domenica 29 settembre 2019

Il mondo sulle spalle


Atlante era giovane quando si prese sulle spalle il mondo – e chissà dove se ne andava a spasso negli ampi spazi del Mito con quel po-po' di gravame planetario sul groppone.
E forse era meglio se il pianeta Terra lo lasciava libero di girare sulla sua orbita, tanto, si sa, i pianeti si rigenerano del loro; basta lasciargli il Tempo necessario a che un grosso asteroide impatti e cancelli i voracissimi dinosauri e imprima un diverso corso alla storia geologica, o che una nuova glaciazione si affermi e dipinga di bianco tutti i continenti – e pazienza se gli umani mangeranno di meno a causa dei cattivi raccolti e nuove malattie tormenteranno i loro bronchi e i polmoni refrattari agli antibiotici di nuovo conio.
Il fatto è che non è del pianeta Terra che parliamo,  per il tramite della saccente bocca della svedesina imboccata dai suoi coaches mediatici (che ci maledicono) e per il tramite dei fantasiosi slogans degli studenti gretini che camminano per le strade del mondo – e si sa che 'camminare fa bene' e 'insieme è meglio', come dicono e scrivono sui manifesti quelli dell'associazione 'Pedibus' qui a Mogliano. Parliamo di uomini e donne che hanno superato i 7 miliardi, parliamo di economie che ristagnano e dell'energia necessaria allo sviluppo economico, parliamo del vasto e complicato mondo degli uomini e delle sue mille differenze di latitudini e orizzonti fisici e mentali non riducibili a slogans.
Cari i miei salvatori del mondo immaginari, questa vostra nuova infiammazione mentale non sarà risolutiva di alcunché – non delle plastiche, che continueremo ad usare fintantoché i supermercati non troveranno le alternative necessarie agli imballaggi obbligatori che ci rifilano ogni santa spesa, e non dei combustibili fossili che continueremo ad estrarre dalle viscere del pianeta finché non sarà matura la mitica 'fusione nucleare' del Sole che ci illumina.
C'è bisogno di Tempo, cari i miei salvatori e novelli Atlanti, anche per far capire ai 'grandi del mondo' che bisogna mettere mano ai portafogli degli Stati e porre in essere le mitiche politiche 'green' che cambieranno le nostre vite.
'Vaste programme', come diceva De Gaulle ai tempi. Vasto davvero.
Intanto associatevi a 'Pedibus' e pagate la quota mensile.
Camminare fa bene e insieme fa meglio (e fa dimagrire e smaltire le calorie delle troppe merendine che vi siete mangiati fino a ieri).

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Animali poco intelligenti

Animali poco intelligenti


Animali intelligenti
In una pubblicità della Rai, 'da novant'anni in onda', Cochi e Renato ci informano che 'La gallina non è un animale intelligente. / Lo si capisce da come guarda la gente'. E, per la verità, mi capita di incocciare per strada persone (molti 'giovani') che nulla hanno da invidiare a questo straordinario animale - al quale dobbiamo riconoscenza massima non foss'altro che per il dono divino che ci ha fatto nei millenni delle sue uova.
Immaginate cosa sarebbe la nostra vita senza lo zabaglione, le frittate di ogni genere e tipo, le impanature e tutto quanto della nostra fantasiosissima gastronomia comporti l'uso delle uova.
E trovatemi, di contro, uguale utilità sociale e relazionale per certi nostri 'giovani' della movida notturna, il cui sguardo ci riporta indubitabilmente alla gallina. Per tacere di quelli che si affiliano all'Isis per provare l'emozione intensissima del tagliare gole e teste di gente indifesa attribuendone il merito all'ineffabile allah e al suo mitico profeta.
E, con una piccola digressione, sull'articolo 18, viene fatto di chiedersi se 'è nato prima l'uovo o la gallina'. Ovvero se questo diritto elementare di non venire licenziati perché 'stiamo sulle palle' a un padrone caratteriale e un filo stronxo sia cosa buona e giusta in sé e da estendere a tutti o, invece, è solo una palla al piede delle nostre mitiche 'imprese' che, senza, assumerebbero lavoratori a mucchi e dozzine - tanto, poi, li mando a casa quando mi pare e piace, che bel divertimento.
Chiedere lumi a Renzi, una volta spenti i riflettori sul teatrino insulso della sua Direzione.
E chiediamogli conto, poi, di tutte le altre promesse che dispensa a piene mani sui disoccupati e i mitici 'corsi di formazione' che dovrebbero restituire il lavoro perduto ai cinquantenni con l'ansia atroce di una pensione che non arriverà.
Ma chiedeteglielo davvero, cari i miei concittadini, - coi toni duri e ultimativi di elettori incazzati e indignati - e rendeteglielo bollente quest'autunno che incede col passo del gambero: uno avanti e due indietro.
E ho nelle orecchie i resoconti di amici e conoscenti che mi parlano di condizioni di lavoro talmente degradanti da venire voglia di cambiare pianeta per mai incontrare quei tali che offrono un tale tipo di 'lavoro' - e si dicono 'imprenditori' e colonne portanti di una società di infami e ignorano e non si curano delle più elementari regole di rispetto della dignità delle persone.

venerdì 27 settembre 2019

Gravità inenarrabili




Fatti gravissimi accadono nel nostro mondo, cittadini. A memoria d'uomo mai s'era vista una tale polarizzazione della vita pubblica – con i 'grillini' che scendono in piazza per la vittoria contro gli odiati 'ragionieri dello stato'. Ragionieri grigi e cupi che non volevano scucire un penny di più oltre il 1,6 per cento del pil e, da ieri sera, se ne stanno basiti davanti alle loro scrivanie a rimirare quell'esplosivo 2,4 di cui ci danno conto i telegiornali che farà esplodere il debito pubblico e ci metterà contro l'Europa di quegli altri ragionieri, sordi e ciechi, che ingaggeranno contro di noi una furiosa battaglia politica che culminerà con le elezioni di maggio e un verosimile 'tutti a casa' .
E sarà un rotondo sei a zero, nel maggio 2019, di quella guerra - e battaglie vinte a furor di popolo e referendum ed elezioni - che abbiamo ingaggiato noi 'populisti' contro i burocrati sordi e ciechi di una Europa iper accogliente con i popoli barbari che arrembano sulle nostre coste, ma é tirchia e avara con i greci e gli italiani: popoli mediterranei che provano vanamente a uscire dal cerchio delle streghe della povertà diffusa e hanno contro i grilli parlanti francesi e danesi e tedeschi e olandesi che ci indicano l'uno e sei del pil quale diga che argina il nostro prossimo crollo economico.
E la battaglia contro Tria e i suoi avari ragionieri dello stato si sposta al Quirinale – dov'è arroccato e in trincea il Mattarella europeista ad oltranza che rimanderà al parlamento grillino e leghista la legge di bilancio per mancanza di coperture e gli altri doverosi distinguo ragionieristici e sarà una guerra istituzionale tutta da vedere e ascoltare e chi vincerà non é certo né predicibile, ma è certo che abbiamo un consiglio superiore della magistratura schierato e partigiano – dopo l'elezione di ieri di un renziano duro e puro a vice presidente e 'si salvi chi può' in un tale schieramento di battaglia per la vita e per la democrazia del paese; chi vivrà vedrà e i cocci sono i nostri, nascondete le argenterie e tenetele da parte per i giorni bui che verranno.
 

mercoledì 25 settembre 2019

Le credenze degli avi e i presenti disincanti


Ha chiuso di recente la meravigliosa mostra 'Alefbet – L'alfabeto della memoria' di Grisha Bruskin alla Stampalia che mostrava, stupendamente raffigurati, i temi e i personaggi della Gnosi della religione ebraica: tanto ricca e fantasiosa quanto mirabile e avvincente nel fascino che promana dalle storie di ognuno dei suoi personaggi. Non so se Bruskin sia 'credente', ma di certo è stato 'colpito sulla via di Gerusalemme' dalle avvincenti narrazioni della religione dei suoi avi e le ha tradotte con abilità artistica straordinaria.
Così è stato per me, nei riguardi della sua religione e di tutte le altre che ho conosciuto e approfondito la conoscenza nel corso di molti viaggi iniziatici: in India e nell'estremo Oriente delle moschee frammiste alle pagode e ai templi induisti e le caverne buddiste.
Religione e storia dell'uomo procedono tuttora affiancate: sogno e leggenda l'una dell'altro e tormento di una evoluzione che non riesce ad affrancarsi dal peggio della cultura religiosa fondamentalista e 'unicista' – quella di coloro che pretendono di affermare e interpretare 'l'unico e vero Dio' e il suo Verbo. Verbo detto e scritto nel Libro da un Profeta e/o da un 'figlio di Dio' sceso in terra e partorito da una vergine, nientemeno. Miracolo della Fede. E si fatica a mandare a memoria gli episodi storici in cui si sono affrontati, spade (oggi bombe e mitraglie) alla mano, gli aderenti a questa o quella Fede e dottrina o le sette e gli scismatici e le centinaia di migliaia di morti che hanno lasciato sul terreno.
E altri sette/ottocento sono rimasti a terra - donne e bambini compresi - l'altro ieri alla Mecca, schiacciati dall'ondeggiare pauroso della calca dei 'pellegrini' che volevano bersagliare con le pietre un qualche loro demone – dei molti partoriti dall'insana follia delle varie de diverse fedi nel corso dei secoli.
E mi chiedo perché siamo una ristrettissima minoranza, noi atei (non devoti) che notiamo e additiamo l'incredibilità e la favolistica dei miti e dei riti persi nella notte dei tempi di tutte le religioni e ne denunciamo l'oppio dei popoli – e il veleno, se lo relazioniamo ai morti in battaglia e alle catastrofi ricorrenti dei pellegrini islamici alla Mecca.
E, oggi, importiamo a migliaia, dalle nostre frontiere-colabrodo, il virus di un islam medioevale che è destinato a fare danni e alimentare i conflitti etnico-religiosi a centinaia e migliaia nel cuore di un'Europa che più fragile e indifesa non si può – e si arrabatta con provvedimenti-tampone e sempre in ritardo sui tempi e insufficienti nella titanica impresa di arginare a governare i nuovi barbari.
Integrarli, poi, è parola davvero grossa, dati i moltissimi casi di immigrati di seconda e terza generazione coinvolti in predicazioni fondamentaliste che alimentano l'odio e armano le mani degli assassini di 'Charlie Hedbo' e del museo del Bardo.
 

Glaciazioni e infiammazioni

Greta Thurnberg non mi trasmette emozioni positive. L'hanno imprigionata – i suoi creatori mediatici - in quel suo cliché di ragazzina ingrugnita e antipatica: la piccola Savonarola del mondo globale che maledice gli inquinatori tutti dall'alto di ogni pulpito.
Maledice tutti noi, nessuno escluso, che abbiamo accettato senza insorgere l'evoluzione maledetta di un mondo di plastiche e fluff assorbenti al posto dei pannolini lavabili delle nonne – e oggi le plastiche e i fluff galleggiano a tonnellate nella mega-isola vagante per gli oceani, (l'isola che c'è, ahinoi, eccome se c'è, grande come il Texas e in espansione), e le microparticelle che se ne distaccano se le mangiano i pesci e ce le mangiamo di ritorno anche noi con loro, ben cucinati e fumanti e profumati di spezie sui piatti di casa e nei ristoranti.
Però i Savonarola non li tolleriamo troppo a lungo – e vedete la fine che ha fatto quel tale nella Firenze medicea – perché maledire e minacciare sfracelli epocali 'non è carino' e tutto sommato questo mondo, di queste nostre generazioni ultime, non è stato così male da abitare se si eccettua il troppo 'di massa' (turismo, immigrazioni incontrollate, ecc.) che ci è stato dato in sorte.
E siamo oltre 7 miliardi sul pianeta e non ci sono più le belle epidemie e le sane guerre mondiali di una volta che dimezzavano il numero dei viventi nel lasso di qualche anno - e anche gli asteroidi assassini latitano e se la tirano su altre orbite, da qualche millennio a questa parte.
E mi piace di più il silenzioso denunciare dei due artisti che, sulle Zattere, in uno dei vasti saloni detti 'del Sale', hanno allestito un mega schermo dove La Luna campeggia sopra un mare placido o tempestoso che è muto spettatore delle millenarie variazioni climatiche e dell'insorgere e decadere dei vulcani sottomarini e delle leggendarie eruzioni,e le piogge e le migrazioni degli uccelli e le aurore boreali - e l'arco temporale delle mutazioni che vi si suggerisce, sottolineato dalle bellissime musiche di accompagnamento, non è quello delle grida di dolore e delle maledizioni urbi et orbi dell'ingrugnita Greta/Savonarola, bensì quello dei silenziosi millenni geologici dell'evoluzione delle specie animali, di un pianeta che respira, ha respiri profondi e, talvolta, ci regala delle piccole glaciazioni che fanno seguito a periodi di grande caldo e scompensi termici e scioglimento dei ghiacci polari, com'è avvenuto nel Seicento delle guerre di religione.
E ci sarebbe da ridere se tutto lo sconquasso delle manifestazioni planetarie etero dirette dagli infiammati registi del dramma di carta di Greta/Savonarola finisse in uno di quei buchi termici delle 'piccole glaciazioni' di ritorno - e tutti a darci pacche sulle spalle fuori dagli igloo ai poli tornati bianchi e ricchi di nuovi ghiacci e soffiare fuori fiati ghiacciati con i colpi di tosse e le stalattiti di saliva tra i denti a dirci vicendevolmente : 'Si stava meglio quando si stava peggio.'
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  •  https://www.corriere.it/.../piccola-glaciazione-medioevo...
  • La piccola glaciazione del medioevo (e l’europa si inventò le streghe)
    CORRIERE.IT
    La piccola glaciazione del medioevo (e l’europa si inventò le streghe)
    La piccola glaciazione del medioevo (e l’europa si inventò le streghe)
  •  Estrapolazione dall'articolo succitato. «È presto per criticare l’Accordo sul clima di Parigi, ma è evidente che anche quello non funzionerà perché non ha gli strumenti per fermare la crescita delle emissioni». Dopo trent’anni di negoziati sul clima, 24 conferenze fra le parti, decine di trattati, i governi del mondo non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo su come abbassare la temperatura del pianeta. E bruciare le streghe, oggi, non è più un’opzione. Anche Carraro intravede però la possibilità di un nuovo Illuminismo: «Quando finalmente ci sarà una reazione, la crisi climatica potrà essere la leva per una futura rinascita, culturale ed economica», conclude. «Le risorse che dobbiamo mettere in campo o ri-direzionare perché si realizzi un cambiamento prima che avvenga la catastrofe dovranno essere tali da stimolare un nuovo modello e un nuovo ritmo di crescita». L’economia ripartirà, come dopo una guerra. In un mondo che sarà, necessariamente, diverso."
  • Girolamo Savonarola - Wikipedia
    IT.WIKIPEDIA.ORG
    Girolamo Savonarola - Wikipedia

martedì 24 settembre 2019

La Storia in bianco e nero


Le follie della Storia
Ogni congiuntura storica ha le sue celebrazioni e gli apologeti che le magnificano e ce le spacciano quali 'il miglior mondo possibile' dove vivere e gioire ad onta delle evidenze di disordine e affanno e facili predizioni nere.
E, stamattina, Francesco Merlo, a 'Prima pagina', magnificava i colori primari: il bianco e il nero, e parlava di Obama e di Francesco, il papa bianco e il papa nero: i due 'migranti' di successo di un mondo che si vuole che vada verso il melting pot globale, - costi quel che ci costa e incuranti, gli attuali s-governanti, del caos che ne consegue in cronaca e delle distruzioni identitarie e 'guerre di civiltà' che provocano/cheranno queste ondate di tsunami di popoli in fuga dalle loro storie e patrie.
E, appassionato di storia come sono, ascoltavo, ieri, i resoconti tragicissimi dei primi due decenni del secolo appena scorso durante i quali, tra gli intellettuali e gli artisti e le 'avanguardie', trionfava il verbo mortifero di: 'Alla guerra! Alla guerra!' - cachinno stolido e insensato che esprimeva il disprezzo di quelli intellettuali un filo suonati (Marinetti, Papini) verso il relativo benessere che connotava gli ultimi decenni dell'Ottocento e l'utopia prossima delle 'magnifiche sorti e progressive' che conseguiva alle invenzioni e scoperte (i lampioni a gas, l'acqua nelle case) che avevano migliorato la vita di (quasi) tutti.
E pare davvero che non via sia argine e freno possibile alla demenza dei popoli e dei loro s-governanti nella Storia quando iniziano gli scatenamenti mortiferi che nessun apprendista stregone (nemmeno Renzi, nemmeno la Merkel) sa come fermare. 'Non sanno come fermare quegli spiriti che essi stessi hanno evocato.' si scrive nel Faust, l'apprendista-stregone per antomasia.
Così tocca osservare, desolati e avviliti per la Storia che non è mai maestra di vita, quest'altra catastrofe annunciata dei milioni di nuovi barbari in marcia verso il centro del fragilissimo impero europeo che, come quello Romano in decadenza, va vistosamente perdendo pezzi - e gli stanchi senatori, ieri come oggi, hanno rinunciato a difendere i confini e nessun Gaio Mario e Cesare è alle viste che sappia condurre le legioni alla vittoria.
E il rischio è che si ricostituisca, invece, l'impero Ottomano defunto agli inizi del Novecento, - che già spedisce le sue orde pacifiche e dolenti (pacifiche?) a centinaia di migliaia verso il cuore dell'Europa e crea le teste di ponte di una futura rivalsa e scardinamento dall'interno: con le azioni mirate dei commandos terroristici 'in franchising' su internet. Mala tempora currunt. Chi vivrà vedrà.

lunedì 23 settembre 2019

Ossidazioni


Chissà dove
Il tempo ossida ogni cosa delle nostre vite e corpi e così è per le cose della politica - e Renzi e il suo s-governo vanno in cronaca, da gran tempo ormai, più per gli schiaffoni che gli arrivano da questa o quella parte politica e sociale (inclusa l'opposizione interna) che per le cose che ha fatto: le banche, il maledetto job act del lavoro pagato coi vouchers e quel pasticciaccio brutto di palazzo Madama e Chigi che riformerà il Senato mandandoci dentro dei nominati al posto dei presenti eletti (ma non era meglio eliminarlo tout-court?).
E speriamo che a novembre ce lo togliamo di torno, quest'imbonitore fiorentino da tre palle un soldo arrivato al potere con una congiura di palazzo e restatoci così a lungo a causa dei bizantinismi del presente sistema dei partiti e dei voltagabbana che formano la sua maggioranza dei tre forni (alfaniani, verdiniani e, all'occorrenza, la stessa Forza Italia).
Intanto ci teniamo l'Europa che ci esclude dai vertici e alla quale ci rivolgiamo col cappello in mano per avere 'più flessibilità' nei conti e nel debito stellare che non riusciamo a intaccare per non incorrere in leggi di bilancio 'lacrime e sangue' e che imploriamo, l'Europa, che si prenda almeno un pugno di migranti che importiamo dalla 'frontiera sud' per forza inerziale e follia di cattiva politica immigratoria a centinaia di migliaia ogni anno e vanno, per le segrete vie e con l'aiuto delle folli associazioni dei 'no borders', a ingrossare le giungle di Calais che costeranno la presidenza a Hollande e quelle di Ventimiglia e di Como che costeranno al pd la perdita della risicata, esigua maggioranza di s-governo alle prossime elezioni.
E anche la presidenza Trump, nelle cronache e nei telegiornali, fa capolino come non più una ipotesi maledetta, bensì una maledizione colla quale occorre misurarsi e riflettere su come e perché stanno cambiando le maggioranze di governo future delle principali nazioni e quali spaventosi errori abbiano commesso le sinistre dell'Occidente malate di buonismo e che ancora affermano – come quei dementi fissati su una sola frase e faticoso concetto che allaga le loro scatole craniche e fa naufragare le sinapsi – che 'multietnico è bello', mentre Charlotte è in stato d'assedio a causa dei disordini e si contano i morti nei supermercati, come si sono contati e si conteranno da noi a Parigi, Bruxelles, Nizza e chissà dove domani, chissà dove. A Roma, forse?

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giovedì 12 settembre 2019

Ragione e sentimento nell'Europa del terzo millennio


Ragione e sentimento
Ah, l'animo umano, la sua 'psiche', come sono complessi e labirintici e indecifrabili! Producono capolavori di armonia e bellezza (Amore e Psiche), ma anche mostri di crudeltà e barbarie e stupidità abissali e miseria intellettiva avvilente, ahinoi.
E c'è chi (una quantità enorme, maledizione!) in questo viluppo caotico di armonia e caos e disordine e infiammazioni neuroniche che producono mostri e guerre e follie ferine ci vede una 'fiammella divina' e dice di noi umani - con sicumera degna di miglior causa - che siamo fatti 'a immagine e somiglianza di Dio'.
E c'è da chiedersi che cattiva immagine abbiano del Dio che adorano, se lo dicono padre e patrono di tanta umana miseria e quotidiano trionfo del Male quale ci consegnano le amarissime cronache di ogni giorno.
E che il Caos sia il solo e unico vero 'dio' che s-governa le cose e gli eventi degli uomini ce lo raccontano le cronache degli assalti e degli arrembaggi dei migranti dei naufragi organizzati alle fragili e nulle frontiere dell'Europa in grave affanno di governo politico e di prospettive di ordinato sviluppo futuro.
E se hanno ragione i 'buonisti' - che scommettono sullo sviluppo ordinato e le 'magnifiche sorti e progressive' di una umanità affratellata e felicemente assortita, malgrado le stridenti e feroci contrapposizioni tra i 'cattolici', i 'laici' e la marea umana degli islamici che abbiamo importato fin qui e che aumenterà in termini esponenziali grazie alla loro forte propensione a figliare – o se hanno ragione, invece, i 'razzisti' (invettiva insensata e stupida, ma che funziona 'di pancia' nella presente lotta politica come funzionavano le antiche contrapposizioni tra gli odiati 'capitalisti' e i maledetti 'comunisti') sulle predizioni di una società europea male amalgamata e avvitata nella sua ingovernabile crisi nei prossimi cinquant'anni non lo può dire nessuno perché il futuro non lo abbiamo in tasca e non è osservabile se non per 'proiezioni' largamente inattendibili e delle quali rideranno i pronipoti.
Tutto ciò premesso, non sarebbe male se la smettessimo di 'parteggiare' e alimentare gli odi di fazione - come e peggio dei 'guelfi' e i 'ghibellini' d'antan - e ci limitassimo a osservare con vivissima preoccupazione gli sviluppi del presente caos europeo e globale.
Con in cuore la speranza che emerga, da qualche parte di questa oscena palude politica che ci definisce 'europei' , un bandolo col quale avviare la creazione della matassa da cui può scaturire una bella tessitura di condivisibile e ordinata convivenza futura.
Riusciranno i nostri eroi 'europei' a trionfare, novelli Perseo, contro i serpenti malefici della orrida presente Medusa? Chi vivrà vedrà, ma giova ricordare che il 2015, ennesimo 'annus orribilis', ha già nel suo ventre flatulente la strage di 'Charlie Hedbo', i morti di Copenhagen e quelli del museo del Bardo – morti di un terrorismo islamico globale che trova terreno fertile di arruolamenti in franchising e 'via internet' nelle 'banlieues' parigine e in quelle delle metropoli europee che oggi si mostrano straordinariamente ospitali.
Poi diteci pure 'razzisti'. se queste facili predizioni e incidenze statistiche future non vi preoccupano. Ce ne faremo una ragione e un sentimento.
TGCOM24.MEDIASET.IT
Un commando ha preso di mira il Museo del Bardo: all'interno della struttura c'erano almeno 200 turisti. Alcuni connazionali sono fuggiti prima 

mercoledì 11 settembre 2019

Del suonare le nostre campane

I campanari non esistono più. E allora per chi suonano le campane al mattino presto?
E' certo che suonano anche per noi, se i portoni delle chiese maggiori sono tutti aperti: Redentore e La Salute inclusi. Cerco nella mente non ancora perfettamente lucida le ricorrenze del calendario che giustificano tanto scampanio, ma niente. Non mi viene in mente nessun santo/a patrono particolare o evento della Storia che si vuol celebrare e rammemorare.
Però ieri era l'undici settembre, il terribile undici settembre dell'Occidente di bel nuovo in guerra col mondo, - il mondo islamico del terrorismo premeditato e variamente organizzato di oggi che aspira al Califfato, nientemeno. (A quando un macedone che ci ripropone una spedizione in Persia e in India con alla testa un bis nipote di Alessandro in sella a Bucefalo?)
E se ieri erano i giapponesi di Pearl Harbour, l'undici settembre 2001, invece, erano quei suonati integrali e integralisti d'accatto ancora mentalmente fissi sull'idiozia cosmica de 'Allah lo vuole' e 'Morte agli infedeli'.
Mi piace pensare che i templi della cristianità occidentale suonino oggi a distesa per ricordare la tragedia spaventosissima delle Twin Towers - con quei morti assurdi delle foto che andavano a schiantarsi a testa in giù per sfuggire a una morte peggiore di tizzoni ardenti.
E mi piace pensare che quel cancro del terrorismo assassino di filiazione islamico-radicale sarà presto estirpato chirurgicamente a suon di bombe.
Bombe come se piovesse. Bombe a tappeto: fiammeggiante nuvola biblica che annichila e distrugge fino all'ultimo imbecille macellaio e carnefice stupratore che si è affiliato a quella congrega di folli seguaci di ridicoli califfi.

martedì 10 settembre 2019

Date infauste



Gli undici settembre prossimi venturi
Qualunque cosa pensiate di quel che è accaduto l'11 settembre 2001 a New York - che siate 'complottisti' e vi piace pensare, come tanti, che le Due Torri sono 'implose' (come dimostrò, con credibili ricostruzioni e analisi ingegneristiche specifiche una trasmissione televisiva assai inquietante, ma tanto, tanto ben documentata), oppure siate propensi a credere alla versione ufficiale del governo degli Stati Uniti: dell'atto terroristico ideato e messo in atto da Al Qaeda - qualunque cosa pensiate, dicevo, di quel momento storico che uccise la nostra sicurezza di occidentali e ci consegnò a un 'ritorno al futuro' medioevale e nessuna sicurezza più di morire pacificamente nel nostro letto a un'età ragguardevole, sappiate che, dopo quella mattanza, 'niente è più come prima' - e migliaia di immigrati islamici di prima e seconda generazione gioirono senza vergogna e ritegno e compassione dentro le loro case e provarono un senso di maledetta onnipotenza perché il 'grande Satana' era stato ferito a morte e contava e piangeva migliaia di vittime innocenti.
E l'attuale congiuntura di centinaia di migliaia di 'migranti' - una marea islamica in marcia che muove una malintesa e indebita e insensata 'misericordia' - che sfondano e violano 'muri' e assaltano le indifese stazioni del colabrodo-Europa pare non preoccupare nessuno di quegli insensati governanti europei responsabili del disastro-immigrazione per aver trasmesso abbondanti, folli segnali di 'via libera' e 'venite parvulus' in un continente europeo ancora in grave affanno per il perdurare della crisi economica e che non si cura minimamente dell'incidenza statistica di nuovi, prossimi assalti di 'terroristi in franchising' di prima o seconda generazione contro l'Occidente permissivo e 'infedele' che li accoglie amorevolmente e li ospita e si illude di 'integrarli'.
Chi vivrà vedrà e i morti annunciati sono suoi.
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Gely e Viktor uniti nella lotta

E, se volete costruirvi un percorso di visita tematico, andate a palazzo Rota Ivancich – che anche nel nome del secondo proprietario richiama i tempi grami dell'occupazione dell'Istria e della Dalmazia e della sua 'liberazione' per mano dell'esercito partigiano titino - di cui alle rinomate 'foibe' piene di cadaveri uno sull'altra che hanno agitato i nostri dibattiti recenti.
E vi espone Nadia Prlja, artista designata dalla Macedonia per il suo padiglione, con scritte che sembrano state prese dai muri dei 'writers' all over the world prima e dopo la caduta del muro.
Ma non è celebrazione o, di contro, vituperio delle note vicende del socialismo/comunismo che ha agito nei nostri sogni ed incubi per oltre cinquant'anni – prima di cadere esausto su se stesso per l'immane compito che si era dato di liberare l'umanità dalle sue catene – bensì è 'destrutturazione', nelle intenzioni dell'artista.
Che è come scomporre i pezzi di una macchina per capirne gli interni meccanismi di funzionamento o dissezionare un cadavere per scoprire di cosa è morto veramente e quali malattie interne covava.
E si viene avvolti dal rosso, naturalmente, colore-simbolo e tormentone dei nostri Sessanta – come quell'inno stolido di 'Bandiera rossa la trionferà...' (oggi 'Bella ciao') che ci propinava alle 12 in punto Radiocapodistria, insieme alle dediche e agli auguri dei radio-ascoltatori del nord-est.
Ma se, invece, volete 'rifarvi la bocca' e gli occhi e tornare agli echi del socialismo reale dissequestrato e finalmente sdoganato dallo zdanovismo delle origini e curato con bravura e attenzioni massime alla Storia e ai suoi echi nella storia dell'arte russa, da parte dei professori di Ca' Foscari, sezione lingue slave, andate a vedere la mostra dedicata a un mostro sacro della pittura Gely Korzhev, il cui genio è capace di ri-proporci i nudi della classicità, ma con addosso gli stivali di una contadina tornata dal duro lavoro dei campi. Una Venere tizianesca polpacciuta e potente come nessun'altra nella storia della classicità. E vi sono, naturalmente, gli echi della guerra e le bandiere rosse al vento o a terra, secondo che si narri di sconfitte o di vittorie, ma è il trionfo e il fascino del pittore della tradizione che vi si evidenzia, il pittore di tele – che torna a Venezia 57 anni dopo la sua partecipazione alla XXXI Biennale nel mitico padiglione dell'U.r.s.s.
Un altro grande pittore russo, un'altra splendida mostra cafoscarina, dopo quella che ci propose i quadri mirabili di Viktor Popov, - che tanto ci piacque e ci convinse della bontà delle scelte di quella storica sede espositiva. Chapeau.
(Ca' Foscari Esposizioni 03/05 – 03/11/2019)

lunedì 9 settembre 2019

Un voto contro lo s-governo degli inciuci

Bisognerebbe conoscere bene la Costituzione – è vero – proprio per sapere e capire quali miserabili pasticci e 'inciuci' di s-governo consenta la definizione pasticciata e incomprensibile di un diritto fondamentale (la sovranità appartiene al popolo) che attinge ad un evento memorabile e altissimo della storia dell'umanità: la rivoluzione francese del regicidio che ci liberava del marcio e immeritato potere di un solo individuo e apriva al futuro delle democrazie.
E bisognerebbe capire meglio – e datare e commisurarla ai difficili equilibri politici del tempo in cui è stata aggiunta - quella postilla assassina voluta dai 'padri costituenti' che di fatto vanifica e si fa beffe del 'popolo sovrano' e gli ritorce contro il suo voto di libertà e lo priva del vero potere di premiare e punire chi fa bene e chi fa male in politica con il libero voto.
Il voto: l'unico fragile potere del popolo sovrano di davvero arbitrare e decidere e 'mandare a casa' gli imbelli e gli incapaci e i supponenti di s-governo. Oggi: il pd malandrino dei trombati renziani e compagnia malefica insieme ai presuntuosi neofiti di una pretesa democrazia diretta e avocata pulizia morale dei cinque stelle.
Sovranità '...che (la) esercita nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione.' recita il versetto satanico che consegna nelle mani degli eletti che male hanno governato, ma che intendono restare incollati alle maledette poltrone, il potere di porre in essere e rifilarci con destrezza i ribaltoni incomprensibili e le alleanze diaboliche dei vergognosi 'inciuci'.
E bene fa Boris Johnson, in Inghilterra, patria storica del parlamentarismo, a contrapporre il popolo che finalmente elegge e decide le marce querelles interne al suo parlamento ('brexit o non brexit, this is the question') e a restituirgli il potere di mandare a casa le anime belle e pie dei dissidenti interni – forte dei sondaggi che lo danno al 40 per cento dei consensi e il 17 al pd unionista dei Labours.
Per tutto ciò esposto, esprimiamo voti che la manifestazione contro lo s-governo delle cadreghe incollate ai culi di oggi, a Roma, sia numerosissima, e alte e forti siano le grida di indignazione e rabbia che si alzeranno dalla piazza contro il vergognoso inciucio consentito dai defunti 'padri costituzionali' in affanno di lontani equilibri politici post bellici.
'La sovranità appartiene al popolo.', punto. E niente altro di vergognoso e incomprensibile si aggiunga a questa pura e solare proposizione storica che liberò i popoli da un maledetto servaggio regale (oggi parlamentare). Chi male agisce in politica deve andare a casa. Al più presto. Senza 'se' e senza 'ma'.
E chi non salta con noi è per i pasticci e gli 'inciuci' del malgoverno di cui vogliamo liberarci.
 

sabato 7 settembre 2019

Le guerre tra poveri di ieri e di oggi




Le geremiadi di sempre e le facce di tolla televisive.
Un'altra estate del nostro scontento è volata via rapida, malgrado i giorni afosi ne abbiano appesantito le ali, e si è sommata a tutte altre estati delle nostre vite che poco ricordiamo, ma le registriamo controvoglia, nei giorni dei compleanni, sbalorditi per il numero soverchiante degli anni che l'anagrafe ci addebita e 'ci pareva ieri'.
E i freschi umori del mattino di settembre hanno il passo de '...l'autunno che incede con lentezza indicibile' e anch'esso, come gli anni vissuti e cumulati, 'lungamente ci dice addio'.
E i morti di Genova di quest'estate di catastrofi annunciate hanno distolto l'attenzione politica dallo spread che condannava anticipatamente il governo giallo-verde - populista e inviso all'Europa della Merkel e di Macron – e lo scoglio dell'autunno 'caldo' sembra superato; e il varo della manovra economica, forse, supererà tutti gli esami dei maledetti 'mercati' e speriamo che 'ce la caviamo' per il rotto della cuffia, malgrado l'indigesta novità del primo populismo al governo in un paese europeo che rischia di trascinare con sé la Svezia e, a cascata, molti altri stati dell'Unione disunita.
E il nodo gordiano delle svolte elettorali 'populiste' è sempre quello: il disordine immigratorio, il caos sociale immesso in grandissimi numeri dalle sinistre di s-governo nelle tragiche periferie urbane, - degradate già di loro da gran tempo e fitte di indigenti indigeni che si vedono scavalcare nelle liste di attesa per un alloggio a canone ridotto dagli immigrati affluenti a centinaia di migliaia: più prolifici e perciò 'più bisognosi'. La 'guerra tra poveri', per intenderci.
Ed è questo che rimproveriamo ai nostri concittadini che hanno votato pd e tuttora non si dicono pentiti e non si battono il petto e non si cospargono il capo di cenere per il quadro sociale disgraziato e massimamente degradato che hanno consegnato a noi 'populisti' a marzo - e faticheremo alquanto a riportarlo sotto governo e nuovo ordine e rispetto della legalità repubblicana, sempre negletta e trascurata dalle sinistre a favore di una malintesa e indebita pietas rivolta agli affluenti 'richiedenti asilo' di ogni genere e grado.
E la dimostrazione ultima di quel disordine epocale del nostro scontento e affanno politico ce l'ha data la Caritas per bocca del suo serafico portavoce romano – che ci ha ricordato, come sia del tutto naturale e scontato, che i cinquanta 'richiedenti asilo' della famigerata nave Diciotti, sciamino per le vie di Schengen. violando anche le frontiere a nord, dopo il loro 'naufragio organizzato' dai maledetti scafisti assassini.
E basteranno i controlli casuali dei Francesi, Svizzeri e gli Austriaci sui treni a rimandarceli indietro, nel tristo paese dell'accoglienza indebita che il bravo Salvini è finalmente riuscito ad arginare - ed ha costretto l'Europa tutta ad 'assumersi le responsabilità' collettive dovute al paese che fronteggia, con gravi oneri e nessun onore, la liquida 'frontiera sud' ed è caricato di malintesi 'doveri umanitari'. Quale quello di raccogliere in mare finti naufraghi di naufragi organizzati da criminali scafisti dediti al commercio di vite umane e responsabili di mille e mille annegamenti.
Cospargetevi il capo di cenere, gente del pd e buonisti associati, e cambiate finalmente il corso dei vostri pensieri colpevoli - e battetevi il petto in pubblica processione per tutto il disastro sociale e politico di questo paese in gravissimo affanno, invece di presentarvi in televisione con ributtanti facce di tolla a recitare le asfittiche, colpevoli geremiadi di sempre.

Il suicidio del movimento 5 stelle


6 settembre 2019 · 
LASTAMPA.IT
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