venerdì 30 settembre 2022

Il super noi che ci cancella.

 


 

Il super noi che ci cancella. - 30 settembre 2014

Scrivi qualcosa, ti chiedono ogni giorno i redattori di facebook che ci tengono al buon funzionamento delle nostre sinapsi neuronali. E, per la verità, il mondo in cui viviamo offre occasioni di riflessione a iosa, - minimaliste o di grande respiro filosofico e politico.
Avete mai pensato al fatto che le nostre cellule si rinnovano in modo talmente veloce che dire 'noi' o 'io' è una vera e propria 'sostituzione di persona': un reato da codice penale?
Ma c'è la memoria, direte voi, quella ci salva e riunisce nel ricordo tutti i cambiamenti e costruisce un 'super io' (un 'super noi') fatto di tutti i momenti diversi e le diverse emozioni che ci hanno costruito e che costruiscono la storia delle nostre vite. Ah beh, si beh.
Devo ri-cominciare a chiedermi chi veramente sono – dal momento che la mia memoria degli eventi lontani e intermedi sbiadisce ogni giorno di più e davvero non mi riconosco in certe mie scelte e 'se tornassi indietro'....
Ecco, ho scritto qualcosa. Contenti, redattori di facebook?

giovedì 29 settembre 2022

Biden, Maria Antonietta, il popolo e le sanzioni.


Biden, Maria Antonietta, il popolo e le sanzioni.

'Bollette di guerra', titola oggi la Repubblica. Segnali di ravvedimento, relativo alle sciagurate scelte filo Nato e alla sua guerra per procura in Ucraina? Macché. Il titolo suggestivo è riferito solo alla guerra che si è fatta al popolo minuto che dovrà trovare il modo per pagarle o, in alternativa, scendere in piazza e dimostrare ai vecchi e nuovi s-governanti che con quei prezzi pazzi si chiudono le imprese, non ci si scalda e ci si ammala nel corso dell'inverno che avanza, non si accendono più le tivù nelle case e si chiudono i frigoriferi e i freezer.
E l'auspicio è che il popolo si ricordi degli storici e mitici 'assalti ai forni' – oggi alle centrali elettriche – e del rifiuto delle brioches graziosamente elargite dalla regina Maria Antonietta e dell'assalto alla Bastiglia che ne conseguì perché davvero così non si può andare avanti.
E le sanzioni alla Russia le paghiamo direttamente noi cittadini nelle bollette del gas e dell'energia elettrica e 'un bel neutralismo non fu mai scritto' – e speriamo che Orban riesca davvero a porre il veto per le nuove sanzioni alla Russia che andranno al voto dell'Assemblea, facendo crollare il muro di insensatezza dei partiti che, nel parlamento europeo, sostengono la Von der Leyen, quinta colonna degli Stranamore della Nato alla prima crociata termonucleare e sodale dello svanito presidente americano che evoca i morti in pubblico discorso.

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Animali intelligenti di nuovo a congresso.

 Animali intelligenti  - 30 settembre 2014

In una pubblicità della Rai, 'da novant'anni in onda', Cochi e Renato ci informano che 'La gallina non è un animale intelligente. / Lo si capisce da come guarda la gente'. E, per la verità, mi capita di incocciare per strada persone (molti 'giovani') che nulla hanno da invidiare a questo straordinario animale - al quale dobbiamo riconoscenza massima non foss'altro che per il dono divino che ci ha fatto nei millenni delle sue uova.
Immaginate cosa sarebbe la nostra vita senza lo zabaglione, le frittate di ogni genere e tipo, le impanature e tutto quanto della nostra fantasiosissima gastronomia comporti l'uso delle uova.
E trovatemi, di contro, uguale utilità sociale e relazionale per certi nostri 'giovani' della movida notturna, il cui sguardo ci riporta indubitabilmente alla gallina. Per tacere di quelli che si affiliano all'Isis per provare l'emozione intensissima del tagliare gole e teste di gente indifesa attribuendone il merito all'ineffabile allah e al suo mitico profeta.
E, con una piccola digressione, sull'articolo 18, viene fatto di chiedersi se 'è nato prima l'uovo o la gallina'. Ovvero se questo diritto elementare di non venire licenziati perché 'stiamo sulle palle' a un padrone caratteriale e un filo stronxo sia cosa buona e giusta in sé e da estendere a tutti o, invece, è solo una palla al piede delle nostre mitiche 'imprese' che, senza, assumerebbero lavoratori a mucchi e dozzine - tanto, poi, li mando a casa quando mi pare e piace, che bel divertimento.
Chiedere lumi a Renzi, una volta spenti i riflettori sul teatrino insulso della sua Direzione.
E chiediamogli conto, poi, di tutte le altre promesse che dispensa a piene mani sui disoccupati e i mitici 'corsi di formazione' che dovrebbero restituire il lavoro perduto ai cinquantenni con l'ansia atroce di una pensione che non arriverà.
Ma chiedeteglielo davvero, cari i miei concittadini, - coi toni duri e ultimativi di elettori incazzati e indignati - e rendeteglielo bollente quest'autunno che incede col passo del gambero: uno avanti e due indietro.
E ho nelle orecchie i resoconti di amici e conoscenti che mi parlano di condizioni di lavoro talmente degradanti da venire voglia di cambiare pianeta per mai incontrare quei tali che offrono un tale tipo di 'lavoro' - e si dicono 'imprenditori' e colonne portanti di una società di infami e ignorano e non si curano delle più elementari regole di rispetto della dignità delle persone.
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Vademecum per un futuro s-governo.

 

Vademecum per un futuro s-governo.

I giornali sono tutti concentrati sullo s-governo che verrà – e in questo caso la 's' privativa è relativa al quantum di attese di coloro che hanno votato la destra per i suoi programmi elettorali, ma saranno costretti ad accettare dilazioni, sordine e/o le mancate realizzazioni a causa della forte grancassa dell'opposizione in parlamento e nelle piazze. Il reddito di cittadinanza sarà il primo banco di prova.
E gli uomini della destra di s-governo, in primis il ministro degli interni, non dovranno cadere nella trappola delle piazze clamanti e plaudenti ai 'diritti' pretesi, bensì limitarsi a circoscrivere i focolai di eventuali violenze e reprimerli con la durezza necessaria, accettando con serenità gli alti lai che ne deriveranno da parte dei soliti politicanti sinistri da tre palle un soldo (che additeranno la repressione dei disordini quale truce tratto distintivo della destra al potere).
La grande pazienza della democrazia. Manifestate, manifestate (camminare fa bene), ma guai ai disordini e alle violenze per le strade. Il governo è al lavoro e realizzerà il suo programma (speriamo). E il governo è espressione di una maggioranza di elettori, mai dimenticarlo, neanche quando le piazze saranno stra piene di manifestanti che pretenderanno di aver riconquistato il favore del popolo.

E che la via sia stretta e lunga già lo sapevamo, a causa del servile omaggio di Giorgia all'alleanza atlantica dei folli Stranamore Nato che le consentirà di surfare tra i flutti della guerra per procura in Ucraina e le bollette stratosferiche che ne conseguono.
E se ci sarà una manifestazione contro il caro bollette ci sarò anch'io, malgrado la palese 'contraddizione in seno al popolo' perché 'ubi maior minor cessat' - e si deve pur vivere in questa temperie di follia collettiva che spaccia la solidarietà all'Ucraina quale dovere civico ed alto spirito democratico ed è invece cattiva e carente informazione relativa ad una guerra dimenticata da ben otto anni di efferatezze e belluinità contro le popolazioni russofone e i nazistoni Azov all'opera nelle azioni di 'enforcing democracy' con violenze di piazza e assassinii mirati.
Riguardatevi ognora e sempre il bel documentario francese: 'Le maschere della rivoluzione' prima di profferir verbo contrario.
Non è strettamente necessario dare aria alla bocca, cari, bensì informarsi e ragionare di conseguenza.
Fatti non foste a viver come (sinistri) bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. 
In alto i cuori.

mercoledì 28 settembre 2022

Geremiadi e pianti greci.

 

Geremiadi e pianti greci.

Impazza la geremiade e il 'pianto greco' (vedi wikizionario) in facebook e negli altri 'socials'.
'Me ne vado, lascio l'Italia', scrivono i più dotati nel portafoglio e che hanno case altrove o conoscenze e mezzi finanziari per affittarle. 'Buon viaggio, cari.', gli rispondono, bonariamente, in coro nei commenti, 'Fateci sapere, in caso di nostalgie'.
E ci sono quelli delle aperte maledizioni e che vorrebbero i 'vecchi' (precisare la soglia di età, please) privati dei diritti civili e 'a casa' perché, nel loro immaginario, chi ha votato la Meloni è un Matusalemme, un Noè avvinazzato, un rinc.....nito, uno incapace di intendere e di volere e che, con il suo voto, avvelena la vita pubblica, si oppone ai diritti civili e al 'gender fluid' e alla declinazione delle parole con l'ultima vocale sospesa e ai genitori 1, 2, 3 e 4 (e chi più ne sa più ne scriva) – per dire di come siamo tutti diversi e tutti rispettosi del prossimo.
Poi ci sono quelli che: 'Ma che paese siamo?' come se i monti si fossero sbriciolati e i laghi e i fiumi prosciugati – ed è vero che i ghiacciai ci hanno lasciato, ahinoi, ma, suvvià! qualcosa di riconoscibile ancora c'è, in questo paese, Meloni o non Meloni. La basilica di san Marco c'è ancora, mi consta, con le sue belle cupole e il duomo di Orvieto con i suoi capolavori e le crete senesi e perfino la ridotta di Capalbio – che non verrà chiusa né espropriati i proprietari di case (notoriamente dei sinistri immedicabili) né vi verrà istituito un confino.
Insomma, siamo ad un cambio di s-governo, puramente e semplicemente. E, a vigilare, con occhiuta analisi sulle liste dei ministri e gli espliciti dissensi, ci sarà Mattarella, presidente europeo in franchising.
Nuovi ministri succederanno a quelli che li hanno preceduti e, verosimilmente, si attireranno gli strali degli stessi che criticavano Draghi e compagnia bellicosa (gli armamenti all'Ucraina).
Un normale avvicendamento democratico, alla fin fine, e i nuovi potenti non sono più dei 'fascisti' da lunga pezza (lo sono mai stati?) come pretendono i loro critici bella ciao.
Forse metteranno la sordina a certe vostre pretese apodittiche (ius scholae/culturae, uteri in affitto e dintorni), ma, credetemi, lasceranno il tempo che trovano e non guariranno il Belpaese dalle sue storiche magagne.
Troppo lavoro anche per Atlante, il guarire l'Italia, un 'vaste programme' che avrebbe spaventato perfino il De Gaulle buon'anima.
Datevi una regolata, cari, avete stra rotto e stra parlato.
Tornate alle vostre professioni canore ed esercizi dell'ugola o scrivete l'ennesimo libello (Saviano) dalle terre del vostro volontario esilio.
Lo leggeremo, promesso. Però non intitolatelo 'Le mie prigioni'. Quelli erano altri tempi davvero.
Così come lo erano quelli del 'fascismo' di cui vi riempite le zucche e lo scambiate come fosse moneta di nuovo conio tra di voi, cospiratori da tre palle un soldo, nelle vostre sinistre conventicole.

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Fratelli d'Italia non ha vinto grazie al voto degli anziani - Il Post
ILPOST.IT
Fratelli d'Italia non ha vinto grazie al voto degli anziani - Il Post

 

Santa Giorgia e il sangue di san Gennaro.

 

Santa Giorgia e il sangue di san Gennaro.

Sono piuttosto diligente, sapete. Alle otto del mattino mi sono lavato e vestito, ho aerato le stanze e fatto colazione, ho preparato la base per il prossimo pasto, cucinato e mandato sotto vuoto dei deliziosi finferli/e per futuri risotti, e tutto questo mentre preparavo l'escursione quotidiana sul monte (tempo permettendo) e macinavo i pensieri tristi (mumble, mumble) dei prossimi eventi di s-governo che echeggiavano fuori dallo schermo televisivo.
Ma come, diranno i miei critici, anche questo uno s-governo con la maledetta 's' privativa?
Ma non era Draghi e il suo osceno pd e il m5s delle infami ammucchiate parlamentari a meritarla?
Ebbene si, cari voi, niente di buono ci verrà dalla pur brava Giorgia, considerati i suoi apparentamenti con l'Ucraina di Zelensky e l'affiliazione stolida alla Nato che le farà da ferreo binario per non deragliare nella sua azione di s-governo. Moriremo americani, ahinoi, bellicisti da un tanto al chilo e con le pezze al culo per via delle sanzioni che ci si rivoltano contro.
Non l'ho votata proprio per questo, la Giorgia, correndo il rischio di disperdere il voto, ma urgeva un voto di testimonianza, il dire a chiare lettere che l'Italia deve uscire da quella maledetta alleanza di guerrafondai e Stranamore d'oltreoceano - e che nessuna guerra per loro procura in Ucraina o altrove verrà sostenuta con aiuti finanziari; e gli armamenti a tonnellate che spediamo colà hanno il solo effetto di prolungare la guerra e di spingerla verso la prossima guerra mondiale termonucleare - e le sanzioni alla Russia le paghiamo noi cittadini direttamente nelle bollette dell'energia e con l'inflazione a due cifre.
Santa Giorgia de Noantri non farà sciogliere il sangue di san Gennaro, non farà il miracolo di darci finalmente un 'buongoverno' – e, forse, non le riuscirà di portare a casa neanche quell'altro governo della cosa pubblica che urge: quello dell'immigrazione massiva e sregolata per la quale è stata premiata e mandata davanti a Mattarella per assumere il bastone del comando.
Non ci sarà nessun blocco navale, ahinoi, e i governi dei paesi costieri della zolla africana chiederanno soldi senza offrire nulla in cambio – senza impegnarsi a mandare le polizie loro in assetto di guerra a stanare e imprigionare i maledetti scafisti e a rispedire ai loro paesi i clandestini volontariamente stipati nei supposti 'lager libici' al costo di 3/5000 euro a persona o famiglia. Battaglia persa in partenza – e, forse, rimpiangeremo il Salvini al ministero degli interni che riuscì, quantomeno, ad arginare la piena degli arrembaggi quotidiani ed a castigare le o.n.g. taxi del mare.
Chiamatemi Cassandra, se volete, ma, per una opportuna verifica, appuntamento su questi schermi feisbuchiani tra un anno o due dell'era Giorgia, donna e madre cristiana.
Sarò felice di essere smentito dai fatti e di essere detto profeta di sventure.

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lunedì 26 settembre 2022

Dio salvi la Regina.

 


Eccoci qua. Anno zero primo giorno dell'era Meloni. 'Era' è parola grossa, direte voi, e, Maremma maia.. se avete ragione da svendere. C'è da formare il governo con il gatto e la volpe, - di quei due non ci si può fidare, è noto, sono sempre in cerca dei pochi denari seppelliti da Pinocchio e non esiterebbero ad impiccarlo per impadronirsene.
La metafora è dura e complessa e si presta a varie interpretazioni, lascio a voi il compito di dipanarla e svolgerla secondo i vostri più segreti pensieri e le intuizioni.
Io ho il dubbio, per dirne una, che quel tale Joker col cerone non veda l'ora di arrivare ad uno scontro su questioni esiziali che riguardano l'Europa per distaccarsi e provare a trovare una maggioranza di tutti gli oppositori contro la Regina. Che speriamo sia di bastoni ed abbia gli strumenti per rovesciare il tavolo, nell'eventualità, ed indire nuove elezioni dove fratelli d'Italia sarebbe premiato con il cinquanta per cento più uno dagli italiani e scomparsi o ridotti al lumicino gli alleati infedeli. Chi vivrà vedrà.
Ma è la ridotta quirinalizia l'ostacolo maggiore, l'enclave europea nel cuore di una Italia che non ama l'Europa, bensì ne subisce gli odiosi diktat, in primis l'averci schierato come un sol uomo a favore della guerra per procura Nato in Ucraina e le bollette alle stelle e l'economia – appena uscita dal cono d'ombra della pandemia – di nuovo stremata e l'inflazione a due cifre.
E' il Quirinale il luogo dove si spiaggiano perfino le giovani balene che hanno una chiara maggioranza aritmetica ed hanno agio di governo perché il Presidente rieletto vuole mettere i suoi odiosi 'paletti' relativi all'Europa (che non siamo e che non vogliamo) e la scelta deve essere 'atlantista', ca va sans dire, e mantenuti gli armamenti all'Ucraina in odore di palese incostituzionalità.
Il Quirinale degli osceni minuetti che ci siamo lasciati alle spalle dove si accoppiavano contro la loro natura il M5s anti sistema delle origini col vecchio Pd rotto ad ogni compromesso pur di mantenere i lombi incollati alle cadreghe.
Lì si parrà la sua nobilitate.
La nobiltà della Regina Giorgia, che il Cielo ce la conservi e 'God save the Queen'. Lunga vita alla Regina (che pure non vanta i quarti di nobiltà, bensì è stata eletta dal popolo).
Vai, Giorgia, e torna vincitrice.

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Città di notte - 27 settembre 2014

 

Fossi stato Clooney, l'avrei fatto di notte quel suo matrimonio da favola hollivudiana, perché la città, di notte, contiene davvero tutte le potenzialità dei sogni e dei miti e le evocazioni di fantasmi del passato che la rendono unica e bellissima - e condannata all'atroce destino della sua bellezza e conseguenti sciami di umane locuste turistiche.
E, ieri notte, alle quattro del mattino, non c'era un cane in giro, a parte quattro gatti di 'giovani' davanti agli imbarcaderi di Rialto con le avvilenti birre in mano e i dialoghi miserabili e stupidi di chi non ha nulla da dire e l'alcol gli serve a dirlo nel modo più acconcio: quello degli ubriachi.
E mi veniva fatto di pensare, attraversando la città rilucente di ombre e in preda alla mia ricorrente ossessione del 'senso' delle cose, che è il Tempo, l'attraversamento del Tempo che rievocano le sue architetture magnifiche, la sua ragion d'essere e resistere senza vergogna coi suoi palazzi e le chiese e le cupole 'fuori tempo'. E il Tempo, si sa, ha come suo grembo e amnio il Buio - che ospita il Cosmo e le sibilanti meteore-comete e il vorticare delle Galassie – e mi veniva in mente il film del pomeriggio appena scorso, ('Lucy', un polpettone galattico) dove la protagonista attraversa il tempo e vi si scioglie e ci promette l'eterno e l'ubiquità e una mente umana così espansa da percepire tutto l'esistente in ogni sua fibra e onda magnetica. Che magari sarà davvero il futuro dei bis bis nipoti, chissà.
E così è per questa città di notte: buia e sibilante di galassie sospese al suo cielo ucciso dalle troppe luci artificiali e fitta di fantasmi silenziosi che ti alitano addosso il loro essere e permanere invitti nel luogo delle loro gesta, - ma di giorno scompaiono e si appollaiano sui cornicioni e sui timpani delle chiese, accanto agli angeli e ai santi: da nessuno veduti né registrati di sotto perché le moderne macchine fotografiche degli avvilenti 'selfie' turistici non hanno la fantasia necessaria per 'digitalizzare' e documentare le loro ostinate presenze.

domenica 25 settembre 2022

L'editoriale.

 Se prendiamo la simpatica metafora di una canzone di Dalla che ci figurava un angelo scanzonato (se fossi un angelo...) che faceva la pipì in testa a chi sta di sotto, il risultato elettorale può essere letto uguale: 11 milioni e mezzo di italiani con i sorrisi stampati in faccia fanno la pipi in testa a quei 7 e fischia che stanno di sotto all'opposizione e si rodono e si strappano i capelli e temono sfracelli 'post fascisti' (sic) e autocrazie alla Orban (ri sic).

Il che significa che tutta la narrativa della stampa e delle televisioni mainstream di questi ultimi due anni di infamia giallo-rossa - e di uomini della provvidenza ultra atlantisti che ci hanno impoverito e ci costringono a pagare la loro guerra per procura Nato direttamente nelle bollette dell'energia e fanno chiudere le imprese a causa de costi eccessivi - è stata subìta a stranguglione, e a rodere e ad imprecare e a maledire i malnati eravamo noi 'populisti'.
Beh, siamo tornati. L'Italia s'è dest(r)a. E in Italia e in Europa imporremo la nostra narrativa (speriamo, esprimiamo i voti e gli auguri). E siamo invadenti e propositivi e faremo clamore. Metaforici schiaffoni alla Von der Leyen, se ci metterà i bastoni tra le ruote e userà i suoi 'strumenti' (gli strumenti della libera Europa per punire e osteggiare!!!) per impedire al voto degli italiani di dispiegare i suoi effetti e pugno di ferro sull'immigrazione massiva e clandestina e sulle o.n.g. taxi del mare che la sostengono.
Propositivi a modo nostro, come leggete, e il vostro, per il momento (un lungo momento, speriamo) ficcatevelo in saccoccia o dove meglio vi aggrada. Così vanno le cose in democrazia, cari voi. Chi vince governa (o s-governa) e nel parlamento che verrà 'si parrà la vostra nobilitate'.
Ad maiora (e ficcatevi in saccoccia anche il Draghi delle bollette stratosferiche).

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Divinazioni e sogni.

 Divinazioni e sogni.


Ho votato. Il tempo volgeva al bello stamane alle 7 e qualche sfilaccio di nube nera lasciava il posto all'azzurro. E avevo fatto bei sogni, ricchi di figurazioni eleganti e di gente che gestiva ristoranti di lusso in una Venezia ricostruita dalla fantasia di un vero (ex) abitante; ristoranti dove si mangiava dell'ottimo pesce (molti pesci diversi, anche di profondità oceaniche) cucinato nei modi più diversi e servito su carta disegnata con colori di straordinaria vividezza.
No, non mi ero fumato niente, cari voi.
Ho una doppia vita: quella trista del reale quotidiano in cui intransigenti bellicisti Nato (leggi Draghi e Von der Leyen) impoveriscono il popolo minuto già in affanno di suo con sanzioni alla Russia che diventano inflazione europea a due cifre e bollette dell'energia stratosferiche e quella dei sogni - che son desideri, a volte, a volte oscure predizioni e 'avvisi' di mutazioni straordinarie.
E i nostri progenitori lontani sulle divinazioni dei sogni fondavano larga parte delle loro decisioni razionali e si lanciavano in battaglie impossibili a vincere e lanciavano il cuore oltre le fila del nemico e pugnavano fino alla morte per riaverlo.
E il mio voto ad Italexit di Gianluigi Paragone è quel cuore e il nemico è l'intransigenza stupida dei filo Nato europei che si sono lasciati intruppare nella folle guerra per procura degli americani, possibile guerra termonucleare - e l'idea che ci possa essere una brexit italiana è una buona idea e una speranza e un voto che ha nutrito le idee di alcuni di quei giovanotti di belle speranze del m5s delle origini, quello antisistema delle scatolette di tonno da aprire, quello che ci ha consegnato la drastica riduzione della pletora dei parlamentari della repubblica prima di lasciarsi invischiare nei giochi di palazzo e ridursi all'ectoplasma 'contiano' di oggi che cerca una rinverginazione caricaturale e una resurrezione impossibile.
Al voto, italiani/e, al voto, ne va del futuro. Votate con discernimento, ma non dimenticate la speranza.
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sabato 24 settembre 2022

Dell'informare.

 



Scemi di guerra crescono.

L'Ucraina ha vinto la guerra. Quella mediatica. Una narrativa unilaterale in Occidente l'accredita, a giornali e televisioni americane ed europee unificati, di vittima inerme di inenarrabili soprusi e di 'territori usurpati' e 'fosse comuni' – ma nessuno, di qua degli schermi, è in grado di valutare quanto di quei reports e pretese notizie e fonti affidabili corrisponde al vero.
E i nostrani reporters di guerra, nessuno escluso, si limitano a scarne riprese di rovine fumanti ben lontani dai fronti di guerra e ogni dato e il numero di morti, feriti e dispersi viene fornito loro da fonti ucraine o, nel migliore dei casi, da abborracciati confronti con gli altri reporters conosciuti in loco. Fate una ricerca sul vostro browser e vi renderete conto della unilaterale faziosità delle fonti: quasi tutte di fonte occidentale o ucraina.
Una desolazione e un avvilimento di 'libera stampa' assoluti.
Per tutto ciò esposto quel che sappiamo su quella guerra di panzane è proiezione e somma di vani desiderata di parte – e solo a guerra conclusa ci sarà possibile dire chi ha vinto e chi ha perso e chi ha lasciato sul terreno il maggior numero di vittime in armi.
Ma una vittoria schiacciante la Russia sta per ottenerla con i referendum di probabile annessione dei territori occupati – ed anche in questo caso la faziosità dei media occidentali ci propina 'notizie' di soldati russi che forzerebbero la gente ad andare a votare e controllerebbero vergognosamente il voto. Affermazioni apodittiche ed incontrollabili.
E tutti i governi dell'Occidente in foia bellica e crociata Nato contro il nemico russo dicono che il risultato di quei referendum è nullo in partenza e nessuno ne riconoscerà la validità.
Partito preso, quindi, e totale e indiscutibile discredito lanciato a priori sull'occupante – che fra qualche giorno, però, diverrà a tutti gli effetti padrone di quei territori e li dichiarerà territorio nazionale russo.
E la Crimea è territorio e amministrazione russi già dal 2014 e a nulla portano, sul piano pratico, le dichiarazioni pie degli ineffabili amici di Zelensky che lo assicurano che mai e poi mai sarà riconosciuta alla Russia l'incorporazione e il possesso.
Va così. La guerra per procura Nato in Ucraina continua e si sfilaccia in un limbo informativo e la pretesa 'libera informazione' (sic) dell'Occidente ci rifila i suoi desiderata e i suoi diktat quali dati di fatto e 'notizie' vere e credibili, ma la controffensiva russa è alle porte, con l'aggravante della minaccia nucleare che si fa ogni giorno che passa più probabile.
E l'inverno dell'Occidente - gli Europei stremati dalle bollette stellari e dall'inflazione a due cifre - già batte alle porte e la Svezia è trascorsa a destra e forse domani, chissà, anche l'Italia, votate, votate, votate.
Il futuro è appena cominciato, cari. Stay tuned. Ne vedremo delle belle e fumanti.
Capire gli eventi complessi. Controinformazione avversa agli intransigenti bellicisti filo Nato. Conoscenza, non propaganda fide.
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🇺🇦 Ucraina. Le cause della guerra
In dieci lezioni, il Professor Alessandro Orsini spiega le cause profonde della guerra in Ucraina analizzando le relazioni conflittuali tra la Nato e la Russia dal 1999 fino all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Orsini svela molti fatti poco noti o mai narrati fornendo una visione d’insieme che rende comprensibile la complessità di uno degli eventi più tragici del nostro tempo.