Il dio del nostro scontento
Se 'Dio esiste e vive a Bruxelles' deve essere stato anche lui chiuso in casa, in questi giorni di scuole chiuse - e i poliziotti e le 'teste di cuoio' armati di mitragliette che frugavano nei cassonetti e nei cartoni abbandonati dai barboni nelle vie periferiche e perquisivano i passanti nei sotterranei della Metro e arrestavano parenti e amici dei terroristi per sapere quanto estesa sia la rete di complicità nei quartieri-ghetto dove si sono stipati i nostri ospiti islamici durante i tragici decenni della nostra storia europea.
E' una bestemmia, una apostasia dichiarata quel film geniale e bellissimo che ci dice una parola ferma (ben necessaria, dopo 2000 e 15 anni di mancate Apparizioni e Annunciazioni) sull'esistenza di quella Entità Provvedente che ha dato vita a tutto, ma il cui Disegno Creatore si è corrotto ed è 'andato a puttane' (il film spiega bene come) in questa nostra post modernità così prolifica di assassini - che qualcuno vuole e dice 'francesi' o 'belgi' ma che si chiamano Abdullah o Mohamed e si ispirano a un contrapposto dio malvagio, (lo chiamano Allah-il-Grande), che ci vorrebbe tutti stecchiti, noi infedeli, sulle strade e nei teatri e negli stadi o nelle redazioni della libera stampa, se non sappiamo citare a memoria le sure e i versetti scritti dal suo sedicente Profeta al tempo delle tribù di nomadi pastori bellicosi che litigavano ostinatamente tra loro, la sera, prima di addormentarsi cullati dai belati degli agnelli e dai rutti dei cammelli, nel chiuso dei caravanserragli.
E quel dio bianco e occidentale che 'vive a Bruxelles' è un dio anch'esso malvagio, in verità, che molto si diverte a creare leggi che incasinano le vite degli uomini e le predicono maledette e 'sfigate' e ci provocano infinite sofferenze e, nel chiuso della sua stanza blindata imbottita di schedari che si alzano fino al Cielo, dov'è scritta la vita e la malavita di ognuno e tutti, quel Dio prende una scheda dopo l'altra e si diverte al Computer a inviarci i virus della malvagità quotidiana con la quale dobbiamo misurarci ogni santo giorno dicendola 'la pena necessaria' pel Male che è conseguito al primo morso della mela dolce e rossissima sbocconcellata da quella grandissima t.... della Genitrice e offerta, per corresponsabilità e complicità tutta da dimostrare, al neghittoso Genitore.
E quel dio bianco e malvagio ha una Figlia ribelle ispirata dal suo amico Gei Si (pronuncia post moderna di J.C. di cui al famosissimo musical sulle scene di Brodway) che la istiga alla rivolta e a scappare dall'appartamento blindato e le suggerisce di farsi amici sei altri apostoli, da aggiungere ai suoi dodici, che la aiuteranno a interpretare nel modo 'giusto' le cose che avvengono nell'astruso mondo disegnato e storpiato dal Padre suo vendicativo. E sarà una complicata e difficile percorrenza mondana fitta di disavventure e commozioni però sapida e gustosa come mai abbiamo veduto fin qua su uno schermo e l'introduzione nella storia degli uomini, vessati dal loro Creatore, di una parola di Misericordia (ah, Francesco, che magnifici spiriti folletti hai scatenato!) che finirà in un glorioso happy end guidato dalla Madre che ci prefigura il paradiso dei nostri sogni strani e improbabili.
Un film da vedere e ri-vedere. Assolutamente, come si scrive su 'my movies'.
Un autentico film 'di culto', letteralmente, che ha conquistato e convinto un ateo dichiarato e sfegatato qual'è il vostro cronista. Da collezionare e mostrare ai figli e ai nipoti. E mi permetto di suggerire a Renzi di elargire i cinquecento euro ai suoi giovani di belle speranze solo se dimostreranno che ne hanno pre acquistato il dvd e/o ne sanno citare i dialoghi a memoria - come presto citeremo le sure del Corano legati come salami davanti alle bocche di cobra dei mitra dei maledetti terroristi assassini. Amen e così sia.
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