giovedì 31 gennaio 2019

Giove e i Titani - atto secondo

31 gennaio 2017
E' la riproposizione della mitica lotta tra Giove e i Titani. E Giove era il prototipo, l'archetipo del 'fascista' che i mitici Titani, riottosi e strenui difensori multietnici del loro mondo caotico e primitivo, avversavano fieramente.
Ma non è detto che finisca in egual modo. Che il 'fascista' Trump/Giove, cioè, riesca a imbrigliare i suoi molti, troppi nemici le cui strida e alti lai si amplificano vieppiù ad ogni suo atto di governo e firma sui controversi e assai discussi provvedimenti di limitazione degli ingressi nel paese che lo ha eletto.
Però, noi viaggiatori dell'Occidente, curiosamente accettiamo di buon grado – se decidiamo di viaggiare in Iran o in altri paesi compresi nella lista dei sette paesi islamici designati quali 'indesiderati' – di correre nelle ambasciate/consolati di pertinenza e chiedere rispettosamente (e pagare profumatamente) un visto che gli occhiuti funzionari e agenti della dogana sottoporranno a severo controllo negli aeroporti di ingresso del paese.
Ma Trump governa la maggiore democrazia del pianeta, un porto di mare multietnico, mi obbietteranno i giornalisti pellerossa della riserva indiana di radio3 - che hanno mantenuto almeno un residuo senso dell'ironia e hanno fatto spallucce radiofoniche a quell'ascoltatore che gli chiedeva come mai, da mesi e mesi a questa parte, sembra di ascoltare la radio libera di un qualche centro sociale e i 'no borders' dai neuroni infiammati e impazziti come gli elettroni di un atomo sul punto di disgregarsi.
Faziosità al diapason, la loro, e cassa di risonanza di una pretesa 'riscossa democratica' degli sconfitti delle elezioni americane.
Chi vivrà vedrà e presto sapremo se i giudici/titani dell'America furiosamente multietnica che si oppongono ai provvedimenti di Trump e lo avversano a botte di ricorsi alla Corte Costituzionale riusciranno a incatenare il novello Giove alla mitica roccia e mandargli ogni mattina nuova la mitica aquila che gli strappa il fegato o il cuore.
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mercoledì 30 gennaio 2019

Preghiera laica (2)

Chissà se basterà la sentenza avversa a 'quelli della Sea Watch' e ai loro costosi avvocati, - che costituisce una sorta di 'primo grado di giudizio' e ci conferma che non far sbarcare i migranti nei porti chiusi è prerogativa politica e di governo di una nazione e questione di 'ordine pubblico' – chissà se basterà a tacitare e a far meglio riflettere i trinariciuti esponenti di spicco dell'associazione 'Non siamo pesci' e i magistrati del 'tribunale dei ministri' di Catania che hanno commesso l'azzardo politico di mettere sotto accusa l'operato del ministro Salvini relativo ai 177 ('sequestrati' a sentir loro) della nave 'Diciotti'.
Non basterà. Perché quei magistrati e gli esponenti di spicco de 'Non siamo pesci' (che fortuna!) e i loro sostenitori all over the world sono marziani e venusiani della prima ora che parlano lingue diverse e hanno logiche neuronali diverse dalle nostre: di noi terrestri abitatori di questo mondo intristito dalle migrazioni incontrollate e dagli effetti collaterali delle medesime: di rinnegati 'radicalizzati sul web' che hanno ucciso vittime inermi a Parigi, Bruxelles, Nizza e Berlino, per dire delle maggiori tragedie recenti di quest'Europa malata di buonismo - e della Svezia delle rivolte delle periferie urbane che occupano le cronache europee un giorno si e l'altro pure.
Non basterà e su tanta questione si gioca la sopravvivenza del fragile governo giallo/verde, estote parati. E non sarebbe male se Salvini passasse all'incasso elettorale che lo vedrebbe premiato di un consenso intorno al 33 per cento e forse più - e punirebbe, giustamente, quei non-pesci che ammutolirebbero e batterebbero le teste contro i muri di casa di fronte al disastro politico al quale così pervicacemente vanno incontro con le loro reiterate manifestazioni a favore della Sea Watch – o.n.g. di punta delle provocazioni politiche contro il nostro paese, già così tanto esposto ai venti nefasti delle migrazioni incontrollate. Amen e così sia.
ILGIORNALE.IT
Sea Watch ha perso il ricorso alla Cedu: l'Italia dovrà fornire assistenza ai migranti, ma non dovrà farli sbarcare
 https://www.liberoquotidiano.it/.../sea-watch-matteo...
 

Onde di marea

29 gennaio 2016
E' come un'onda di marea che si scioglie nella sua risacca. Onda che, in cronaca, nel suo gonfiarsi e abbattersi sulla battigia, mostrava fino a ieri i legni dei barconi naufragati commisti ai corpi galleggianti degli annegati e le plastiche sgonfie dei gommoni e i giubbetti di salvataggio a centinaia di migliaia e il corpo di Aylan pietosamente raccolto e universalmente compianto e, nel suo rifluire schiumando, mostra le fotografie del 13 novembre di Parigi, i commandos terroristi in azione e i botti del capodanno di Colonia e Zurigo ed Helsinki e di molte altre città europee funestate dalle violenze e dai tentativi di stupro di migliaia di 'profughi' e richiedenti asilo assatanati per quell'orgia di potere dei loro numeri strabocchevoli ('Sono troppi, non possiamo farci niente', dicevano i pochi poliziotti presenti nel piazzale davanti alla stazione) e del loro agire indisturbati per bande criminali gridando beffardi :'Ci ha invitati la Merkel' e in tasca i foglietti con la traduzione dell'arabo:'Voglio fare sesso con te'. Postmoderna riedizione de 'il ratto delle Sabine'.
C'è un tempo per la pietà e un tempo per la constatazione dei danni sociali che una indebita e malaccorta pietà e conseguente 'politica dell'accoglienza' hanno causato e continueranno a causare per decenni. E le cronache di ieri e di oggi sono tutte verso la risacca dei guasti causati dal 'troppo che stroppia' che chiude le frontiere una dopo l'altra e la Svezia che annuncia i rimpatri tardivi di ben 80000 'richiedenti asilo' che non hanno passato il vaglio di leggittimità delle commissioni.
Rimpatri improbabili perché, lo sottolineava un articolo letto nel corso della rassegna-stampa a 'Primapagina' (radiotre), basta fare un ricorso al tar ( bibbia e vangelo mandato a memoria dai nostri ospiti immigrati) e l'ordine di rimpatrio dei questori è carta straccia e le strade e le piazze delle nostre città in affanno di mendicismo e nuova ciminalità di importazione tornano a mostrare le facce dei troppi 'senza arte né parte', ma che hanno trovato nicchia e rifugio di accoglienza indebita nell'Europa malata di buonismo.
E se, al Carnevale di Venezia, si entrerà nella bella piazza san Marco solo attraverso cinque varchi di sorveglianza e i metal detector e l'obbligo di togliersi le maschere, una tale 'vita blindata' (che non ci mette al riparo dai rischi) la dobbiamo alle folli politiche buoniste della sinistra europea e nostrana di s-governo che, per anni, hanno lanciato l'effetto di annuncio su tutta la costa mediterranea e in Irak e in Afganistan: 'Correte, venite parvulus! Qui c'è posto per tutti.' - e oggi le colonne dei profughi sono ferme in mezzo alla neve dei Balcani sotto le tende e davanti ai muri di filo spinato; e le televisioni ci mostrano il freddo e la fame dei poveretti commisti con l'impotenza e le faccia di tolla dei nostri Faust di s-governo incapaci di gestire le politiche della catastrofe umanitaria che 'essi stessi hanno evocato'.

mercoledì 23 gennaio 2019

Sermone laico - 23 gennaio 2014


Seguivo con molta attenzione un programma in tivù, l'altra sera, che trattava della 'perdita dell'informazione' che avverrebbe durante l'evaporazione dentro un 'buco nero'. Argomento terribilmente serio perché io ero la dimostrazione vivente di quella perdita e il buco nero del mio sonno incombente si mangiava parte di quell'informazione televisiva che evaporava inutilizzata nella stanza.
E che si debba lottare contro ogni 'perdita dell'informazione' delle nostre vite me lo confermava un mio amico che non vedevo da molto tempo e della sua vita recente non avevo più la cara informazione e la simpatia che me ne deriva - e, se vi capita di visitare un cimitero, avrete modo di constatare quanta 'perdita di informazione' vi sia del patrimonio comune dell'umanità e delle generazioni che si avvicendano sopra al pianeta Terra.
Non accendono un bel nulla le 'urne dei forti' ai forti animi, ahinoi, ma è solo un'angosciante silenzio che viene dalla raggelante distesa delle lapidi e delle croci - e i ricordi di chi abbiamo amato e ci è stato caro evaporano sull'orizzonte degli eventi e si perdono nei buchi neri di ogni morte.
In quale 'orizzonte degli eventi' dell'umanità tutta ritroveremo l'informazione che si perde ad ogni morte? E' un problema importante perché darebbe risposta alle nostre più segrete angosce - e tutti noi, nel corso dei funerali in chiesa, avvertiamo quanto sia poco consolante e credibile la favoletta buona che ci ripete il prete sull'altare che: '...la cara anima del nostro congiunto è volata in cielo' - e il Cristo e la chiesa dei Santi e dei Beati svolgerebbero quella funzione di 'recupero dell'informazione quantististica' delle nostre vite che tanto ci piace credere vera e ci consola.
Ritrovarci tutti 'di là', insomma – e darci delle sonore pacche sulle spalle ed esclamare: 'Anche tu qui! Ma non eri in montagna a sciare?' Schumacher docet, povero cristo; ne parlavamo giusto ieri sera con mia figlia.
Scherzi a parte, la perdita dell'informazione delle vite delle persone mi capita di osservarla, sconsolato, nel corso delle mie visite a mia madre – e i dialoghi di quelle vecchie persone e quegli occhi trasparenti e le mani dalla pelle tirata e priva di spessore sono un 'colpo al cuore' e un annuncio al quale dovremmo essere preparati, ma chi lo è, dannazione!? Chi non prova ripulsa nel guardarsi nello specchio segreto di Dorian Gray in cui si mostra la maledetta senilità in agguato che faticosamente respingiamo con creme e belletti e vane ginnastiche e balli?
Si dice che 'tocchi a tutti', prima o poi, ma io mi aggrappo a quello scaramantico: 'e forse anch'io' - vedi mai che si verifichi un'eccezione quantistica, prima o poi, e si dimostri vera la storia di Dorian Gray in terra veneziana tra gli anni 2/3000. Amen e così sia.

domenica 20 gennaio 2019

Del dare aria alle bocche

Frequentare le emeroteche!
Che c'è di nuovo sotto al sole? Nulla davvero perché i morti in mare sono cronaca di oggi e di ieri – e se qualche differenza va notata è che sono molti meno di ieri (frequentate di più le emeroteche, brava gente, prima di dare aria alla pietosa bocca) perché l'avere posto ostacoli all'immigrazione massiva e l'aver dotato la marina libica dei mezzi necessari all'intervento nella zona di mare di loro competenza ha chiuso i rubinetti e mandato un messaggio chiaro a tutti i migranti in pectore dell'Africa sub sahariana: 'In Europa si entra per le vie legali dei porti e gli aeroporti e con i permessi di soggiorno e non con i naufragi organizzati dai criminali scafisti e i taxi delle pietose o.n.g. pronte al largo a far da grimaldello alla immigrazione illegale.'
E la Babele delle lingue e il vorticare a vuoto dei neuroni buonisti continuano, invece, a campare in aria i loro pelosi distinguo e le loro geremiadi pre elettorali, usando vergognosamente di quel grimaldello dei 'salvataggi', e sono sordi ad ogni evidenza di conflitto sociale che la loro politica di immigrazione massiva e incontrollata ha innescato nel campo profughi Italia che, oggi, il governo giallo-verde, prova a sedare – e i porti chiusi hanno funzionato a dovere per mostrare al mondo l'ipocrisia degli stati membri di una Europa sorda e grigia che ci fa la predica sui 'diritti umani' (i naufragi organizzati lo sono?) ma non si dice mai pronta e in grado di accogliere coloro che approdano da noi, a Lampedusa e altrove, con i barchini veloci e attraverso le frontiere di terra del colabrodo-Schengen. Pollice verso e fuori i leoni.


"Senza Ong, più migranti morti". Ma i dati smentiscono la grande bugia
ILGIORNALE.IT
"Senza Ong, più migranti morti". Ma i dati smentiscono la grande bugia

OPENMIGRATION.ORG
Dal naufragio del 3 ottobre 2013 a oggi: come è cambiato in questi tre anni il racconto dei media sui rifugiati che muoiono in mare? Lo analizziamo su Open Migration.

sabato 19 gennaio 2019

Popoli e fedi. Ieri accadeva ed oggi accade.


20 gennaio 2015
I 'radio-ascoltatori' di Prima Pagina, su radio3, sono un popolo. Che, in quanto popolo, ha in sé tutte le diversità di opinioni inclusa qualche stranezza.
Perché c'è quello che auspica che si possa vedere alla cerimonia di consegna degli Oscar un'attrice col velo – per lui simbolo straordinario della libertà di mostrarsi in linea col proprio credo e fieri – e un altro che stigmatizza la sanzione di un arbitro, nel corso di una partita di pallacanestro, che ha intimato a un giocatore di fede e costumi 'sick' di togliersi il turbante, non previsto dal regolamento.
Ne è conseguito, - come spesso accade in questi nostri tempi di fedi radicali e fondamentaliste e divise nere di 'foreign fighters' che si realizzano e hanno le loro tardive iniziazioni nella crociata islamica del Califfato e nel tagliare le gole di ostaggi indifesi e decollarli, - ne è conseguito, dicevamo, un abbandono del campo da parte del ragazzo offeso e, udite udite, la solidarietà delle due squadre per intero che hanno interrotto la partita.
E passi per il velo, che lo indossava anche mia suocera buonanima da bambina nella vicina Croazia - ieri Istria italiana – e, divenuta giovinetta, l'ha buttato alle ortiche con grande gioia e senso di liberazione individuale, ma ci piacerebbe poter notare altrettanta tolleranza da parte dei 'velisti' islamici oltranzisti e custodi severissimi delle tradizioni di filiazione coranica che aderiscono, invece, alla 'fatwa' violenta contro un attrice porno di origini mediorientali (che vorrebbero lapidata) perché si è mostrata impegnata nelle sue gioiose attività professionali e paradisiaci affanni con in testa il 'velo'. E, sotto il velo, niente, ci vien da ridere, a noi impenitenti 'Charlie'.
Una risata li seppellirà? E' un augurio che ci viene dal più profondo del cuore, ma il milione di ceceni che ieri hanno manifestato rabbiosamente contro la piazza di Parigi fitta di 'Charlie' un po' ci preoccupa. Diciamo una risata e qualche (metaforico) pugno - e ce ne faremo una ragione se Bergoglio si dirà in disaccordo. In fin dei conti è anche lui un capo religioso con una verità in tasca di troppo.

In alto i cuori! 19 gennaio 2014


Corre l'obbligo di ricordare che le belle cose che ammiriamo dell'arte e degli artisti esistono e sono state immaginate in tempi grami, gramissimi - mentre, fuori dai loro studi, imperversavano guerre ed epidemie che quegli artisti 'si portarono via' prematuramente, e chissà che capolavori ne avremmo avuto memorabili da affidare alle future generazioni.
Tutto ciò rammemoro per dirvi che, se Renzi e Berlusconi si sono stretti la mano e hanno concordato gli avvilenti percorsi politici futuri non tutto è perduto della vita e dell'onore dell'umanità (non ancora) - ma che altre egregie cose ai forti animi accendono le opere dei poeti e degli artisti che verranno.
E scalderanno il cuore del mondo dicendolo ancora degno di essere vissuto, ad onta delle piccolissime ed avvilentissime cose che vi accadono e sembrano prevalere e schiacciarci sull'orizzonte buio del futuro. In alto i cuori!
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martedì 15 gennaio 2019

Albe e tramonti


C'era ancora una bella alba, stamattina, quel chiarore rosa/rossastro che si dipinge sulle allumacature di nuvolette notturne residue, avete presente? E che ci apre il cuore per il suo dirci che tutto torna del nostro vivere quotidiano insieme al sole, stella fissa che continua a riscaldare la crosta del pianeta al modo di millenni fa. Tutto questo per dirvi che la povera Teresa May, simpatica massaia inglese che ha provato a fare uscire la Gran Bretagna dall'Unione nei modi accettabili da entrambi i contendenti scritti nell'ipotesi di accordo, è stata sonoramente bocciata dal parlamento degli incontentabili britannici.
E non vi tedierò con il racconto di chi sia contro e chi a favore e perché l'accordo non viene ritenuto soddisfacente – questo lo troverete sui giornali, se amate leggerli; ma occhio alle fake news e alle partigianerie smaccate di cui sono infarciti quei fogli di stampa un tempo autorevoli e oggi nella polvere del discredito generale.
A me preme sottolineare che una soluzione 'è nelle cose' di ogni giorno nuovo che si aprirà – e, se anche si cronicizzerà un disaccordo di lungo periodo, non per questo il sole cesserà di apparire all'orizzonte est del pianeta e gli esseri umani del presente periodo storico vivranno senza dubbio meglio dei bisnonni che si svegliavano ascoltando radio-Londra - e non sapevano quando la maledetta guerra potesse finire e quanti altri migliaia di morti costellavano i campi di battaglia in quel momento.
E rifletto, invece, sullo sconquasso politico che oggi ci mostra l'Europa in gravissimo affanno di consensi, che perfino il simpatico vecchietto che presiede la Commissione – sceso nella fossa dei leoni della campagna elettorale – ammette che sulla Grecia 'abbiamo esagerato con l'austerità' e il F.m.i. non è poi tutta quell'autorità che gli abbiamo concesso e i suoi esperti economisti sono Soloni in sedicesimo indegni della fama e degli stipendi stellari.
Cosa che noi, instancabili followers giallo/verdi, andiamo dicendo da anni – e abbiamo provato a convincere Moskovici e compagnia grigia della necessità di una manovra espansiva e che rilanci i consumi, ma quelli niente. Hanno agitato davanti ai nostri visi basiti la corda degli impiccati dello spread e affidato ai giornali amici (quasi tutti) dichiarazioni criminali che ci sono costate miliardi di interessi sul debito pubblico e per questo, udite, udite, vi invito a votargli contro, a questa genia di infami (etimo: 'che non lasceranno fama') il prossimo maggio.
Che verrà, anche questo è certo, e sarà gioiosa primavera e liberazione del nostro annoso scontento. Amen e così sia.
L'immagine può contenere: cielo, nuvola, albero, spazio all'aperto e natura

Mitiche torri e sogni infranti

Mitiche Torri e sogni infranti. 14 gennaio 2016
La verità è che non ce la facciamo più a tenere insieme tutti questi spazi di libertà che abbiamo osannato fino all'altro ieri e oggi ci confondono, ci fanno parlare lingue diverse come a Babele – e la mitica torre delle discordie umane e della loro caduta nel marasma e nell'ingovernabile disordine globale è la perfetta metafora di quanto oggi stiamo vivendo e soffrendo, il nostro inferno in Terra, la Maledizione del Terzo Millennio.
Dall'Indonesia e Istanbul degli ultimi attentati al 'rewind' dell'anno orribile 2015 fitto di morti e feriti civili la dolente coscienza nuova dell'Europa e del mondo post Babele sa che dobbiamo convivere col male necessario del terrorismo islamico che aspira a farsi Stato sovranazionale e novello Impero del Male - che infiltra i suoi soldati nelle periferie delle nostre città e molesta le nostre donne e ci cogliona di sovrappiù perché gli diamo gratuitamente gli appartamenti-covi e il vitto e le sigarette e le schede telefoniche che ritroviamo, poi, nei cassonetti di Parigi, ad attentati conclusi e i morti agonizzanti nelle strade e nelle piazze insanguinate e il lamento lugubre delle auto ambulanze che corrono impazzite nella città immobilizzata nel suo spavento.
E nessun ordine nuovo appare all'orizzonte di questa Era maledetta che ci sembra una terza guerra mondiale diffusa e guerreggiata nelle città contro i civili inermi e siamo tutti soldati o 'crociati' - come ci chiamano gli imbecilli indottrinati dall'Isis - di un Medioevo di ritorno delle guerre di religione e di civiltà vanamente esorcizzate a parole dalle sinistre di s-governo e dagli immedicabili 'buonisti' di ogni risma - e chissà che altro di più nefasto e maggiore di quanto è avvenuto ad Istanbul ed in Indonesia dovrà accadere perché un pizzico di 'grano salis' maturi in quelle zucche compiaciute della loro imbelle bontà e del sogno che è andato in frantumi de 'tutti insieme appassionatamente'.

domenica 13 gennaio 2019

C'è urna e urna


'Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna: e se pur mira dopo l'esequie, errar vede il suo spirto fra' l compianto....'
Ugo Foscolo - I Sepolcri
..che, poi, il gioco virtuale del chi sta con chi, è uno stucchevole levare alta una bandiera e fare schiera e parte di una fazione politica già sconfitta nel marzo dell'anno appena scorso su quel tema e sugli altri del job act e della pretensiosa riforma costituzionale nel marzo di quest'anno, per chi si fosse messo solo adesso in ascolto.
E possiamo alzare quella e le altre bandiere dell'attualità politica e sociale dirci 'no tav' o 'pro tav', ma bisognerebbe avere l'onesta intellettuale di riconoscere che in piazza a Torino i 'si tav' hanno racimolato ed esibito ventimila persone (diecimila per la Questura) mentre i 'no tav' ne hanno schierato settantamila (trentacinquemila per la Questura). E allora che fare? Si parte in guerra l'una fazione contro l'altra a trombe levate e campane a stormo e vinca il migliore e il più determinato a menare le mani e a 'dare la vita' per la causa?
E anche la storia dei migranti dovrebbe finalmente uscire dalle bandiere levate e dalle fazioni opposte e plaudenti e anche il Malatesta Baglioni della nobile famiglia perugina dovrebbe essere in grado, - se solo avesse letto i molti articoli di giornale e fiumi di inchiostro corsi sull'annoso argomento -, di notare che le migrazioni che non si potevano fermare – Renzi e Alfano lo dicevano e tutti i suoi renzini buonisti lo ripetevano in coro - sono state fermate, invece, da un Salvini qualsiasi e dai porti chiusi in faccia alle o.n.g. traghetti e taxi del mare.
Che perfino il poeta dell'apocalisse migratoria Domenico Quirico, sulla Stampa, ha dovuto rimangiarsi le sue spaventose predizioni di milioni di migranti in marcia che avrebbero travolto le difese dell'Occidente e riconoscere che la fuga in Africa e l'attraversamento del deserto e lo stiparsi nei lager libici della lotteria del mare e dei naufragi organizzati dagli scafisti criminali si sono ridotti al lumicino per l'effetto di annuncio che il grimaldello buonista del tutti accogliere e salvare in mare si è rotto e non se ne trovano più nei ferramenta e robivecchi della sinistra europea in grave affanno di consensi elettorali.
Con il che si torna alla casella di partenza del gioco dell'oca elettorale – che, se voi buonisti variamente associati e clamanti avete qualche speranza di tornare a vincere e convincere – ditelo e fatecelo sapere dentro all'urna. Che avete capito? L'urna elettorale.

Mammaliturchi

Mammaliturchi - 14 gennaio 2015
E, se davvero fosse una 'guerra di religione', speriamo non sarà una 'guerra dei trent'anni' – come quella che ha diviso l'Europa degli stati nazionali nel Seicento e decretato la fine del Sacro Romano Impero Germanico e fatto 12 milioni di morti e saccheggi e devastazioni ed epidemie.
Che, comparata con le attuali traversie della post moderna Europa insidiata dai rancori dei Nuovi Turchi immigrati mai divenuti veri cittadini e che plaudono al nuovo Califfo di Bagdad e si costituiscono a 'cellule impazzite' o 'in sonno', ma pronte a morire per il trionfo dell'islam della sharia, sembra poca cosa ed evento storico di scarsa rilevanza – ma sono scintille che, forse, preludono a tempi più grami, inneschi di esplosioni annunciate e chissà se davvero la molle e fragile democrazia europea e occidentale avrà la forza di compattarsi e reagire e vedremo come o se 'ne vedremo delle belle'.
In senso ironico, ben s'intende, - al modo di quei burloni di Charlie Hebdo morti sul campo dell'onore e paladini e martiri della libertà d'espressione ch'è si cara ai nostri cuori, ma già i primi segni di un abbassamento dei toni e il riconoscimento che la violenza dà sempre buoni frutti lo si vede dal numero ultimo dei 'tre milioni di copie' che 'Tout est pardonné' - perdono non petito e che non pacifica - ma varrà la pena di collezionarlo e metterlo in cornice perché, nei secoli futuri, i bis bis nipoti leggeranno su Wikipedia che quello fu l'evento scatenante la guerra continentale coll'Impero degli Stati Mediorientali e Africani unificati dal prodigioso Califfo e che non furono respinti 'alle porte di Vienna'. La Storia che va col passo del gambero, mammaliturchi.

giovedì 10 gennaio 2019

La crisi all'orizzonte

E se si andrà a un 'crash down' sulla questione dei migranti da accogliere e/o respingere nel corso del 2019 sarà crisi di governo e la Lega di Salvini è in 'pole position' ai blocchi di partenza di ipotetiche nuove elezioni con il suo 33% guadagnato finora e il 63 per cento degli italiani che premiano la linea della fermezza sui migranti.
E davvero 'non c'è partita' perché ogni argine di buonsenso è stato scavalcato dall'alluvione di insania buonista delle sinistre di s-governo dei cinquemila sbarchi quotidiani del duo Renzi-Alfano - e la componente sinistra dei grillini forse rifluirà nell'alveo originario dei pasticcioni dem avviati al lumicino dei consensi e il quadro politico sarà rivoluzionato.
E non se ne poteva più di questo ondeggiare in cronaca tra il Fico - ramoscello buonista figliato dall'albero-Boldrini alla presidenza della Camera dei deputati- e il Di Maio: in evidente affanno nel controllo politico e parlamentare del suo movimento mezzo sinistro e mezzo destro.
E sarà salutare il chiarimento annunciato in seno al governo giallo-verde anche perché la maledizione delle o.n.g. taxi o traghetti del mare continuerà a perseguitarci e ad affannarci politicamente e ci sarà una Malta 3 e Malta 4 con altri naufragi organizzati e migranti miracolosamente 'salvati' dalle acque e sottratti alla Guardia Costiera libica perché Soros continua a finanziarle queste organizzazioni politiche buoniste sotto malcelata copertura di o.n.g. e se la ride di aver messo l'Europa, una volta ancora, con le spalle al muro.

mercoledì 9 gennaio 2019

Cecità

Cecità 10 gennaio 2015
Le statistiche aiutano. Non solo le aziende per stimare i consumi delle famiglie. Aiuteranno anche i funzionari del ministero dell'interno francese a monitorare le periferie urbane fitte di immigrati storici e oggi cittadini francesi e a calcolare quante possibilità ci sono che, in date condizioni sociali, possa verificarsi una 'conversione' all'islam fondamentalista di alcuni individui e perché.
Perché un ragazzo, figlio di una famiglia normale, con discreti risultati scolastici e che era stato ricevuto perfino all'Eliseo da Sarkozy possa mutarsi in una bestia assassina, una serpe in seno alla comunità.
Un lavoro di 'intelligence' finalizzato alla prevenzione e all'anti terrorismo che diventerà il leit motiv della fortezza Europa nei prossimi giorni e mesi e anni. E, forse, dovremo rinunciare a una parte delle nostre libertà civili e subire maggiori controlli nei treni, aerei e autobus finalizzati ad evitare che quelle bestie feroci ripetano gli exploit assassini dei due giorni di morte che abbiamo alle spalle - nunzi di quanto accadrà nel corso del 2015 e negli anni a seguire.
E quelle statistiche ci diranno se è una buona idea quella di continuare a dare ricetto e accoglienza ai tanti, troppi immigrati che continuano a bussare alle nostre porte e che continuiamo a considerare una iattura impossibile da regolare e governare e respingere - un carico sociale che reca seco troppe incognite gravissime quali quelle esposte qui sopra.
E la sinistra di s-governo in Italia e la politica europea a Bruxelles oggi portano la croce dell'aver sottostimato i rischi di uno sbilancio dei rapporti fra popolazione storica e immigrati e l'allarme sociale crescente per le banlieues fuori controllo e militarizzate e le esplosive incidenze statistiche delle 'serpi in seno' che vanno ad arruolarsi nell'esercito del Califfato e tornano poi ai paesi di origine con passaporti europei facendosi beffe delle libertà che i nostri ordinamenti garantiscono ai loro cittadini.
E la stolidezza di quegli uomini di governo e partiti e associazioni di sinistra e caritatevoli è tale da fargli disprezzare quei cittadini che si riconoscono 'di pancia' nei movimenti e partiti detti 'populisti' e che favoriranno, forse, l'ascesa di Marie Le Pen all'Eliseo. Contrapposta, nell'immaginario collettivo, al presidente di ascendenza e fede islamica di cui al romanzo-predizione di Michel Houellebecq.
Gli dei accecano chi vuol perdere, si diceva, ma c'è anche chi si acceca con le proprie stesse mani e i morti di Parigi sono stesi in terra a testimoniarlo.
Il dio minore degli idioti assassini islamisti radicali.
https://formiche.net/.../allah-grande-12-morti-speciale.../

FORMICHE.NET
"Allah è grande", 12 morti. Speciale Formiche.net sulla strage terroristica -…

lunedì 7 gennaio 2019

Tutti citrulli siamo....

C'era una volta il 'paese Italia' – paese complesso e vario e somma di popoli riottosi e ribelli e fieramente anarchici, che già il Fucini (alias Neri Tanfucio), dopo che si era fatta la mitica 'unità di Italia', scriveva desolato in rima:
'Lei di dov'è? Lombardo e me ne vanto. E lei? 'Son fiorentino, se Dio vuole.' Tutti citrulli siamo e questo è quanto / se ci ripenso, quant'è vero il sole / dalla vergogna mi si muove il pianto./ Non credo più nemmeno nelle scuole.'
Per dire di un difficile amalgama e di uno stato europeo che giungeva in grave ritardo di secoli alla sua unità nazionale e che fu ostaggio degli imperi e dei papati e dei signorotti-guerrieri di cui al Pascoli – che della sua Romagna scriveva: '...dolce paese cui regnarono Guidi e Malatesta / cui tenne pure il Passator cortese, re della strada, re della foresta.'
E il paese Italia non ha mutato molto del suo carattere fondativo di Sabini e Apuli e colonie della Magna Grecia e ai suoi popoli storici riottosi e ribelli delle diverse regioni e campanili ha aggiunto, di recente, 5 milioni di immigrati, molti dei quali divenuti cittadini pur se in carenza di 'ius soli': popoli stranieri per lingua e religioni e tradizioni e costumi diversi e 'radicalizzazioni' sul web e nelle carceri che hanno moltiplicato per mille e diecimila la complessità nazionale e la difficoltà di ben governare il pasticciato amalgama che nella lingua globale chiamiamo il 'melting pot', - che Dio ce ne guardi, ma più dai buonisti indigeni e dai sindaci pd ribelli al 'decreto sicurezza' che non vedono (non vogliono vedere, per partito preso) il disordine globale e gli inevitabili conflitti sottesi a queste ondate e tsunami immigratori.
E che tutto questo affanno di voci politiche l'una contro l'altra armate e di trombe elettoralistiche dei sindaci pd ribelli e le campane a stormo, di rimando, di quelli della Lega degli storici Comuni ex secessionisti, - che tutto questo affanno, dicevo, sia 'fuori luogo' e coro stonato e starnazzante peggio del mitiche 'oche del Campidoglio' ce lo dicono e ripetono ostinati e pervicaci i giornaloni e tutti i tiggi, riuniti in una sola redazione interpartitica buonista, che ci rifilano, ogni dì che il Signore manda in terra, la zuppa ribollita delle notizie relative ai 'migranti'.
Come se altro di clamoroso e desolante e degno di attenzione della 'libera stampa' e delle televisioni non ci fosse nel Belpaese (terremoti e altre calamità, giusto per dirne due) che releghi in terza e quarta pagina questo dannato problema degli sbarchi e l'ostinata decisione di quei tali 'migranti' di investire 2000 o 5000 dollari sulla lotteria dei naufragi organizzati e relativo 'salvataggio' in mare da parte delle o.n.g. compiacenti con gli scafisti e traghetti impropri e recidivi verso l'Europa dei loro sogni mondialisti.
Restituiteci la buone (o cattive) notizie nostrane, vi imploriamo, cari giornalisti e telegiornalisti, perché già quando usciamo di casa la mattina o saliamo sui tram abbiamo contezza e visione precisa di come sia cambiato, desolantemente e in peggio, questo paese in cui fatichiamo, davvero molto, a riconoscerci e dirlo 'nostro'.
Una questione 'identitaria', certo, perché se viene meno l'identità, individuale e di popolo e nazione, brancoliamo nel mezzo buio di un tunnel da cui vogliamo uscire e non vediamo la luce finale e liberatoria.
Una delle radici di quello che voi 'buonisti' additate, quasi sempre a sproposito, quale 'il fascismo che ritorna, al lupo, al lupo!'
E, per evitarlo e sbarrargli il passo, non c'è che ribadire con forza e 'senza se e senza ma' il valore identitario di popolo e persuadere ai nostri valori (o imporli, se del caso) i nostri ospiti cittadini.
Quella che chiamiamo (e sognamo) 'l'integrazione', ma vera ed effettiva e controllata come si deve e a norma di legge.
Amen e così sia. A maggio, a maggio!

MARTEAU7927.WORDPRESS.COM
fonte: In occasione della terza disfida poetica dialettale, organizzata dall’Associazione Culturale “Cesare Viviani” di Lucca, che partirà martedì prossimo da Calci (PI) e vedrà impegnate qua…
 

domenica 6 gennaio 2019

Evoluzione della specie

06 gennaio 2017
(...) Ma già la mela morsicata ha precedenti poco raccomandabili nel passato remoto dell’umanità. E poi l’obsolescenza programmata dei prodotti, questa tecnologia che invecchia alla velocità della luce e dev’essere continuamente rimpiazzata ricordano quella «merde tartinée» che, secondo Voltaire, Dio servì nel deserto al profeta Ezechiele (il quale si precipitò subito a fotografarla e a postarla su Facebook, guardate il nuovo piatto etnico, e giù like). Siamo su una bicicletta che sta in piedi solo se pedaliamo sempre più veloci. Sperando di non finire, un brutto giorno, con una parte anatomica poco nobile per terra. Anche se la prima reazione sarebbe quella di controllare subito che il telefonino sia sano e salvo.
- Estrapolazione dall'articolo citato


LASTAMPA.IT
La tecnologia è sempre un progresso, ma double face. Il suo destino è quello di risolvere dei problemi creandone dei nuovi. Giorgio Stephenson inventa il treno e, insieme, i disastri ferroviari. Nasce