Mondi ultra terreni e visioni new age
C'era
un impressionante silenzio nella chiesuola del collegio confinata
sull'angolo estremo dell'edificio dove iniziava il grande orto coltivato
da Sante, il rude ortolano dalla faccia lunga e scavata. Credo che
iniziò lì dentro il mio preteso 'ateismo': da quel silenzio assoluto che
lasciava vagare nel vuoto della navata le preghiere che recitavo con
grande pathos; e nessuno le raccoglieva, però, e nessuna risposta
veniva da quel Dio misterioso e aereo circondato da santi e beati
incessantemente salmodianti - e ancora nessuno, dopo tanti anni di vita
vissuta, ha saputo spiegarmi in modo credibile come esitano le sue/loro
di preghiere e quali echi ne hanno avuto e come facciano a ritenere quel
vuoto e quel silenzio una risposta soddisfacente e capace di
giustificare la loro 'fede'.
E
il secondo riscontro dubbioso e scettico lo ebbi ascoltando un coro
delle voci bianche, molti anni più tardi e già quasi fuori della soglia
dell'adolescenza, e osservavo quelle bocche fanciulle modellarsi sulle
vocali e battere ripetutamente sul 'son' finale del 'kyrie eleison' e
sull'erta salita sonora del 'gloria' e mi chiedevo che specie di Dio
fosse Colui che ascoltava quei canti ripetuti che si levavano da ogni
chiesa e sala di concerto e se ne beava senza mai annoiarsi del
repertorio.
E,
ieri, disteso sul lettino del massaggiatore che tentava di sbloccarmi
la maledetta schiena dolorante, quel valido para medico mi chiedeva come
si fa a 'non dirsi cristiani' - e io cercavo di spiegargli che era più
facile dirsi atei, invece, in un mondo dilaniato da verità di fedi
contrapposte e assassine, e di fedeli che sono detti 'infedeli' da degli
idioti 'radicalizzati sul web' che pretendono il loro dio grande (u
akbar) ed è, invece, la rappresentazione asfittica e meschina e stupida
della loro mente malata di assassini seriali.
E
anche il bel film di Eastwood: 'Hereafter', che è passato su Iris
l'altro ieri, parlava di quelle nostre strane e inverosimili credenze
post mortuarie: di un tunnel che si attraversa e di una luce e di strane
presenze e di mancanza di senso della gravità ed ecco i nuovi 'fedeli'
new age sbracciarsi su numerosi libri e dirci e provare a convincerci
che 'qualcosa c'è', ma dai! Tutto un mondo di sopravvissuti radunati
chissà dove e chissà come in una nuova e diversa Giosafatte a fare
chissà che. Qualche ulteriore delucidazione un filo più credibile e
condivisibile sarebbe oltremodo gradita.
E
chissà che cosa raccontavano i sopravvissuti in era medioevale (molto
meno numerosi, data la scarsa scienza rianimatoria dell'epoca) intrisi
com'erano delle terrorizzanti narrazioni che venivano dai pulpiti
savonaroliani e da quella geniale narrazione cinematografica della
Commedia, poi detta 'divina', che mostrava gli ignavi e gli iracondi e
quegli altri immersi nella palude Stigia - e davvero non era un bel
sognare e desiderare di entrarvi e soggiornarvi in quegli scenari ultra
terreni da urlo e 'orribili favelle e grida di dolore e accenti d'ira',
ma il convento altro non passava e bisognava farsene una ragione e
transitare da una sponda all'altra dell'umana vita dubbiosi e avviliti e
sconvolti.