Non ci sarà nessuna risposta da parte di Renzi - troppo impegnato nei pasticci politici innescati dalle sue cento 'riforme' di cui nessuno avverte l'urgenza - nei confronti della figlia di quei due genitori barbaramente uccisi da quel tagliagole di importazione fermato all'entrata del centro di 'accoglienza' di Mineo. Non ci può essere risposta da parte di Renzi perché le risposte scomode e difficili non sono nelle sue corde e perché il male e le atrocità che si commettono sulla faccia della terra hanno risposta atroce solo nel dolore immedicabile che si scava dentro le vite di chi resta e seppellisce chi ha amato e gli ha dato la vita e sguardi di gioia sul mondo.
Così è stato per i figli e i parenti di quei tre o quattro lavoratori ignari del loro destino di morte che, in un fresco mattino della loro vita, si sono trovati davanti al piccone levato di un tale Kabobo e il cranio fracassato e l'orrore fisso nelle pupille – che, oggi, nel rievocare quella spaventosa follia omicida , ci sembra il nome di un orco orrendo delle fiabe, l'uomo nero delle tribalità africane che si leggono sui giornali e dei massacri che si sono visti e ascoltati per mesi e anni in Ruanda, l'atroce 'paese delle colline'.
E, per molti dei nostrani 'buonisti', questa incidenza statistica della criminalità di importazione sembra un inevitabile 'prezzo da pagare' alla loro infiammazione neuronica misericordiosa che tutti accoglie del mondo rotto e dei popoli in rotta e in fuga per ogni dove, - indipendentemente dai numeri impazziti e in crescita esponenziale e dagli inevitabili conflitti che scatenano i problemi logistici e dei buchi che si aprono nel bilancio dello stato, cogli inevitabili tagli alla Sanità e al welfare di noi cittadini indigeni, eroso ogni giorno di un po' - e tocca farsene una ragione e allargare le braccia impotenti.
Così è stato per i figli e i parenti di quei tre o quattro lavoratori ignari del loro destino di morte che, in un fresco mattino della loro vita, si sono trovati davanti al piccone levato di un tale Kabobo e il cranio fracassato e l'orrore fisso nelle pupille – che, oggi, nel rievocare quella spaventosa follia omicida , ci sembra il nome di un orco orrendo delle fiabe, l'uomo nero delle tribalità africane che si leggono sui giornali e dei massacri che si sono visti e ascoltati per mesi e anni in Ruanda, l'atroce 'paese delle colline'.
E, per molti dei nostrani 'buonisti', questa incidenza statistica della criminalità di importazione sembra un inevitabile 'prezzo da pagare' alla loro infiammazione neuronica misericordiosa che tutti accoglie del mondo rotto e dei popoli in rotta e in fuga per ogni dove, - indipendentemente dai numeri impazziti e in crescita esponenziale e dagli inevitabili conflitti che scatenano i problemi logistici e dei buchi che si aprono nel bilancio dello stato, cogli inevitabili tagli alla Sanità e al welfare di noi cittadini indigeni, eroso ogni giorno di un po' - e tocca farsene una ragione e allargare le braccia impotenti.
E il fronte di questa tragedia epocale si allarga ogni giorno di più ed è prevedibile che il vertice del 14 di settembre (prendetevela comoda, cari governanti europei, non vi affannate, per carità!) non farà che registrare la presente babele delle lingue diverse sul tema dei 'migranti' e 'ognuno per sé e Dio (o Satana) con tutti' - e sarà il Regno del Caos nella bella Europa che conosciamo e che ci fa cadere le braccia per l'incapacità che dimostra a 'governare' i fenomeni caotici e ricondurli ad un ordine che ci è necessario come il pane. Il pane di un futuro vivibile, maledizione!
Rosita Solano attacca il governo: "Non dovevano morire così, per due cellulari"
PALERMO.REPUBBLICA.IT