giovedì 31 gennaio 2013

Della sporcizia diffusa


Si dice che un cane che il morde il padrone non fa notizia, ma il suo contrario si. E' vero. E a questo rovesciamento di ruoli canonici mi ha fatto pensare la notizia di un etiope che, in un supermercato cittadino, ha apostrofato due signore indigene di 'sporche cristiane' .

Di solito si dice 'sporco negro' e questo fatto che anche delle povere cristiane si becchino l'aggettivo tremendo e insultante ci fa entrare di colpo nel ventunesimo secolo delle migrazioni e immigrazioni dei grandi numeri e consolidate.
Dimenticavo: c'è anche lo 'sporco ebreo', ma quella è storia recente e passata in giudicato (processo di Norimberga e dintorni).

Che poi: chissà perché si taccia tutta questa gente di varia origine e cultura e religione di scarsa pulizia - e, magari, i poverini sono igienisti al limite della mania. Mancano all'appello gli 'sporchi islamici', ma è, forse, per via delle abluzioni rituali che costoro fanno nel cortile delle moschee e l'abitudine di togliersi le scarpe prima di entrare.

Ma, secondo voi, i nazisti erano, a loro volta, 'sporchi' - come si dice perfino dei 'comunisti'?

Non sarebbe ora di darci, tutti, tutti, una bella ripulita al lessico ed entrare nel merito delle differenze di cultura e colore della pelle giusto per capirle e averne contezza e, magari, rispetto?

mercoledì 30 gennaio 2013

A coloro che verranno

b. compra B., narrano le cronache, e il suo partito sale di un punto nei sondaggi. La qual cosa conferma che l'oggetto misterioso di questa campagna elettorale è l'elettore che scambia le cose dello sport con le cose della politica e ci manda a dire che 'questo o quello per me pari sono'.

Ma chi sono queste migliaia di persone strane (un punto di sondaggio sono migliaia di persone) e che ci appaiono 'suonate' - col loro dirsi convinte che un imbonitore da bar sport è anche un buon candidato alla guida della Repubblica in tempi procellosi e collo spread-tsunami pronto a sollevarsi come una liquida onda distruttiva non appena i risultati elettorali dicessero che b. torna allo s-governo della cosa pubblica o che un parlamento ingovernabile e paralizzato dalle azioni politicamente bandistesche di 'quelli del pdl' impedirà di assumere le giuste decisioni per i conti in ordine e il 'tornare a crescere'?

Forse ci camminano accanto come zombies in sonno e comprano il pane come noi e coltivano le rose in giardino e sono buoni padri di famiglia, chissà – lo erano anche i fedeli esecutori degli ordini di sterminio nei lager nazisti, narrano le cronache del processo di Norimberga.

Il male assoluto ci cammina accanto, abita nell'appartamento accanto al nostro, è il nostro commercialista di fiducia, il panettiere che ci cucina il pane di cui ci nutriamo – e non sappiamo/possiamo contrastarlo come altre tragedie incombenti nelle nostre vite.

Sarà quel che l'urna vorrà, ma non chiamateci 'popolo sovrano', per favore. Non infierite.
E ho una preghiera da rivolgere a coloro che verranno : 'Usateci misericordia per quanto è della presente tragedia del nostro vivere associati.'palude.jpg

martedì 29 gennaio 2013

Del 'morire da piccoli'

La direttrice dell'ufficio postale dove raccolgo i miei scarsi redditi mi appella 'professore'. Maddeché, ahò! Però non è la sola a farlo e devo accettare il fatto che questa è l'impressione che trasmetto al mio prossimo con un mio certo modo di parlare, muovermi, ragionare, scrivere.

E, è bene che ve lo precisi, come professore di una qualche scuola della Repubblica, sarei di quel genere che gli studenti somari qualificano come 'un emerito rompicoglioni'.

Ma ne sono accorto ascoltando una trasmissione radiofonica in cui si intervistava una tizia esperta di costumi islamici che condiva i suoi ragionamenti e le brevi frasi di 'etc, etc' (con l'accento sulla à finale perché francese di lingua).
E un senso di fastidio mi ha colto, forte e decisivo, - e gli ho chiuso la radio in faccia perché non c'è 'etseterà, etseterà' che tenga in un qualsivoglia ragionamento di ogni genere e tipo, bensì è necessario spiegare ogni cosa nel dettaglio e con precisione e senza dare nulla per scontato (etseterà, etseterà).

E, come dice Moretti (Nanni) in un suo bel film: 'Le parole sono importanti.' E bisogna usarle bene, e assicurarsi che ogni frase detta arrivi al cuore e alla mente del nostro prossimo senza fraintendimenti possibili - e che ogni cosa sia illuminata dalle parole che si dicono a tal punto che ognuno e tutti concordino sull'evidenza del colore della cosa di cui si ragiona.

Diversamente, si arriva ad accettare perfino l'idiozia di un tale, un cretino di talento e di s-governo, che afferma che 'il duce ha fatto 'anche' cose buone'. Ma va! 'E ci mancherebbe anche che avesse fatto delle cose cattive', chioserebbe la mia anziana genitrice - non cosciente del fatto che si parla e si ragiona di guerre atroci e milioni di morti in guerra e campi di sterminio e bombardamenti di Dresda e di Berlino - e noi italioti furbi che ce la siamo cavata con un voltafaccia e voltagabbana.
E i soli esempi di militi fieri del loro giudizio e invitti nella loro dignità di uomini e soldati sono quelli della divisione di stanza a Cefalonia - che preferirono morire combattendo piuttosto che ascoltare le postmoderne coglionate berlusconiane de 'il duce ha fatto anche cose buone'.

Ma non era meglio 'morire da piccoli' che ascoltare certe voci e frasi di idioti patentati e spudorati?
 
 




mellencamp
view post Inviato il: 28/1/2013, 11:50Citazione
Avatar
Senior Member

Sì, e con i peli del culo a batuffoli, che morire da vecchi, soldati e coi peli del culo bruciati! :woot:

 

lunedì 28 gennaio 2013

Cose buone dal mondo

La frase non è nuova. Che il fascismo e il Duce hanno fatto 'anche' cose buone. Bontà sua e loro: quegli uomini valenti e animosi dei 'sabati fascisti' e della ginnastica sulle pubbliche piazze. Ma chi non fa 'anche' cose buone nel breve volgere di una vita qualchessia? Perfino di ladri notori e ubriaconi e fedifraghi che picchiavano le mogli si legge sulle lapidi cimiteriali che erano 'padri affettuosi e mariti fedeli', chi l'avrebbe mai detto.
E, a Norimberga, nel corso del famoso 'processo' che da quella città prende nome, si ascoltavano testimoni a difesa che affermavano davanti ai giudici, di notori kapò e aguzzini dei campi di sterminio nazisti, che erano buoni padri e amavano coltivare le rose in giardino, che cari.

Quella frase delle 'cose buone' del dux de noantri io l'avevo già sentita pronunciare da gente qualunque, ordinary people, gente comune – che l'aveva, a sua volta, ascoltata in famiglia, da qualche parente ormai defunto.
Da qualcuno che, magari, l'aveva 'svangata', come si suol dire, ed era sopravvissuto agli inseguimenti sui tetti e arresti casa per casa di coloro che avevano avuto un ruolo pubblico durante il regime o si erano dichiarati fieramente fascisti ai tempi loro e, nel brevissimo corso della ubriacatura antifascista dopo la fine della guerra, si erano dovuti nascondere o erano emigrati per riapparire di là a qualche anno come se niente fosse stato.

E che 'niente' sia stato il fascismo delle cose buone e meno buone è cosa difficile da sostenere per chi guarda rai Storia e vede i documentari di 'come eravamo' e di come sono stati i padri e i nonni - e le incredibili idiozie dei 'fasci di combattimento', le ridicolaggini dell'Impero e 'volete burro o cannoni?' E la finale follia distruttiva della guerra combattuta coi carri armati di latta e le leggi razziali - e tutto il resto che abbiamo imparato sui banchi di scuola, ma, forse proprio per questo, non l'abbiamo 'mandato a memoria'. Quella Memoria che in questi giorni si celebra e si sostiene perché quegli orrori della maledetta Storia non si ripresentino più - e gli uomini e le donne futuri non debbano più chiedersi 'Se questo è un uomo'.

E che il nostro 'cretino di talento' di turno compaia d'improvviso a una cerimonia che ricordava quegli orrori lontani e butti lì la stupidaggine da 'ordinary people' - come se fosse l'avventore di un bar di strapaese – non sorprende, perché ad altre amenità e schifezze ci ha abituato da gran tempo, l'uomo delle 'olgettine' a libro-paga e delle 'igieniste dentali' in politica e della 'nipote di Mubarak'.

E che si addormenti quieto, poco dopo, seduto in prima fila tra le 'Autorità' presenti è il suo 'grande finale' del suo essere stato 'capo del governo' e strenuo combattente da 'campagna elettorale' che strizza l'occhiolino furbo ai fascistelli apparentati alla sua lista e riduce un evento sacro dell'umanità sofferente per le atrocità della Memoria a piccola furbata 'de noantri'.

Votantonio, votantonio, votantonio, Italiaaaniii!

mercoledì 23 gennaio 2013

La Storia e il passo del gambero


Doveva succedere, perché tutto quello che può succedere prima o poi accadrà: un mendicante si prepara il posto sul ponte più di passaggio che mena in campo san Polo e stende un panno a terra e sistema il cappello davanti a sé e poggia la schiena sulla ringhiera in ferro e piega le gambe come un novello buddha meditabondo sui mali del mondo e assume quell'espressione di compunzione e manifesta sconfitta, ma con una sua segreta fierezza residua – e il cartello davanti a lui recita: 'Sono italiano (un italiano vero, come nella canzone, n.d.r.) e ho perso tutto. Grazie per l'aiuto.'
Asciutto, asciutto e dignitoso comme il faut. E nessuna concessione alla 'moglie con malattia de zuchero' e ai quattro figli piccoli che hanno tanta fame.

E vien voglia di mettere mano al borsellino e dare, dare tutto l'aiuto richiesto a questo connazionale che la crisi ha steso (l'ennesimo caduto sul campo del lavoro che non c'è) – e poco importa che l'istanza tocchi il nervo scoperto di un istinto di sopravvivenza autoctona e abbia un sapore vagamente 'leghista'.

Perché a lui si e ai balcanici e ai rom, professionisti del mendicismo storico, niente - e una smorfia di fastidio in aggiunta per quel loro essere 'fuori luogo' e indecorosi da decenni e decenni?

Perché ai neri, ultimi arrivati, niente, con la ferma convinzione di esercitare così una 'moral suasion' a rientrare al paese ( come già hanno fatto in 800.000 di recente, dicono le statistiche) e cercare di contribuire in loco allo sviluppo della nazione di appartenenza?

Sentire 'leghista' o cuore arido? 'Ché la pietà, direbbe un prete dal pulpito, non guarda in faccia a nessuno e non distingue tra chi ha fame ed è precipitato in un suo privato abisso. Parole sante.

E bisognerebbe tacitare quel diavoletto che gli vorrebbe rispondere che i campi rom – ad onta di tutte le predicazioni buoniste, sono da anni in trista evidenza di marginalità e abbiamo grandissime difficoltà ad inserirle nel contesto sociale occidentale evoluto, quelle popolazioni ex nomadi che parassitano con piccoli furti e mendicismo organizzato.

E anche il violare le frontiere e le leggi di un paese è cosa che non si dovrebbe fare e si fa – e, se lo si fa in massa e troppe bocche da sfamare in tempi di crisi feroce, ecco esplodere i drammi dell'illegalità: commercio illegale e conventicole di 'venditori' di borsoni che ghettizzano i pari grado ultimi arrivati e li sospingono nel terreno paludoso del mendicismo che si disputa i luoghi migliori e più remunerativi con minacce e violenze.

Arriveremo a contingentare i luoghi dove si mendica per nazionalità, prima o poi. Benvenuti nell'Ottocento della Storia che va al passo del gambero.

martedì 22 gennaio 2013

Era meglio morire da piccoli


Viene da ridere nell'ascoltare che si fa delle liste elettorali del pdl. Vi confluiscono gli avvocati personali del premier (in testa di lista nel Veneto, il collegio ritenuto più sicuro tra tutti) e le ex ministre del suo s-governo, ma vi compare, udite, udite! anche il testa pelata Minzolini - un nome, una fedeltà assoluta e curriculum di ottimo servizio reso al suo padrone di denari ai tempi del tg1 ridotto peggio di quello del 'fido' Fede.

E verrebbe da chiedere agli elettori del pdl semper fidelis e osannanti ogni schifezza del loro campione pluri inquisito e condannato: 'Ma che ci azzeccano questi nomi, sempre gli stessi dell'orrenda prestazione di s-governo uscente - e la corruzione più spudorata e arrogante come refrain di ogni giorno che dio mandava in terra di gente di quel partito pizzicata in flagranza di malaffare e lo schifo delle puttane a palazzo e delle igieniste dentali ficcate a forza nelle liste del consiglio regionale?

Ci vuole uno stomaco da struzzi e rotto a tutte le schifezze da vomito per continuare a dirsi pidiellini e berlusconiani dopo tre lustri di orrori e disvalori esibiti come virtù di 'razza padrona' e ancora una volta avviati al voto nella scuola di riferimento a defraudare i concittadini del diritto all'onestà e alla probità degli eletti al governo della cosa pubblica.

Della serie: 'Era meglio morire da piccoli'.
<iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/m_jZ6H_lIuE" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>

venerdì 18 gennaio 2013

Civiltà di concittadini furbi

'Io voglio conoscere chi è una persona onesta e chi è un avanzo di galera.' dice un radio-'ascoltatore' a 'Prima pagina' - la bella trasmissione di radiotre, che, in modo sano, alimenta il dibattito sulla campagna elettorale e sul nostro complicato e avvilente e mortificante vivere associati.

E sembra un'implorazione piuttosto che l'affermazione di un diritto civile - in un paese dove, nel Veneto, collegio ritenuto elettoralmente sicuro dai maggiorenti del pdl, il Solito Noto piazza in testa di lista i suoi 'cavalli di Caligola': gli avvocati personali Ghedini e Longo.
Già, perché ci sarà un gran daffare anche nella prossima legislatura per trarre d'impaccio dai nodi giudiziari il pluri indagato e pluri prescritto e già condannato in primo grado (in uno dei pochissimi processi scampati alle prescrizioni e alle leggi ad personam) l'onorato e onorevole 'cavaliere' silvio berlusconi.

E non trovate buffo (o rivoltante, fate voi) che – a dire agli italiani chi entrerà nelle liste del pdl dei molti, troppi indagati e sotto processo o già condannati in primo e secondo grado sia uno che con la magistratura inquirente e giudicante ha stretto i nodi gordiani degli insulti devastanti l'istituzione-giustizia - con le accuse gratuite e diffamanti da Lui lanciati all'intera categoria: di essere, cioè, giudici o p.m. disonesti e 'politicizzati' e che hanno come obbiettivo prioritario quello di 'toglierlo di mezzo'?

E sarebbe interessante ascoltare il parere di alcuni suoi elettori della categoria (assai esigua e di scarsissima voce, in verità) degli 'onesti' – quei poveri illusi che volevano che le liste elettorali prossime venture fossero ripulite della masnada dei portatori di voti in qualche modo legati alla mafia e alla camorra e conseguentemente indagati e in odore (o puzzo) di 'voto di scambio'.

Ma, più passano i giorni di questa campagna elettorale rissosa e incivile, più la questione dell'onestà in politica diventa 'questione di lana caprina' - e tuttora stupisce il constatare che la questione di 'civiltà' dei probi e degli onesti da proporre alle cariche elettive sia davvero poca cosa e minoritaria nell'animo dei concittadini e del 'popolo sovrano' - che si appresta a rifilarci nuovamente, nel segreto dell'urna, i soliti noti del ciarpame italico dei disonesti e dei corrotti, o facilmente corrompibili, che saranno coperti dal titolo di 'onorevoli' e dall'immunità parlamentare.
Il peggio del peggio della polis e della civitas mandato allo s-governo della 'cosa pubblica' e a rilanciare verso l'alto la corsa dello spread.

Ha ragione la Merini a ricordarci - con santa parola poetica - che le mosche volano instancabili sopra il sacro suolo italico perché la merda che produciamo e lasciamo in bella evidenza sotto gli occhi allibiti dei concittadini europei è davvero tanta, ahinoi.

mercoledì 16 gennaio 2013

Gli spalatori esausti

Impazza la campagna elettorale e se ne ascoltano 'di tutti i colori'. E la cosa sorprendente non è tanto l'incredibile faccia di tolla del Solito Noto, l'Imbonitore per antonomasia - capace di sparare le più spudorate menzogne sul 'merito' del suo s-governo' e trova ancora orecchie piene di cerume e pus che se le bevono come nettare del loro dio di denari.

Sorprende che non ci sia un giornalismo 'dalla schiena dritta' in grado di fare le pulci e il contropelo in diretta ai cialtroni delle promesse spudorate e ridicole. Sorprende che si affidi al 'popolo sovrano' - che include una buona percentuale dei famigerati e storici 'cretini alle urne' – il compito di salvarci dallo spread che tornerà a salire all'impazzata, non appena i risultati elettorali mostreranno un parlamento ingovernabile e rissoso e ancora il Ghino di Tacco di Arcore a fare da grassatore politico e impedire il buon governo della cosa pubblica e una legge sul conflitto di interessi di matrice europea.

O, forse, non sorprende affatto, perchè -come già affermava la Merini con tagliente e lucidissimo giudizio para poetico: in questo paese le mosche volano instancabili perché la merda è veramente tanta. Tanta davvero, ahinoi, e i pochissimi spalatori in servizio hanno dichiarato, or sono decenni, di non farcela.

sabato 12 gennaio 2013

La testa e la pancia (eppur si cresce)


Ci vorrebbe il mio professore di storia economica qui a Ca' Foscari per averne conferma. Però pare che si: il grafico della crescita economica dell'ultimo secolo mostra una linea secante in salita – malgrado la gravissima crisi del 29 e quella che stiamo vivendo in questi anni.

Non saranno le 'magnifiche sorti e progressive' che hanno segnato gli ultimi decenni dell'Ottocento - colle scoperte dell'elettricità e del gas che illuminava i lampioni sulle strade e i rubinetti dell'acqua dentro le abitazioni, e le prime vasche da bagno in cui ammollava il sogno di una vita più comoda per tutti - e la coscienza collettiva che bastava far 'scoppiare un 48' per vedere la ricchezza redistribuita e 'sior paron dali beli braghi bianchi / fora li palanchi, fora li palanchi...'

E, tuttavia, si va, si cresce, di poco per volta, certo, ma si cresce - e ci si infutura colle tecnologie nuove che dicono possibile riequilibrare il pianeta sconvolto dai ghiacci che si sciolgono che ci ospita e ipotizzare i viaggi spaziali e la conquista del cosmo.ghiacciai-9.jpg

E, badate bene, il grafico della linea in salita secante le varie e diverse crisi economiche, prescinde dalle dittature che sono state e dalle guerre – che, anzi! lanciano all'insù, come razzi propulsori, lo sviluppo economico post bellico e sembrano indicare le maledette distruzioni di Shiva quali vettori potentissimi di inauditi sviluppi economici e industriali futuri - se non fosse per la tragedia delle centinaia di migliaia di morti che si mostrano sulle lapidi dei 'cimiteri di guerra'.

Però la linea secante in salita c'è. Non sappiamo quando riprenderà la sua corsa, ma si fa beffe statistica delle attuali predizioni nere del 2013 della disoccupazione che scoppierà a due cifre, quale portato inerziale delle fabbriche che hanno chiuso e di quelle che chiuderanno.

Ed è come il dato statistico sulle immigrazioni selvagge che accompagnano i periodi di crisi. Dicono gli esperti e gli studiosi che questo sangue nuovo proveniente da terre e nazioni diverse è foriero di 'nuovi sviluppi' e impetuose crescite future, malgrado, nel breve periodo, si riempiano le carceri di immigrati costretti a delinquere e il mendicismo visibile e deprecabile aumenti di qualche unità ogni giorno che passa.

Mistero delle statistiche - che si incaricano di smentire la cosiddetta 'coscienza comune' e trasferiscono nelle sinapsi neuroniche le considerazioni gassose 'di pancia' su cui fonda il proprio consenso elettorale berlusconi e la lega di lotta e di s-governo.

giovedì 10 gennaio 2013

Il popolo sovrano e l'intelligenza collettiva (aiuto!!)


Allora: berlusconi ritorna a palazzo chigi colla maggioranza racimolata in alleanza colla lega e col grande sud e la destra di storace e i 'meloni' dell'omonima fondatrice.

E sarà eliminata l'imu tagliando i costi della politica (udite, udite! il grande economista che ha in testa l'ordine di grandezza dei conti dello stato) e i giovani troveranno lavoro perché saranno tagliate le tasse alle imprese e sarà come se assumessero in nero. Vado bene? Ho inteso bene quanto si legge sui giornali e in internet e si ascolta alla radio e in tivù?

E, se ho inteso bene, c'è qualcuno che mi spiega perché un tale 'cretino di talento' smargiasso e imbonitore risale i sondaggi alla grande e convince i 'moderati' (sic) a tornare alle urne ponendo una serie ipoteca sul funzionamento del parlamento che verrà e dovrà affrontare questioni di straordinaria importanza per il futuro del paese?

Se mi soffermo sulla tragedia del 'popolo sovrano' che deciderà le sorti di questo paese nel segreto dell'urna è perché è incredibile quanto avviene da decenni: di una 'democrazia' che si è sostanziata di corruzioni stellari e di ripetute 'tangentopoli' e di 'stragi di stato' e di patti con la mafia -e il dell'utri garante di quel patto che mandava lo stalliere Mangano ad Arcore e che si ripresenta alle elezioni con la lista 'grande sud' alleata a berlusconi-presidente e alla lega e verrà sicuramente rieletto perché già fu in grado di garantire il kappa-o della sinistra-centro nella sua Sicilia in occasione di una clamorosa tornata elettorale.

Ed è quello stesso 'popolo sovrano' di allora e di oggi che è chiamato a togliere le castagne dal fuoco e tenere il paese in Europa e votare un parlamento che funzioni e assuma le 'misure necessarie alla crescita' prossima ventura.
Voi credete che ne abbia i titoli e l'intelligenza collettiva bastante? :rolleyes:
tumblr_m73rpdcaqv1qh9j7do1_400.png

lunedì 7 gennaio 2013

Del libro delle facce e di altre storie

Si fa un gran discutere di 'social network' e del gran successo de 'il libro delle facce' -dove si leggono frasette deliziose e piccanti e ci si compiace di mostrarsi l'un l'altro e commentare le varie cose di ognuno. Una sorta di succursale iperreale (oggi tira molto il 'virtuale') di quella piazza di paese che, scriveva il poeta: 'la gioventù del loco (…) mira ed è mirata e in cuor s'allegra'.

E, a una mia domanda curiosa sul perché si fa un uso prevalentemente 'leggero' di un tale splendido reticolo di comunicazione di massa -di cui possiamo ipotizzare altri e diversi e più utili e interessanti usi, tipo: vigorosa denuncia politica delle nefandezze dei candidati di sempre al soglio degli 'eletti' e sedicenti 'onorevoli', una mia amica carissima mi ha risposto che le era stato suggerito, da più parti, di 'non esporsi'.

Non tanto per evitare un'eventuale gogna, badate, che, a quella, molti di noi che 'ci esponiamo', come tanti Leonida alle Termopili, sappiamo ben rispondere per le rime - baciate o alternate e ottave e peana e invettive sapienti - quanto, mi diceva, per evitare di essere segnalati a chi di dovere in caso di 'tempi grami' e più volte annunciata restrizione degli spazi di libertà e delazione dei vigliacchi e vili e il conseguente bussare alla porta, la notte, della 'securitate' berlusconiana.

Ed è vero che ci siamo passati per quella porta stretta e c'è stato, per mesi e mesi, un puzzo schifoso di 'securitate' e 'stasi' del nostro aspirante-putin- e molte sono le leggi ad hoc non approvate dal parlamento dei sedicenti 'responsabili' perché quei rissosi e miserabili grassatori della povera gente erano in altre schifezze affaccendati; ma la mobilitazione nella Rete ha sempre sortito i benefici effetti che conosciamo e siamo ancora vivi e capaci di dire e denunciare le vergognose cose della mala politica - e 'noi speriamo che ce la caviamo' anche in questi tempi gramissimi della nuova campagna elettorale che chissà che bianconiglio farà uscire dal cappello dei prestidigitatori di sempre e dalla bombetta del 'professore' – novello ghino di tacco che è andato, nottetempo, a frugare nei conti correnti e nei libretti postali della povera gente e se l'è filata alla chetichella alle prime luci dell'alba e oggi ci chiede di legittimarlo col voto. Fanculo.

domenica 6 gennaio 2013

I grassatori che verranno

De plus en plus de Francais veulent leur residence en Belgique, titola 'Le Monde', e non è una bell'idea di Europa quella che si mostra di gente in fuga di nazione in nazione per realizzare il miglior risparmio in tasse e mettere al riparo i capitali di famiglia o di lavoro.

Già, perché molti italiani vorrebbero la residenza svizzera o lussemburghese -e anch'io, in verità, medito di trasferirmi in Austria, dopo il salasso vergognoso a cui mi ha sottoposto il tecnico monti, un volgare grassatore al governo che ha fatto quel che sanno fare tutti in quella posizione e ruolo: di mettere le mani in tasca alla povera gente per il tramite di conti correnti bancari e libretti postali.

E la cosa più ridicola che emerge da questa grassazione all'ingrosso è che la gente, le famiglie di reddito modesto, soprattutto, ritirerà i soldi dai buoni del Tesoro e li metterà sotto al materasso per sottrarli alle grinfie schifose del Grassatore2 che conquisterà la presidenza del consiglio dei ministri – e la tragedia è che, se non sarà il 'tecnico' monti oggi in politica -cerusico economico da tre palle un soldo, sarà Bersani o chissà chi altri a completare l'opera di grassazione e rapina e ridurci sul lastrico.

Austria o Belgio, purché si sopravviva e per sfuggire ai troppi grassatori italici le cui ridicole promesse ci indignano e ci fanno incazzare.

venerdì 4 gennaio 2013

Niente da ridere


Non c'è niente da ridere, cari i miei elettori/trici e 'popolo sovrano' (scusate il sorriso).
Anche quest'anno avremo oltre una ventina di partiti/ni in lizza e 'noi non ci saremo', mannaggia la democrazia che ci hanno spacciato per tale!
Non ci saranno le persone comuni che stimiamo: l'elettore/trice della porta accanto, -che magari non ha un lavoro, e 3000 euro al mese lordi e decurtati delle spese di viaggio gli farebbero comodo e ci pagherebbe il mutuo o gli alimenti alla moglie con annesso pargolo.

Come dite? Che sono molto di più di 3000? Ah, già. Scambiavo i miei sogni con la realtà e mi illudevo che il programma di governo del Grillo e del suo movimento 5 stelle fosse già in atto -con grande risparmio sulle casse dello stato e conseguente abbattimento di un punto percentuale delle tasse sui redditi più bassi.

Beh, in cambio, se questo è il vostro più profondo desiderio, avrete la possibilità di votare il caimano-imbonitore dei tre lustri di s-governo ultimi scorsi e lo spread alle stelle alleato ai fedeli leghisti, perché, lo sapete, quella di mangiare l'immonda sbobba del potere e i culi incollati alle cadreghe gridando 'roma ladrona!' -come facevano i buffoni d'antan (ma senza la loro ironia)- è caratteristica ormai palese della Lega di lotta e di s-governo, che a Milano si sono mostrati 'ladroni' del pari e a Varese e Gemonio pure.

La cosa confortante è che, in tutto questo baillamme di liste e listini e candidati improbabili e sconosciuti (speriamo non al fisco) forse ne risulterà indebolito il sistema di potere di un solo, chiunque sarà, berlusconi o bersani, destra o sinistra – e il monti sarà l'ago della bilancia e il 'divide et impera' dei latini si dimostrerà ancora una volta slogan efficace e, forse, ne uscirà una nuova 'strana alleanza' che consentirà di restare in Europa e avere ancora l'euro come moneta – e, forse, fra cinque anni, saremo governati da un premier svedese per i primi due anni e da uno danese o olandese i restanti tre e l'Europa tornerà a crescere e vivremo davvero felici e contenti.

Amen e così sia. Mettetevi una mano sulla testa, all'interno del seggio elettorale, e una sul cuore e spremete bene le meningi prima di afferrare la matita copiativa e tracciare il fatidico segno. Ce n'è davvero un gran bisogno.
NEWS_87985.jpg