sabato 22 giugno 2013

The importance of beeing silvio

The importance of beeing silvio

Bisogna essere un personaggio mitico per potersi permettere tante comparsate e cambi d'abito in scena quali conosciamo del nostro capocomico nazionale lex luthor. Ieri 'statista', che favoriva il governo delle larghe intese e non chiedeva nulla in cambio, lo giuro sui miei figli e su mia sorella. 
Oggi scatenato capopartito che da ordine ai suoi di 'alzare la posta' e minacciare sfracelli se non sarà restituita l'imu (ma non doveva restituircela di tasca sua?) e sospeso l'aumento dell'iva di un punto percentuale.
E non c'è barba di Letta, il nipote di suo zio, che provi a farli ragionare, gli scherani di lex luthor, - il Davide-brunetta in testa, allo s-governo della repubblica e allo sfascio dei conti pubblici. E per il povero Saccomanni saranno 'giorni di gloria' e 'molti nemici molto onore' sulla linea maginot dei conti pubblici in ordine che ci chiede l'Europa.
E provare a farli ragionare, quegli scellerati disposti a mandare il paese allo sfascio, è davvero è tempo perso, perché anche l'ultimo dei cretini capisce che la battaglia non è economica e nell'interesse del lavoro e delle aziende in crisi, bensì giudiziaria e la parola d'ordine è 'Salvate il soldato silvio!' e riportatelo ai domiciliari o all'affido ai servizi sociali grazie alla legge preparata accortamente dalla Cancellieri e denunciata dal M5S quale ennesima legge ad personas.

L'importanza di chiamarsi silvio è tutta contenuta in questi tre lustri di infamia e di economia in declino che l'Italia ha voluto regalarsi grazie agli imprenditori e agli evasori di ogni genere e titolo che si spellavano le mani ai congressi in cui lex luthor si esibiva in barzellette oscene e insulti alla magistratura e arrogante fierezza di mostrarsi quale ridanciano 'satiro de noantri' in un paese di compiacenti donzellette - che andavano in villa con le ceste e i fiori tra i capelli e ne uscivano con i doni dionisiaci di un mutuo facile, un appartamento, una carica pubblica, un posto in lista per un qualche consiglio comunale o regionale. E le favorite subito ministre perchè 'belle e brave e intelligenti'.

Mitica età dell'oro a cui ha fatto seguito il cupio dissolvi delle aziende che chiudono e i suicidi a catena – e già una tale ventura che ce la raccontavano in metafora la fiaba delle formiche e delle cicale e quell'altra: del Pifferaio magico colle sue musiche soavi e parole flautate mentre la folla dei suoi ipnotizzati si gettava con gioia dalla fatidica rupe.

venerdì 21 giugno 2013

La Rivoluzione che si mangia i suoi figli



E' davvero interessante il dibattere che si fa intorno al M5s e al suo difficile cammino verso una democrazia parlamentare migliore di quella che abbiamo avuto fin qua. 
Avete (abbiamo) esultato per quel grosso plotone di parlamentari imbarcato da Grillo e Casaleggio alle ultime elezioni. Ci è parso di averli puniti come si doveva, quei farabutti della vecchia classe politica, il berlusconi in testa, e quel risultato imprevisto è stato un dono del cielo per il paese indignato contro la casta e la corruzione dilagante dei Fiorito e Formigoni e marcia compagnia gaudente, perché ha inserito un terzo polo rivoluzionario nell'asfittico panorama politico nazionale, ma gestire una rivoluzione, già il giorno dopo l'insurrezione elettorale, è problema di difficilissima soluzione - e dovremmo dare credito a Grillo e Casaleggio di mettercela tutta per 'dare la linea' e tenere unito il plotone, invitando i dissidenti a chiarirsi le idee e, se diverse, ad andarsene.

I giornalisti di grido e gli 'analisti' e i professoroni universitari - chiamati al capezzale radiofonico e televisivo a dare la loro diagnosi - ci rammentano di 'rivoluzioni che si mangiano i loro figli', e quanto è accaduto a Danton e Marat e Robespierre e Desmoulins ai tempi loro può essere un lontano esempio, oggi per nostra fortuna non sanguinoso, di conflitti ideali e disaccordi radicali su quali provvedimenti proporre e far assumere all'Assemblea e alla Convenzione e in quale modo eclatante indicare al ludibrio del popolo i traditori della Rivoluzione, - ma la realtà del terzo millennio, da allora, si è arricchita di ironia e voglia di buttare tutto in beffa e, come dice uno storico: 'La storia, spesso, si ripete in farsa.'

Perciò assistiamo impotenti al ridimensionarsi politico ed elettorale di quella che, solo tre mesi fa, sembrava una Invincible Armada in rotta verso la marcia Albione pd-pdl e si sta riducendo, un giorno dopo l'altro, a un manipolo di cospiratori mazziniani che: 'Eran Trecento, eran giovani e forti....'

E non è colpa loro se il sovrano popolo bove non li cura e li disdegna , come fecero i contadini borbonici - e gli elettori in libera uscita dal pdl e dal pd-l che si pensavano 'indignati', ma 'tengono famiglia', poverini e 'la mamma è sempre la mamma' se ne tornano alla spicciolata all'avvilente ovile di provenienza. 

Loro, i post moderni rivoluzionari M5s, ci hanno provato e ci provano, a cambiare le cose e lanciare le giuste 'parole d'ordine' e ad 'aprire la scatoletta di tonno' del marcio parlamento italico, ma, se alle spalle hanno solo il 'popolo della Rete', state certi che si ritroveranno in quattro gatti, al prossimo appuntamento elettorale, e avrà 'trionfato' quel popolo di emme che si ri-allineò dietro ai labari dei preti e dei cardinali e grida di :'Viva i Borbone' - mentre Masaniello chiedeva scusa e si preparava a morire.

mercoledì 19 giugno 2013

Italians

Capolinea, finalmente. Si, lo so che non ce lo siamo ancora definitivamente tolto di torno, ma l'iter giudiziario di questi anni e mesi giunge oggi al suo ultimo destino e sancisce con autorevolezza costituzionale che non si può sfuggire ai processi con i mille cavilli notori degli azzeccagarbugli e cavalli di caligola di berlusconi silvio, mandati in parlamento a trovare e far approvare le scappatoie con leggi ad personam e ad aziendam per il loro padrone di denari.

Lo scandalo spaventoso di un personaggio ad ampia vocazione criminale che si è fatto scudo di una massa di malnati elettori finisce oggi e dice con chiarezza che il cittadino silvio berlusconi è soggetto alle leggi e alle sentenze come tutti gli altri cittadini – e se la sua vocazione di fondo è quella di delinquere con l'aggravante del farsi le leggi a suo comodo va condannato e interdetto dai pubblici uffici. Perché la 'cosa pubblica' è idea sacrale e basica del nostro penoso vivere associati e se ne è fatta carne di porco per un tempo davvero troppo lungo.

E la condanna che ha subito fin qui è poca cosa, d'accordo, - e meglio sarebbe stato vivere a Singapore dove per certi reprobi criminali e gente tipo: 'faccio un po' il c...che mi pare e mi compro anche la politica e tutto un codazzo di servi e pennivendoli' si usa il nerbo di bue ben stampato sulle schiene, ma almeno, nel paese di Bengodi, si sappia, con sentenza della Consulta, che nessun coperchio andrà a chiudere la diabolica pentola del berlusconismo di tre lustri di infamia e vergogna del dirsi s-governati da un tale figuro.


E speriamo che nessun trinariciuto giudice di Cassazione trovi il pelo nell'uovo del maleodorante teatro della giustizia italico e ribalti la frittata, dopo ben due gradi di giudizio, – che se glielo racconti all'estero, dei nostri tre gradi di giudizio tre e delle prescrizioni che inevitabilmente ne conseguono, scuotono la testa desolati pronunciando la fatidica parola :'italiani'.

Del morire per una buona causa

Bisogna essere nelle teste delle persone per poterle giudicare e davvero è difficile entrare nelle teste di quegli italiani (pare ne stiano monitorando più di uno) che hanno fatto la scelta di diventare mussulmani militanti – militanti a tal punto da arruolarsi nelle schiere dei jiahdisti combattenti ovunque vedano un conflitto aperto con gli infedeli dell'Occidente dai 'facili costumi' e di nessuna Fede.

E hanno un bel farci notare, gli analisti, e raccontarci che il poveretto morto combattendo in Siria 'aveva problemi con la madre'. Da che è nata la psicanalisi fare la madre è diventato il mestiere più rischioso del mondo perché ti può capitare di mettere al mondo un berlusconi e/o un genovese jiahdista e comincia il tuo purgatorio in terra – e dire 'l'ho fatto per amore' non ti giustifica ne ti gratifica, bensì è la tua condanna a vita.

E il Corano sarà anche ben scritto e contiene tanti bei versetti e precetti igienici e di costume - e geniale è il suo Autore che ha saputo intercettare i bisogni di spiritualità di tutti quei beduini e popoli pastori d'antan, ma dovremmo finalmente 'rottamarlo' e consegnarlo alla Storia - e considerarlo un testo leggendario incapace di coniugare la post modernità se è vero, come è vero, che nel suo nome ancora si combattono guerre stupide e jiahd ridicole e assassine e qualche suonato 'sente le voci' e si dice ispirato a tal punto da andare a combattere in Siria e buttare la sua vita all'ammasso per una causa che fatichiamo davvero molto a dire buona. :rolleyes:

lunedì 17 giugno 2013

Un brodino che risuscita i morti

Ve la do così come l'ho orecchiata alla radio: 'Sabbia, innamorati, racchettone e cadavere'.
Che sembra il titolo di un romanzo di Benni, ma pare che sia realmente accaduto: che in una qualche spiaggia del Belpaese siano coesistiti senza troppo problemi e patemi (per il morto di sicuro) due innamorati in calde effusioni, un giovanotto in piena salute che racchettava con grandi salti e vigore e un morto che si sforzava di fare il morto meglio che poteva in mezzo a tanta esultanza di vita.

Ma il Belpaese è anche il teatro ridicolo di morti politici che camminano ed emettono fiati pestilenziali e trite battute da 'bar sport', id est il nostro lex luthor ridevole e piacione- che davanti ad un ospizio (quale sfondo più significativo?) si è lasciato andare a un piccolo comizio dei suoi più caratteristici e buffi.
E ha invitato il governo di cui è parte decidente a fregarsene dei vincoli di bilancio e a sforare tranquillamente nei conti economici e finanziari, tanto chi ci caccia dall'Europa? Ed è il miglior berlusconi di sempre, quello dei 'qui lo dico e qui lo nego' e 'si fa per scherzare, ovvia!' - perché quei vincoli lui stesso e i suoi s-governi hanno sottoscritto e lui personalmente è il responsabile politico di tutto ciò che è accaduto di seguito; se ne facciano una ragione gli antieuropeisti da tre palle un soldo che vorrebbero 'fare come l'Argentina' e dovrebbero illustrarci meglio e con dati precisi e scene di miseria collettiva la discesa all'inferno che quel paese ha dovuto subire prima di riemergere dai gorghi del default.

Tanto mi sfiziava di dirvi in questo giorno di sole chiaro e afa africana; godetevi la spiaggia, cari, e pensate alle ferie. Fra qualche giorno si ballerà un po', a ridosso delle sentenze del donchisciotte-berlusca, ma è certo che finirà a gambe all'aria, impigliato in una qualche pala dei suoi molti mulini a vento.
E chi l'ha votato nel segreto dell'urna fregandosi le mani per il bello scherzo rifilato al suo prossimo si rilegga il vecchio proverbio delle pentole diaboliche che sono sempre prive di coperchi.

All'inferno c'è uno speciale girone a voi riservato, lo sapete? E i diavoloni vi ficcheranno a mucchi e quintali in quelle immense pentole e faranno di voi un brodo pestilenziale da farlo bere agli altri condannati in affanno infernale. Un brodino che risuscita i morti.

sabato 15 giugno 2013

Si stava meglio quando si stava peggio

E' la noia che la fa da padrona, in questo scorcio di giugno che va verso la Grande Afa de l'Ade – come si divertono a coglionarci i meteorologi. Noia, noia, noia.

Perché è vero che il 'decreto del fare' risponde al grido di dolore degli imprenditori che chiudono, dislocano o si ammazzano (ma che gran fragilità psichica mi hanno questi ex 'capitani d'industria!) però volete mettere l'adrenalina de 'la guerra dei tre lustri' tra i luthoriani armati di spade e gli 'odiatori' della sinistra -che per poco non finiva nella 'notte di san Bortolomeo' e 'casa per casa' e 'sterminateli senza pietà, Dio riconoscerà i suoi'?

Finirà che ci addormenteremo sereni la notte e i consumi riprenderanno e l'i.v.a. sarà sterilizzata e saremo tutti buonisti e politicamente corretti nei confronti dei 'diversi', ma rimpiangeremo i guizzi e le arditezze dell'andar contro corrente e dissacrare e trasgredire – che perfino a Teheran, dicono, fanno impallidire Londra quanto a sesso trasgressivo e divorzi e copule che fanno venire i capelli dritti in testa al maometto delle prescrizioni coraniche.

Non ci sono più i vecchi pretoni di una volta, signora mia, e quelle belle scomuniche recitate in pubblica piazza coi banditori e i Savonarola nelle chiese a terrorizzarci cogli inferni e i diavoloni e lo stridor dei denti.

Finirà che la disoccupazione colpirà anche il Vaticano e cassintegreranno e prepensioneranno perfino i vescovi e i cardinali.

Arridatece i cattivi della Storia. Si stava meglio quando si stava peggio.

giovedì 13 giugno 2013

L'ultimo carpiato dell'anaconda con l'artrite

L'anaconda con l'artrite prova l'ultimo carpiato.

Per un Dalai Lama stanco di guerra che sogna di reincarnarsi in Italia spensierato - e tende la mano al suo storico oppressore, la Cina, e invita i suoi monaci a minori sacrifici (http://www.repubblica.it/esteri/2013/06/14/news/il_sogno_del_dalai_lama_vorrei_reincarnarmi_in_europa-61047203/?ref=HREC1-8 ) abbiamo, da noi, cento e cento bonzi berlusconiani pronti a immolarsi per il loro dalai silvio (da sempre 'spensierato' e gaudente) e a darsi fuoco per la sua salvezza giudiziaria e a dare fuoco alle polveri e far saltare il governo e il pareggio di bilancio del paese.

E ascoltiamo allibiti le cronache del guerriero-minus brunetta che lancia anatemi e sfide all'ok corral contro Saccomanni e Zanonato e intima loro: 'Fora i schei!' che non ci sono per togliere l'imu e non alzare l'iva - e per loro, i pidiellini in cerca di autore, è una battaglia mortale, l'ultima battaglia in cui lasceranno sul terreno migliaia di morti elettori e imprese che chiudono e imprenditori che ringhiano e impetrano un 'cambio di passo', ma non c'è più trippa per gatti davvero, e i conti dello stato vanno rispettati e la crisi globale continuerà a mordere e di abbassare la guardia non se ne parla.

Perciò il governo Letta cadrà con ignominia e sommo vituperio dei bonzi berlusconiani già infiammati e il loro foglio di famiglia 'Libero' (sic!) annuncia in prima pagina che andiamo verso 'i dieci giorni che sconvolsero il mondo', ma è solo l'annunciata fine di una stanca tragicommedia italica e del suo capocomico imbolsito lex luthor.

Però teniamoci saldi e mettiamo in sicurezza piatti e bicchieri perché si prevede di saltare sull'onda alta dei marosi prossimi venturi, ma ci accorgeremo presto che il drago o 'il caimano' multidentuto si è ridotto alle proporzioni di una grossa biscia d'acqua o un'ananconda con l'artrite - che proverà il suo ultimo salto carpiato con stile, ma farà una solenne figura di emme perché la stilettata del 'colpo della strega' giudiziario lo abbatterà in volo e sarà un catastrofico cadere di pancia e un 'Booohhh!' universale per lo spettacolo mancato.
Il sogno del Dalai Lama: vorrei reincarnarmi in Europa - Repubblica.it
www.repubblica.it
La mia reincarnazione sarà in un Paese libero. Mi piacerebbe l'Italia, me lo indica il mio lato 

mercoledì 12 giugno 2013

L'Arte come interventismo?

E uno si aspetta che, al padiglione irlandese, ci sia molto verde e greggi di pecore e paesaggi di mare e vento, giusto per restare alle origini e al dna di popolo - e invece ti ritrovi nel Congo e i paesaggi, proiettati su grandi schermi posti di sghimbescio e sovrapposti, sono rossastri di sangue e di infrarossi ed è una guerra tribale dimenticata che ha fatto migliaia di morti e chi ne sapeva qualcosa?
L'arte contemporanea è vocata all'interventismo (pacifista, per fortuna) e l'artista irlandese, con una sua troupe, è scivolato dietro le linee dei combattenti e ci informa cinematograficamente da par suo di quel dramma - e forse dovrebbe fondare un'associazione: 'Artistes sans frontieres', il cui scopo primario sarà di farci sentire tutti colpevoli delle dimenticanze e noncuranze di tutto il male e il cattivo del mondo di cui siamo colpevolmente disinformati. ('Enclave' - padiglione irlandese)

E forse è più riposante ritrovarci tutti nel padiglione azerbaigiano (campo s. Stefano) -che non ha pretese universalistiche e di denuncia sociale, bensì tanti tappeti colorati e fotografie di nozze e donne 'regine per un giorno'.
E sembra di essere fuori della Storia ma dentro la Geografia e lungo la Via della Seta – con le narrazioni di Polo che ci dicono di popoli strani e strani usi e costumi, - che è funzione informativa anch'essa; e ad inaugurare il 'pavillion' è scesa nientemeno che la 'prèmiere dame' azerbaigiana con codazzo di funzionari e addetti culturali e all'ingresso distribuiscono gratis opuscoli e dvd e cd musicali da 'farsi una cultura' di quel paese che, prima del crollo dalla Russia sovietica e dei Muri, neanche sapevamo che esistesse. L'Arte come Ambasciatrice, in questo caso.

E, d'altronde, a sentire gli artisti quando hanno lo spritz in mano e conversano briosi, l'Arte è universale o non è. Chissà se Raffaello, proiettato nel postmoderno, avrebbe partecipato a un cotale acceso dibattito e che tesi avrebbe esposto di suo.

Beate le 'interviste impossibili' d'antan che ci mettevano in contatto con lo Spirito dell'Artista - e sarebbe interessante sapere che direbbe il Goya, quello delle 'Pinturas Negras' e delle incisioni sulla guerra mossa alla Spagna dai Francesi, di tutto questo interventismo sociale dell'Arte che niente impedisce del verificarsi dei drammi e dei massacri, ma tutto racconta e ci deprime.

lunedì 10 giugno 2013

Buona giornata, cari



E giusto per restare sul tema dei 'conflitti' latenti e apparentemente irrisolvibili: molta sensazione ha fatto sui passanti, due mattine fa, il vedere la serranda metallica abbassata e i cartelli di dialogo con la cittadinanza scritti a mano e appiccicati sopra di un tale che davvero 'se l'è andata a cercare', la chiusura per via giudiziaria.
E ricordiamo altri suoi cartelli di sicumera e baldanza e arroganza di quando la contesa giudiziaria era alle sue origini e gli sfottò vergognosi verso quei poveretti che ci avevano perso il sonno - e la loro vita e salute noncurati dai caciarosi che, impavidi, tenevano voci altissime fino alle tre di notte e oltre nel corso di quella che loro chiamano la 'movida' e si traduce in avvilenti smodatezze alcoliche e fumo da far collassare i polmoni più rodati e avvezzi.

E sarebbe interessante conoscere le motivazioni della sentenza di condanna e appiccicarla sulle serrande di tutti quegli altri bar che continuano imperterriti a considerare un diritto l'ammannirci fino a tardissimo quella loro musica-rumore che sospettiamo serva solo a 'sballare' menti già vocate di loro allo sballo permanente e a una 'festosità' di comportamenti individuali e di branco di nessuna fantasia e poesia e bellezza.

E chissà che non riscoprano, ora che sono orfani di quel loro ritrovo notturno, la poesia di una passeggiata serale al chiaro di luna sulle Zattere e il silenzio dell'ora notturna che consente di ascoltare lo sciabordio dell'onda sulle rive, in assenza di motori e motoscafi. Forse ne avrebbe giovamento e lubrificazione il complesso meccanismo delle sinapsi neuronali e magari svilupperanno un'idea imprenditoriale nuova in questi tempi di crisi globale e lavoro che non c'è.

E facciamo appello alla Sony di rispolverare quel loro slogan bellissimo di qualche anno fa che recitava : 'La musica è la cosa più bella che c'è dopo il silenzio'.
Buona giornata, cari.

sabato 8 giugno 2013

Metafore e altre metafore


E' nella natura del conflitto il deflagrare, di quando in quando, lo scoppiare e fare i danni che conosciamo, ma, più spesso, il conflitto resta latente e 'scava sotto' -perfino di generazione in generazione, com'è avvenuto nella ex Jugoslavia- e, a volte, trova pacificazione provvisoria, si seda, miracolosamente - o viene sedato perché gli interessi economici e politici dello status quo sono maggiori delle attese di guadagno di coloro 'che contano' e sono ai vertici della società.

Così è per la quiete prima della tempesta che annuncia l'uragano giudiziario che causerà la morte del governo delle larghe discordie, così è per l'esercito dei 'grillini' che dà segni di volersi scomporre e diversamente disporre del suo potere di interdizione e/o di eventuali accordi futuri di s-governo. Triste notizia, ma già metabolizzata.
Già, perché niente di buono ci aspettavamo da quella brigata di lindi e ordinati signori nessuno scelti chissà come dai leader del Movimento -e sapevamo in anticipo, disincantati di tutto come siamo, che sarebbero emersi degli Efialte e la diga armata delle Termopili anti casta e anti sprechi e anti corruzioni avrebbe ceduto sotto l'urto dei marrani e mercenari e reduci di tutte le scaramucce parlamentari e rotti a tutte le miserie e lo schifo dell'avvilente mercato dei giuda pd-pdl e idv.

E se i due tarantini ex M5s confluiranno nel gruppo misto che fu dei razzi e degli scilipuoti e degli altri 'venduti e comprati' da lex luthor-berlusconi la domanda è: 'Come si sentiranno quei due dopo lo strappo? Ci dormiranno la notte? E che conti faranno con la loro coscienza di novelli infami, che si terranno la diaria e i rimborsi-spese e i 'troppi maledetti e subito' trenta denari di Giuda della loro miserabile avventura parlamentare?'
Forse ha ragione Grillo a dire che 'la scatoletta di tonno' è stata aperta ed era vuota. Ed è stato buono e gliene ha dette poche. Io pensavo, invece, ad altra metafora: alle note scatolette del Manzoni - esposte con vivo scandalo a una lontana esposizione d'arte e l'ultima battuta a Sotheby per 124000 euro. Però, dirla 'd'artista' è parola grossa.

venerdì 7 giugno 2013

La storia che va al passo del gambero

Draghi e vampiri appaiono gli ex mariti e 'uomini di potere' agli occhi delle donne che li hanno sposati e con loro hanno fatto dei figli. E si fa fatica a immaginare i dialoghi coniugali che sono stati nelle trascorse alcove di questa coppie scoppiate a causa delle troppe 'vergini che si offrono al drago' e/o scoprono il niveo collo, beate, e lo offrono ai denti del vampiro onnipotente. 
E non c'è rispetto, in siffatti contesti di 'potere e denaro' per l'età che avanza e sfiorisce i visi e i corpi; e nel tempo dovrebbero cambiare entrambi i coniugi con uguale dolcezza e serenità e dovremmo avere cronache di dialoghi acconci e ispirati alle soavi mutazioni e invece sono le cronache impietose di figli illegittimi che arrivano alle orecchie delle anziane spose: di orge e di 'olgettine' e 'lettoni Putin' -e le piscine delle ville sarde fitte di ospiti internazionali a cui il presidente del consiglio offriva di delibare i preziosi vini circondato dalle vergini discinte del suo harem personale.

Così oggi Ludmilla Putina (o sarà Putova?) rilascia dichiarazioni concordate di divorzio consensuale e forse è stata 'coperta d'oro' dal satrapo di tutte le russie suo ex marito, ma lo diceva 'vampiro', appunto, non molto tempo fa; e non fatichiamo a credere che la versione più realistica e credibile sia la prima - perché uno che regala 'lettoni di Putin' ai satrapi amici delle satrapie satelliti (e chissà che sghignazzate di 'serate eleganti' e suorine e infermierine in guepière e visioni malandrine di naticuzze rotondette e sode separate da un sottile merletto) di certo non può permettersi di giurare il contrario sulla testa sua o dei suoi figli.

E che la politica mondiale sia intessuta di tanta miseria morale e squallore di grandissime p...... che fanno corona e relax serale ai g8 non fa che confermarci che 'era meglio morire da piccoli' – e troppo poche sono state nella Storia le Rivoluzioni con decapitazione di re atroci folleggianti nelle regge e tra gli ori, e oggi pare di essere tornati a Sardanapalo, che sul letto di morte ordinava di sgozzare le sue concubine perché lo accompagnassero nell'ultimo viaggio.
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La Storia che va al passo del gambero.

martedì 4 giugno 2013

Isn't it?
Nel mondo a rovescio che ci rappresentano 'quelli del pdl' -schierati come una falange romana a difesa del loro condottiero ferito dalla spada della giustizia uguale per tutti- è tempo di mandare all'incasso la cambiale in bianco sottoscritta da Letta, 'il nipote di suo zio' colla nascita del governo delle larghe discordie.

E, per carità, siamo ben felici che un tale s-governo se ne torni a casa al più presto, vittima delle sue interne contraddizioni e implosioni berlusconiane, e prima che si mettano al lavoro gli inutili sherpa delle 'grandi riforme costituzionali'.
Perché l'idea che si arrivi al 'presidenzialismo' con un berlusconi non ancora interdetto dai pubblici uffici e capace, in campagna elettorale, di prometterci la restituzione di tutte le tasse che abbiamo pagato fin dalla nostra nascita pur di ascendere da vincitore il supremo Colle ci annichila e fa tremare le vene ai polsi per l'orrore estremo.
Puro scenario 'splatter'.
Davvero 'era meglio morire da piccoli' che vedere questa assoluta bestialità da popolo beota e odioso e cialtrone avverarsi e stroncarci per subitaneo infarto.

E farebbe ridere, in uno scenario meno da incubo, ascoltare le ridicole cose da 'mondo a rovescio' che ci mandano a dire Bondi e la Gelmini, - che preparano 'immense risposte di popolo' se il loro campione venisse disarcionato per interdizione, e affermano, senza tema di far ridere le galline più stupide del pollaio, che sarebbe evento e sentenza eticamente riprovevole e da stigmatizzare sulle piazze.

Sulle piazze, avete inteso bene. Perché loro del potere terzo della magistratura e delle istituzioni di garanzia se ne fanno un baffo e se hanno eletto un barabba notorio, un tragico lex luthor de noantri, allo s-governo del paese, scassando le istituzioni della repubblica e inchiodando il paese tutto sulle private questioni giudiziarie del loro padrone, beh vuol dire che 'il popolo lo vuole' - e 'vox populi vox dei', isn't it?313397_252914894759611_118635091520926_806460_1395180805_n.jpg

lunedì 3 giugno 2013

Amor ch'a nullo amato amar perdona

Di vivere una storiaccia di violenza non lo auguriamo a nessuno, nemmeno se maschio – neanche se, da troppo tempo, la cronaca ci rimbalza, un giorno si e l'altro pure, storie di spaventosi 'femminicidi' o di 'stalking' maschile e questo rovesciamento potrebbe indurre qualcuno/a a un liberatorio pensiero di 'ben gli sta!'.

E bisogna sentire la 'cose turche' che questa giovane bulla romana ha minacciato e poi attuato (getto dell'acido in faccia su commissione) per non saper tollerare l'abbandono dell'uomo 'amato' – e forse dovremo istituire dei corsi a scuola (obbligatori per i vocati e recidivi) di cosa sia amore e quali le sue patologie infiammatorie e le eventuali prime cure.
E insegnarvi come si riconosce, fin dai primi approcci para amorosi, uno che 'è fuori di testa' e la sua violenza annunciata. Far scattare l'interno allarme da subito, ad esempio, nel caso qualcuno si lasciasse andare ad espressioni tipo: 'Ti amo follemente'. Vada per il 'ti amo'; il 'follemente' è parola grossa e andrà usata 'cum grano salis'.

E, coniugato sulla cronaca dei 'femminicidi' e delle violenze di genere, fa accapponare la pelle il bel distico dantesco: 'Amor ch'a nullo amato amar perdona' - che condanna a un suo privato inferno colui/ei che affonda nel gorgo di una passione che non si sa dominare e 'tenere a freno' e 'imbrigliare' dentro le corregge di un rispetto dell'altro che è rispetto dei 'diritti fondamentali della persona'.
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Alla luce di ciò dovremmo guardare con vivo sospetto le espressioni 'Amore senza limiti' e confini e 'A l'amour comme à la guerre' - che noi traduciamo con 'In amore e in guerra tutto è lecito'?

Per una volta mi si consenta di rispondere con una domanda: 'Davvero tutto?' Anche l'acido in faccia? Anche lo stalking forsennato? 

domenica 2 giugno 2013

l'arte quale orizzonte di futuro gramo

...che poi il fascino dell'arte di oggi sta tutto nel suo 'prendere posizione' nei confronti di tutto quanto è vita e movimento e/o stasi del vivere, nel suo farsi 'politica' e proposta di cambiamento radicale di tutto il marcio e il cattivo e lo stagnante che abbiamo sotto gli occhi; e chi sente il bisogno o accetta di 'prendere posizione' di fronte allo status quo non può poi sottrarsi alla polemica anche forte – o al rifiuto radicale di molti di considerare 'arte' (ma cos'è arte e cosa no? Ah! Il vecchio tormentone di sempre!) certe 'opere' o 'performances' schierate sul fronte dell'impegno politico radicale.

E se Marinetti invitava a 'uccidere il chiaro di luna' in questa città di gondole e gondolete e serenate e indicava il movimentismo estremo e il 'tirare dritto' mussoliniano quale solo orizzonte di futuro condivisibile – e finì collo schierarsi a favore dell'interventismo bellico e ne seguì il 'cupio dissolvi' della guerra nel fango delle trincee e le mitragliatrici che ne falciavano a centinaia ogni giorno, oggi abbiamo quel tale, americano, che la guerra aborrisce ed effigiava Ronald Reagan col naso della lunghezza di un fallo: un po 'testa di c....', un po Pinocchio beccato dalla fatina a mentire spudoratamente. O le straordinarie raffigurazioni miniaturizzate dei due fratelli geniali che allestiscono gigantesche teche fitte di calvari e croci e ordinari orti di gestsemani dove soldati atroci colla divisa delle SS tagliano teste e sbudellano e impiccano e fanno le orrende cose che hanno fatto nella Storia recente -ed è finita con il massacro spaventoso di Hiroshima e il bombardamento di Dresda che ne ha uccisi oltre 200000 in tre giorni.
E ricordo il padiglione messicano di due anni fa in cui l'artista designata lavava con acqua e sangue i pavimenti delle stanze per ricordarci l'orrore delle centinaia di morti ammazzati dalla criminalità senza limiti di massacro dei 'narcos' e la notissima artista balcanica che pietosamente 'carezzava le ossa' dei morti in una sua mai dimenticata performance.


E l'incredibile caos di eventi che contraddistingue la nostra epoca presente non può non partorire mostri e mostricciattoli artistici e le pretensiose insignificanze insieme ai 'mille fiori' che indicava Mao ai tempi suoi – e oggi sono mille e mille i cinesi che invadono gli spazi di questa biennale e città e ci gridano nelle orecchie che 'la Cina è vicina', ahinoi! Ecchè non ce n'eravamo accorti? con tutti i bar e i negozi e i ristoranti 'dei cinesi' che incocciamo ad ogni passo e fondamenta e campo e ancora ci domandiamo come mai nei cimiteri indigeni non si vede una lapide con il loro nome e l'effigie.
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sabato 1 giugno 2013

Il vizietto di sempre

E dopo tanto ragionar di crisi e di morti ammazzati in nome di quella e di gente che 'non ce la fa più' rieccoci alle statistiche delle denunce dei redditi di sempre - dove un orefice compare in cronaca come più povero di un suo impiegato e, naturalmente, ci sentiamo vicini e fratelli solidali con quel povero cristo di orefice buono che si svena per fare più ricco il suo impiegato e garantirgli una villa e un suv di cui lui si priva.

E su queste miserie e pezzenti ricchezze occulte e che si occultano con spesa energetica e mentale degna di miglior causa casca l'asino della mala Italia, - l'Italia degli evasori di sempre che avrebbero mandato al macero la nazione e volevano la secessione del nord pur di tenersi stretti i conti correnti accuratamente celati al Befera o le cassette di sicurezza a Lugano o nel Lichtenstein.

E so di gente che raccomanda ai dipendenti di incassare in nero il più che si può e li espone ai controlli fiscali a campione e magari si giustifica accusando il povero dipendente di aver preso l'iniziativa a sua insaputa - e su questa marcia e miserabile morale di canaglie notorie e croniche affonda il paese tutto, costretto a trovare altre e diverse risorse per il suo debito pubblico e tagliare le spese sociali già all'osso.


E manca un Dante che lanci alta l'invettiva contro certi 'padani' vituperio delle genti e se secedessimo con giusta ira e rabbia da questa genia di infami, una buona volta, e introducessimo l'arresto obbligatorio per evasione accertata e certificata e confermata in giudizio restituiremmo dignità di vittime ai morti ammazzati della crisi - che 'non ce l'hanno fatta', credo, anche perché uno stato incapace di riscuotere il dovuto non ha le risorse necessarie per pagare i crediti alle imprese verso le quali è debitore.