mercoledì 25 luglio 2012

mai una volta con noi, poveri cristi

Ce l'ho con Daccò e sto meditando se presentarmi 'parte lesa' al processo contro Formigoni & Company delle Buone Opere milanesi.
La ragione? Eccola: a me non mi ha mai invitato alle sue cene pantagrueliche e non mi ha mai offerto quei celestiali vini da cento euro alla bottiglia -e sono stato escluso dagli inviti nella villa in Sardegna e perfino da quelli delle vacanze nello yacht.

Perché avrebbe dovuto farlo di invitarmi, dite? Ecco, non so se è un argomento squisitamente giuridico e di gran peso per i giudici che dovranno giudicare delle accuse al Celeste, ma credo di poter affermare che, se mandano assolto il Formigoni dalle accuse di corruzione resterà inevaso proprio questo inquietantissimo punto che a me e a molti altri cittadini non ci fa dormire la notte: perché a lui si (le dazioni e gli inviti) e a me/noi no ? C'è un giudice a Berlino che riesca a darmi/ci questa risposta?

Lo so che il Formigoni resiste in trincea col conforto dei valenti e costosissimi avvocati che si può permettere grazie al suo robusto stipendio e le lucrosissime frequentazioni col Daccò; so anche che quegli avvocati tireranno fuori le menate tipiche dei legulei di gran nome e grido : del 'fumo persecutionis' e dintorni giurisprudenziali -e contesteranno ai pubblici ministeri che il Celeste nulla sapeva e tutto si è fatto e commesso a sua insaputa per distruggerne la reputazione – Scaiola docet colla sua casa vista-Colosseo e la sua angosciosa domanda che ci ha sconvolto tutti: 'Chi ha osato pagarmela senza nulla dirmi?'.

Però, per favore, ditelo ai giudici di questo nostro assillo di cittadini. Informateli del mio/nostro volerci presentare quali 'parti lese'. Perché, nella nostra colossale ignoranza giurisprudenziale, tuttavia continuiamo ostinatamente a chiederci: perché il Daccò regalò e offerse e invitò e cenò e vacanzò così lucullianamente col Formigoni e varia compagnia delle opere sanitarie e mai una volta con noi, poveri cristi?

venerdì 20 luglio 2012

la trincea di agosto

A leggere gli ultimi flash sui giornali on line pare che la prima linea degli accadimenti economici avversi abbia cominciato l'offensiva bellica con largo anticipo e che la trincea di agosto sia stata scavata in ritardo e non basteranno i sacchetti di sabbia a reggere il fuoco di fila delle mitragliatrici dei 'mercati'.
E, ad aggravare il clima sociale, ecco la follia dell'eccidio per emulazione cinematografica che ci viene di là dell'Atlantico.
L'effetto-somma è sconvolgente e sembra un anticipo di quella nera predizione di 'fine del mondo' e 'cupio dissolvi' dei savi Maya.
Però 'mal comune mezzo gaudio' e guarderemo cadere le torri gemelle dell'occidente in crisi economica abbracciati insieme e manderemo una profusione di sms 'ti amo' e 'ti ho sempre voluto bene' ai figli e alle mogli e agli/lle amanti e tutto sarà come un gigantesco set di film 'catastrofista' -e speriamo che la colonna sonora sia abbastanza commovente da dirlo un capolavoro agli eventuali sopravissuti.

Sarà la 'peggiore estate della nostra vita' -costretti a rientrare in massa dalle ferie per chiudere i conti correnti e mettere i soldi nel materasso?
Tutto pare indicarlo come l'esito più probabile e a nulla è servito il tentativo dei tecnici di governo di salvare il paese dal contagio dei default annunciati di Grecia e Spagna - e l'Italia, spaventata, dietro l'angolo in attesa di sentenza di condanna. Beh ci abbiamo provato - e senza dubbio sarebbe andata peggio con Sansone-berlusconi a cui è rifiorita la chioma e asciugata la pancia. E se sarà lui a guidarci fuori dal mare in tempesta pagheremo meno tasse, forse, ma avremo la liretta delle mille svalutazioni e, statene certi, i poveri saranno milioni e i ricchi poche migliaia e la polizia faticherà ad arginare le piazze in rivolta.

mercoledì 18 luglio 2012

la geometrica potenza dei conflitti

Chi avesse la pazienza di rileggersi per intero la storia giudiziaria della 'lotta alla mafia' verrebbe colto da sconforto dopo solo una quarantina di pagine -e se è vero che l'azione dei giudici è di retroguardia e improba e irta di mille difficoltà e che pagano in prima persona la loro dedizione alle leggi dello stato e alla 'ricerca della verità', è vero anche che mortale è la stanchezza dei cittadini per il nulla di fatto di anni di inchieste e stragi impunite e 'trattative stato-mafia' vere o presunte.

Perciò non chiedeteci di 'schierarci' a favore della verità che non c'è e non ci sarà e dei 'segreti di stato' da rivelare e che mai saranno rivelati e lasciate agli storici il compito di riferire del misfatto compiuto di questo paese di infami, dell'omertà che ha regnato sovrana e dello sconforto atroce che ci coglie ogni qualvolta una sentenza di primo o secondo grado viene rovesciata in ultima istanza nel suo contrario e i malfattori e/o gli assassini notori vengono detti 'assolti' per insufficienza di prove o per prescrizione dei termini.

Si accetti il fatto compiuto di un paese irredimibile nei suoi segreti e stragi 'di stato' e di una giustizia imbelle e disastrata e delegittimata e vituperata. Decenni di mancate verità e sentenze assurde e ridicole ci hanno convinto che la sola cosa sensata è chiudere i tribunali di ogni ordine e grado (grande e decisivo risparmio per i conti dello stato) e lasciare che il presente far west dei perenni e inconciliabili conflitti italici si dispieghi nella sua geometrica potenza.

sabato 14 luglio 2012

newsletter from the beautiful town (6)

newsletter from the beautiful town (6)




Ho viaggiato in paesi dove le chiese aprono alle sei del mattino ed è un incanto di navate vuote e orazioni e le prime luci dell'alba dispiegano lentamente le meraviglie cromatiche dei rosoni e i disegni e le figure prendono forme magiche.
Ma la chiesa della Salute no. Sacrestani e preti di quella chiesa sono sintonizzati sulle colazioni dei turisti e aprono alle nove, con comodo, stiracchiando le membra e sbadigliando il residuo del sonno o l'insonnia.
C'è tempo per le preci e le orazioni. Nessuna urgenza per le anime pie di raccogliersi nel tempio in preghiera. Lassù raccolgono tutto quel che viene da quaggiù ad ogni ora del giorno senza fare la differenziata e forse angeli e santi e beati sono dei tiratardi e dei 'viveurs' e non ci sentono di alzarsi dal letto prima delle dieci.

Cammino per la città all'ora in cui corrono i 'joggers' ed escono i cani a fare pipì e popò e i gabbiani disfano i sacchetti coi becchi adunchi -e quel loro puntino di rosso dipinto sul becco giallo inquieta perché rimanda alla visione dei piccioni puntati in volo e abbattuti e sventrati, se la predazione del mattino è stata scarsa.

La città si mostra oltremodo sporca, a quest'ora. Oltre ai sacchetti sventrati e il contenuto sparso per tutta la calle o la fondamenta si notano le ombreggiature della pipì di cani ed umani seccate dal sole sui 'masegni' e la città è lavata solo dai rari temporali e le acque alte in autunno, ma, certo, nel Medioevo era peggio e sarebbe interessante conoscere quale diverso metodo di garantire la salute pubblica adottassero i dogi di allora – a parte il lasciare scoppiare le pesti nere e bubboniche e costruire, poi, una volta dimezzati gli abitanti, le chiese della Salute e del Redentore.
Forse il nostro Orsoni ha in mente quel genere di gestione antica, chissà, e può essere che, nel prossimo futuro, venuta meno la capacità degli antibiotici di stendere e far tabula rasa dei virus, torni a far capolino la peste, come paventano i medici e gli studiosi delle case di produzione farmaceutica.

E stasera c'è il Redentore, alleluia! No. Non Lui, che avete capito? Lui se ne sta sulle cupole delle chiese in stanca o baldanzosa effigie e non redime più nessuno, poveretto -son duemila e passa anni che ci prova, inascoltato, e adesso, mazzata finale, c'è il bosone: la 'particella di dio' che parlerà ai posteri della materia oscura e dei viaggi spaziali, e se lo fileranno anche di meno.
Stasera, dicevo, c'è la festa del Redentore, quella dei fuochi e delle mangiate e delle bevute pantagrueliche e provatevi voi a camminare alle sei/sette del mattino lungo le calli e le fondamenta: una quantità immane di bottiglie di vino e di plastica e sacchetti e cartacce e altro sarà stesa dovunque e chi volesse farsi una scorta di bicchieri lasciati sui gradini dei ponti dai bevitori occasionali non ha che da munirsi di apposita borsa e giornali vecchi e si porterà a casa flutes e coppe da vino e spumante in quantità e potrà rivenderli al gestore del bar sotto casa in cambio di un mese di spritz gratuiti.

venerdì 13 luglio 2012

a volte ritornano

'La situazione è disperata, ma non seria.' Potrebbe essere questa la sintesi di questi giorni di affanno meteorologico e politico e di nuove 'discese in campo' del solito noto con osanna e peana di cialtroni notori.

Speriamo ci sia del vero in quel che scriveva quel tale che: 'Quando la storia si ripete, si ripete in farsa.' Ma non capiamo quale altra e più divertente farsa si rappresenterà, maggiore e migliore di quelle che hanno contrappuntato gli anni delle corna e i bubusettete e le veline a palazzo o sui lettoni di putin svestite da infermiere o da suore.



E tuttavia 'repetita iuvant' sembrano pensare i 'menomalechesilvioc'è' di sempre -che sono molti e si sono eclissati giusto il tempo di tirare il fiato e leccarsi le ferite, ma il Silvio è una fede, un assioma apodittico e non si discute.

'Addavenì Silvione!' Pensano quei nostalgici, rubando lo slogan dei bisnonni. E, naturalmente, i treni partiranno in orario, si ricostruiranno in un 'fiat' le case e la aziende nel post terremoto e 'daremo la massima fecondità ad ogni zolla di terra'.




E lo spread? Chissenefrega! Rispondono in coro, riportando in auge le migliori espressioni d'antan.

E se morireremo all'Europa e le piazze esploderanno di disoccupati rabbiosi e pensionati alle mense della caritas, in compenso soffocheremo di risate battendo le mani su pavimento o tenendoci le pance per non scompisciare e sarà una bella morte -alla facciaccia di quei rigoristi del caxxo dei tedeschi e dei finnici e gli olandesi, le cui cancellerie lanciano l'allarme e il 'si salvi chi può'.

'E' tornato! Si dicono tra loro con aria compunta come ai funerali e scambiandosi consolatorie pacche sulle spalle. Già. Il peggio non è mai morto. Ritorna. Proprio come gli incubi e i morti viventi. A volte ritornano.

domenica 8 luglio 2012

fate partire la tarantella

Se per far salire lo spread bastassero certe dichiarazioni, apriti cielo! saremmo ben più giù della Grecia nell'inferno della crisi globale.
Però fa bene il Monti a mettergli la strizza a uno che più inadeguato non si può se ha nominato diciotto vice e vari assistenti assortiti alla presidenza di Confindustria e dice che la Camusso lo spaventa perchè ha una maggior padronanza della dialettica.
Non ci sono più i bravi presidenti di una volta, signora mia! Quelli che 'il padrone è padrone perchè conosce diecimila vocaboli più di te'.
E perfino la Marcegaglia gli mangiava gli spaghetti in testa a costui. Uno Squinzio qualunque, capitato su quella sedia per caso che si allea, udite, udite! nientemeno che col diavolo-c.g.i.l. E dice buono lo sciopero contro la 'macelleria sociale'.
Non ci si capisce più niente della dinamica delle classi sociali; che una volta erano tutte comuniste, poi molti si dissero 'leghisti' e oggi chissachè -e finirà che ci diremo evasori e berlusconiani anche noi, di questo passo, giusto per affondare il paiolo nell'immondo minestrone della confusione sociale che impera e accada quel che vuole il diavolo ne 'Il maestro e Margherita'.
E al diavolo lo spread alle stelle, chissenefrega! Fate partire la tarantella che quaggiù abbiamo voglia di ballare!

venerdì 6 luglio 2012

maschere di indifesi

Nella mia lunga vita mi hanno attribuito somiglianze improbabili perché diversissime tra loro e li perdòno perché è vero che i tratti del nostro viso cambiano negli anni nei modi che gli specchi, impietosamente, ci rimandano e cerchiamo di dimenticare.

Mi hanno attribuito (era verso i trenta) una somiglianza con un cantautore schivo e molto amato ed era, forse, per via della barba rada e un iniziale accenno di pinguedine dopo il matrimonio.

Quando mi feci crescere i capelli, invece, mi dissero somigliante al Grillo nazionale -che allora era asciutto e riccio e capelluto e non si occupava di salvare il mondo e l'Italia in particolare.

Quando scesi di peso e rasentai l'anoressia e i capelli mi arrivarono alle spalle mi dissero il Cristo redivivo e, infatti, poco dopo, mi venne consegnata la croce del mio calvario senile senza che potessi protestare per l'amaro calice di fiele che dovetti bere fino all'ultima stilla.

L'ultima, in ordine di tempo e di improbabilità, è la somiglianza con Jack Nicholson e sospetto che sia per via di una certa ferocia dei tratti che ricorda loro 'Shining' -e lui che rincorre impazzito con l'ascia in mano quella povera donna e il bambino- o per via della stralunata maschera di pazzo-caritatevole e più savio dei professori che lo rinchiudevano che ci ha regalato in 'Qualcuno volo nel nido del cuculo'.

La cosa buffa di tutte queste somiglianze improbabili è che mi venivano attribuite quando smettevo le mie maschere personali che indossavo con sicumera e baldanza, sicuro di non essere riconosciuto.

E' segno che siamo più 'maschere' quando siamo noi stessi senza più difese?

giovedì 5 luglio 2012

la particella di Dio....

...che se Higgs fosse vissuto nel Seicento Galileo l'avrebbe caldamente consigliato di desistere perchè 'maledetto il mondo che ha bisogno di eroi!'

Bosone, sei miliardi per una particella che non vale nulla?


di Andrea Aparo


"Il bisbiglio da leggero venticello è ormai un uragano. Soffia lungo i 27 chilometri di galleria sotto la Francia e la Svizzera del Large Hadron Collider. Ne parlano tutti. Domani -forse, pare, dicono, sperano- è il grande giorno. Verrà annunciata la scoperta, oltre ogni ragionevole dubbio, ovvero con affidabilità 5 sigma, pari al 99,8 per cento di probabilità che l’insieme di dati o di osservazioni non sia casuale, del bosone di Higgs, l’unico elemento ancora non osservato del cosiddetto “modello Standard” che descrive e organizza i costituenti fondamentali della materia e le forze in base alle quali interagiscono.
Qualcuno, con grande disappunto di Higgs che si professa ateo, la chiama la Particella di Dio, perché se esiste solo Dio sa dove cercarla per quanto è elusiva… Tranquilli: Dio non c’entra per nulla; averla trovata non aumenta la probabilità della fine del Mondo e i soprattutto i Maya non ne sapevano nulla…

C’è chi ha scritto che domani trova completamento un’attività di ricerca iniziata 48 anni fa quando Peter Higgs e altri – R. Brout, F. Englert, G.S. Guralnik, C.R Hagen e T.W.B Kibble- teorizzarono il meccanismo che prevede l’esistenza del bosone di Higgs. In realtà sono 2400 anni che ci si lavora sopra. Fu Democrito il primo a immaginare un universo dove tutto è composto da atomi invisibili.

Il modello standard non è proprio semplice. Descrive la materia, in tutte le sue forme, come costituita da sei leptoni –fra di essi l’elettrone e il neutrino (in Italia e solo in Italia il neutrino scava lunghe gallerie….); ci sono poi sei quark dai nomi improbabili: up, down, charm, srange, top e bottom. Versione italiana: su, giù, incantevole, strano, cima, fondo. Per finire sono presenti quattro portatori di forza: fotoni, gluoni, bosoni Z e bosoni W.

Per saperne di più, Wikipedia vi aspetta

Sarà un caso, però lunedì scorso, il 2 luglio gli scienziati americani del Fermi National Accelerator Laboratory hanno dichiarato di essere giunti vicinissimi a trovare il bosone di Higgs nei cocci di mille miliardi di collisioni fra fasci di protoni e anti-protoni raccolti in dieci anni di attività sperimentale del Tevatron, il loro acceleratore di particelle, ora chiuso per mancanza di fondi. Certo che deve “rodere” non poco al mondo scientifico Usa avere perso la gara e di ritrovarsi il bosone di Higgs targato Cern-Europa.

Già. Sarà sempre per caso che gli scienziati del Cern hanno indetto la loro conferenza stampa per il 4 luglio che sempre per puro caso è l’Indepence Day, ovvero la Festa Nazionale statunitense? Gli scienziati hanno un loro perverso senso dell’umorismo.

Adesso che lo si è trovato (con probabilità pari al 99,8 per cento), tutto a posto e tutto in ordine? Finisce qui? Abbiamo speso più o meno 6 miliardi di euro per una particella che non vale nulla?

No. Il modello standard, bello ed elegante, non è completo. Non spiega la fisica dell’energia oscura e della materia oscura. Non comprende la teoria della gravitazione descritta dalla relatività generale. Si tratta di un gran bel modello ma non è completo. Non consente la grande unificazione della Fisica.

Non è la scoperta finale ma un altro passo, importante certamente ma solo un altro passo, verso la comprensione del nostro universo. Ne abbiamo ancora da fare di strada. Sono soldi ben spesi.

Saremo in molti a compiacerci domani. Di sicuro non sarà molto felice il celeberrimo Stephen Hawkings. Nel 2008 ha scommesso 100 dollari, piccolo danno al portafogli ma grande danno all’onore, che la macchina di Ginevra non avrebbe permesso di trovare il bosone perduto, anche perché Higgs aveva sbagliato i conti.

Peter Higgs, con la saggezza dei suoi 83 anni, domani sorride."

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/03...e-nulla/282179/

Tratto da: Bosone, sei miliardi per una particella che non vale nulla? | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/07/.../#ixzz1zjTMvNDx

martedì 3 luglio 2012

ci pulirà gli occhi dalla polvere

'Il cuore dovrebbe essere sempre pronto.' scrive una tale su F/b -e il topic a cui si agganciava era la tesi della volpe ne 'Il Piccolo principe' (di Saint Exupèry) - che bisognerebbe sempre sapere a che ora arriva l'amato/a per prepararlo, il cuore, all'incontro.
Voi che ne pensate? Va preparato, il cuore, o deve essere sempre pronto all'emozione degli incontri?

Vien da pensare che, trascorso un certo tempo delle nostre vite, è questione di lana caprina perché 'la felicità vien di notte' ormai, come le befane – e delle befane ha l'aspetto, vista la congiuntura e quello che vediamo allo specchio quando ci facciamo la barba, e: 'ce n'est plus question de parler d'amour', e: 'bonheur d'amour ne dure qu'un moment / chagrin d'amour dure toute la vie'.

E che si tratti di un'infiammazione temporanea (legata ai tempi delle nostre vite) lo dice il fatto che un certo genere di attese 'felicità' consolano piuttosto i sogni che la veglia -e ci svegliamo più spesso con in bocca il sapore di amaro di un altro giorno in cui parleremo dell'amore piuttosto che viverlo, lo evocheremo dai ricordi che non ci paiono neppure più i nostri e 'trascorreremo ad altre danze' dei pensieri quando l'onda di piena ci sommergerà e la consolazione di vivere si farà per breve tempo liquida e ci pulirà gli occhi dalla polvere.


domenica 1 luglio 2012

i vinti e i vittoriosi

Guardavo il film 'Elizabeth', ieri sera, e intervallavo con la partita Italia-Spagna -giusto per accertarmi che l'epilogo annunciato si verificava e prendeva forma di goleada e gli azzurri in progressivo affanno da 'vorrei ma non posso'.

Non è mai giusto infierire e 'tu uccidi un uomo morto', per dirla col Fieramosca agonizzante.



Ma vuoi mettere quel silenzio gelato e avvilito nella notte stigia del Caronte meteorologico che stendeva il suo impero afoso sopra i letti faticosi e sudati e ci traghettava a fatica nel regno delle ombre e del sonno? Goduria di membra rilassate alla facciaccia di tutti quelli che ripiegavano le tristi bandiere e tornavano a casetta con la coda fra le gambe. Zitti e mosca, che vogliamo dormire.



Pensate a quale tsunami di scempiaggini e urla belluine e stupide dei sedicenti 'tifosi' siamo scampati -e le esaltazioni di migliaia di caciarosi imbecilli con clacson e bandiere sulle strade e le piazze che avrebbero fatto seguito all'improbabilissima vittoria della Nazionale. L'abbiamo scampata bella -e speriamo che quest'esito si ripeta lungo le generazioni e garantisca sonni sereni ai bisnipoti.



Ma la comparazione tra il film 'Elizabeth' -una vincente storica, una combattente tostissima che ha 'mandato a casa' l'invincibile armada' di Filippo II con perdite immani mi ha fatto riflettere, prima del sonno, sul senso del 'vincere' e del 'perdere'. Che senso ha questa competizione permanente che natura ci impone e che abbiamo codificato in guerre di conquista/difesa e/o partite sportive che dicono gli uni trionfanti e gloriosi e gli altri avviliti e feriti nell'orgoglio e nell'onore?



Forse è un senso atavico di competizione necessaria alla sopravvivenza e lotta perenne con gli eventi infausti e le tribù nemiche e le fiere e i predatori che insidiavano il sonno degli avi preistorici? Se nasce da qui, il combattere e vincere e primeggiare di una tribù e/o un popolo su un altro, ben si intende il carattere sacro di quelle vere e proprie rappresentazioni religiose dei popoli Maya del 'gioco della palla' -dove i perdenti perdevano la testa e i corpi mutilati rotolavano giù dalle piramidi sacre dopo che i sacerdoti gli avevano strappato il cuore.





E si danno, nella Storia, esempi di battaglie campali evitate e affidate, invece, ad una competizione tra 'campioni' di una parte e dell'altra: Davide e Golia, Ettore e Achille, Oriazi e Curiazi, ecc. ecc.



E le Olimpiadi, invece, pacificavano popoli storicamente rissosi e combattivi sotto l'egida e il patrocinio degli Dei. E, oggi, è la fiera divinità Europa -figlia del Toro-Giove- che si mangia i suoi figli mediterranei con gli spread e gli avvoltoi dei mercati e li manda, momentaneamente pacificati e assolti, sui campi di calcio a contendersi le briciole dei 'circenses'.



Che poi, se andiamo a vedere i portafogli privati e i premi in denaro dei campioni del sacro gioco del pallone, tanto 'briciole' non ci sembrano, per la verità. E c'è qualcuno in campo che le moltiplica con le scommesse internazionali miliardarie. Vuoi vedere che la Spagna ha vinto per una 'combine' miliardaria concordata in una nota sala-giochi di Singapore?



Dal gioco della palla religiosa alla religione dei soldi. Quando si dice l'evoluzione della specie.