domenica 28 aprile 2024

Le armi della democrazia e l'Europa (Giorgia-la Tiranna e i suoi infami detrattori).




Avete letto bene. La nostra simpatica premier, così benvoluta in Europa e capace di accreditarsi al centro dello schieramento politico europeo per entrare in maggioranza con gli infami (che non lasceranno fama) del ppe + socialisti nuovamente in sella a giugno (così dicono i sondaggi malandrini e partigiani), viene tacciata, in qualche foglio antifa di questo augusto titolo regale 'Giorgia-la-Tiranna'.
Che, come Elisabetta-la-Bastarda (da altri storici menzionata come Elisabetta-la-Grande che sconfisse la Invencible Armada di Ferdinando-il-Cattolico), la eleva al rango di onnipotente, - come erano i re di un tempo che mandavano a morte gli oppositori e i 'traditori' di ogni risma.
E, se non facesse ridere, dovremmo anche noi gridare, come gli antifa ed i presenti oppositori da tre palle un soldo ad ogni ricorrenza di 25 aprile, 'Al lupo, al lupo!' fascista e le libertà democratiche conculcate. Aita, aita, siamo le vergini cucce delle Grazie alunne.
E converrà, invece, prendere sul serio la minaccia della nostra premier di fare da spalla ai folli interventisti Nato in Ucraina e votare, invece, con grandi numeri, il suo diretto competitor, Salvini, che l'Europa la vuole rivoltare come un calzino e intende allearsi con le 'estreme' per fermare la valanga di morte impostaci da Biden-l'Anziano.
Possiamo davvero essere protagonisti in Europa, a giugno, se manderemo a casa gli infami bellicisti filo Nato e imporremo un clamoroso cambio di maggioranza politica.
Aux armes, citoyens! (La perorazione rivoluzionaria va intesa come metafora politica – è bene precisarlo per non incorrere nel subitaneo coro di 'Bella ciao', o peggio, dei nostri infiammatissimi 'antifa'.)


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