martedì 29 dicembre 2020

Dubbiosi e avviliti


Mondi ultra terreni e visioni new age
C'era un impressionante silenzio nella chiesuola del collegio confinata sull'angolo estremo dell'edificio dove iniziava il grande orto coltivato da Sante, il rude ortolano dalla faccia lunga e scavata. Credo che iniziò lì dentro il mio preteso 'ateismo': da quel silenzio assoluto che lasciava vagare nel vuoto della navata le preghiere che recitavo con grande pathos; e nessuno le raccoglieva, però, e nessuna risposta veniva da quel Dio misterioso e aereo circondato da santi e beati incessantemente salmodianti - e ancora nessuno, dopo tanti anni di vita vissuta, ha saputo spiegarmi in modo credibile come esitano le sue/loro di preghiere e quali echi ne hanno avuto e come facciano a ritenere quel vuoto e quel silenzio una risposta soddisfacente e capace di giustificare la loro 'fede'.
E il secondo riscontro dubbioso e scettico lo ebbi ascoltando un coro delle voci bianche, molti anni più tardi e già quasi fuori della soglia dell'adolescenza, e osservavo quelle bocche fanciulle modellarsi sulle vocali e battere ripetutamente sul 'son' finale del 'kyrie eleison' e sull'erta salita sonora del 'gloria' e mi chiedevo che specie di Dio fosse Colui che ascoltava quei canti ripetuti che si levavano da ogni chiesa e sala di concerto e se ne beava senza mai annoiarsi del repertorio.
E, ieri, disteso sul lettino del massaggiatore che tentava di sbloccarmi la maledetta schiena dolorante, quel valido para medico mi chiedeva come si fa a 'non dirsi cristiani' - e io cercavo di spiegargli che era più facile dirsi atei, invece, in un mondo dilaniato da verità di fedi contrapposte e assassine, e di fedeli che sono detti 'infedeli' da degli idioti 'radicalizzati sul web' che pretendono il loro dio grande (u akbar) ed è, invece, la rappresentazione asfittica e meschina e stupida della loro mente malata di assassini seriali.
E anche il bel film di Eastwood: 'Hereafter', che è passato su Iris l'altro ieri, parlava di quelle nostre strane e inverosimili credenze post mortuarie: di un tunnel che si attraversa e di una luce e di strane presenze e di mancanza di senso della gravità ed ecco i nuovi 'fedeli' new age sbracciarsi su numerosi libri e dirci e provare a convincerci che 'qualcosa c'è', ma dai! Tutto un mondo di sopravvissuti radunati chissà dove e chissà come in una nuova e diversa Giosafatte a fare chissà che. Qualche ulteriore delucidazione un filo più credibile e condivisibile sarebbe oltremodo gradita.
E chissà che cosa raccontavano i sopravvissuti in era medioevale (molto meno numerosi, data la scarsa scienza rianimatoria dell'epoca) intrisi com'erano delle terrorizzanti narrazioni che venivano dai pulpiti savonaroliani e da quella geniale narrazione cinematografica della Commedia, poi detta 'divina', che mostrava gli ignavi e gli iracondi e quegli altri immersi nella palude Stigia - e davvero non era un bel sognare e desiderare di entrarvi e soggiornarvi in quegli scenari ultra terreni da urlo e 'orribili favelle e grida di dolore e accenti d'ira', ma il convento altro non passava e bisognava farsene una ragione e transitare da una sponda all'altra dell'umana vita dubbiosi e avviliti e sconvolti.


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domenica 27 dicembre 2020

Sere, notti, mattine.

 

Il mio cervello elabora storie delle più varie e strampalate delle quali non sempre serbo traccia al risveglio e me ne resta, invece, uno sfilaccio come di nube in dissolvimento. E stamattina ho messo i piedi a terra e lo sfilaccio era costituito dalla nota frase: (..) poi che della fatal quiete tu sei l'imago a me sì cara... di un notissimo sonetto del Foscolo.
E magari era il finale di un sogno sulla brevità delle vite nostre (il Foscolo morì a 49 anni) o il residuo diurno di un libro che ho in lettura che parla dell'epopea di Annibale Barca il Cartaginese, un generale che inflisse le più severe sconfitte militari alle legioni di Roma.
E i soldati, si sa, hanno vita breve e gloria per la morte in battaglia (fu vera gloria?)
E leggendo di quelle battaglie e dei massacri mi veniva a mente che ben poco mi intendo di posizionamenti delle truppe sul terreno delle battaglie campali (ma esistono le Scuole di Guerra per chi volesse approfondire) ma capisco che la bestia nera di ogni generale è l'accerchiamento e, a volte, i numeri soverchianti dei fanti o degli opliti che ti fronteggiano non garantiscono la vittoria, rileggetevi la cronaca delle battaglie del Macedone Alessandro contro i persiani.
E, mentre vagavo per la cucina apprestando una parca colazione con questi sfilacci in testa che si dissolvevano, rai news24, l'ammiraglia rai all news, mandava in onda una miscellanea di immagini dell'anno che sta per chiudersi con il refrain delle bare stipate nei sotterranei degli ospedali e la fila dei camions militari che le trasportavano chissà dove.
E la fatal quiete della sera invocata dal Foscolo divenne d'un subito, ahimè, la fatal mattina di un mortifero battage di stampa e televisioni riunite che, per tutto quest'anno, ci hanno ricordato che dobbiamo morire e non è male se ci cospargiamo il capo di cenere (sanificata) e cambiamo le mascherine ogni secondo giorno – e se vediamo qualcuno apparire lungo la strada che percorriamo per la ginnastica quotidiana è bene svicolare alla prima laterale per tema che si tratti di un untore.
Subito dopo, partiva il servizio sul vaccino dei miracoli che ci libererà della pestilenza, dicono.
Meglio rileggersi per intero il sonetto del Foscolo, sentite ammè.
italialibri.net
Alla sera - Ugo Foscolo
Partecipa a Sere FAI d'Estate al Bosco di San Francesco | FAI
 

giovedì 24 dicembre 2020

Ciechi, sordi e frastornati


Negli anni e decenni a seguire 24 dicembre 2016

E, finalmente, dopo essere transitato dal regno dell'utopia buonista e misericordiosa all'osservazione disincantata della cruda realtà dei fatti e delle cronache d'orrore dei 'radicalizzati sul web' che si fanno assassini e stragisti di civili inermi e incolpevoli - e aver lungamente osservato la deriva di questi nostri anni di un mondo rotto e impazzito e le sinistre europee che pretendono di spacciare l'accoglienza caotica a sei cifre in sistema di s-governo del caos sociale che ne deriva - posso togliermi qualche sassolino dalle scarpe e far notare e rivendicare urbi et orbi che la tripletta della brexit-Trump-referendum renziano al 60 per cento di 'no' sono pugni formidabili sferrati dagli elettori di buon senso e che 'votano di pancia' al mento di quella pretesa 'intellighenzia' di sinistra supponente e arrogantemente stupida che tuttora sostiene e si sostiene sull'utopia globalista e multietnica e 'no borders' priva dei necessari correttivi d'ordine e di compatibilità economiche e rispetto e considerazione dei fragilissimi equilibri sociali che si rompono con l'immissione forzata nelle città e paesi di migliaia di disoccupati a vita.
E mi vengono in mente le colossali idiozie concettuali e le seghe mentali di quei tali che sostengono pubblicamente - perfino su facebook! massima vetrina post moderna del 'fare outing' e del 'dire la propria' - e plaudono alle inesauste violazioni delle frontiere a sei cifre annue e ai clandestini che sciamano a migliaia di là delle frontiere chiuse e vanno ad ingrossare le fila dei disoccupati dei quartieri-ghetto del Belgistan, Parigistan e Sesto san Giovannistan - e indicano questa tragedia ed emergenza europea quale giusta punizione dei pretesi crimini del colonialismo dei nonni e diritto assoluto degli africani tutti di cercare un inserimento de facto e buonisticamente imperioso, sostenendone la clandestinità fin dentro le 'giungle di Calais' e quelle di Ventimiglia e aiutandoli a nascondersi sui cassoni dei camion diretti in Gran Bretagna.
Come a dire che dobbiamo batterci i pugni sui petti e biascicare in permanenza i 'mea culpa' della civiltà occidentale perché esiste per davvero il 'peccato originale' del catechismo d'antan e delle vetuste leggende religiose e siamo tutt'ora colpevoli della trasgressioni di Eva ed Adamo che hanno addentato la mela proibita, ma ci facessero il piacere.
E speriamo che la somma dei morti delle stragi che l'Europa ha subito negli ultimi due anni orribili del suo affanno immigratorio e melting pot sempre più conflittuale e di faticosissima integrazione li abbia fatti rinsavire un poco, quei dessi, ma ne dubitiamo, perché certe malattie neuroniche sono refrattarie agli antibiotici del comune buon senso - e agli elettori europei toccherà continuare a dare continui pugni sotto al mento e mandare a casa definitivamente questi imbelli e incapaci s-governanti europei, Juncker e la Merkel in testa, responsabili dei conflitti che ci toccherà elaborare negli anni e decenni a seguire.


Ciechi, sordi e frastornati. 24 dicembre 2017

E forse è l'arte, piuttosto che il dibattere politico e sociale avvelenato dalle elezioni prossime venture, a dire il vero e il giusto della maledetta questio delle inesauste immigrazioni a sei cifre in un paese provato e profondamente mutato dalla crisi dei trent'anni ultimi scorsi e dalla guerra intestina che ci hanno dichiarato gli assassini islamici 'radicalizzati sul web' – molti rinnegati cittadini europei di seconda o terza generazione di immigrati, come ci raccontano le cronache.
E chissà che significa quello 'scacco al re' del quadro in questione che mostra una scacchiera liquefacentesi sul suo bordo sud da dove avanza un 'barcone' col suo dolente carico di richiedenti asilo – e chi/cosa rappresenta il re sotto scacco e quali dolenti pensieri attraversano la mente del giocatore che quello scacco ha subito.
E la questione della cittadinanza facile da concedere a chi e perché e quando e dopo quale percorso di integrazione compiuta e manifesta si sposta fortunatamente più in là, malgrado il gesto disperato dei digiunatori davvero degno di miglior causa, - e resta il fatto che qualsivoglia gesto politico di apertura e accoglienza dovrà misurarsi in futuro con il verdetto degli elettori e di quegli italiani/e che giudicano e giudicheranno folle, nella cabina elettorale, il proseguimento delle politiche di accoglienza del duo Renzi/Alfano, tardivamente corretto dal Minniti in limine mortis e col correttivo elettoralistico dei 'canali umanitari'.
Dei quali canali non si sente il bisogno e l'urgenza prima di aver smaltito il pregresso di clandestini che abbiamo importato a man bassa - e l'Europa invano ci chiedeva a mani giunte di fermarci e fermarli, chiudendo le frontiere a nord e ad est una dopo l'altra.
Gli dei accecano chi vuol perdere, si dice, ma per la platea degli elettori pd buonisti ad oltranza e misericordiosi a sproposito i metaforici dei non si limitano ad accecarli, bensì li assordano e li frastornano mentalmente.
A noi elettori di renderli muti da marzo e per molti anni a seguire.
Amen e così sia.
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