venerdì 30 luglio 2021

Boom! Bang! e razzi sibilanti.

 




'Il problema del nostro tempo è l'accettazione del disordine.' affermava cinque anni fa Jannis Kounellis in un intervista. E se lo dice lui, artista dell'Arte Povera, la predizione è credibile, credibilissima. Non solo perché è un greco-italico per la sua lunga frequentazione della penisola – 'una faccia una razza', per intenderci – ma perché gli artisti, come i poeti, sono i soli credibili e disincantati predittori del futuro che ci aspetta.
Un futuro gramo di entropia sempre crescente - e ci vien da credere che la sicumera di Enscher quando affermava che : 'Ci piace il caos perchè adoriamo sottometterlo all'ordine.' fosse un azzardo già ai tempi suoi (sfociati in ben due guerre mondiali) e una qualche forma di ordine la si rintracciasse allora solo lungo le linee eleganti dei suoi disegni.
E la frattura di Marinetti e dei suoi artisti, succubi delle sue farneticazioni guerresche, fece esplodere quelle linee apparentemente ordinate nei colori sparati e vividissimi di Boccioni e nella furia immaginativo-omicida dei vortici e dei fumi degli obici che centravano le trincee: BUM BANG RAZZI SIBILANTI SBAAAM! - la grafica futurista della demenza e del martirio dei fanti i cui nomi oggi leggiamo sulle croci dei 'cimiteri di guerra'.
E riandare coi pensieri alle entropie incontrollabili del passato recente un po' ci conforta perché l'attuale disordine dei sette miliardi di persone formicanti per il pianeta e vaganti per mare sui barconi - da nessuno amati e malamente accolti per la trista e realistica predizione statistica dei futuri 'foreign fighters' e 'radicalizzati sul web' che usciranno dalle loro fila – sembra poca cosa di fronte alle due guerre dei nostri padri e bisnonni e ai milioni di morti che ne seguirono.
Che, se comparate con la presente 'guerra di religione' o 'guerra per soldi', - come oppongono i due schieramenti dei 'buonisti' e dei realisti impropriamente schedati 'a destra' dell'emiciclo sociale -, sembrano dirci che forse l'umanità futura vivrà ancora, chissà, qualche suo decennio buono di vita accettabile in un prossimo futuro.
E che, sbarazzattici dei Renzi e delle Merkel e degli Juncker e degli Schultz, forse appariranno governanti nuovi in quel che resterà dell'Europa capaci di misure efficaci di contenimento e argine del caos di uomini e popoli l'un contro l'altro armati e un nuovo ordine si disegnerà finalmente sull'orizzonte del futuro europeo e mondiale. Amen e così sia.
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La sindrome dei Salvatori.

La raffigurazione di un Salvatore va di pari passo con l'idea di un pericolo costante, con le molte insidie del nostro vivere e, buon ultimo, con l'abisso del Peccato che ci inghiotte - che, spesso, è 'mortale' ed essere salvati dalla morte, vivaddio! è l'Apoteosi, la felicità massima, il Sogno e la Luce che illumina il buio della odiata mortalità.
Questo 'prima'. Prima del 'volemose bene' universale e amiamoci tutti appassionatamente nei modi che più ci piacciono e guai a discriminare tutti coloro che la Bibbia, in tempi lontanissimi e mitici, indicava quali abitanti di Sodoma e Gomorra, - luoghi del peccato e della insubordinazione umana contro la Legge divina e della Punizione conseguente.
E il bravo Francesco si è chiesto, di recente: 'Chi sono io per giudicare?', interrogato sul merito delle 'nozze gay' e dintorni - e della nozione di peccato la post modernità fa allegramente a meno perfino in punto di morte: momento topico di ogni e tutte le conversioni tardive e 'non si sa mai' e 'vedi mai che...'.
E, nel loro piccolo, anche i pro vax, ultimi arrivati nella categoria dei micro Salvatori dell'umanità, ci fanno credere che siamo nel peccato (mortale) se non ci vacciniamo tutti; e che siamo responsabili della propagazione delle 'varianti' indiane e salvadoregne e nicaraguensi e azerbaigiane perché loro, invece, il virus non lo replicano o, se mai lo replicassero, sarebbe in forma attenuata (dicono).
E questo loro Vangelo post moderno ha l'avallo di valenti virologi e scienziati, dicono; peccato che tutte le dinamiche della 'Nova Scienza' virologica siano tutte in fieri e soggette ad aggiornamenti pressoché quotidiani - e vedrete che, quest'autunno, tutto sarà rimesso in gioco e i novelli Salvatori torneranno ad essere 'i salvati' (glielo auguriamo di cuore) perché il vaccino li mette al riparo (dicono) dalle terapie intensive e le conseguenti intubazioni e ne è valsa la pena.
Ma già ci mandano a dire, i virologi e gli apostoli di Big Pharma, che gli anticorpi delle prime due punturine presto si ammosciano e si attenuano nei corpi dei Salvatori-salvati e durano, si e no, un sei settimane in piena erezione (in quei laboratori si va a spanne), poi bisogna rinnovare la dose – e saremo tutti punturine-dipendenti del nuovo business planetario del Terzo Millennio della Nova Scienza.
Ma, vedrete, se così fosse, che si lambiccheranno le infiammate cervici per scovare un qualche altro capo di imputazione contro i pervicaci no vax della libertà malintesa (dicono) perché l'umanità, da sempre si nutre dell'idea di Colpa e Colpevoli – e ieri erano i gay dell'hiv, però trattati con i guanti a causa del 'politicamente corretto', e oggi sono i no vax- untori e colpevoli replicatori delle mille varianti future note e di quelle ancora da conoscere e riconoscere e da combattere con sempre nuovi e potenti vaccini per la gioia dei Salvatori presenti e dei futuri.
In alto i cuori, sono rivolti a un futuro luminoso.
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I moderni appestati e lo spirito folletto.

 

Finiremo per vaccinarci contro ogni virus dichiarato letale o fatale, inclusa la 'viralità' che si riscontra sui 'socials' di dichiarazioni pro e contro il vaccino medesimo?
No perché non se ne più davvero dei peana di vittoria di coloro che sbandierano cifre di contagi in aumento e/o in regressione, frecce in su e il giorno dopo subito in giù, ma poi arrivano le cifre dei ricoverati da Israele a smentirle e/o circoscriverle - e neanche la Spagna si salva dalla supposta 'quarta ondata' e anche la Francia, nel suo piccolo, mette in campo il carro armato del 'greenpass' e 'speriamo che ce la caviamo' e l'autunno ci sia propizio, tocchiamoci di sotto con energia.
Che sono le moderne geremiadi di chi non sa più 'a che santo votarsi' - e le televisioni da due anni sempre clamanti ed echeggianti le 'grida' e il vano dibattere dei politici di ogni risma e partito, e sono i moderni templi dove gli appestati delle lontane epidemie si davano convegno e impetravano la guarigione con forte intensità e dotavano le statue dei santi dedicati di collanine e spille ed ex voto e le portavano in processione, incuranti dei malefici assembramenti che rilanciavano il maledetto virus.
E c'è un tale di mia conoscenza, sui socials, che 'ne ha fatto una malattia' del suo continuo dar contro e imprecare e maledire i no vax, a suo dire responsabili di ogni male passato, presente e del futuro.
E sospetto che prenda soldi sotto banco dalle Asl o che il Figliuolo gli abbia conferito il titolo di sergente incaricato di addestrare la truppa, ma non sa quale spirito folletto omicida ha suscitato perché quel tale è la reincarnazione di quella vera e propria macchina da guerra del sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket che, prima o poi, dovrà vedersela col suo grasso sottoposto, oltremodo vessato e vilipeso, che gli scaricherà contro l'intero contenitore del kalashnikov in dotazione, sentite ammè.

mercoledì 28 luglio 2021

Maestre maldestre. Ieri accadeva ed oggi accade.

 


28 luglio 2014
Il mondo rinasce ogni giorno dalle sue ceneri. Un po' come noi – che ci corichiamo con un carico di problemi irrisolti e la mattina ci muoviamo a tentoni per la casa, riordinando corpo e anima e la tana in cui abbiamo rifugio e proviamo a dare ordine al caos che ci avvolge e ci permea.
E non lasciatevi trasportare in volo dalla metafora dell'araba fenice perché quel suo essere 'araba' fa venire l'orticaria, considerato il carico di misfatti e malefatte e crimini che si portano dietro quei dessi, gli arabi dell'ortodossia coranica e delle sure e delle jihad, - che il diavolo se li porti perché è dal tempo della prima crociata che noi, valenti guerrieri dell'Occidente, ci proviamo a sottometterli e irregimentarli e dirli governabili secondo i nostri più avanzati sistemi di governo (le democrazie) e fargli capire che le antiche leggende religiose dei profeti barbuti e degli angeli e dei demoni e delle vergini paradisiache sono esauste figurazioni arcaiche e stantie, e la modernità non si governa con i veli imposti alle donne e i tappetini da preghiera e le prostrazioni tre volte al giorno in direzione della Mecca e i ramadan dei nomadi pastori che li hanno figliati.
E ascoltare la radio, la mattina, e sentire 'di che lacrime gronda e di che sangue' il pianeta che abitiamo - colla litania dei morti e dei profughi sui barconi (che andiamo a raccogliere pietosamente e non sappiamo più dove stiparli) - ci fa dubitare che mai avremo forze e intelligenze tali da affrontare i viaggi spaziali e aprirci al cosmo di altri sistemi solari e galassie.
Eppure c'è stato un tempo in cui i bis bis nonni credevano che l'orizzonte di riferimento fosse quello delle 'magnifiche sorti e progressive' – ed era l'epoca delle grandi invenzioni e scoperte: la radio di Marconi, i lampioni a gas che illuminavano strade buie e senza luna, l'acqua nelle case anche dei più poveri, l'igiene pubblica e la sanità che innalzavano straordinariamente la vita media.
Poi venne la prima guerra mondiale e l'esaltazione collettiva della 'sola igiene del mondo', seguita dalla seconda della tregenda dei nazionalsocialismi e dell'Olocausto.
Un 'uno-due' che ci ha mandati al tappeto e ancora l'arbitro ci sta contando e non riusciamo a rialzarci.
Ma tutto quell'ottimismo della ragione dei bisnonni e l'ausilio di sempre più sofisticate tecnologie oggi continua a naufragare nella risacca di una crisi economica che ci fa battere il passo nella stag-flazione - e il lavoro continua a mancare e i politici nuovi continuano a promettere mari e monti (Monti no!!), ma per i miracoli non sono attrezzati; neanche il Renzi che ha ipnotizzato gli italiani stanchi e delusi perfino delle loro abominevoli malefatte elettorali: id est l'aver mandato allo s-governo della repubblica un malfattore notorio e recidivo.
Perciò, cari e-lettori, rimbocchiamoci di bel nuovo le maniche e, a tentoni, ri-proviamo a mettere ordine nel caos di ogni nuovo mattino. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nipoti, dicono i 'buonisti' e i lungimiranti. Beh, proviamoci. Magari ci manderanno a dire, in un viaggio nel Tempo, che abbiamo sbagliato tutto, come abbiamo fatto noi coi nonni e i bisnonni morti nelle trincee e nella 'campagna di Russia' - e i secessionisti padani che invocavano un ritorno a quell'Austria Felix che abbiamo ferocemente combattuto.
No. Decisamente non abbiamo le idee chiare sul nostro futuro e il passato, malgrado gli storici ci mandino a dire che la Storia è 'maestra di vita'. Maestra maldestra, a ben vedere. Buon lunedì, cari.
 

sabato 24 luglio 2021

Più vero del vero. Confesso che non so se la terra sia piatta. Dalle foto satellitari scattate nei pressi della Luna si direbbe un filo convessa, perlomeno, ma mancano le foto confermative della parte opposta, quella concava dell'Asia e dell'Australia, e questo mina la credibilità dei fieri sostenitori della tesi. E poi un piatto che gira su se stesso, invece di una sfera, sconvolge anche le dinamiche giorno/notte - e tuttora non mi è chiaro come quella rotazione ostinata non spruzzi le acque degli oceani e dei mari fuori dallo stratosfera come una centrifuga, con tutto l'annesso dei pesci e delle murene e dei polpi e delle plastiche dei continenti vaganti a pelo d'acqua che conosciamo. Però questa della conquista della Luna e del 'piccolo passo per l'uomo, ma grande passo per l'umanità' puzza davvero di studios hollivudiani e scenografie di cartapesta e battute ad effetto di sapienti sceneggiatori e non so confermarvi se davvero il nostro satellite non è più vergine di impronte di scarponi – e dovrei fare un salto colà per vedere con i miei occhi la bandiera a stelle e strisce penzolante sul suo palo senza il vento solare che la distende, come a Iwo Ima, e potrei mandarvi la foto confermativa su What app e Facebook, sempre che ci sia 'campo'. E, già che ci siamo, va detta un parola chiara anche sulle torri gemelle che si sono sbriciolate dall'interno come se fossero state dinamitate a bella posta e quelle fotografie degli aerei che vi si schiantano non vi ricordano le scene madri di certi film catastrofisti con tanto fuoco e cenere e morti a mucchi e quintali e tanto pianto e stridor di denti? La verità (orpo! m'è venuta spontanea la paroletta magica) è che non sappiamo molto neanche degli eventi decisivi delle nostre vite private e fatichiamo a dire vere le scene madri delle liti fatali di matrimoni infranti, però siamo tornati 'single' e : '(…) questo è quanto / se ci ripenso, quanto è vero il sole, / dalla vergogna mi si muove il pianto. / Non credo più nemmeno nelle scuole.' That's all, folks. Scrivetemi, se vi viene in mente qualcosa di 'più vero del vero' che ci convinca un po' tutti e lo prenderò in considerazione per il mio prossimo articolo.



Non credo negli esseri umani (e ne ho ben donde). 

Ho rivisto, ieri sera, su Raistoria, un filmetto del 1960: 'I dialoghi delle Carmelitane' con una convincente Alida Valli ed una maiuscola Jeanne Moreau. Storia di obbedienze secolari e fedi vetuste e di martirii e decapitazioni a quintali, entrambi degni di miglior causa. Avevo 11 anni, la prima volta che lo vidi, ed ero chiuso in collegio da sette, sarà per questo che quel film mi commosse fino alle lacrime e meditai di 'farmi prete'? Passare dalla parte dei carcerieri è pur sempre una soluzione per i carcerati. Chissà che tipo di prete sarei stato. Di lì a poco, raggiunti i quattordici anni, uscito di prigione e consegnato ai domiciliari di un padre per caso, il prete di religione mi cacciò dalla classe durante la sua ora perché le mie domande sulla congruità di certuni misteri della fede lo mettevano in imbarazzo e disturbavano la sua predicazione apodittica. Tu vedi i casi della vita. Il film, per tornare a bomba, è narrazione essenziale di una vita claustrale (il Carmelo, parto mistico di una suor Teresa divenuta santissima), ma, in, parallelo, vi scorrono le vicende essenziali di una Rivoluzione (con la maiuscola perché prima della modernità e di forma compiuta) e le mille decapitazioni che la sostenevano. E, grazie a quel film (e ai libri di storia), sappiamo che ai rivoluzionari e al popolo che li sosteneva erano invisi i preti e le suore e quei tali fanatici che intonavano il mitico : 'Ah ca ira, ca ira, ca ira!' non vedevano l'ora di insorgere e distruggere chiese e monasteri che ospitavano i privilegiati di sempre. E' pur vero che preti e suore, in gran numero e per forza di tradizionale compromissione con il potere politico, si schierarono con la fazione guelfa degli aristocratici che impugnarono le spade e gli schioppi in Vandea e diedero filo da torcere ai rivoluzionari, ma davvero tutte quelle teste mozzate del film ci commuovono e, col senno di poi, consiglieremmo a Danton, Marat e Robespierre in pubblica Assemblea una opportuna moderazione che ce li renderebbe più umani - e il Mengoni li potrebbe includere negli 'esseri umani' in cui dice di credere a gola spiegata. E una riflessione a margine sulle vicende tragiche della cruentissima Rivoluzione Francese ci fa osservare, stupiti, come tutto quell'odio sanguinario fosse latente e in ferino agguato nei pensieri nascosti del popolo affamato - pio e obbediente ai padroni aristocratici fino a sei mesi prima del deflagrare degli eventi della Bastiglia e l'assedio con le picche e i forconi alle regge e ai palazzi del potere. Un popolo che pur frequentava le cattedrali e i templi votivi e onorava i santi e i crocefissi e consegnava gli ex voto e le offerte alla 'sua' Chiesa. E i crocefissi e le immagini dei santi, nel film, li vediamo abbattuti nella polvere come le statue degli odierni 'black lives matter' e divelte le grate del Carmelo - e ci chiediamo dove stia di casa la coerenza e se quei rivoluzionari assassini e distruttori di sacre immagini e persecutori di preti e suore si siano poi pentiti, in punto di morte, e abbiano fatto ammenda dei loro peccati politici e chiesto l'assoluzione. Alla luce di tutto ciò esposto e riassunto mi sento di riaffermare che: 'non credo negli esseri umani', bensì in una certa idea di umanità futura che raddrizzerà alla bene-meglio il suo storico 'legno storto'. Chi vivrà vedrà.

giovedì 22 luglio 2021

Non credo negli esseri umani (e ne ho ben donde). 20 luglio 2016 Contenuto condiviso con: Tutti Ho rivisto, ieri sera, su Raistoria, un filmetto del 1960: 'I dialoghi delle Carmelitane' con una convincente Alida Valli ed una maiuscola Jeanne Moreau. Storia di obbedienze secolari e fedi vetuste e di martirii e decapitazioni a quintali, entrambi degni di miglior causa. Avevo 11 anni, la prima volta che lo vidi, ed ero chiuso in collegio da sette, sarà per questo che quel film mi commosse fino alle lacrime e meditai di 'farmi prete'? Passare dalla parte dei carcerieri è pur sempre una soluzione per i carcerati. Chissà che tipo di prete sarei stato. Di lì a poco, raggiunti i quattordici anni, uscito di prigione e consegnato ai domiciliari di un padre per caso, il prete di religione mi cacciò dalla classe durante la sua ora perché le mie domande sulla congruità di certuni misteri della fede lo mettevano in imbarazzo e disturbavano la sua predicazione apodittica. Tu vedi i casi della vita. Il film, per tornare a bomba, è narrazione essenziale di una vita claustrale (il Carmelo, parto mistico di una suor Teresa divenuta santissima), ma, in, parallelo, vi scorrono le vicende essenziali di una Rivoluzione (con la maiuscola perché prima della modernità e di forma compiuta) e le mille decapitazioni che la sostenevano. E, grazie a quel film (e ai libri di storia), sappiamo che ai rivoluzionari e al popolo che li sosteneva erano invisi i preti e le suore e quei tali fanatici che intonavano il mitico : 'Ah ca ira, ca ira, ca ira!' non vedevano l'ora di insorgere e distruggere chiese e monasteri che ospitavano i privilegiati di sempre. E' pur vero che preti e suore, in gran numero e per forza di tradizionale compromissione con il potere politico, si schierarono con la fazione guelfa degli aristocratici che impugnarono le spade e gli schioppi in Vandea e diedero filo da torcere ai rivoluzionari, ma davvero tutte quelle teste mozzate del film ci commuovono e, col senno di poi, consiglieremmo a Danton, Marat e Robespierre in pubblica Assemblea una opportuna moderazione che ce li renderebbe più umani - e il Mengoni li potrebbe includere negli 'esseri umani' in cui dice di credere a gola spiegata. E una riflessione a margine sulle vicende tragiche della cruentissima Rivoluzione Francese ci fa osservare, stupiti, come tutto quell'odio sanguinario fosse latente e in ferino agguato nei pensieri nascosti del popolo affamato - pio e obbediente ai padroni aristocratici fino a sei mesi prima del deflagrare degli eventi della Bastiglia e l'assedio con le picche e i forconi alle regge e ai palazzi del potere. Un popolo che pur frequentava le cattedrali e i templi votivi e onorava i santi e i crocefissi e consegnava gli ex voto e le offerte alla 'sua' Chiesa. E i crocefissi e le immagini dei santi, nel film, li vediamo abbattuti nella polvere come le statue degli odierni 'black lives matter' e divelte le grate del Carmelo - e ci chiediamo dove stia di casa la coerenza e se quei rivoluzionari assassini e distruttori di sacre immagini e persecutori di preti e suore si siano poi pentiti, in punto di morte, e abbiano fatto ammenda dei loro peccati politici e chiesto l'assoluzione. Alla luce di tutto ciò esposto e riassunto mi sento di riaffermare che: 'non credo negli esseri umani', bensì in una certa idea di umanità futura che raddrizzerà alla bene-meglio il suo storico 'legno storto'. Chi vivrà vedrà. Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone

sabato 17 luglio 2021

Chiari di Luna spettrali.

 Fascisti sulla Luna 18 luglio 2018

Credo che tutto inizi da una fortunata trasmissione televisiva che conteneva la gag di Guzzanti dei 'fascisti su Marte'. Fu da lì che prese le mosse questa buffa e maniacale tendenza ad etichettare come cosa e persona 'fascista' ogni evento e chiunque non sia allineato con il pensiero sinistro ex dominante – e le sue estenuate geremiadi sui migranti e la malintesa pietas universale e i suoi simboli e valori vetusti, a partire dalla mitica Resistenza.
Che fu cosa buona e giusta e necessaria, in quei tempi di disgrazia mondiale massima e rinsavimento democratico di un popolo confuso, sconfitto e spaventato e diviso, ma sappiamo che ci sono ombre rosse anche in quella epopea di rivolta: martiri e martirizzati da una parte e dall'altra.
E che vogliano resistere a tutto, i nostri confusi antifascisti che fanno di ogni cosa un fascio è comprensibile, poveri cari, perché, dalla Brexit in poi, non gliene è andata bene una – ed è seguito l'orco Trump e il dittatore Putin e i movimenti populisti in ascesa e la resistibile ascesa del Renzi imbonitore che ha svenduto tutte le sue pentole: prima azzoppato dal referendum che 'se perdo mi ritiro' poi caduto da cavallo a marzo e nella polvere rimasto.
Per tacere di Kunz in Austria, della Merkel dimezzata da Seehofer e dalla crescita impetuosa di Alternative fuer Deutschland, e di quelli di Visegrad, - fascistoni massimi e impenitenti che alzano muri immensi di filo spinato e non vogliono veder l'ombra di un migrante che sia uno vagante per le loro città pulite e ordinate e felici.
Insomma fascisti e nazisti e razzisti ueberall e 'siamo circondati' come Custer con gli indiani a Little Bighorn e finiremo per scorgerne traccia anche sulla Luna, prima o poi, con i trofei dei fasci littori d'antan piantati al centro del mare della Serenità – infamia massima per simboleggiare quella che hanno perso i nostri anti fascisti sulla Terra e ci hanno perso il sonno e neanche il Valium fa più effetto e camminano insonni per le stanze imprecando e abbaiando (alla Luna), mannaggia, mannaggia.
E sono affranti e disperati perchè 'il peggio non è mai morto' e chissà cos'altro potrà avvenire di iper fascista da qui in avanti nel loro mondo iper uranio che si mostra in trasparenza nelle sere d'estate e chiari di luna spettrali.
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venerdì 16 luglio 2021

Teologie di nessuna grandezza

 




Teologie di nessuna grandezza 17 luglio 2016
….che poi, a ben vedere, l'effetto collaterale più rilevante di tutto questo 'radicalizzarsi sul web' di suonati e depressi e varia genia di rimbecilliti di seconda o terza generazione di immigrati che sparano, sgozzano o conducono i camion della morte contro persone inermi e donne e bambini maciullati sull'asfalto è che qualcuno o molti finirà per chiedersi come sia possibile che esista un Dio buono e amorevole e misericordioso e un altro Dio per i suddetti imbecilli che lo vogliono 'u akbar' e bramoso del sangue di vittime incolpevoli e le prime che incontri sulle piazze e lungo le 'promenades'.
Una contraddizione insanabile e 'in seno al popolo' - come si diceva un tempo; in seno ai molti popoli e alle sette religiose che compongono il Medioevo islamico e le sue guerre intestine.
E insanabile per davvero dal momento che, per definizione e dogma di fede, Dio è unico ed è apostasia o imbecillità palese dargli due facce contrapposte, come capita, invece, agli induisti di mostrarci le statue di Shiva il Creatore e Shiva il Distruttore.
Questioni teologiche di gran rilevanza che abitano solo le lambiccate e contorte e fantasiose menti degli uomini e donne 'di fede' perché, di là della iono e stratosfera' - ce lo mandava a dire Gagarin nel corso delle sue prime navigazioni orbitali – c'è solo il gran silenzio del vasto cosmo e il paesaggio di stelle a milioni che, interrogate, ripropongono solo sé stesse e il big bang e le onde gravitazionali e nessun preteso Dio Creatore più o meno barbuto.
Così, a forza di interrogarci su questa infausta teologia del Dio Grande e buono (o feroce, secondo i capi dell'Isis) e sulle teogonie che l'hanno preceduta e tuttora durano sotto le altre latitudini che stanno al di là del Libro-veritas – 'verità' pretese per le quali ci siamo uccisi in passato e oggi ci uccidono (i 'radicalizzati sul web') – speriamo che 'ce la caviamo/eremo' di torno, prima o poi, questa iattura e idiozia dei precetti coranici interpretati secondo verbo di 'islam radicale' o di 'islam moderato'.
E non trascurerei di esortare i nostri ospiti islamici a considerare l'ipotesi di una 'islamexit' di massa dai luoghi europei un tempo pacifici che la loro massiccia presenza (le 'banlieues di Parigi, il quartiere di Moellenbeck in Belgio, per dire solo i maggiori - e la stessa Nizza che, appena dietro la promenade des Anglais, si mostra con i tratti di una città araba) ha trasformato in inappropriati campi di battaglia per le loro mene medievali – e, appena sbarcati sulle nostre coste, poverini, si mostravano davanti ai giornalisti e alle pietose televisioni bisognosi di un lavoro, di un rifugio e di 'un altro inizio'. Pensateci.

 

La strana guerra del soldato Sc'vèik.

 

E' mia convinzione che l'umanità, nel suo evolvere, proceda per 'salti nel buio' e incappi in veri e propri precipizi in cui 'precipitando il tutto oblia'. Ci sono anche le 'ancore di salvezza', è vero, i rinsavimenti che fanno seguito a guerre mondiali e milioni di morti – e seguono i laboriosi Trattati di pace, le Costituzioni degli stati, le Carte dei diritti dell'uomo e del cittadino ecc. - ma la tendenza a procedere per balzi e precipizi assassini è dura a morire, ahinoi.
E il caso ultimo della disgrazia pandemico/infodemica che ci inghiotte ci racconta di una follia collettiva che si avvita su se stessa e trasforma una malattia tutto sommato curabile e controllabile con gli strumenti della moderna medicina in un tormentone infinito di 'chiusure', annunciate e/o effettive, e continue 'grida' manzoniane di politici che si fanno schermo del confuso Verbo dei virologi in tivù (emuli inconfessati dei 'medici in prima linea' delle note serie televisive) per enunciare, tetragoni, i versetti satanici del loro vangelo pandemico punitivo per i cittadini e disastroso per le economie.
E l'ultimo atto di questo fantasioso remake di 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' l'abbiamo seguito sui telegiornali che annunciavano il diktat di Macron versus i troppi non vaccinati che ha in casa (la stima, pre diktat, era di un 30 per cento tra incerti, svogliati e veri e propri no vax combattenti).
E mancava solo che estendesse l'obbligo del 'green pass' illiberale ai supermarkets di zona e ai negozi di quartiere e quel trenta per cento di non vaccinati era alla fame o in trincea ai domiciliari fino ad un improbabile rinsavimento collettivo - o doveva correre a vaccinarsi obtorto collo. (E in Francia ne sanno qualcosa quanto ad 'offrire il collo' dei re e degli aristocratici colpevoli dei misfatti delle loro storiche dinastie.)
Una flagrante violazione dei diritti individuali che fa leva sull'assunto non veritiero dell'untore no vax che contagerebbe anche i già vaccinati – con la 'variante delta' (e domani gamma e fino all'omega) assunte a capo d'accusa aggiuntivo ed aggravante a carico del nemico pubblico numero uno che si vuole costringere alla resa.
Non è chi non veda che la china su cui ci siamo avviati è ripida assai e annuncia il precipizio storico di cui all'incipit. E la nube della follia collettiva e infodemica, ahinoi, impedisce ai più di vedere il baratro di sotto dei diritti conculcati e negati che si spalanca sotto ai piedi degli incauti interventisti di questa 'drole de guerre' del soldato Sc'vèik - nominato d'emblè medico sul campo del presente disonore.

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giovedì 15 luglio 2021

Verbi misericordiosi a sproposito.

 ...e quei poveretti delle infiammazioni neuroniche buoniste trovano credibile e condivisibile perfino la scritta sul cartello al collo di un sedicente 'rifugiato' (ma, forse, è stato scritto proprio da uno di loro) in cui si afferma che: 'siamo rifugiati delle 'vostre' guerre. 'Vostre', sottolineo : tua e mia e di tuo figlio/a e del cugino/a e dello zio/a di ogni passante a cui capita di leggere l'indigeribile stronzata.

Così avvallando le tesi dei dirigenti dell'Isis sulla colpevolezza di tutti noi: i maledetti 'crociati' e infedeli da sterminare senza pietà e discernimento alcuno e con i sistemi più vari e ingegnosi: pistole e coltelli e mitra, ma anche camion sterminatori e cinture esplosive, va bene tutto pur di collezionare il maggior numero di morti su piazze e stadi e teatri e 'promenades' – e i 'martiri' della loro fantasiosa e crudelissima Jihad saranno accolti in paradiso e godranno delle attenzioni particolari delle sette vergini spettanti a ognuno.
Il vostro allah è niente affatto grande, cari i miei 'radicalizzati sul web' che rinnegate la cittadinanza pietosamente concessavi. Nessun dio, bensì solo quello partorito da menti malvage e depresse, può esibire e dire propri i misfatti e gli assassinii delle vostre maledette farneticazioni pseudo religiose.
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