venerdì 30 giugno 2023

L'Europa del terzo millennio a guida sinistra.

 



 

L'Europa del terzo millennio a guida sinistra.


E' difficile sottrarsi all'impressione di essere capitati in un quadro di Munch dei più cupi, in questo inizio di luglio in cui la Francia sembra vivere l'ultimo stadio di una sua guerra civile a causa dei suoi cittadini rinnegati di età compresa tra i 14 e i 18 (una strategia per godere dell'impunità che riserviamo, stupidamente, ai criminali minorenni?) e le televisioni nostrane ci rimandano ossessivamente il volto della 17enne massacrata dal bengalese assassino – subito disconosciuto dalla comunità di origine per evitare l'ondata di rabbia indigena che inevitabilmente vi si rovescia.
E apro internet e il primo servizio che mi trovo scodellato nella videata di apertura è quello che potete vedere qui sopra: della mitica Bologna progressista e piddina che mostra, invece, il volto tragico di un disordine pubblico di molte città italiche in grave affanno grazie alle violenze e alla miseria urbana delle periferie - in cui si arriva a rapire una bambina come infame seguito di una faida tra immigrati che si disputano gli alloggi miserabili.
Un disordine pubblico in crescita esponenziale dovunque in Europa nelle enclaves islamiche nemiche che fa seguito ai quotidiani arrembaggi dei naufragi organizzati sulla sponda africana con l'aiuto dell'efficacissimo grimaldello del buonismo ong e la pelosa 'pietas' (anche giudiziaria, ahinoi!) che riserviamo agli arrembanti popoli del mare.
Benvenuti nell'Europa del terzo millennio delle magnifiche sorti e progressive e dei popoli affratellati dalla confusa pietas di Francesco e da quella degli inguaribili romantici del pd e dei 'no borders.
Il futuro è vostro, godetevelo, cari.


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Émeutes après la mort de Nahel: devant leurs quartiers dévastés, les Français en colère
LEFIGARO.FR
Émeutes après la mort de Nahel: devant leurs quartiers dévastés, les Français en colère

giovedì 29 giugno 2023

Prima della presente guerra per procura Nato in Ucraina.


30 giugno 2014
E sarà pure una 'supposta' storica quella di sceverare sugli avvenimenti che hanno fatto la Storia e hanno provocato catastrofi immani, - come le pistolettate dell'idiota Gavrilo che hanno ucciso Ferdinando e Sofia a Sarajevo - ma non pare peregrino il parallelo che ci sovviene con la farfalla di Hong Kong: il cui battito dell'ala è misteriosamente concatenato con lo scatenarsi di un tifone sul golfo del Messico di lì a poco.
E belle e utili sono le rievocazioni storiche e i dibattiti che ci propone radiotre sul tema della Prima Guerra mondiale, dove esimi storici e cattedratici si spingono a dire che, si, gli Stati Uniti d'Europa erano contenuti, - in nuce e 'mutatis mutandi' - nell'impero austroungarico e che i vaneggiamenti 'rivoluzionari' dei nazionalisti di ogni risma e popolo e nazione sono il manifestarsi folle e demente di quel maledetto caos che sempre insidia le evoluzioni pacifiche e ordinate dell'umanità lanciata verso 'le magnifiche sorti e progressive'.
E che lo scoppio della prima guerra mondiale - dopo un periodo di pace così lungo da dover riandare all'impero romano per trovarne uno uguale - fece esplodere la follia ideologica e il vario delirio di artisti e poeti e intellettuali 'interventisti' malati di nichilismo e sogni de 'la sola igiene del mondo' che solo i milioni di morti sui fronti e nelle trincee e sotto i bombardamenti valsero a sedare e guarire.
E, si, è vero che le democrazie moderne si sostanziano di quei rivolgimenti drammaticissimi e le moderne repubbliche nascono dalla de-funzione delle monarchie sui campi di battaglia e per le rivoluzioni sociali che ne seguirono, ma ancora non ci capacitiamo di come quell'onda di tsunami di follia collettiva di regnanti ed eserciti e popoli tutti abbia potuto generare non una, bensì due guerre mondiali, una di seguito all'altra, e lo scoppio della bomba atomica a suggello dell'Impero della Morte che ha segnato il Novecento.
Colla viva speranza che i Corsi e Ricorsi storici abbiano fatto il loro tempo e la Pace non abbia più bisogno di un lavacro di sangue uguale per mantenersi e durare. Amen e così sia.


Quel pulsantino rosso rosso e piccolino.

 

Traditori e golpe d'accatto.

Ho fatto la mia personale 'rassegna stampa' e non ho trovato su nessun giornale, non uno, la risposta al quesito che si sono posti milioni di lettori/telespettatori. Ma quei 44 milioni in euro, dollari, rubli e oro trovati nel quartier generale di Prigozhin-il-cuoco (va precisato, come si precisava, in tempi di necessaria denigrazione universale che Hitler era un caporale) esattamente a cosa servivano e da chi erano stati erogati al golpista-de-noantri?
C'è sempre un particolare comico nella vita dei personaggi pubblici e dei potenti: migliaia di euro nascosti nella cuccia del cane (si spera igienicamente protetti per i riusi futuri), case meravigliose comprate ad insaputa del ricevente, milioni nascosti nelle fodere delle poltrone del salotto ed ora il tesoro di Prigozhin in una stanza d'albergo a Pietroburgo - chissà come non saccheggiato dalle cameriere che rifacevano la stanza prima del ritrovamento.
E la domanda seconda è: 'Come mai il fellone al soldo della C.i.a (tranquilli, cari i miei oppositori immaginari, lo pensiamo tutti, ma proprio tutti a parte voi) non è corso a prenderlo con sé prima di derubricare il suo ruolo e quello dei suoi bravi da 'Braveheart' ad 'Armata Brancaleone'?
E come tutti i golpe che si rispettano il cuoco marrano sparisce dalla circolazione e forse ne ritroveremo i lacerti e il capo decollato nel deserto dei Gobi, con i quale i nomadi mongoli giocano a polo sulle sabbie calienti.
Si sprecano gli esempi dei nostri giornalisti di grido e professori valenti sulla fine dell'impero ex sovietico paragonato a quello romano dei legionari mercenari - e le legioni dell'est e dell'ovest che portavano in testa coi loro labari mercenari un loro Prigozhin imperatore designato sulla punta delle lance.
Ma l'impressione che ne abbiamo qui a valle, noi lettori e 'bloggers' improvvisati, è che non abbiamo visto tutto della 'telenovela Putin' e il meglio deve ancora venire e, come si diceva un tempo, 'non vendetevi la pelle dell'orso (russo) prima di averlo ucciso'.
Riprovateci (voi agenti della C.i.a.) magari vi andrà meglio nel secondo e terzo tentativo, ma non scordatevi le atomiche in procinto di scoppiarvi tra le mani tra un tentativo e l'altro.
Estote parati, basta un pulsantino rosso e piccolino ed è subito un grande 'boooom' con funghetto aereo dazu in rapidisssima espansione.
L'umanità (e l'Europa) anticipatamente ringraziano.
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Ben conosciuto negli ambienti giudiziari. (La mala educacion.)

 




(...) Nahel était un garçon connu des services de police. Malgré son jeune âge, l'adolescent de 17 ans, tué lors d'un contrôle routier mardi 27 juin, n'en était pas à son premier coup d'essai. L'adolescent, au volant ce jour-là d'une Mercedes immatriculée avec une plaque polonaise, qu'il conduisait sans permis, avait déjà fait l'objet de douze interpellations pour des délits divers, selon des sources concordantes. Au traitement des antécédents judiciaires, son nom était rattaché à quatre refus d'obtempérer. Certains ont été classés sans suite, un autre a débouché sur la mise en place d'une mesure éducative prononcée par un juge des enfants, d'après Europe 1. Enfin, son dernier refus d'obtempérer - le quatrième, avant le drame - remonte au 24 juin. Nahel avait alors été placé en garde à vue et devait comparaître devant le tribunal des enfants en septembre prochain. Ce qui ne l'a pas empêché de recommencer trois jours plus tard.
Le jeune homme était aussi connu pour conduite sans permis, sans assurance…
- Le Figaro cronaca di oggi

Le concatenazioni degli eventi sanno essere micidiali, a volte. E se il battito d'ali di una farfalla in Birmania può trovare riscontro di reazioni in un tornado di là dell'Atlantico ecco il caso tragico di una madre che ha male educato un figlio dai trascorsi giudiziari davvero poco esemplari (vedi didascalia sopra) dare indicazioni di una 'marcia bianca' che si è mutata (ed era largamente prevedibile e scontato) in una rivolta sociale e guerra assassina alle città che li ospitano da parte di quei cittadini rinnegati che pretendono di farsi giustizia appiccando incendi, assaltando scuole e banche e ferendo i poliziotti schierati a difesa.
E ci troviamo, ancora una volta, a dover batterci il petto, noi europei, per la colpa grave di aver accolto delle serpi in seno a centinaia di migliaia che si rivoltano contro le istituzioni di garanzia (la polizia schierata a difesa della città) e, male 'integrati' nella patria nuova, non intendono le ragioni della legalità – per la quale un poliziotto che spara e uccide andrà a processo e sarà un giudice a decidere le responsabilità e le colpe.
Mort de Nahel à Nanterre : revivez la troisième nuit de violences qui a secoué la France
LEFIGARO.FR
Mort de Nahel à Nanterre : revivez la troisième nuit de violences qui a secoué la France

Le 'enclaves' nemiche in terra europea.



 

Le 'enclaves' nemiche in terra europea.

Sono andate in scena televisiva due notizie, ieri sera: Il resoconto dettagliato, fitto di testimonianze, del rapimento di una bimba di cinque anni (in quella trasmissione, 'Chi l'ha visto', che ci documenta sui drammi umani insostenibili e osceni a vedersi e udirsi del sottoproletariato urbano) e i disordini di Nanterre, ennesima 'rivolta delle banlieues' annunciata, annunciatissima - esattamente come annunciata era la comparsa dei 'radicalizzati sul web': gli imbecilli combattenti immaginari 'allah u akbar' dei tir sulla promenade di Nizza e sul mercatino di Natale di Berlino nei micidiali 2015/2016 delle estreme angosce europee, per tacer del seguito delle miserabili imprese dei 'natural born killers' islamo radicali in terra europea.
E la mia sorpresa di oggi è relativa al quanto di tolleranza colpevole che continuano ad esprimere, di fronte a questi fatti drammatici, i popoli di Europa, terra di invasioni e di prossime sostituzioni etniche, che paghiamo col sangue delle vittime e con il disordine urbano che avvilisce, ben descritto da 'Chi l'ha visto', e con le carceri strapiene dei nostri ospiti immigrati così amorevolmente 'accolti', a milioni, nell'ultimo trentennio dalle maledette sinistre europee che si stipano in quella inutile e costosissima superfetazione politica del parlamento europeo.
E le elezioni politiche europee sono alle porte e l'ennesimo augurio che ci facciamo e che cresca in modo decisivo l'ondata delle destre, le destre vere: quelle formazioni politiche dure e giustamente rabbiose e capaci di assumere i provvedimenti tardivi di estrema severità nella gestione dell'ordine pubblico e che impediscano in futuro il manifestarsi dei disordini odierni di Nanterre e di tutti gli altri annunciati - di popolazioni riottose e nemiche che, invece di chiedere giustizia nell'ambito della legalità repubblicana e attendere fiduciosi il verdetto nel processo al poliziotto che ha sparato, pensano bene di attaccare e dare fuoco alle scuole e agli edifici pubblici e danneggiare le automobili protetti dall'impunità delle maledette manifestazioni di massa.

 


mercoledì 21 giugno 2023

Bolle di sapone.

 

Le bolle di sapone dell'Europa bellicista.

La colpa è che scarseggiano i Tiresia e le Cassandre in questo nostro tempo in cui, peraltro, possiamo rivolgere a Chatgpt la domanda fatale che i comandanti militari e i politici di allora rivolgevano ad Apollo, dio delle 'divinazioni' (peraltro poco chiare e necessariamente ambigue così che l'esito finale si giustapponesse in qualche modo a quanto 'divinato').
Chi vincerà tra Kiev e Mosca?
E i missili a testata termonucleare schierati in Bielorussia saranno usati, una volta che i capi militari russi decideranno la scossa salutare per mettere fine alla disperata controffensiva di Kiev - armata fino ai denti ma senza più soldati che li usino perché tutti 'morti in un campo di grano (ci sta la rosa ci sta il tulipano) nel corso delle folli 'controffensive' ordinate dalla Nato e dal comandante Nato Zelensky (che, forse, ha già ricevuto la rassicurazione sul grado di generale che gli spetta e si è guadagnato sul campo)?
Manchiamo di preveggenza, di questi tempi disgraziati, e il sapere in anticipo, con buona approssimazione, chi vincerà e se davvero resterà vivo un solo ucraino in armi dopo la battaglia finale ci risparmierebbe la conta atroce che decise la fine delle ostilità dopo la mattanza della seconda guerra mondiale.
E ad adottare l'atroce strategia dei bombardamenti a tappeto (Dresda. 200.000 civili morti in 48 ore di furiosi bombardamenti) e il finale, nucleare, su Hiroshima e Nagasaki furono proprio gli 'Alleati', - i progenitori dei presenti bellicisti Nato che ordinano al loro protetto di mostrare come funzionano bene i Leopard e i missili che gli hanno fornito e l'imperativo propagandistico è quello di sempre: 'Vincere! E vinceremo!' Si, vabbè, e a me cresceranno le pinne e percorrerò i mari.
'Hanno creato un deserto e lo hanno chiamato pace.'
Si applica bene agli Stranamore d'Oltreoceano e al fido Stoltenberg (nomen omen) che a Vilnius darà l'ordine di 'stare con Kiev' (e l'Ucraina nella Nato ed europea) anche a costo di far intervenire i soldati Nato sul terreno e far sollevare i funghi termonucleari uno dopo l'altro in terra europea.
E non sono Cassandra e non è una 'divinazione', fatevene una ragione.
Prima è prima che ne usciamo da questa bolla di sapone di follia 'atlantica' che tutti ci trasporta in alto (e più in alto si va più catastrofica sarà la caduta).
  • Il bombardamento su Dresda dei progenitori Nato. 200.000 civili morti in 48 ore. Hanno creato un deserto e lo hanno chiamato pace.
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martedì 20 giugno 2023

Nipotini.

 

I nipotini di Stranamore e il casus belli. - 21 giugno 2022

Ieri era la dichiarazione di un alto ufficiale dell'esercito britannico a dirci che la Nato si sta preparando ad entrare in guerra (vedi il primo commento) - e manca solo il casus belli, non importa quale sia e di che entità politica. L'importante è mostrare all'opinione pubblica dei paesi europei - a maggioranza contro la guerra - che, ancora una volta, la colpa è della Russia.
Fatevi da parte che tocca a noi della Nato, nipotini del dottor Stranamore che abbiamo imparato ad amare la bomba termonucleare, e la scodelleremo, insieme a quelle dei russi, sulle vostre teste dure di europei refrattari a mettere 'gli scarponi sul terreno'.
E il casus belli è già nelle cronache che ci recitano oggi i telegiornali – con la Lituania, servo sciocco in commedia, che impedisce ai treni russi delle merci necessarie alla città di passare per il corridoio di terra che la collega all'enclave di Kaliningrad.
'Applichiamo le sanzioni.' dicono con perfetta faccia di tolla i lituani.
'Si, ma violate i trattati sottoscritti relativi alla 'servitù di passaggio' verso il nostro territorio.', rispondono i russi a muso duro. 'Aspettatevi le reazioni del caso.'
Guerra.
Cercata con pervicacia degna di miglior causa dai maggiorenti Nato in questi quattro mesi in cui hanno battuto il passo e morso rabbiosamente il freno, lavorando di bulino per preparare l'occasione giusta di un intervento militare. Voluto fermamente e ottusamente dai bellicisti dei paesi occidentali che hanno spedito tonnellate di armamenti all'Ucraina ed hanno imposto sanzioni che impoveriscono le economie europee e fanno balzare in alto l'inflazione e le bollette dell'energia impagabili.
Guerra. Termonucleare?
E' molto probabile o quasi certo, fate voi. Basta un missile con testata multipla dal sen fuggito, nel gioco spaventoso incrociato del: 'Sei stato tu.' 'No, sei stato tu.' ed è fatta.
La fine dei dinosauri umani è prossima e concreta e l'asteroide che la causerà avrà un nome goliardico, come la bomba di Hiroshima che chiamavano, scherzosamente, 'Little Boy.'
Nipotini di Stranamore crescono.

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 Distopie.

Diversa narrazione. (Per tutti coloro che hanno i neuroni infiammati e nessun maledetto farmaco che funzioni).
(...) Non esiste il diritto universale di emigrare in terra straniera a qualsiasi condizione. Quella si chiama utopia e la storia insegna che questo si realizza pericolosamente quando uno stato fallisce e le sue frontiere si aprono all'ingresso di tutto. E in questo tutto di solito c'è anche una parte consistente di peggio.
M. Sechi - Estrapolazione dall'articolo citato

Diversa narrazione. 21 giugno 2018 di Mario Sechi

'La dura verità sulla frontiera americana.'
I bambini che piangono. Le famiglie separate. L'amministrazione Trump dipinta come fuorilegge. Le cose non stanno così e il pregiudizio morale dei media non solo dimentica di dire la verità, ma distorce i fatti. Rimettiamo a posto tutte le tessere del mosaico. Partiamo da un fatto che pare sia diventato un dettaglio: in America come in qualsiasi altro stato del mondo non si può entrare senza un regolare permesso, è immigrazione clandestina, è un reato. Ci provino, quelli dal cuore grande e dalla mente piccola, a entrare in America senza i documenti in regola. Vale anche per gli stranieri che arrivano in Europa. Bisogna ricordarlo. Esistono i confini, le leggi degli Stati. Non esiste il diritto universale di emigrare in terra straniera a qualsiasi condizione. Quella si chiama utopia e la storia insegna che questo si realizza pericolosamente quando uno stato fallisce e le sue frontiere si aprono all'ingresso di tutto. E in questo tutto di solito c'è anche una parte consistente di peggio.
Come ricorda Richard Lowry, direttore della National Review in un pezzo di cui riprendiamo i punti fondamentali, l'immigrazione clandestina alla frontiera con il Messico fino a dieci anni fa era un fatto che riguardava soprattutto gli uomini adulti, poi è diventata un fenomeno che ha coinvolto donne e bambini, intere famiglie. La legge americana è scritta pensando soprattutto ai primi casi, non ai secondi e questo con il mutare del fenomeno ha creato una serie di provvedimenti per riempire i vuoti legislativi in maniera, come vedremo, non più efficace. Bisogna cambiare la legge e questo in America, come in qualsiasi democrazia e perfino nei sistemi autoritari, lo fa il Parlamento.
L'amministrazione Trump non ha cambiato le regole del gioco, sull'immigrazione sta applicando la legge degli Stati Uniti. La separazione degli adulti dai bambini ha una ragione giuridica (e politica) precisa. La separazione avviene spesso perché l'adulto accompagnatore non è il reale genitore del bambino, ha dichiarato il falso, ha precedenti penali o costituisce un pericolo per il minore.
Domanda: perché l'adulto viaggia con un minore che non è suo figlio? Perché in passato l'ingresso con i bambini sul suolo americano era più facile. L'amministrazione Trump invece di fronte all'ondata migratoria ha deciso di applicare la legge nella sua interezza a tutti gli adulti. E lo fa proprio per scoraggiare l'immigrazione clandestina e la pratica terribile di usare i bambini per questo scopo. La separazione dai genitori non è solo quella di Trump, avviene in molti casi già in Messico ad opera di famiglie e trafficanti che si servono di innocenti creature.
Nei casi normali (ammesso che sia normale tutto questo), i figli di chi tenta di entrare illegalmente negli Stati Uniti vengono presi in custodia dalla polizia di frontiera e affidati al servizio del Dipartimento della Salute (HHS). Il tempo del processo a carico degli adulti è brevissimo, spesso si svolge tutto in 24 ore. I condannati vengono poi affidati allo United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) che provvede all'espulsione del clandestino dal territorio americano. La separazione finisce qui, il minore si riunisce alla famiglia e tutti tornano nel paese di origine. Non è certo una storia che finisce con la formula del "tutti vissero felici e contenti", ma non si entra in terra straniera senza rispettare la legge.
Le cose si complicano e i tempi si allungano se l'adulto che aveva con sé il minore chiede l'asilo. Allora la pratica ha un percorso diverso, va preso in esame il caso, ma qui la legge americana - quella in vigore ieri con Obama e oggi con Trump - fissa un termine che diventa un "buco" legislativo. La legge consente agli Stati Uniti di tenere un minore non accompagnato in custodia solo per 20 giorni.
Questo termine deriva da una decisione della Corte Suprema del 1997, nota tra i giuristi americani come Flores Decree (potete leggerla qui) che fissa un termine alla detenzione degli immigrati clandestini minori e non accompagnati. Tutto nasce dalla storia della quindicenne Jenny Lisette Flores, da El Salvador, fermata al confine con il Messico dalla polizia di frontiera, correva l'anno 1985. La disputa giudiziaria nel 1997 trova un punto di equilibrio nel consent decree: i bambini non accompagnati possono essere detenuti solo per 20 giorni. Una sentenza del tribunale ha poi esteso questo principio anche ai minori che fanno parte di un nucleo familiare. La faccenda dunque diventa enorme in presenza del moltiplicarsi di arrivi di adulti con minori.
Ribadiamo il fatto: gli Stati Uniti - per legge - non possono tenere in custodia i minori più in là di questo periodo, 20 giorni. Nel frattempo, l'adulto che ha chiesto asilo, ha un procedimento più lungo. Che si fa con i minori?
Due sono le strade: si rilasciano l'adulto e il minore in attesa della decisione sull'asilo, oppure si trattiene l'adulto e si rilascia il minore. In quest'ultimo caso il Dipartimento della Salute si occupa di assicurare una sistemazione al bambino.
Ma i posti disponibili alla frontiera sono limitati (circa tremila) e il flusso di stranieri è enorme. Tutte le procedure dunque devono essere accelerate. E per questo l'amministrazione Trump trattiene e non rilascia gli adulti che chiedono asilo. Liberi di circolare negli Stati Uniti, sarebbe un'impresa poi rintracciarli. Rilasciarli significherebbe produrre altri clandestini sul suolo americano.
Per questo la legge americana sui non richiedenti asilo ha un processo e un'espulsione rapida degli immigrati. Il nucleo familiare viene ricongiunto immediatamente e rispedito oltre la frontiera. La stragrande maggioranza di coloro che cercano di superare il confine con il Messico sono migranti economici, non perseguitati politici. E se gli Stati Uniti mostrano debolezza alla frontiera, l'ondata dal Messico è assicurata. Chiedere asilo, tra l'altro, non implica attraversare illegalmente il confine. Si può chiedere in Messico o in un altro paese sicuro.
Riunire i minori con gli adulti e lasciarli liberi nel territorio degli Stati Uniti significa violare la legge americana e incentivare l'uso dei bambini come lasciapassare, una cosa che francamente non appare come il trionfo della civiltà. I casi di utilizzo dei bambini come biglietto di passaggio per l'America sono innumerevoli, documentati dalle autorità e dai media. "È comune che i genitori affidino i loro figli a un contrabbandiere come favore o profitto", si legge un articolo su Azcentral, molto critico tra l'altro sulla separazione.
Se pensiamo come Melania Trump che si debba governare anche "con il cuore", non ci sono dubbi: le famiglie vanno tenute insieme e ai bimbi - qualunque sia lo status dell'adulto - va evitato uno shock dopo un viaggio che spesso è pericolosissimo. Sono loro gli innocenti in questa storia. I colpevoli sono i criminali, chi tenta di entrare illegalmente in uno stato straniero, i contrabbandieri, i trafficanti di documenti e di esseri umani. Ma ci sono le leggi e queste si fanno rispettare e si modificano usando la ragione.
Come si cambia questo stato di cose? Trump in teoria potrebbe agire anche da solo, esercitando i suoi poteri, ma stavolta il Presidente chiama i Democratici - e i Repubblicani - ad assumersi le loro responsabilità. In America, come ha spiegato perfettamente David French (sempre sulla National Review e in un articolo contrario alla separazione) il Congresso ha ceduto al potere esecutivo anche compiti che dovrebbero essere del legislatore e questo stato di cose si è via via espanso per innato istinto di Trump a agire in proprio in assenza di collaborazione e poi perché ai partiti fa comodo giocare al tiro al bersaglio con Trump. Illusione, perché il Presidente in questo scenario in realtà si trova nella sua posizione ideale di outsider contro la palude di Washington.
Il Congresso deve scrivere una legge che non applichi più quanto stabilito dal consent decree nel caso Flores, cioè riunire le famiglie che ne hanno diritto e aumentare le risorse per l'accoglienza alla frontiera, velocizzando le procedure per l'esame delle richieste di asilo. È la stessa amministrazione Trump a chiedere la riforma, non i Democratici che durante i due mandati dell'era Obama hanno lasciato le norme in vigore e di fatto incentivato gli ingressi di clandestini lasciando che questi buchi della legge diventassero la via più facile per l'immigrazione illegale. Non hanno interesse a chiudere questa fase e infatti Chuck Schumer, leader dei Democratici, sostiene che deve essere il Presidente a farlo con i suoi poteri. Tutto è strumentale, all'orizzonte ci sono le elezioni di mid term di novembre. Gli stessi Repubblicani mostrano tutti i loro noti limiti, hanno un piano alla Camera e uno al Senato, sono d'accordo nell'assicurare il ricongiungimento delle famiglie mentre la giustizia americana decide sullo status degli immigrati, ma il come è sospeso in aria. Come andrà a finire? Di fronte ai due progetti di legge, Trump ha dichiarato di essere "al 1000 per cento" con i repubblicani. Non ha detto quale piano appoggia, non ha mostrato preferenze, chiede che sia il Congresso - e prima di tutto il suo partito - a decidere su un tema che per la Presidenza è fondamentale.
Una sola cosa è chiara: né i Repubblicani né i Democratici si azzardano a sostenere che i confini non devono essere protetti.
***
L'epilogo è una pessima figura del Congresso. Repubblicani e Democratici hanno pensato esclusivamente alla loro convenienza politica, confermando quello che pensano gli elettori di entrambe le parti, Washington è una palude. Alla fine Trump ha dovuto colmare il vuoto del legislatore di ieri e di oggi.
- copyright Mario Sechi

Risultato dell'immagine per la narrativa apocalittica e post-apocalittica

Una 'graphic novel'.

 

Elly. Una 'graphic novel'.

Non deve essere stato facile per Elly passare il suo esame orale di maturità, ieri, di fronte a quei professori di lungo corso democratico dai nomi augusti, Guerini, Cuperlo, Franceschini (chi erano costoro?) e il solo aiuto del fido Bonaccini che non deve averle perdonato lo scherzetto delle primarie vinte dalla post moderna pulzella in barba ai pronostici.
E la tesi che era chiamata a discutere era ostica e di difficile dimostrazione agli occhi di quei 'senatori', ciascuno con il suo orticello di influenza, i suoi riferimenti territoriali, la sua corrente interna. La tesi era 'aprire al nuovo' - e per nuovo si intendeva il 'Pride' che l'aveva festeggiata di recente come sua campionessa politica e il 'campo largo', da perimetrare con quei lucignoli dei 5 stelle e in cui seppellire i denari politici di una riscossa futura.
Molto futura.
E non so se ha 'passato la maturità' la brava Elly. Non è il suo ambito di riferimento una 'Direzione' che ha il compito di tracciare il solco e indicare la spada che lo difende.
Elly è aerea e solare, con quella faccia un po' così, quelle espressioni un po' così, e se la si costringe dentro le aule severe di partito la si intristisce e avvilisce.
Lei è figlia del vento, più che del 'Sol dell'avvenir' di cui al film recente.
Elly è più veloce della luce, è la protagonista di un fumetto, pardon: una 'graphic novel' - è la sorella minore di Spiderman che lancia le sue ragnatele a distanza e si lancia di slancio a raggiungere gli obbiettivi. E sa arrampicarsi sui vetri e sugli specchi, grazie alle sue ragnatele.
Lei è il futuro, qualunque cosa abbiate in mente di abbinare a questa parola. E' una 'che va veloce', è 'rock' e non la si può costringere dentro un'aula trista a far di conto per vedere quanti voti può ricevere alla fine da quell'augusto consesso che chiamano 'il partito'. Democratico - e ci mancherebbe.
Lasciali andare al loro destino tristo, quei senatori, Elly. E' la strada, la piazza il tuo destino, dovunque ci sia un diritto da difendere, perfino quello ostico della natalità surrogata, perfino quello degli sciami di migranti aventi diritto all'assistenza europea ad onta dei naufragi organizzati, l'atroce lotteria del mare che ce li consegna a migliaia ogni giorno.
Ius soli e un futuro di serene fratellanze universali.
Non devi dimostrare nulla a nessuno, Elly, sei un super eroina , tu sai volare, sei un falco, un albatro dalle larghe ali e nessuno può metterti il sale sulla coda.

(Il prossimo numero della 'graphic novel' uscirà nelle edicole il mese prossimo. Non lasciatevelo sfuggire).

Uomo Ragno - Wikipedia
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Uomo Ragno - Wikipedia
L'Uomo Ragno (in inglese Spider-Man), il cui vero nome è Peter Parker, è un personaggio dei fumetti statunitensi pubblicati da Marvel Comics. Creato dallo scrittore Stan Lee e dal disegnatore Steve Ditko, è apparso per la prima volta sul n. 15 della collana Amazing Fantasy (agosto 1962) nella Sil...
Campo dei miracoli - Wikipedia
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