Non è difficile ricostruire quanto accade nelle 'segrete stanze' dei palazzi del potere. Centinaia di descrizioni giornalistiche lungo tre lustri ci hanno abituato alla 'ricostruzione' della realtà dei conversari e delle facce stanche e lunghe di quei funzionari di partito che vediamo durante i tiggi rilasciare le baldanzose dichiarazioni e gli 'ultimatum' ridicoli contro il partito avversario che nega le 'elezioni subito'.
Come se fossero la panacea di tutti i mali e non un costo proibitivo per le esangui casse dello stato e i risultati elettorali ancora una volta controversi e opinabili e un parlamento ancora una volta ingovernabile. Ma è una 'coazione a ripetere' quella dei luogotenenti del conducator sconfitto alle urne (6milioni di voti perduti), una maledetta compulsione, una 'ancora di salvezza' perchè tenere sul filo del rasoio tutto un paese è nell'interesse del capo, del dominus di denari che ha il fiato sul collo dei magistrati e delle condanne e non può permettersi di sbagliare un colpo, nella complicatissima partita a scacchi elettoral-parlamentare.
E 're Giorgio' ha dato scacco al re di denari e tutti i luogotenenti del partito e i fidi avvocati-parlamentari stanno chiusi nelle stanze in riunione permanente per valutare come rispondere e uscire dall'angolo e decidono alfine lo slogan suggestivo del 'golpe bianco' e intimano ai 'dieci saggi' di fare le loro proposte entro e non oltre dieci giorni – tanti quanti se ne possono permettere prima che la finestra elettorale si chiuda fino all'autunno inoltrato.
E la magistratura avrà agio di fare le sue valutazioni ed esprimere le condanne eventuali e chissà che il paese respiri aria pura grazie a una di quelle sentenze che ce lo toglieranno dai coglioni, quest'uomo minuscolo e spaventoso e invasivo peggio di una colonscopia senza sedazione, e finalmente il ritmo del respiro del paese sarà quello di un malato grave uscito dalla rianimazione e si comincia a sperare nella guarigione.
Come se fossero la panacea di tutti i mali e non un costo proibitivo per le esangui casse dello stato e i risultati elettorali ancora una volta controversi e opinabili e un parlamento ancora una volta ingovernabile. Ma è una 'coazione a ripetere' quella dei luogotenenti del conducator sconfitto alle urne (6milioni di voti perduti), una maledetta compulsione, una 'ancora di salvezza' perchè tenere sul filo del rasoio tutto un paese è nell'interesse del capo, del dominus di denari che ha il fiato sul collo dei magistrati e delle condanne e non può permettersi di sbagliare un colpo, nella complicatissima partita a scacchi elettoral-parlamentare.
E 're Giorgio' ha dato scacco al re di denari e tutti i luogotenenti del partito e i fidi avvocati-parlamentari stanno chiusi nelle stanze in riunione permanente per valutare come rispondere e uscire dall'angolo e decidono alfine lo slogan suggestivo del 'golpe bianco' e intimano ai 'dieci saggi' di fare le loro proposte entro e non oltre dieci giorni – tanti quanti se ne possono permettere prima che la finestra elettorale si chiuda fino all'autunno inoltrato.
E la magistratura avrà agio di fare le sue valutazioni ed esprimere le condanne eventuali e chissà che il paese respiri aria pura grazie a una di quelle sentenze che ce lo toglieranno dai coglioni, quest'uomo minuscolo e spaventoso e invasivo peggio di una colonscopia senza sedazione, e finalmente il ritmo del respiro del paese sarà quello di un malato grave uscito dalla rianimazione e si comincia a sperare nella guarigione.