sabato 28 marzo 2015

La follia che si accompagna al metodo

La follia che si accompagna al metodo
'C'è del metodo in quella follia', dice Shakespeare di Amleto. E' da allora, da quei tempi lontani e tragedie ambientate in un castello danese che sappiamo che 'c'è del marcio in Danimarca' - e oggi in Germania perché 'tutto è il mondo è paese', da che le frontiere si sono aperte o sono state scardinate di forza dai milioni di nuovi barbari inurbati, - e l'orizzonte di futuro prossimo e remoto è un melting pot indistinguibile e umana melassa ed eventi sempre più caotici e non governabili.
E che la follia di Lubitz si trascini dietro il senso di onnipotenza di far morire insieme 149 persone e abbuiarne e disintegrarne le storie è mistero che gli psichiatri si incaricheranno invano di spiegarci, perché in quella follia – come in quella di Amleto – siamo trascinati tutti a forza.
Al punto da dirci tutti 'anormali' e mettere in discussione il concetto stesso di normalità, considerata la perdita e l'orphanage collettivo di ogni valore riconosciuto e limite e 'norma' universalmente riconosciuta e coralmente rispettata.
E Basaglia, bravamente, ce li ha restituiti, i matti, e li ha detti normali al nostro pari - con qualche picco di confusione e marasma controllabile chimicamente e socialmente accettabile – e, per proprietà transitiva, siamo diventati tutti un manicomio a cielo aperto e dobbiamo elaborarla a forza, la follia, e riconoscere che si accompagna di buon grado al metodo; è lucida e 'ragionata' con la freddezza di chi mette mano ai comandi di una aereo e lo porta con regolarità programmata a bassa quota e infine lo schianto.
Ma altre follie metodiche mi sovvengono – come quella di un tale Kabobo, 'l'uomo nero' mal integrato e perciò reso 'folle', che alle quattro del mattino, armato di piccone, fracassava i crani dei poveri cristi indifesi che incontrava nel silenzio dell'ora, uno via l'altro. La morte che cammina, l'hanno detto, evocando figure simboliche dell'immaginario medioevale esploso prepotentemente nel terzo millennio delle mille sciagure e conflitti permanenti.
E che dire della costituzione di un 'califfato', con arruolamenti via internet di 'cittadini' rinnegati di seconda generazione, al tempo della tecnologia onnipotente e che apre scenari di conquiste del cosmo e i meravigliosi anelli sotterranei dove i postmoderni stregoni fanno girare vorticosamente la 'particella di Dio', vulgo 'neutrino'?
La storia che va col passo del gambero ci consegna, ad ogni nuovo giorno, il suo 'fatto del giorno' malato e sciagurato di una 'nave dei folli' umana che si stupisce della sua follia metodica e programmata e lucida perché, da sempre, aspira a scoprire il 'disegno di Dio' dietro le caotiche cose del suo vivere e andare e moltiplicarsi conflittuale finché 'morte non ci separi' e, di là della morte, è il nulla delle buie origini. L'ultima e prima 'follia' che spingeva il poeta a chiedersi: 'Ma perché dare al sole / perché reggere in vita / chi poi, di quella, consolar convenga? / Se la vita è sventura, / perché da noi sì dura?'
Tale è la vita mortale.

mercoledì 25 marzo 2015

A volte ritornano

A volte ritornano
E, mentre durava la celebrazione della messa, lo sguardo andava intorno sugli archi e le volte e la cupola e i muri rivestiti di splendidissimi arazzi e di incrostazioni angeliche e le pitture sapienti di martiri e crocifissioni e martirii – e lo stupore atavico di tutto quel 'bendidio' che incantava i contadini e gli artigiani dei secoli andati si estendeva anche nella mia mente di vivente del terzo millennio della scienza e dell'incredulità di tutte quelle narrazioni leggendarie di pietre sepolcrali che si aprono, il giorno della Pasqua, come per una esplosione dall'interno e ne esce il Vittorioso, il Risorto, il Vessillifero dell'Amore Universale che tutti e tutto redime del maledetto 'male necessario' che ci affligge, - compresi i rimbecilliti e i rinnegati dell'Isis degli orrendi massacri commessi in nome di una pretesa verità profetizzata dal furbo maometto barbuto secoli dopo.
E nella predica sapiente e ben preparata e recitata dal bravo predicatore domenicano ospite della magnifica chiesa tutta adorna di angeli e cristi e apparizioni angeliche si ascoltavano gli echi dei presenti affanni e le preoccupazioni contro il terrorismo dilagante che dà forma postmoderna alle guerre di un tempo combattute in campo aperto con le lance e gli scudi e le spade.
E tutto pare ricomporsi e trova forma credibile nelle pacate parole e rievocazioni di Pietà Universale che tutto comprende e perdona e cancella nel mosaico storico di questo museo che è la chiesa - coi candelabri cinquecenteschi accesi e il pulpito in marmo bianco e nero da cui si affacciavano i predicatori del Quattrocento che intimidivano i fedeli colle evocazioni infernali delle pene e del Fuoco Eterno.
Ma è come un balsamo lenitivo che dura il tempo dell'illusione della sua pretesa efficacia – e dopo poche ore già il rosario del Male quotidiano torna ad angosciarci e fuoriesce e tracima dalle litanie dei telegiornali e dalle locandine dei quotidiani e non c'è Santo o Cristo che tenga, né Resurrezione credibile che ci conforti e ci illumini su un preteso Aldilà dove tutto è riscattato e spiegato.
Però quel balsamo religioso di ben poca efficacia pratica ha prodotto le mirabili architetture e le pitture che durano nel tempo e segnano le civiltà e mostrano i confini delle Fedi - e ancora ci diciamo 'crociati' e vessilliferi del Cristianesimo d'antan, ad onta dei troppi Turchi che abbiamo accolto e li diciamo nostri concittadini, ma i loro figli rinnegati tornano al paese e alla fede originaria ad ingrossare l'esercito di un maometto che ritorna in auge e ci guarda torvo, come gli incubi di un passato che mai compiutamente elaboriamo.

lunedì 23 marzo 2015

L'oppio dei popoli e le stragi

Fa differenza che una interpretazione religiosa, e i comportamenti sociali conseguenti, partorisca un islam che diciamo 'buono' e 'moderato' e, di contro, leggiamo della furia di scalmanati e fanatici che si producono in prodezze quali quelle raccontate qui sotto?
http://www.msn.com/…/kabul-linciata-in-piazza-%E…/ar-BBiATqU
Fa tutta la differenza, dice un mio amico, che passava tra un cristianesimo fondamentalista e radicale - che sindacava i comportamenti sociali e pubblicava la lista dei films da vedere e quelli, invece, da scomunicare – e l'attuale predicazione 'buonista' di un Francesco che redime la Chiesa per i suoi passati anatemi e i peccati di lussuria e quelli di cattiva e sporca finanza e predica la 'misericordia' e ne fa addirittura il Giubileo del terzo millennio.
Ha certo ragione lui, il mio amico, per l'immediato dei conflitti che leggiamo in cronaca di Isis e Boko Aram trionfanti e capaci di coalizzare una quantità impressionante di fanatici e scalmanati e poveri cristi psico labili e rinnegati della civiltà occidentale che li ha accolti e li ha promossi a 'cittadini' di seconda generazione di immigrati.
E tuttavia osserviamo che è l'indebolimento del messaggio religioso - e la perdita di controllo sociale e le chiese vuote e la crisi delle vocazioni che manda diserti i seminari – la ragione del cambio epocale di messaggio del cristianesimo di santa romana chiesa, costretta a inseguire una società laicizzata che marcia in direzioni opposte a quelle de 'l'oppio dei popoli'.
E uguale processo di indebolimento e 'laicizzazione' dei troppi fedeli islamici scalmanati e 'fuori di testa' dovrà intervenire nel futuro prossimo, se vogliamo che notizie tanto orribili non si leggano più sui giornali di domani e dopo domani e l'umanità tutta si metta finalmente in marcia verso un futuro dove solo la Scienza e la vera e la buona Conoscenza - quella dei Galileo e dei Newton e degli Einstein – sia il nuovo Corano e la Bibbia dei bisnipoti. Amen e così sia.
L’hanno uccisa cento uomini a sassate, l’hanno onorata tredici donne sfidando inviolabili «costumi» afghani. Ieri a Kabul la bara di Farkhunda, lapidata da una folla impazzita che l’accusava di blasfemia, è stata portata verso la tomba di famiglia da spalle femminili,...
MSN.COM

giovedì 19 marzo 2015

I muri prossimi venturi

Non sappiamo chi siano quei tre/quattromila giovani tunisini che sono corsi ad arruolarsi sotto le bandiere dell’Isis – e ci preoccupano, noi potenze occidentali, e vaneggiamo di ‘quarta sponda’ mediterranea e di nuovi Protettorati da imporre o concordare.
Forse erano disoccupati in cerca di un lavoro qualunque – salvo rendersi conto, al primo risuonar degli spari, che andare ad ammazzare gente sconosciuta e indifesa e/o farsi ammazzare sul fronte libico tanto qualunque non è, e forse, dirlo ‘lavoro’ è parola grossa e impropria.
Però il fenomeno è di grandi proporzioni, di grandi numeri, e trascurarlo sarebbe follia – e va bene centrarli dall’alto, quegli sventurati, colle bombe sganciate dai droni, ma non basterà e toccherà, prima o poi, farci convinti che dobbiamo ‘mettere gli scarponi sul terreno’ e andarli a falciare casa per casa e dentro i muri sbrecciati delle case e nei covi dove si sono intanati.
E in tanto affanno di suonati e poveri cristi che si affollano sotto le bandiere nere dell’Is o compiono le orrende stragi ‘in franchising’ a Parigi, Copenhagen e, ieri, a Tunisi, perfino il cecchino di ‘American sniper’ ci fa una colossale figura che strapperà applausi a scena aperta e ci diremo tutti americani e cecchini.
E che si tratti di una questione di stra maledetti ‘grandi numeri’ da arginare e governare in qualche maledetto modo – siano essi i ‘barconi’ che ci manderanno quelli dell’Isis o i cittadini europei di seconda generazione che, rinnegati o mai integrati, corrono a fare i ‘leoni del deserto’ e cercano effimera gloria di nuovi, stupidi califfati – lo dice anche il trionfo di Benjamin Netanyau in Israele: che ha vinto le elezioni lanciando l’appello disperato de : ‘Correte a votare, cittadini di Israele, perché quelli della sinistra ci aizzano contro il voto massiccio degli arabi israeliani’.
Voto effettivamente massiccio, massiccissimo, perché quei dessi, gli arabi di Israele, sono oggi la terza forza in parlamento. Mammaliturchi che già abbiamo in casa, figurarsi quelli che conteniamo alle frontiere colla costruzione dei ‘muri’.
E, qui da noi, abbiamo gente che non trova preoccupante il dato demografico di un dieci per cento della popolazione costituito da cittadini di vecchia e nuova immigrazione con diritto di voto.
Della serie: ‘Il futuro gramo che costruiamo qui e ora’.
Ed è forte il timore che si provi a chiudere le stalle ormai vuote dei buoi coi vaneggiamenti di ‘quarta sponda’ e ‘protettorati’ perché il lavoro sporco dei terroristi ormai si svolge in gran parte in franchising e gli appaltati, giovani e forti e vogliosi di ‘iniziazioni’ gloriose, hanno passaporti europei e canadesi e americani e australiani.
Aghi in un pagliaio e, per una cellula terrorista che scovano gli uomini delle nostre ‘intelligences’, dieci se ne formano davanti agli schermi dei computers di casa. Una corsa ad ostacoli disseminata di stragi prossime venture per i troppi ‘luoghi a rischio’ indifesi che offriamo – come la piazza san Marco, qui a Venezia, l’altro ieri evacuata due volte per ‘allarmi-bomba’.
Mala tempora currunt, maledizione!
  • foto di Enaz Ocnarf.

mercoledì 18 marzo 2015

I migliori hanno la rogna


E poiché di Lupis si infabula e si schiamazza perché non sottolineare che potrebbe trattarsi di 'tanto rumore per nulla', dal momento che colui che lo Incalza e ne scuote il trono ministeriale è stato mandato assolto in ben 14 processi e tiene saldamente il bastone del comando dei Lavori Pubblici da oltre un settennato? E c'è sempre la prescrizione, dietro l'angolo, e le leggi anti corruzione che non decollano in un parlamento in fregola di storiche riforme – che solo quella del lavoro e dell'articolo 18 è andata a buon fine. E c'è il famigerato 'terzo grado del giudizio' – che fino a quel punto l'imputato, già condannato in cronaca e mai più risarcito nella fama, si dice, ipocritamente, 'presunto colpevole' o 'innocente' finché non viene sbattuto ai 'lavori socialmente utili' una volta alla settimana con ritorno in politica a furor di 'eserciti di silvio'.
E poi si sa, lo sanno tutti, che 'chi va al mulino si infarina' e 'chi va col lupo impara ad ululare' - e la congrega dei comunione e liberazione, da tempo immemorato, passa per essere il 'braccio imprenditoriale' dei cattolici in politica, una sorta di 'opus dei' e/o massoneria cattolica con dentro il triangolo l'occhio del formigoni di turno e il compasso degli imprenditori che gli fornivano la barca per le vacanze, la villa in Sardegna e le cene luculliane.
Ma la vera domanda è: 'Ma chi li vota questi politici del caxxo, destinati a riempire le cronache di giudiziaria'? E la società civile sarà migliore di quella degli eletti, di certi eletti – se perfino il pd marcio, marcissimo, che ha tenuto bordone al sindaco Orsoni nello scandalo Mo.se, si ripulisce alla bene-meglio mandando un ex magistrato a concorrere quale futuro sindaco? Ma non avevate proposte meno indecenti e ridicolmente auto assolutorie, cari i miei concittadini elettori/rici?
E sarà esagerato, in un contesto di siffatta infamia, invocare la legge del taglione e/o la pubblica frittura in pubblica piazza di tutti coloro che si sono 'infarinati' nel gigantesco mulino della corruzione italica?
Della serie: 'Ma a che caxxo servono le elezioni e/o le primarie se poi, a urne chiuse, constatiamo che 'i migliori hanno la rogna'?

sabato 14 marzo 2015

Misericordia!

Non è chiaro il perché papa Francesco, alias Bergoglio, dice che il suo pontificato sarà breve. E' chiaro, chiarissimo, invece, il perché del suo grande successo personale ed è l'apoteosi della 'misericordia' – sentimento dell'animo umano desueto e sconosciuto in questi anni del terzo millennio entrante, e che già ci ha deluso, al quale Francesco dedica un Giubileo, nientemeno.
E, in realtà, siamo tutti fin troppo misericordiosi, in questi anni di piena e assoluta libertà che sconfina nella licenza e nel 'caxxo che ci pare'. E le città del mondo sono piene di fatti orribili e misfatti verso i quali siamo naturalmente misericordiosi e assolutori e tutto perdoniamo del male necessario che ci affanna. E, qui da noi, abbiamo perfino la prescrizione, che tutto cancella delle colpe senza indagarle a fondo, e il 'terzo grado di giudizio': che manda assolti criminali notori e le genti danarose malgrado le evidenze processuali e grazie ai cavilli di avvocati costosissimi capaci di torcere il diritto in rovescio e far ridere i polli di Renzo.
E provo a immaginarmi un mondo in cui trionfa, invece, la Legge e la Giustizia e 'l'Ordine per Dio!' e, a parte i dintorni dell'Isis, non riesco a trovare nulla che gli somigli e sia proponibile – in questi anni di lassismo universale e rovina morale e di rifondazione dei valori di un tempo ormai davvero lontano – per la qual cosa i gay sono benedetti e accolti, si riconoscono i diritti di adozione alle famiglie nuove, si cancellano i reati minori perché le carceri straboccano e via elencando delle buone notizie che ci vengono ogni giorno dalle cronache.
E Savonarola resta consegnato nella sua nicchia storica - da nessuno più frequentata e visitata - di predicazioni apocalittiche e di Inferni minacciati a cui non crede più nessuno – e chissà la sorpresa post mortem, di ritrovarci in grandissimo numero punzecchiati dai forconi diabolici e Caronte che ci urla di stiparci nel traghetto orribile tra i fetori delle paludi stigie e la coscienza dissepolta della Colpa Originale e delle nostre mille colpe personali (abuso dei telefonini incluso) che affiora e ci tormenta e ci strazia dentro e un'eternità di pena ci fa impazzire i pensieri - e saranno 'alti lai' dovunque e 'stridor di denti' di orribili genti ignude.
Misericordia!!

domenica 1 marzo 2015

Tempi grami

Avevo ragione sui ‘capitoli di spesa’ del bilancio dello stato che indicano le priorità di quanto ci accade e si dimostra ‘urgente’.
E non ci voleva l’intelligenza di un matematico o di un fisico quantistico per capire che la questione ‘migranti’ – col carico da novanta delle tensioni che affannano l’Italia e l’Europa a causa del terrorismo di importazione e/o latente e in sonno nelle banlieues parigine o a Copenhagen e nella Londra di John Jihadi, (il macellaio col coltello dei video dell’Isis) – sarebbe sfociata in una affannosa corsa alla sicurezza interna e i provvedimenti di militarizzazione che ne conseguono centrati sugli ‘obbiettivi sensibili’.
Così ecco la notizia che non piacerà ai ‘buonisti’ nostrani, ma dovranno farsene una ragione:
’18 milioni di euro sono stati stornati dall’assistenza ai migranti e messi a bilancio per le operazioni di sicurezza e i costi militari che si renderanno necessari’. Ascoltata stamane a ‘Prima pagina’ su radiotre.
A dimostrazione lampante che l’importare centinaia di migliaia di sedicenti rifugiati ogni anno costringe a blindare la nazione che li accoglie ‘obtorto collo’ e per una malintesa ‘pietas’ e li stipa nelle caserme dismesse e negli alberghi in crisi di prenotazioni senza ben sapere quali conseguenze e disegno di futuro vivibile comporta questa follia istituzionalizzata.
E, oggi, la Lega di Salvini darà dimostrazione in piazza di quanto questa questione ci divide – e gli squadristi dei centri sociali, invece, faranno il diavolo a quattro a difesa del grande disordine sociale che affumica i loro cervelli e affanna le nostre periferie urbane fitte, troppo fitte, di migranti che occupano le case e vivono di espedienti e affollano le patrie galere. Beffardo costo aggiuntivo per lo stato italiano che non sa dare risposte adeguate all’emergenza e al disordine che consegue agli sbarchi e agli arrembaggi sulle nostre coste di migranti economici (ben pochi i veri ‘rifugiati’).
E continuiamo a dirci pietosi e compassionevoli verso costoro che abbuiano il nostro futuro, – tu vedi la buffa cecità e sordità di chi non vuole vedere e udire e si sbraccia nel gridare con pervicacia davvero degna di miglior causa: ‘Avanti!’ C’è posto’.
Tutti insieme appassionatamente verso un futuro gramo. Chi vivrà vedrà.