il 10/01/11 alle 12:15 via WEB
Mi permetti un discorso pesantemente scatologico? I sogni notturni sono un po' come andare in bagno, la testa si scarica esattamente come l'intestino. I sogni cupi, se ricorrenti, vanno trattati alla stregua di un attacco di dissenteria. Ti chiedi che cosa ti abbia fatto male e cerchi di rimetterti a regime. Se a farci male è il tempo che passa e la mancanza di senso, non resta che rassegnarci: si tratta di allergia alla morte, e se non puoi eliminare l'allergene, bisogna rassegnarsi a convivere con una dissenteria cronica. :)
Rispondi

come scriveva il grande bardo

L'interpretazione dei sogni, si sa, è alambicco e provetta di apprendisti stregoni che mai riescono a tramutare il piombo in oro - e mettersi nelle mani di uno psicanalista no grazie: è una categoria di azzeccagarbugli che volentieri lascio ai loro congressi e dibattiti alchemici.

E che certi sogni siano 'di piombo' (come i sonni che vorremmo avere e non abbiamo più da decenni) e ci trascinino al fondo di angosce mai sedate ce lo dicono certi sogni di lobotomie e dolore atroce conseguente e ti svegli in affanno e tiri il fiato e sei ancora vivo e cerchi affannosamente una spiegazione di quel sogno tremendo, di quell'orco insorto dal buio delle sinapsi che pretende di interpretarti e caratterizzare il tuo giorno nuovo.

E i pensieri vanno all'amore finito, all'amore che sempre muore e non è più araba fenice e alla vita che ti rimane - che percorre i sentieri di una montagna erta e faticosa - e a chi lasci in basso e alla vita nuova dei figli e dei nipoti, che chissà se ti ritaglieranno un po' di senso nell'album di famiglia - o se tutto il nostro vivere, invece, è un continuo lobotomizzare e perdersi nel buio della Storia. 'Rumore e furore che non significa nulla', come scriveva il grande bardo.

domenica 9 gennaio 2011

sdoganare il cachemire

Sdoganare il cachemire. Questo è ormai l'imperativo categorico che si pone nell'ambito della nostra politica nazionale.
Già, perché se un capo politico viene attaccato su giornali e tivù per un maglioncino di cachemire piuttosto che per una casa a Montecarlo o una serie di ville ad Antigua costruite in seguito a corposi aiuti ottenuti da quello stato per grazioso interessamento del nostro re di denari - il molto amato e probo e onesto cav. Silvio Berlusconi - allora è il caso che molti di noi (maledetti comunisti e filo operai da sempre) aprano i cassetti e frughino negli armadi e se gli capiterà di trovare un capo 'misto cachemire' se ne disfino al più presto e lo consegnino ai cassoni della Caritas per la redistribuzione della ricchezza del caso.

E non oso pensare cosa capiterà ai malcapitati extracomunitari o cassaintegrati che lo riceveranno in dono e lo indosseranno quale prezioso 'vestito da festa' -se per un qualche caso saranno costretti a salire sulle torri e sui ponteggi delle fabbriche che stanno per chiudere ad inscenare una legittima e sacrosanta protesta .

'Ma sei matto?', gli chiederanno i compagni-operai 'Vieni a protestare con il cachemire addosso? Ma non lo sai che ci riprenderanno le telecamere del tgr?'
E il poverino ad affannarsi, a sbracciarsi che lo ha ricevuto in dono da fra' Bartolomeo della Caritas proprio perchè tiene caldo e a quelle altezze (sui ponteggi e in cima alle gru d'inverno fa piuttosto freddo) un 'misto-cachemire' magari trova la sua giustificazione e -finalmente!- il suo definitivo sdoganamento e quelle pecore esotiche che lo hanno prodotto col sacrificio del loro pelo più caldo e segreto potranno belare l'Internazionale socialista in santa pace nella solitudine dei prati di alta quota del lontano Perù.

sabato 8 gennaio 2011

no federalismo no party

Orbene, Bossi da Giussano ci manda a dire che festeggierà l'unità del paese solo dopo averlo diviso irrimediabilmente.
Per la plebe che mastica poco di politica aggiornata, informata e argomentata, ma molto di facili e stupidi slogan ecco un sunto delle posizioni leghiste ultime scorse:
'No federalismo (alla sua maniera) no party' e 'Noi siamo i migliori e monnezza il Meridione' e 'Viva il Dio Po!' e 'Roma ladrona, la lega non perdona' e 'Forza Etna' (in occasione di una eruzione di bassa potenza).

E ancora a nessun cittadino di questa repubblica è dato di sapere quanto ci costerà il federalismo leghista e, invece, abbiamo dati copiosi sull'arraffa-arraffa delle classi di s-governo regionali che sono prontissime a sostituirsi a 'roma ladorna' nel dilapidare lo scarso ammontare del pubblico erario (leggete in basso l'articolo che allego).

Quindi, si fa uno sberleffo al presidente Napolitano che li ha ammoniti ed eccoli pronti a tirar palla in ogni cesto anche in vista di una prossima crisi di governo e ingloriosa caduta di questa legislatura e del tristo re di denari che la sostiene col vituperato mercato della dignità personale di singoli parlamentari-giuda dovunque siano collocati.

'Italiani brava gente', si diceva un tempo. Ma oggi: 'Allarmi siam leghisti!' è lo slogan di migliore definizione - e se vi ricorda una trista canzone che aveva a soggetto i 'fascisti' ogni riferimento è puramente intenzionale e cogente. Buona domenica, cari.

miraggi federalisti e pinocchi

Tasse venete e miraggio federalista"Non metteremo le mani in tasca agli italiani": l'ossessivo mantra berlusconiano, che fino alla noia abbiamo sentito recitare dal premier migliaia di volte negli ultimi tre lustri, sta per cadere definitivamente e ufficialmente. La pressione fiscale è aumentata surrettiziamente negli ultimi anni, ma adesso le mani in tasca agli italiani, con un aumento di tasse ope legis, sta per essere certificato nientemeno che dal governatore del Veneto Luca Zaia. Tutti i redditi in regione saranno assoggettati a un'addizionale Irpef dello 0,9 per cento per far fronte al buco della sanità, che costa 10 miliardi e produce un disavanzo di mezzo miliardo di euro all'anno.

L'addizionale Irpef precedente, che era dello 0,5 per cento sui redditi superiori ai 29.500 euro, era stata abolita dal precedente governatore del Pdl Giancarlo Galan, attuale ministro dell'Agricoltura, accusato adesso dai carissimi nemici leghisti di aver avvelenato i pozzi, disastrando la sanità e privando la regione per le sue personali ragioni elettorali di un cespite essenziale. Ma si dà il caso che l'assessorato regionale alla Sanità, durante il sultanato Galan, sia stato ricoperto anche da Flavio Tosi, attuale sindaco leghista di Verona.

Il disastro era da lungo tempo annunciato, tanto che il ministro dell'Economia aveva dovuto spedire in Veneto i suoi ispettori. I quali contestarono "gravi e numerose irregolarità negli appalti, illegittimi affidamenti di contratti a trattativa privata, eccessivo ricorso a forniture senza gara pubblica,
artificioso frazionamento degli importi contrattuali per restare sotto le soglie di legge, rapporti illegittimi con le cliniche private". Da Belluno a Padova, da Verona a Venezia, sono numerose le storiacce su cui indagano le procure per rimborsi-truffa ai privati, sprechi, assunzioni clientelari, appalti pilotati e tangenti. Tutto ciò sarebbe potuto accadere senza l'attiva complicità della Lega ? Fu l'assessore Tosi a licenziare l'avvocato Mario Degli Antonini, capo dell'ufficio legale degli ospedali di Verona, per aver diffuso "insolenze sulla stampa". Che cosa mai disse l'insolente ? Che nella sanità gli appalti centralizzati "hanno aggravato sprechi, ritardi e disservizi".

Per contrappasso, Zaia adesso deve mettere le mani in tasca ai veneti con la nuova addizionale che si prevede partirà in aprile. Sarà per questo, più che per l'araba fenice del federalismo, che Umberto Bossi, cui non difetta il naso, si lagna: "La gente è un po' incazzata anche con me". Non soltanto con quel "bauscione" di Berlusconi.
a.statera@repubblica.it
(04 gennaio 2011)

lunedì 3 gennaio 2011

fanno tutto da soli

Fanno tutto da soli, ci avete fatto caso? A fronte di una strana passività dell'opposizione sociale fin troppo rispettosa delle regole della civile convivenza, la destra di s-governo, divisa al suo interno, si occupa anche di farsi gli attentati da sola al fine di creare quel clima sociale di odio preteso che giustifichi una campagna elettorale con i toni dei forsennati – colla speranza di far dimenticare lo s-governo, le cricche dei malaffaristi del g8, i bunga-bunga e i vergognosi cumpra-cumpra dei troppi giuda disponibili al cambio di casacca.

Ecco allora le bombe-carta dei ragazzotti leghisti davanti alla sede del loro stesso partito (che si siano sbagliati di sede, - ancora mezzo ubriachi per i troppi bicchieri dello spumante?) e le microspie denunciate dalla segretaria al suo capo e il Bossi a dire pubblicamente che ha fatto tutto in famiglia : 'Maroni ha mandato un pugno 'dei suoi' per ripulire la sede'.
Non agenti o tecnici stipendiati dal Ministero dell'Interno, bensì 'i suoi' – uomini del Maroni che collo stato centralizzato, si sa, e 'roma ladrona', non vuole aver nulla a che fare.

E ancora ci sono sconosciuti gli esecutori dell'attentato a quel galantuomo di Belpietro - e i mandanti, ovviamente li si accreditava 'a sinistra' e nessuna telecamera ha registrato il passaggio del preteso attentatore e il capo-scorta pare sia in grave affanno davanti al magistrato che lo interroga per giustificare la bugia clamorosa.

Che dire? Andrà a finire che indiranno le elezioni per loro conto e voteranno solo quelli con manifeste simpatie di destra perché 'tutto resti in famiglia' in questo strano paese dove le opposizioni in parlamento si sprecano a dire educatamente 'perdirindindina' e 'poffarbacco' e 'ci consenta, Presidente'.

Consentire cos'altro ancora a quel malnato e lestofante di s-governo che la politica de 'il popolo sovrano' la compra coi trenta denari dei maledetti giuda interni perfino all'Idv di Di Pietro?

domenica 2 gennaio 2011

anno nuovo, vite vecchie

Siamo animali sociali, è ben vero. E agiamo e prediamo in branco, come le scimmie e i lupi. E mettiamo in atto strategie elaboratissime consentite dall'informatica che non fanno altro che confermare il 'vecchio che avanza' – come su Facebook, dove si parla con gli stessi amici che avevamo nella vita reale e la sola differenza col passato è che adesso non la smetti mai di chiacchierare e scambiare messaggi e dire le scemate che si dicevano prima durante le cene coi compagni di classe o aziendali, centuplicate dal 'social network'.

E ci sono alcuni che prendono talmente sul serio questo genere di centuplicazioni feisbukiane affannose a tal punto da dar vita a quelli che un tempo si dicevano 'i carteggi' e diventa un vero e proprio tormentone e almeno, al tempo dei carteggi, avevi la speranza che i nipoti li trovassero in soffitta e ne facessero un libro utile ai posteri per dismettere definitivamente la scrittura al fine di 'non tagliarsi le vene per lungo'.

Già perchè tutto questo prendersi e lasciarsi in Internet mostra la corda sfilacciata e passare per un periodo di silenzio in un convento coi monaci trappisti farebbe davvero un gran bene ad alcuni e restaurerebbe i neuroni affaticati e consentirebbe di 'non prendersi troppo sul serio' e non tediare il prossimo col lacrimevole 'c'eravamo tanto amati' e oggi cordialmente ci odiamo e di mezzo c'è sempre quel colossale cretino del berlusca che agita amore e odio come in shaker e ce lo serve nei forum dedicati perchè ci si delizi tra destri e sinistri e centri – e, alla fine di tutto, è ancora e sempre il 'divide et impera' degli imperatori romani e non abbiamo imparato niente e ci avvilisce tutto questo 'dialogare' tra sordi e gente di malaffare (nell'anima) che si dice tuo amico in feisbuk pur supportando elettoralmente il peggior figuro mai partorito da ventre di donna.

Benvenuti nel 2011. Anno nuovo, vite vecchie.

sabato 1 gennaio 2011

le beffe di Eros

Ho dato fondo alla mia raccolta di cd-audio, da un po' di giorni a questa parte e mi sono soffermato sulle colonne sonore di alcuni film: 'lezioni di piano', 'prendimi l'anima', 'saturno contro', alcuni temi di vangelis creati per film diversi, 'tutto su mia madre' di Almodovar' e tutte (le colonne sonore), sono tenute senza apprezzabili eccezioni su un registro di tristezza e nostalgia.

Sembrano essere questi i due lei motiv di molte narrazioni cinematografiche e delle storie di uomini e donne avvinti o disgiunti dal furore della sorte malvagia e ria che le caratterizzano.

Il 'vento di passioni' ci travolge tutti con accentuazioni e risonanze diverse e le nostre quotidiane colonne sonore sono gonfie di umori di tristezza e nostalgie di altro tempo e luogo e persona viva o morta con cui abbiamo scambiato amore che mai ci basta e sempre ne scorgiamo i baluginii in altri occhi e ci strazia il silenzio e l'assenza e il non saper/poter più dire l'amore perché l'età avvizzisce i corpi ma lascia intatte le menti e le rievocazioni di cui siamo ognora capaci.

E ho fatto gli auguri di buon anno a una personcina davvero speciale stamattina e le ho augurato 'tutto l'amore' e la felicità conseguente e avrei voluto stringerla tra le braccia e tenerla stretta al modo che cuore e mente mi dettavano, ma l'ho salutata – come dice una poesia recitata da G.M. Testa nella sua raccolta titolata 'il valzer di un giorno' – 'come si saluta il panettiere'.

Beffa di Eros che lancia le sue frecce a caso e trafigge i cuori di chi non ha più un futuro amoroso, ma solo rimpianti.

'Que reste-t-il de nos amours / que reste-t-il de ces beaux jours? / Une photo, vielle photo de ma jeunesse...'