lunedì 8 aprile 2024

Storiche insensatezze.

 

Storiche insensatezze e stolidi peana di guerra.

Se pensate che dibattere, dibattere, dibattere, con il vostro prossimo e gli amici (quelli di F/book inclusi) aiuti a cambiare le opinioni e le cose (specie nel caso di elezioni europee p.v.) siete fuori strada.
Rileggetevi quel che scriveva Stephen Zweig a proposito della guerra 'du Quatorze/Dix-huit': una guerra che aveva stravolto menti e coscienze a tal punto da non trovare in giro per il mondo un'anima (che sia una) serenamente pensante e disposta ad usare la ragione per analizzare le cose e chiamarsi fuori dal massacro bellico che si preparava.
Non diversamente andò nel corso della seconda guerra mondiale – che qualcuno dice essere stata la prosecuzione della prima.
'Prendere l'armi contro un mare di triboli' (Amleto – Il monologo) è l'opzione più gettonata dagli umanoidi (in larga parte schizoidi) che hanno colonizzato il pianeta Terra e consonato la Storia alle proprie tribolazioni belliche. Dalla guerra di Troia alla guerra di Ucraina passando per Stalingrado senza soluzione di continuità.
Morire, dormire, forse sognare (di restare vivi).
E sulla guerra per procura Nato di Ucraina non cambia. O sei con noi o contro di noi, maledetto putinista dalle meningi ottenebrate. Inutile far loro presente i rischi di un confronto all'ultima esplosione termonucleare super megatonica sulle maggiori città e basi Nato europee.
Quelli, i tuoi interlocutori un filo suonati per la onnibattente grancassa bellica e il coro del Nabucco della solidarietà obbligata all'Ucraina sedicente democratica, ti ricordano Hitler e la Polonia.
Guai ai vinti e largo ai cimiteri. Molto largo. Intere generazioni di giovani ucraini mandati a morire per la stupida causa dell'allargamento della 'cintura difensiva' (sic) della Nato.
Ed una economia di guerra che allarga a dismisura gli arsenali militari in Europa e ci fa levare alto il canto obsoleto del nostro inno vetusto che: '...siam pronti alla morte, stringiamoci a coorte.'
Peana folli di una guerra per procura e di insensatezza massima di coloro che dovrebbero cercare ad ogni costo il negoziato con il preteso nemico, ma mandano, ostinati nella loro coazione a ripetere, tonnellate di armi al fronte dei morituri.
Morire per l'Ucraina. Ma quando mai! Ci facessero il piacere.
A giugno si vota, cittadini. Mandiamoli a casa questi bellicisti dai cervelli all'ammasso.

"Shakespeare venne bandito dai teatri tedeschi, Mozart e Wagner da quelli francesi ed inglesi...bisognava anche dal fronte interno insozzare e vilipendere i grandi morti dell'avversario, che da secoli riposavano nelle loro tombe. Il perturbamento degli intelletti divenne sempre più assurdo...Non vi fu né una città né un gruppo che riuscisse a sottrarsi a quell’isterismo dell’odio...l'ancora intatta credulità dei popoli nella unilaterale giustizia della propria causa costituì il più grande pericolo.
A poco a poco in quelle prime settimane del 1914 diventò impossibile scambiare una parola ragionevole con qualcuno. Anche i più pacifici e bonari erano presi dall’ebbrezza del sangue...Amici coi quali non avevo avuto mai dissensi, mi accusavano apertamente di non essere più austriaco."
Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, 1942

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