martedì 26 novembre 2019

Il maledetto petrolio e il Faust

Andate al cinema o rileggetevi il Faust
Sarà un caso che il film 'Snowden' di Oliver Stone sia uscito nelle sale solo dopo la conclusione della ferocissima campagna elettorale che ha premiato Donald Trump e condannato all'infamia la campionessa di tutto e di nulla Hillary Clinton – da troppi americani (si, anche gli arrabbiati sostenitori di Bernie Sanders) percepita come una 'fintona', una donna di colla e cadreghe, interna e complice delle schifezze segrete dell'apparato amministrativo e governativo, da troppo tempo in mano ai cinici professionisti della politica e agli spioni della Nsa e della Cia che condannano Snowden all'esilio di Mosca?
Nel film, durante i titoli di coda, si ascoltano le imbarazzate e/o sdegnate dichiarazioni degli apparatniki sedicenti 'democratici' - la Clinton e quella scialba figura del presidente Obama in primis - che condannano senza ombra di vergogna l'operato di Edward Snowden, ex agente Cia di primo livello, di aver tutto rivelato delle attività di spionaggio a tutto campo e senza distinzione di parte politica di ogni e qualsivoglia espressione di dissenso politico operate dalla Nsa e dalla Cia e dalle organizzazioni satelliti.
E l'elezione di Trump, su questo versante, confermerà tutti i programmi di spionaggio governativo e dirà l'America 'un grande paese' macchiato, tuttavia, dall'onta secolare di infrangere sistematicamente quelle stesse leggi e regole di piena democrazia e rispetto delle libertà individuali che la dicono retoricamente 'grande' ma, in realtà, schiava delle sue ossessioni di voler tutto controllare e tutto dominare al suo interno e nelle aree del pianeta di sua influenza geo strategica.
E nel film si mostra, con dovizia di particolari tratti dalle cronache recenti, tutto l'incessante (e costosissimo) lavorio degli esperti informatici e degli hacker che piratano hacker rivali di quel mondo virtuale che è la realtà agghiacciante dei penosi e infami decenni che viviamo/vremo perché chi dominerà le reti di informazione nel prossimo futuro sarà (ma già è) il Grande Fratello che legge queste mie righe e le vostre, richiamandone le parole-chiave di ricerca e, se siete pericolosi per gli interessi geo strategici dell'America aspettatevi che uno sconosciuto vi chieda, appena fuori casa: 'Lei è il signor tal dei tali?' e vi inietti nel collo un liquido letale come si mostra nei migliori film sull'America malata degli spioni di stato, a partire dal mitico : ' I tre giorni del Condor', che tanto influenzò il nostro sentire politico da giovinetti e fummo subito, per un rimbalzo di sdegno estremistico, 'maoisti' e 'cubani', que siempre viva Fidel.
E lo ricordate, vero, quello sguardo sgomento del bravo Redford-il Condor, nel film, che si chiedeva e chiedeva alla sua prigioniera innamorata perché avessero sterminato tutti i suoi compagni di lavoro in quella sede distaccata dove svolgeva innocue ricerche da topo di biblioteca e vi si classificavano le notizie apparentemente varie e neutre di giornali e riviste di ogni genere e appartenenza - e la causa della morte di quegli innocenti impiegati era il maledetto 'petrolio' della voracissima fame di energia delle industrie americane che armavano il loro governo di tutti gli strumenti di dominio diretto e indiretto sui 'paesi del golfo', soggetti a improvvisi golpe e cambi di regime per l'azione combinata degli aiuti e/o del traffico di armi diretto ai 'ribelli' – come è avvenuto nella Siria in cui si voleva pretestuosamente introdurre la democrazia e la si è consegnata, invece, al caos sanguinoso del Califfato islamico e della guerra di tutti contro tutti .
Tu vedi l'intelligenza acutissima delle azioni mirate della Cia - e segretario di Stato allora era la Clinton che ha recentemente concorso per la presidenza degli Stati Uniti d'America. Una 'grande democrazia' zoppa e vistosamente claudicante e un Grande Fratello orbo e stupido che non sa, mai ha saputo fermare 'quegli spiriti malefici che esso stesso ha suscitato' coi suoi alambicchi e i sofisticatissimi programmi di spionaggio a tutto campo di Snowden.
Andate al cinema o rileggetevi il Faust di Goethe.
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lunedì 25 novembre 2019

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare


'Le forme di governo dei Paesi in cui vengono riempite le piazze contro l'opposizione si chiamano DITTATURE'
E la cosa più interessante di internet e del nostro operarvi e confrontarci e condividere e/o opporci e indignarci è che genera un 'linguaggio' condiviso – al di là e al di qua delle appartenenze politiche .
E ogni tentativo di censura di questa libertà nuova virtuale viene rintuzzato e rispedito al mittente dall'onda 'sovranista' (il popolo sovrano di internet) perché espressione di colpevole intolleranza e riprovevole desiderio di chiudere la bocca all'avversario – come accade con le manifestazioni anti Salvini dei centri sociali e quelle, più insidiose perché mascherate di a-partiticità e sfrondate degli eccessi e delle violenze di quelli, delle presenti 'sardine'.
Che sono l'infelice traduzione ittica della mitica 'società civile' già presente nelle cronache di questi nostri decenni di lotta politica all'ultimo voto perché i due blocchi, di destra e di sinistra, se si sommano le ali e i partitini che sfarinano e disperdono i voti utili, sono cinquanta e cinquanta e tutto si gioca sul quantum di astensione di ogni tornata elettorale.
E il 'linguaggio' condiviso di internet ha aspetti di puro divertimento e di creatività, e bisogna stare attenti alle immagini che si adottano e alle specie ittiche di cui ci si veste come in un carnevale politico perché si rischia di prestare il fianco al branco dei pinguini – simpatici uccelli marini capaci di navigare nelle profondità della rete e fare strage di sardine proprio nel loro elemento liquido virtuale.
E di tutto questo animalismo di ritorno bisognerà tenere conto adeguato e darne conto anche a Greta, la cui supervisione e approvazione si rende necessaria quando si parla di mari, oceani e plastiche - e tutti questi banchi di pesciolini politici inseguiti dai voraci branchi di pinguini e/o delfini e tonni rischiano di intasare le cronache e confonderci e farci perdere di vista l'obbiettivo climatico più generale. Aiutooo!!!
ILGIORNALE.IT
Salvini è il plancton delle sardine: senza di lui non esisterebbero. Il vero obiettivo delle proteste? Silenziare gli italiani
  •  Fortuna che esistono i 'pinguini'. I pinguini non odiano però sono ghiotti di sardine.🙂 E siamo itticamente corretti.
    Sardine, contro di loro scendono in campo i pinguini. L'ultima mossa sovranista: "Smaschereremo la sinistra"
    LIBEROQUOTIDIANO.IT
    Sardine, contro di loro scendono in campo i pinguini. L'ultima mossa sovranista:…

domenica 24 novembre 2019

Tempi grami interessanti. Oggi accade.



Tempi grami interessanti.
Che se dovessimo giudicare, in primis, da questa sfera-non sfera -che i terrapiattisti prenderebbero a visiva dimostrazione che la Terra non è tonda e dentro la sua terrestre caverna platonica echeggia di inquietanti rumori e sibili come nell'antro di un mago del terzo millennio - resteremmo in religioso silenzio e riverente meditazione sull'Arte che tutto plasma e deforma e tutto ri-crea del mondo umano ed extra umano e tutto include del nostro infinito viaggiare nei mondi presenti e nei mondi paralleli che ci fanno corona e materia oscura. 'Ci sono più cose in Cielo e in Terra...' e all'interno delle Biennali di quante noi visitatori curiosi riusciamo ad immaginare, inclusi i sogni e gli incubi.
E anche dopo che sull'Arte post moderna abbiamo visto e sentito passare di tutto e di più - e c'è trascorso sopra il 'lo sapevo fare anch'io' degli aspiranti Fontana coi suoi mitici 'tagli' e l'altrettanto mitico e adorabile e sempre attuale: 'Che vole di'?' della sora Lina, o come si chiamava la consorte del frutarolo Alberto Sordi in visita alla Biennale del 1978 - se dovessimo dare un giudizio, dicevo, faticheremmo alquanto a collocarla nei sarcastici 'interesting Times' in cui ci augura di vivere il direttore della 58 Biennale e i suoi artisti qui convocati.
Tempi interessanti, si, ma complicati e ricchi di retro pensieri che 'si stava meglio quando si stava peggio' - e auspichiamo un 'ritorno al futuro' che profumi di passato, giusto per raccapezzarci e riconoscerci, perché un filo di identità non si nega a nessuno e ci piacerebbe essere, magari solo per qualche altro annetto che ci residua, ancora 'padroni a casa nostra', prima di imbarcarci sulle astronavi dei viaggi spaziali ed essere surrogati dalle intelligenze artificiali e buonanotte al secchio e chi s'è visto s'è visto.
E se, poi, sfociando all'aperto dopo i ponderosi padiglioni fitti di complicate installazioni-meditazioni, impattiamo nel peschereccio colato a picco nel Mare Monstrum dei mille e mille annegati e dei morituri che ognora ci provano a raggiungere il nostro Bengodi, o in quelle mani bianche levate in alto come a preghiera e ad impetrare requie al Cielo dopo 'l'acqua granda' di pochi giorni fa a 187 cm – e, a lato, vedi galleggiare placida e inutile una gialla paratia del Mose che non salva proprio nessuno dalle acque e, anzi, è in odore di fallimento ingegneristico clamoroso e a costi decuplicati e ruberie a mazzo - ti vien fatto di toccarti di sotto e dirli un filo menagrami questi artisti internazionali dalle cento voci e intelligenze diverse che ci plasmano il presente dei tempi interessanti, ma grami, e disgrazie a mucchi e quintali, e, francamente, rimpiangiamo la riposante arte figurativa dei tempi del Liberty e l'Art Nouveau - e speriamo che la prossima Biennale, se ancora ci saremo, sia meno tragica di questa e altrettanto interessante agli occhi dei figli e nipoti. Amen e così sia.
 

Il Mondo Nuovo dei Conquistatori. Ieri accadeva.

Il Mondo Nuovo dei conquistatori
Non è paragonabile al mitico 'Salon' di Parigi, questo è certo: né a quello ufficiale a cui ambiva esporre le loro opere la quasi totalità degli artisti, né a quello dei 'Refusés' a cui diede vita e fama una pattuglia di arditi detti gli 'impressionisti', - e sapete che seguito hanno avuto e fortuna di quotazioni stratosferiche alle aste internazionali. Basta saper aspettare qualche mezzo secolo o poco più e gli eredi dell'Artista sommo passato a miglior vita si fregheranno le mani.
Sembra piuttosto una vetrina autunnale di Bata, questa 57sima Biennale, un sorprendente 'robivecchi', un trovarobato di storico e glorioso teatro o di circo Barnum in disarmo a guardarne certi angoli ed esposizioni che, interrogate, non rispondono. C'è del genio, certo, per talune invenzioni - un pizzico di genio e follia non si nega a nessuno – e ancora si incontra qualcuno che 'lo sapevo fare anch'io' tra la folla dei visitatori giovani e giovanissimi che scatenano un allegro casino da nessun guardia-sala contrastato perché impegnati - tutti, tutti! - a zampettare col ditino anchilosato sull'asfittico schermo del loro personale tamagochi (e chissà se il direttore del personale è d'accordo, ma, si sa, siamo nell'ambito del tollerantissimo servizio pubblico e il contratto, verosimilmente è 'a chiamata').
E ancora capita di notare sedie vuote e sgabelli in paziente attesa di senso, come le nostre vite poco artistiche bensì umane e ci chiediamo, - come la coppia A.Sordi e consorte, frutaroli di Roma in visita alla mitica Biennale del 1978 posti di fronte a certe laboriose installazioni - 'Ma che vole di'?' .
Già: 'che vole di?' pensiamo più e più volte anche noi, ristando dubitosi davanti a certi sgorbi e ingombri di tele e fili e grumi affumicati - e arriva il professore e storico dell'Arte a dire alla pattuglia dei suoi silenti seguaci: 'L'Artista intende sgombrare il campo da ogni concezione superficiale del Tempo che tutto muta e ci cambia e ci consegna una sua personale immagine delle distruzioni e mutazioni che ci avvengono intorno.' Ah beh, si beh.
E torna prepotente il cartello 'Si prega di non toccare' – segno che il libero 'interagire con l'opera d'arte' dei mitici Settanta de 'l'opera aperta' ha lasciato il posto a un desiderio di rispetto e di distanza. E l'Opera dell'Artista chiede oggi di essere guardata a distanza come i quadri nei musei e lo spettatore faccia lo spettatore - che ne ha di cose da capire e di cui darsi contezza e senso. Corsi e ricorsi.
E, per nostra fortuna, ci sono i libri a farla da padrone, in questa Biennale che si avvia al suo tramonto. Libri di ogni genere e scrittura e in tutte le salse e apparizioni inquietanti, perché tritati, tagliuzzati, bruciati, ingessati e intubati – per dire di una sorte comune a tutti noi mortali che ci spegniamo, prima o poi, e la memoria dei discendenti è, quasi sempre, avara di ricordi e ricorrenze, a parte i primi giorni di novembre e l'effimero dei fiori davanti alle lapidi.
E se la scrittura e la filosofia e i libri vengono bistrattati e ridotti alla personale visione e rappresentazione di ogni artista, più o meno degno di nota e memoria, c'è ancora chi ce li consegna restaurati e su tela (Maria Lai) in veste di geniale e accattivante scrittura di suture e rammendi e arabeschi e colori che profumano d'antico come i merletti delle nonne.
L'Arte della 57sima Biennale è come i gamberi sul fondo del mare: un passo avanti e due indietro e resterà negli archivi a futura memoria di critici e curatori che già pensano a come stupirci, fra un paio d'anni, con nuove invenzioni e scoperte.
Il Mondo Nuovo, si sa, è sempre di là del mare-oceano e attende che noi lo si traversi e lo si scopra: novelli 'conquistadores' avidi di sapere e conoscenza e di oro – l'oro dell'Arte che si infutura. Alleluia.

sabato 23 novembre 2019

Chiacchiere da bar e dintorni.


C'erano, una volta, le 'chiacchiere da bar'. Che avevano una funzione sociale, sia chiaro, oggi surrogata da internet e dai 'social forum' che lo innervano. Ed erano innocue, 'da bar', giustappunto, e veniva loro riconosciuta la funzione sociale dello sfogo, della liberazione da un magone, una fissazione, un'indignazione ('governo ladro', 'è tutto un magna-magna'), e/o una rabbia che, diversamente, poteva sfociare in altro di negativo e violento.
E a nessuno veniva in mente di parlare di 'odio' e di 'odiatori' ('haters' per gli ostinati inglesisti da tre palle un soldo) per la semplice ragione che erano confinate nei bar: luoghi chiusi e ben definiti socialmente e di ben poca influenza sulle opinioni delle 'larghe masse popolari' - influenzate, invece, si supponeva, dai soloni che scrivono sui giornaloni e dai telegiornali partigiani e 'embedded' alla sinistra di s-governo e di opposizione.
E poi si scoprì, una volta partito internet e affermatisi i social forum e le loro sinapsi virtuali e i 'link' e le condivisioni e i 'mi piace' a centinaia di migliaia, che quelle chiacchiere da bar si erano trasferite nella rete ed erano diventate, grazie ai grandissimi numeri delle condivisioni, un fenomeno politico di grandissima rilevanza – e un movimento politico a cinque stelle vi aveva fondato il suo clamoroso successo elettorale ed era giunto perfino allo s-governo della repubblica.
Ecco allora partire la campagna stampa e delle televisioni e dei giornaloni in crisi di vendite contro i maledetti 'leoni da tastiera' e 'bloggers' che rubavano spazio alle tivù e ai media giornalistici e deridevano e smentivano i giornalisti di grido e ne denunciavano la smaccata appartenenza politica e le 'fake news' ('notizie false' per chi non ama gli inglesismi) che ne conseguono.
E tutti questi vecchi media in crisi di lettura e di ascolti e i vecchi partiti associati (pd e dintorni, col codazzo dei giornalisti e gli scrittori embedded), tutti a scagliarsi contro 'la spazzatura di internet' e contro 'l'odio' che, a sentir loro, abbonda e strabocca e tracima in rete, ma è solo la moltiplicazione virtuale di tutte le vecchie 'chiacchiere da bar' associate e convogliate nella rete - e il solo modo di arginarle sarebbe chiudere manu militari i social forum o escluderne la fazione opposta e censurarne le opinioni tramite le pressioni su Zuckenberg e le redazioni di facebook, ma, ca va sans dire, è roba medioevale da imam iraniani e da Erdogan-il tiranno o da partito comunista cinese che tenta di nascondere la rivolta della popolazione di Hong Kong.
Ed ecco allora la trovata geniale: inventare e dare vita effimera a un movimento che da virtuale si fa pesce in barile e scende nelle piazze sotto la regia occulta del pd e degli altri genialoni della sinistra sociale in crisi nelle urne - e per salvare il posteriore dalla sconfitta attesa in Emilia Romagna che manderebbe a carte all'aria lo s-governo pd/5S, nato proprio per salvarsi da Salvini e fermare l'onda di tsunami sovranista.
Illusioni pie. Ci vuole ben altro per conquistare il consenso nelle urne, care le mie sardine in barile sotto sale sinistro.
Ed è strategia pescatrice, la loro, che 'mostra la corda' e i banchi delle sardine sono davvero esigui e la loro menzogna politica che li vuole freschi e 'giovani' e senza partito è smentita proprio dalla ricerca che si fa sui loro profili facebook che vengono cancellati in fretta e in furia, ma lasciano larghe tracce di odio anti salviniano. Stucchevoli tentativi di mostrarsi vergini e anime belle e pie. La Rete, però, è a strascico per sua natura e dentro ci finiscono i tonni e i barracuda e gli sgombri che si mangiano le ingenue sardine e ne denunciano la menzogna.
E basterà la verifica elettorale di gennaio a farle finire sott'olio e a sbatterle silenziose, chiuse nelle scatole di pertinenza, sui banchi dei supermercati elettorali.
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  •  Le sardine all'amo del pd.
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venerdì 22 novembre 2019

Allons enfants versus Imagine



Cantare fa bene
Pare che si confrontino anche due scuole di pensiero musicale, nell'asfittico dibattere che si fa tra buonisti e cattivisti sul merito delle tragedie di Parigi - e Bruxelles, la capitale europea è stretta d'assedio dalle forze dell'ordine e le scuole e i teatri sono chiusi per evitare altri morti di civili inermi e indifesi davanti alla drole de guerre terroristica degli assassini islamici jiahdisti.
C'è la scuola di pensiero della Marseillese: cantata in tutte le salse e dai cori più strani e perfino stonati, ma intensamente partecipi dell'orgoglio nazionale che finalmente si riscuote e rivendica l'onore francese ed europeo e i suoi 'valori' - un filo in colpevole ritardo e con qualche centinaio di morti di troppo stecchiti sulle strade e nel chiuso delle redazioni, dei teatri e dei ristoranti.
E c'è la scuola di pensiero di 'Imagine' - dolcissima canzone dei Beatles che evoca 'tutta quella gente' inerme e indifesa e tanto, tanto buona da riuscire ancora, malgrado i morti di Charlie Hebdo e quelli del venerdi nero u.s., a pensare possibile una convivenza pacifica tra diversi e opposti di fede e dottrine e comportamenti sociali privati e pubblici - e redenti e finalmente 'europeizzati' i ghetti islamici di Parigi e Bruxelles, dove la polizia mette piede solo a guerra civile dichiarata e con i morti parigini di venerdi iscritti per secondi (primi quelli di Charlie Hebdo) negli annali del nostro scontento e tragiche avanguardie di altri morti. 'Imagine all that people'. Commovente fino alle lacrime, certo, ma davvero poco realistica la loro predizione di futuro. Anime belle ostinatamente presenzialiste per i funerali presenti e per quelli degli altri morti che verranno.
E la Marseillese, invece, chiama il popolo tutto e i 'ragazzi della Patria' a marciare perché 'le jour attendu est arrivé' Sarà vero? E' davvero giunto il momento di una riscossa civile che ri-affermerà - una volta per tutte e nessun'altra battaglia perduta negli stadi e nei teatri e nei ristoranti e nelle redazioni della libera stampa - i valori laici e civili della mitica 'revolution' du 14 juillet?
Ne dubito e, ancora una volta, sono facile profeta che altri morti seguiranno - e lo spaventoso disordine urbano delle 'banlieues' troppo fitte di ospiti islamici malamente integrati e/o senza lavoro e prospettive di vita future continuerà a popolare i nostri incubi e a condizionare l'ordine pubblico - e le carceri saranno sempre più piene di quella malavita di importazione che si fa, poi, nelle celle e nell'ora d'aria, predicazione dell'odio religioso e clamorose azioni di commandos suicidi.
Ma cantare fa bene. E' sicuramente consolatorio.

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https://www.corriere.it/reportages/esteri/2015/attacco-terroristico-a-parigi/?fbclid=IwAR39Et3qAG6SzEg-n7F1amh2y9BdpaPXz9PFUmXQrZ75jsjkO7htWeI_WiY

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Guerra a Parigi: l'attacco terroristico dell'Isis di venerdì 13 novembre 2015
CORRIERE.IT
Guerra a Parigi: l'attacco terroristico dell'Isis di venerdì 13 novembre 2015



E bravo il Massimo. Ieri accadeva.

Che oggi quegli islamici scendano in piazza per dissociarsi dagli scherani del Califfo al grido di «Not in my name» è qualcosa che ci fa piacere, ma che non cibasta. Già il fatto che da parte nostra se ne parli con soddisfazione, quasi con sollievo, rivela l’esistenza di un pregiudizio: che, sotto sotto, tutti gli islamici la pensino come l’Isis. Una sciocchezza. A preoccuparci dovrebbero essere piuttosto i sermoni di quegli imam europei, cliccatissimi su You Tube, che prendono le distanze dagli attentati negli stadi e nelle sale-concerto, ma poi scrivono che «chi ama la musica vorrebbe essere trasformato in una scimmia o in un maiale» e «chi guarda una partita di calcio dovrebbe vergognarsi davanti ad Allah».
Il mondo a cui noi occidentali apparteniamo fin dalla nascita è il risultato di un percorso lungo e faticoso. Ci sono voluti secoli di scontri non solo dialettici per approdare a una società capace di separare la sfera statale da quella religiosa e di mettere la Costituzione davanti alla Bibbia. Non vogliamo tornare indietro. Chi viene a vivere qui è bene accetto, ma a sua volta deve accettare le regole di convivenza che ci siamo conquistati e che riguardano il diritto di divertirci come ci pare e di rispettare le donne e gli omosessuali. Nessuno pretende che i nuovi arrivati brucino le tappe (del resto anche tra i parlamentari indigeni c’è chi non ha ancora assimilato certi principi). Però sarebbe un primo passo in avanti straordinario se oggi in piazza, oltre a prendere le distanze dall’Isis, i musulmani prendessero esempio dall’elettrotecnico francese di religione islamica Bassem Breiki, che in un video ha detto chiaro e tondo come la Costituzione della Repubblica debba sempre venire prima del Corano, ottenendo quattro milioni di visualizzazioni in poche ore.
Massimo Gramellini - La Stampa

Recitazione della controversia mussulmana
...che poi, la drole de guerre che ci hanno scatenato contro i figli di buonadonna e gli esagitati e rimbecilliti assassini dell'islam radicale e violento, tra le sue vittime inermi sulle strade e nei teatri e nei supermercati annovera anche l'inane furia e la stizzita e/o rabbiosa reprimenda che i 'buonisti' per vocazione e infiammazione neuronica refrattaria agli antibiotici del buon senso comune ci rivolgono contro – a noi 'cattivisti' che di cattivo abbiamo solo un percorso mentale limpido e pieno del buonsenso, legato all'evidenza delle cose, che ci dice che l'aver creato quei quartieri-monstres nelle periferie delle metropoli e averli stipati di gente che subisce il richiamo delle origini alle tradizioni e alle religioni di appartenenza non è stata una buona e sana e regolata politica immigratoria, né una sensata pianificazione urbanistica, - dal momento che la polizia nei giorni di quiete preferisce non metterci piede (proprio come nei tragici quartieri della camorra) a causa del pauroso dislivello tra i numeri degli agenti in servizio e la malata solidarietà che si viene a creare nei luoghi dove stabiliscono i loro covi i maledetti terroristi assassini e i predicatori dell'odio.
Che molti consideravano, fino al giorno prima della strage, dei 'bravi ragazzi' e li salutavano e si sorridevano con le madri e le figlie e le cugine al supermercato - e anche dei kapò nazisti, lo rivelò il processo di Norimberga, si seppe che coltivavano le rose e ascoltavano deliziati 'Eine kleine Nachtmusik'.
Umanità vo' cercando di discernere in questi tempi grami ch'è si cara al mio core.
E gli unici momenti in cui la polizia ci mette piede sono quelli in cui le teste di cuoio e la gendarmerie, alle 4 e 30 del mattino, vanno a scambiare cinquemila colpi di mitraglietta quando ormai quei criminali che si rifanno al Corano hanno ucciso e vinto di bel nuovo una loro ben pianificata battaglia contro i civili inermi. La guerra in casa preconizzata dalla lucidissima Fallaci già molti decenni fa.
E hanno un bel dirci, i cari buonisti, che 'non tutti i mussulmani sono terroristi' ci mancherebbe altro! - ma lo sapevamo anche noi, miei cari, così come sappiamo che non tutti i gatti sono bigi, a parte la notte, e che l'acqua tiepida si ottiene da un accorto melange tra l'acqua fredda e quella calda.
Ma qualcosa ci dice (il buonsenso?) che è meglio tenere i metaforici 'fucili puntati' contro quell'ideologia medioevale che ha il torto di essere ambigua nelle sue scritture e 'sure' al punto da consentire che una maggioranza (?) di pacifici mussulmani la dica 'religione di pace' (forse con molto ritardo?), ma una quantità di contrapposti figli di buonadonna e pazzi scatenati la dica, invece, jiahd e guerra santa agli infedeli e ai civili inermi.
E, finchè non vedremo realizzarsi il 'vaste programme' della riscossa civile mussulmana di cui al proclama del ragazzo che parla nel video qui sotto, è meglio che si vedano molti militari per le strade armati di mitraglietta e che le frontiere dell'Europa si chiudano (a buoi ormai scappati) e si sorveglino e si controllino gli ingressi dei clandestini come si sarebbe dovuto fare da molti anni a questa parte, ben prima dello scatenamento dell'offensiva terroristica.
Così, giusto per sottolineare che il buonsenso del pessimismo in politica e nella gestione dell'ordine pubblico è molto meglio e certamente più utile dei lacrimevoli pistolotti dei buonisti di ogni risma, Bergoglio in testa, ai funerali di massa di vittime incolpevoli e di civili inermi.


giovedì 21 novembre 2019

Sardine e sardoni

Sardine e sardoni



….che, poi, questo ritorno delle sardine a banchi fitti nei mari e oceani che abbiamo detto di plastica non può che far piacere, denota vitalità di un mare profondo e amnio di molte specie diverse – e lasciamo che questo pesce saporitissimo (ma dall'occhio inquietantemente fisso e l'espressione un filo beota) sia cibo vitale ai tonni e ai delfini e ai barracuda che si accompagnano ai banchi e compiono le stragi, com'è nel disegno di Natura.
Mors tua vita mea, diremo loro, col sorriso stampato in faccia - che è la traduzione del 'bacioni' dell'ottimo Salvini, grande capitano, spesso in bermuda, e uomo di mare per antonomasia, e capace come nessun'altro di imporre il fermo biologico ai troppi pescherecci delle o.n.g. vaganti per il mare Monstrum dei pescatori di anime.
E se a Gennaio tonni e delfini faranno strage politica in Emilia Romagna dei banchi di sardine che occupano disperate le piazze senza insegne di partito una delle ragioni sarà che non si fa politica, non ci si dà quale ideale e asfittico sogno di futuro il negare ad altrui il progetto politico e la presenza democratica ed elettorale nelle città e nei paesi – e il fascismo e l'odio che quei teneri pesciolini/e denunciano è tutto interno al loro cervello, invece, e la stagione dell'amore universale e della pacificazione inizierà proprio con il loro previsto immolarsi elettorale ai banchi dei delfini e dei tonni prossimo venturo.
E non 'tireremo sardoni' (come si dice qui nel Veneto con simpatica metafora amorosa) alle presenti sardine finché non le vedremo innamorate di democrazia, quella vera, che riconosce al nemico politico il diritto-dovere di denunciare il malaffare e lo s-governo e imporre sulla scena politica il sentire del 'popolo sovrano', se diverso da quello che occupa oggi gli scranni parlamentari.

martedì 19 novembre 2019

Del futuro governo delle cose. Ieri accadeva.


Del futuro governo delle cose
Mettiamoci il cuore e i pensieri in pace: le cose non vanno - quasi mai - nel senso da noi desiderato. Che siate di sinistra, destra o centro avete buoni e diversi motivi per essere insoddisfatti del corso del mondo in questi anni di conflitti annunciati o già deflagrati – vedi la guerra intestina che ci hanno dichiarato le 'serpi in seno' e i morti per le strade di quel terrorismo islamico dei 'radicalizzati sul web', figli e nipoti dei troppi immigrati mai integrati che abbiamo stipato nelle periferie urbane in decenni di s-governo delle sinistre europee.
E i pervicaci soloni del giornalismo 'embedded' di sinistra/centro che non ne hanno azzeccato uno dei sondaggi cruciali della 'brexit' e dell'elezione di Trump oggi si sono riciclati in Cassandre e menagrami e paventano sfracelli anche maggiori di quelli del biennio orribile 2015/16 con Trump alla presidenza - e gli si è bloccata la digestione, poverini, e girano con il Maalox e la Biochetasi in tasca e si consolano con le vignette rancide di Ellekappa e di Vauro, ma non si vive di sola satira, cari, bensì di sogni che si inverano e/o di incubi che abbuiano il nostro orizzonte di futuro ed è il vostro turno, fatevene una ragione.
Perché il redde rationem della Storia è sempre dietro l'angolo e i Greci lo chiamavano Nemesi e ne avevano fatto una divinità terribile del destino cattivo che fa seguito alle nostre male azioni e ai pensieri sbagliati che abbiamo permesso ci intridessero i neuroni malati di buonismo: una clamorosa, sinistra abdicazione al governo delle cose e della nazione e un pessimo modo di gestire la realtà e di governarla ai fini ragionevoli di una vita vivibile e di un progresso che sarebbe stato possibile anche in tempi di crisi globale, se non ci avessimo buttato dentro il caos dei barconi alla deriva nel Mare Nostrum e l'immigrazione selvaggia a sei cifre.
E speriamo che la 'brexit 3' del referendum voluto dall'imbonitore fiorentino mandi finalmente a casa tutti gli alfieri dello s-governo immigratorio e cominci un vero governo degli eventi rispettoso delle leggi e delle frontiere e dei fragili equilibri delle economie europee ancora in rotta e con cifre da zero virgola. Dipende da voi, cari e-lettori. Votate assennatamente e liberatevi/ci degli imbonitori che così tanti conflitti presenti e futuri hanno stipato in questo povero paese.