venerdì 12 aprile 2024

Gli azzardi di Francesco.

 

Di cammelli, lupi e proprietà condivise. 12 aprile 2021

Francesco ama gli azzardi. Dopo il 'pugno' che, a suo dire, sarebbe giustificato contro gli irriverenti disegnatori di Charlie Hebdo che 'offendono la madre' di tutte le religioni e si attirano le ire armate dei terroristi islamici, eccolo misurarsi con la 'condivisione' – che non è comunione dei beni' come titola il Resto del Carlino, perché quella è relativa al matrimonio tra coniugi, già una forma azzardata di comunismo 'in una sola cucina' e camera da letto, a ben vedere.
E bisognerebbe estorcergli, a Francesco, a suon di domande insistite e incalzanti, una precisatio petita su cosa dovremmo tutti condividere – a parte gli innocui post su Facebook – delle nostre proprietà di maledetti capitalisti di piccolo e medio cabotaggio: se parte dell'abitazione, in caso si superassero i cinquanta metri quadrati a coppia, o parte (o l'intero gruzzolo) dei nostri sudati risparmi collezionati con anni di duro lavoro e personali fatiche.
E mi sovviene quella sequenza del film del 'Dottor Zivago' in cui il valente e generoso medico torna a casa e trova la casa invasa da una folla di 'profughi' sotto proletari con i capintesta del 'comitato di condominio' che gli contestano e alla sua famiglia di privilegiati e maledetti ricchi gli eccessivi metri quadrati dell'abitazione degli avi. Roba da cammelli che non passano per la cruna di un ago, mannaggia.
E se Francesco fosse vissuto in Russia al tempo di quei comitati, di certo sarebbe stato tra quei capintesta sovversivi e rivoluzionari che smembravano le proprietà terriere e il latifondo per darle in affido ai braccianti agricoli dei kolchoz, pur precisando nelle infuocate riunioni che il comunismo non centra una fava in questo genere di questioni, bensì è il cristianesimo il faro che illumina - e ha torto Lenin e ragione Francesco, il santo, che si spogliò dei suoi abiti lussuosi in presenza del padre affranto e vestì il saio e prese a parlare agli uccelli e ai lupi, che cose leggendarie!

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