venerdì 31 dicembre 2021

Consorterie culturali.

 

Quelli de:' Al lupo! Al lupo!' e gli antibiotici del comune buonsenso. (...che il lupo lo fa molto meglio la mia nipotina). 31 dicembre 2017


E l'anno che si chiude può essere ricordato anche come l'anno del corpo a corpo di quelli del pd e varia e presuntuosa consorteria 'culturale' e giornalistica al seguito contro i 'social' e il dilagare della scrittura in rete – che, in un paese che legge pochissimo e pochissimo va a teatro sembrerebbe un pregio, ma, dicono i sinistri, è, invece, la (in)cultura del frammento, del dire in libertà, del 'rutto' libero, come arriva a dire Marco Paolini dall'alto dei suoi molti testi-pretesti che l'hanno detto 'maitre a penser', della sinistra globalista. Ma 'il pensiero è come l'oceano /non lo puoi fermare, non lo puoi recintare' cantava il bravo Lucio, raccontandoci di quanto sia 'profondo il mare', compreso il mare di internet e della scrittura libera di massa.
E se il mare ci mostra una deriva a destra a causa degli eventi tragici e s-governati che sappiamo: di sbarchi incessanti dai tragici e furbi 'barconi' sulle nostre coste e l'Europa chiusa a riccio nelle frontiere a nord , forse è il caso di chiedersi perché e per quali ragioni il popolo che ieri votava a sinistra ha condannato e condanna Renzi e i suoi sinistri maestrini di pensiero unico a un ruolo di pura testimonianza e al grido inane de 'Al lupo! Al lupo!' fascista – che alla terza volta che lo ascoltiamo capiamo che il poveretto ci ha la fissa e lo lasciamo gridare, tanto alle elezioni prossime venture gli togliamo il ruolo di pastore burlone della fiaba e lo costringiamo a trovarsi un lavoro più consono al talento suo di validissimo imbonitore da fiera.
E la consorteria culturale sedicente di sinistra tornerà all'opposizione e alla denuncia inascoltata dei pretesi 'populismi' – com'è nel suo dna e infiammazione neuronica refrattaria agli antibiotici del comune buonsenso.

 

giovedì 30 dicembre 2021

L'entropia e il teatro del mondo.

 31 dicembre 2019


Spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla. Macbeth: atto V, scena V

Un mio amico coltivava il suo giardino e l'orto in maniera magistrale. Disponeva gli spazi rivolti al sole e nessuna porzione di terra ed aiuola ne era priva e gli alberi da frutto fruttificavano a riempire una mitica cornucopia e la vite aveva grani grossi dal sapore di miele. Il suo paradiso terrestre.
Aveva disegnato una porzione di mondo straordinariamente ordinata e l'apparenza di quella sua famiglia era di serenità e buon vivere – e tutto affondava radici negli insegnamenti del nonno, mi diceva, e del come il nonno aveva disegnato la sua porzione di mondo nell'Istria del tormento degli esuli, - e la sua botanica personale elencava puntigliosamente i nomi e i metodi di coltivazione e il giusto periodo dell'anno per mettere a dimora le piantine e potare e rivoltare le zolle.
Il Signore del Tempo e dello Spazio nello spazio ristretto di un giardino.
Poi venne la malattia e la morte e quel suo spazio di rappresentazione di sé e delle sue vite a contorno abbuiò, mutò e più non esiste nelle forme su descritte e il mondo perse una sua perla e l'universo un grumo di atomi ordinati e rispettosi delle orbite gravitazionali e il Caos e l'entropia si ripresero la scena in quell'hortus conclusus magico e denso di vibrazioni positive.
E il più vasto teatro del mondo, in verità, a ben cercarli, offre spazi conchiusi altrettanto belli a vedersi e fitti del canto degli uccelli più vari e diversi e, insieme, le scene desolate degli slums urbani della miseria diffusa e immedicabile e i naufragi organizzati degli annegamenti in mare e le accoglienze improbabili e caotiche di cui non sappiamo gli esiti ultimi, ma solo le notizie in cronaca di destini grami di miseria aggiunta e piccola criminalità impunita in un paese che di miseria potrebbe esportarne a quintali ma, magicamente, viene detto un grande paese fondatore di un grande progetto di coesistenza pacifica, l'Europa, di paesi che, nel secolo appena scorso, hanno conosciuto guerre spaventose e morti a milioni e atrocità post belliche, ma siamo rinati dalle nostre ceneri, è ben vero, come l'araba fenice.
A questo pensavo, ieri sera, prima di coricarmi e al mio privato teatro del mondo e di come l'ho vissuto, alle storie finite le cui orbite temporali e le luci fioche che illuminano i volti fatico a rappresentarmi nei molti ricordi dei miei biblici settantanni e ai miei orti conchiusi e paradisi effimeri che ho lasciato in rovina e alle mie poche qualità e ai talenti sprecati di cui all'apologo evangelico e mi sovveniva 'l'eterno e le morte stagioni e la presente e viva' del contino Giacomo e insieme il ruggito di Macbeth de: '… la vita non è che rumore e furore e non significa niente', ma, intorno a questo mio cono d'ombra che si disegna nel Tempo universale e lascia un suo gemito di onde gravitazionali lontane da nessun telescopio raccolte, brulica il mondo nuovo che ci rappresenta i suoi rumori e furori nuovi e diversi nell'anno che verrà - che si aggiunge a quello che già è venuto e abbiamo consumato avidamente e già consegnato agli annali delle infamie ultime scorse di speranze tradite di voltagabbana e avvocati parolai e signori nessuno di un futuro prossimo gramo.

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Viaggi interstellari.

 Oroscopi.

I nuovi nati dell'anno entrante avranno nasi più larghi, conseguenza dei molti tamponi fatti dai genitori e orecchie schiacciate sulla nuca per renderle naturalmente sfuggenti alle troppe grida e allarmi quotidiani dei telegiornali e dei televirologi in servizio permanente ed effettivo.
Le temperature corporee saranno più alte - in conseguenza dell'aumento medio del riscaldamento globale e delle troppe incacchiature dei genitori a causa dei d.p.c.m a cadenza settimanale. (Vedi l'app 'Santi Numi' che consente di scegliere il nume tutelare delle proprie personali imprecazioni.)
Sarà peraltro necessario tarare i termometri all'ingresso dei negozi e degli uffici postali e delle banche perché tengano conto di questa variante termica generazionale e sia consentito l'ingresso e l'usufruizione dei servizi pubblici essenziali alla nuova generazione di utenti.
Per i nati nel segno del Toro e del capricorno si prevede un significativo accorciamento delle corna per renderli più mansueti e adeguati al comportamento da tenere in vista delle pandemie prossime venture già calendarizzate.
Ai leoni saranno limate le unghie e i canini e accorciate le criniere per renderli più simili a mansueti gattoni opportunamente sedati per meglio rispondere ai dettati dei nuovi vangeli vaccinali. I piccoli saranno vaccinati già nelle pance delle madri con tecnologia pfizer di nuovo conio.
I nati sotto il segno della Vergine saranno predisposti ai controlli fuori dai bar e terranno libri mastri su cui segnare profitti e perdite in conseguenza dei divieti e avviare le procedure per i rimborsi.
Non si hanno notizie degli altri segni per il momento a causa di una interruzione dei canali internet Nostradamus - ricchi peraltro di notizie interessanti sul Nuovo Mondo che andremo a scoprire nell'anno di grazia 2022 e seguenti.
p.s. Berlusconi sarà eletto alla presidenza della repubblica come già si paventava nel mese di dicembre - ma questo vi era noto da tempo.

(...) I dubbi, i sospetti, le notizie frammentarie ma inquietanti di reazioni o conseguenze avverse, restano tutti, così come le incongruenze, le omissioni e le contraddizioni del sistema che induce a vaccinarsi. A ciò si aggiunge il rigetto verso ogni passivo conformarsi ai diktat del Comando Centrale ripetuti dalle sue diramazioni. Non c’è stata nessuna immunità di gregge, in compenso è scattato il conformismo di gregge. (...) Mi preoccupa, infine, che il piano sanitario e restrittivo possa essere trasferito in campo socio-politico fino a diventare il modello per un regime di sorveglianza.
M.V.

Viaggi oltremodo impegnativi

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Mondi ultra terreni e visioni new age 30 dicembre 2017
C'era un impressionante silenzio nella chiesuola del collegio confinata sull'angolo estremo dell'edificio dove iniziava il grande orto coltivato da Sante, il rude ortolano dalla faccia lunga e scavata. Credo che iniziò lì dentro il mio preteso 'ateismo': da quel silenzio assoluto che lasciava vagare nel vuoto della navata le preghiere che recitavo con grande pathos; e nessuno le raccoglieva, però, e nessuna risposta veniva da quel Dio misterioso e aereo circondato da santi e beati incessantemente salmodianti - e ancora nessuno, dopo tanti anni di vita vissuta, ha saputo spiegarmi in modo credibile come esitano le sue/loro di preghiere e quali echi ne hanno avuto e come facciano a ritenere quel vuoto e quel silenzio una risposta soddisfacente e capace di giustificare la loro 'fede'.
E il secondo riscontro dubbioso e scettico lo ebbi ascoltando un coro delle voci bianche, molti anni più tardi e già quasi fuori della soglia dell'adolescenza, e osservavo quelle bocche fanciulle modellarsi sulle vocali e battere ripetutamente sul 'son' finale del 'kyrie eleison' e sull'erta salita sonora del 'gloria' e mi chiedevo che specie di Dio fosse Colui che ascoltava quei canti ripetuti che si levavano da ogni chiesa e sala di concerto e se ne beava senza mai annoiarsi del repertorio.
E, ieri, disteso sul lettino del massaggiatore che tentava di sbloccarmi la maledetta schiena dolorante, quel valido para medico mi chiedeva come si fa a 'non dirsi cristiani' - e io cercavo di spiegargli che era più facile dirsi atei, invece, in un mondo dilaniato da verità di fedi contrapposte e assassine, e di fedeli che sono detti 'infedeli' da degli idioti 'radicalizzati sul web' che pretendono il loro dio grande (u akbar) ed è, invece, la rappresentazione asfittica e meschina e stupida della loro mente malata di assassini seriali.
E anche il bel film di Eastwood: 'Hereafter', che è passato su Iris l'altro ieri, parlava di quelle nostre strane e inverosimili credenze post mortuarie: di un tunnel che si attraversa e di una luce e di strane presenze e di mancanza di senso della gravità ed ecco i nuovi 'fedeli' new age sbracciarsi su numerosi libri e dirci e provare a convincerci che 'qualcosa c'è', ma dai! Tutto un mondo di sopravvissuti radunati chissà dove e chissà come in una nuova e diversa Giosafatte a fare chissà che. Qualche ulteriore delucidazione un filo più credibile e condivisibile sarebbe oltremodo gradita.
E chissà che cosa raccontavano i sopravvissuti in era medioevale (molto meno numerosi, data la scarsa scienza rianimatoria dell'epoca) intrisi com'erano delle terrorizzanti narrazioni che venivano dai pulpiti savonaroliani e da quella geniale narrazione cinematografica della Commedia, poi detta 'divina', che mostrava gli ignavi e gli iracondi e quegli altri immersi nella palude Stigia - e davvero non era un bel sognare e desiderare di entrarvi e soggiornarvi in quegli scenari ultra terreni da urlo e 'orribili favelle e grida di dolore e accenti d'ira', ma il convento altro non passava e bisognava farsene una ragione e transitare da una sponda all'altra dell'umana vita dubbiosi e avviliti e sconvolti.
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mercoledì 29 dicembre 2021

Frizioncine agli agrumi e sinfonie per un anno diverso.

Frizioncine agli agrumi e sinfonie per un anno diverso.
L'anno che verrà è già venuto. Speranze e immaginazioni sono già state consumate e un filo rosso di quieta follia ci contagia tutti in questi giorni di trapasso che 'credevan di lottare ed eran morti', come diceva Cervantes. Perché pare che passeremo le feste chiusi in casa in una sorta di volontario 'lockdown' e/o quarantena – e su facebook rimbalzano gli 'outing' di coloro che hanno fatto silenziosamente il covid e non se sono accorti, ma solo perché il congiunto/i ha avuto 'due linee di febbre' hanno deciso per il tampone rapido o molecolare e ne è scaturita la sorpresina.
Tutti ammalati nessun ammalato.
In una società pandemizzata e un filo rinco......ta sarà questo l'annuncio finale, il prossimo 'liberi tutti': perché 'non ci capiamo più niente' e 'non sappiamo più che pesci pigliare?
E per strada è tutto un rincorrersi di 'Hai fatto il tampone tu?' 'No ma corro a farlo, Carlo è a casa in quarantena': una coazione a ripetere che dà i numeri, letteralmente, di contagiati a mille ogni giorno che Dio manda in Terra – e Orlando in tivù a dirci, tetragono: 'Ci vogliono provvedimenti più severi'.
Ah, beh, si beh. Povero re. E povero anche il cavallo.
Uno stadio di follia terminale ci coinvolge tutti e omicron è la malattia senile dell'emergenza vaccinale, il rivolo inquinatissimo che esce dalla discarica infodemica di due anni di impazzimento televisivo e della stampa embedded ai decreti di s-governo – finito a tarallucci e vino coi tele virologi di grido che ci cantavano la canzoncina scema. Se no i ze mati no li volemo.
Fate come me. Fatevi una bella doccia, una frizioncina sul cranio agli agrumi, un po' di ginnastica distesi sul tappetino per lo yoga e ascoltate la sinfonia numero 40 di Mozart.
Funziona. E' tutto un altro mondo e un anno diverso.
Dimenticavo: chiudete la tivù. -



'L'essenziale è invisibile ai rapidi'
Potrebbe essere un cartone raffigurante una o più persone e il seguente testo

 

martedì 28 dicembre 2021

Matrix reloaded. Si stava meglio quando si stava peggio?

 

L'anno che verrà. (La sorpresa giallo-verde 2) 29 dicembre 2018

Se ha passato il Natale, passerà anche la fine-anno, coi brindisi augurali e tutto il resto.
E, forse, chissà, arriverà anche a Pasqua e all'estate questo strano governo giallo-verde tartassato dall'Europa degli austeri burocrati, che gli ha tarpato le ali da trasvolatori oceanici, e dalla stampa nemica dei giornaloni: faziosi oltre la frontiera del partito preso e prossima all'odio e i quotidiani 'dagli al populista/razzista!' qualsiasi cosa faccia e proponga.
E non ci aspettavamo miracoli da questa compagine di governo uscita dal cappello da prestidigitatore di un Salvini che, post elezioni, ha saputo intercettare l'onda di risacca di un popolo stremato dalle politiche asfittiche dei Berlusconi/Monti/Renzi/Gentiloni etero diretti dai poteri forti che fanno azione di lobby a Bruxelles, bensì ne sottolineavamo, e continuiamo a farlo, la nota di assoluta novità, lo tsunami di una protesta radicale contro lo s-governo immigratorio del duo Renzi-Alfano che hanno ridotto il Belpaese a un campo-profughi diffuso di un Europa che approva ipocritamente il Global compact, ma ha chiuso le sue frontiere una via l'altra - e l'avvilimento per tutti quei 'vertici' dei paesi-membri chiusi a riccio che non cavavano un ragno dal buco dell'accoglienza predicata commista alla vana misericordia di Francesco e delle sue curie.
E che questo governo di svolta, di cambiamento epocale oggi traccheggi e boccheggi sulle piccole cose dei provvedimenti di governo contestati a prescindere dal coro stonato e berciante delle Opposizioni Riunite, - quali la tassazione dei profitti delle associazioni del terzo settore, o.n.g. e affini, gonfiati dal business dell'accoglienza-no limits -, ci appare un torto che si fa a chi ha afferrato il testimone della staffetta dei populismi montanti in Europa e corre verso un orizzonte di futuro dove il Caos delle migrazioni epocali sarà finalmente governato e soggetto a una idea di ordine globale paragonabile storicamente alla sconfitta delle orde islamiche alle porte di Vienna.
E la testa di ponte tra il Caos degli ultimi anni di affanno immigratorio in Europa e l'ordine nuovo che si impone e si riappropria delle enclaves islamiche nemiche delle banlieues europee, sottomettendole alla Legge, sarà costruita a maggio, nella fatidica giornata elettorale che manderà a casa gli imbelli s-governanti (speriamo, esprimiamo i voti e gli auguri) e inaugurerà quella stagione nuova in cui la parola 'integrazione' coniugata con 'espulsione' dei riottosi e dei rinnegati sarà la chiave di volta e l'architrave della nuova Europa.
Con buona pace di tutte le anime belle e pie che ci hanno spacciato i loro sogni infranti di convivenza pacifica melting pot quale orizzonte di futuro, in barba alle tristi cronache quotidiane di stupri e massacri di vittime inermi da parte dei rinnegati 'radicalizzati sul web' di seconda e terza generazione di immigrati. A maggio, a maggio!
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Matrix reloaded. Auguri e scongiuri.

 

Auguri e scongiuri 29 dicembre 2017
Pare che il Berlusca non abbia perso il suo smalto del promettere tutto il cucuzzaro alla più larga platea elettorale possibile: 1000 euro ai pensionati al minimo (quale copertura nella partita doppia del bilancio dello stato?) e perfino sgravi fiscali per chi si prende cura di un animale domestico – come se le nostre città e i parchi cittadini non fossero già stra pieni di deiezioni canine non raccolte e le porte delle abitazioni tutte 'pisciate' dai nostri allegri 'amici a quattro zampe' che riempiono la vita di coloro che soffrono di vistosi deficits affettivi e hanno un disperato bisogno di pelouches semoventi e abbaianti e/o latranti. Ci ha risparmiato, in verità, lo slogan-ammiraglio del 'meno ta(o)sse per tutti', ma forse se lo tiene buono per gli ultimi giorni di Pompei di una campagna elettorale al vetriolo e che ci farà scompisciare dalle risate (amare).
Prepariamoci al peggio del peggio, ragazzi. Sarà una guerra di religione, una strage degli innocenti elettori che voteranno chi di pancia e chi col portafoglio nel cuore e una mano artigliata di sotto perché non è chiaro che razza di governo uscirà da quella triade annunciata dai sondaggi dei Cinquestelle soli al comando, ma senza uno straccio di maggioranza possibile, e uguale destino a destra e a sinistra dello schieramento - e forse torneremo a votare a giugno e poi ancora a ottobre, chi vivrà vedrà, viva la fantasia al potere degli italiani/e tutti. Speriamo che funzioni il catalizzatore della guerra contro 'i trafficanti degli esseri umani' e la necessità e l'urgenza di fermare, una volta per tutte, le partenze dei barconi dalle coste libiche e tunisine ed egiziane.
Auguri di buon anno nuovo a chi se lo merita e siate felici del fatto che abbiamo lasciato meno morti sulle piazze e feriti gravi negli ospedali di quelli del biennio maledetto 2015/16 per mano degli assassini jiahdisti 'radicalizzati sul web' a cui abbiamo regalato una troppo facile cittadinanza europea, subito rinnegata a favore del Califfato dell'allegro Medioevo di ritorno in cui ci è capitato di vivere.
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Modi diversi per dirsi europei.

 


Modi diversi per dirsi europei 27 dicembre 2014
Chissà cosa pensano quelli di 'Nessuno tocchi Caino!' del ritorno della pena di morte in Pakistan che fa seguito all'orrendo massacro di bambini/e e delle loro maestre/i ospiti di una scuola militare.
Regressione medioevale, di certo, a sentire quei puri di cuore che il Male lo assolvono e lo ascrivono alla categoria filosofica di ' Male necessario' connaturato alla nostra sventurata umanità e colla loro militanza, a volte degna di miglior causa, sempre ci ricordano il magnifico Beccaria de 'Dei delitti e delle pene'.
E ci sono anche i nostri radicali che vanno peregrinando di carcere in carcere e praticano la 'satyagraha' per protesta – una 'insistenza sulla verità' dello stato delle nostre carceri che, per la verità, ci ha già rimproverato l'Europa e fatto pagare sanzioni notevolissime per non aver provveduto a migliorare le condizioni dei detenuti.
E si dovrebbe pacatamente notare, invece, che è la pressione della delinquenza quotidiana italica che riempie quelle carceri oltre misura, il nostrano 'troppo che stroppia': che perfino l'accoglienza pietosa che riserviamo ai migranti dei barconi va a incidere pesantemente sul numero di carcerati che ospitiamo 'obtorto collo' nelle patrie prigioni nei mesi a venire - ed è pesante costo aggiuntivo che il nostro bilancio statale non si può permettere e non sappiamo ancora con quali fondi aggiuntivi (o sottrattivi per altri 'capitoli di spesa') finanzieremo i costi della nuova disoccupazione contenuta nel 'job act', - la 'legge sul lavoro', per gli amanti della lingua italiana .
E se è vero che in Scandinavia hanno posti vacanti nelle loro modernissime ed umanissime strutture carcerarie magari potremmo stipulare accordi bilaterali onerosi, invece di pagare le multe europee, e spedirgliene la quantità che abbiamo in eccesso, così che i radicali possano tornare a nutrirsi, poverini, sotto le Feste e si facciano anche una fetta di panettone.
Uno dei possibili modi per 'entrare in Europa' e dirci finalmente europei, mannaggia.

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lunedì 27 dicembre 2021

Picchi e tonfi. Avanti Savoia.

 

Picchi e tonfi. Avanti Savoia.
Che si tratti di 'infodemia' da picco di 'non saper più che pesci pigliare' piuttosto che di 'pandemia' me lo confermano i telegiornali del mattino ormai da un biennio maledetto – e stamattina la lettura dei giornali era parecchio tumultuosa e zigzagante e allineava la Confindustria, che esige l'obbligo vaccinale e di liberare i vaccinati asintomatici dalla troppo lunga prigionia delle quarantene, con lo s-governo politico dell'emergenza, che abbrevia per decreto la validità dei greenpass e medita di accorciare ulteriormente le campate temporali tra una dose e l'altra di vaccino - e già lascia trapelare l'idea di una quarta dose più il richiamo annuale o semestrale.
Leviamo gli occhi al Cielo e pronunciamo in coro i vaffa esorcistici di rito e le orazioni pie nei confronti dei tele virologi da un tanto al chilo.
E' un 'tutti contro tutti', a ben vedere e ascoltare, tra chi invoca, tetragono, l'obbligo vaccinale manu militari – con i disertori portati ai patiboli degli hub in catene e i no vax duri e puri che si immolano nelle piazze cospargendosi di benzina – e chi, invece, grida al golpe contro le discoteche e le feste di capodanno: luoghi sanificatissimi, si sa, dove si brinda distanziati e ci si dà di gomito; e, se qualcuno si ingroppa selvaggiamente dietro ai banconi o nelle toilettes, sono, letteralmente 'ca... loro' . Dare la vita (e la salute) per la libertà è sempre una buona causa (si è sostenuto fino a ieri).
E al caleidoscopio di immagini infodemiche impazzite si aggiunge anche la sacra famiglia dei Ferragnez, contagiati anch'essi, poverini, malgrado l'obbedienza vaccinale e gli ottomila (un tempo si diceva dei monti dell'alpinismo estremo) contagiati dopo la terza dose salvifica, apriti Cielo!
Usi obbedir tacendo e tacendo morir.
E se il fronte vaccinale si sfregola e si sfarina, ammettendo obtorto collo, che la protezione dei vaccini é fiacca e ipotetica (ci siamo sbagliati, scusate, non lo faremo più, lo giuro), cade giù il palco con tutti gli attori feriti e urlanti, che neanche il sipario copre più la scena finale del Grande Tonfo Sanitario e in platea si fischia e si sfolla e si lanciano i pomodori e le uova di rito.
Ma preferiamo credere alle statistiche di quel tal propagandista vandalico centounesimo che, sui socials, ci manda a dire che ci si contagia e ci si ricovera 'in modo lieve, se vaccinati, e si muore, se del caso, con uguale levità e soavità di definitivi sorrisi e commiati. Speruma.
Chi per la patria (vaccinale) muor vissuto è assai. Stringiamoci a coorte, avanti Savoia.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e attività all'aperto