venerdì 26 aprile 2024

La Resistenza-Zelig degli Infiammati cronici e recidivi.

 

I cattivi maestri di una Resistenza piegata alla 'narrativa di guerra'. 25 aprile 2022

Dunque (conclusivo). Ti svegli una mattina di domenica ('mi sono svegliato una mattina...') e l'invasor di turno da vituperare è quello stesso di Stalingrado e della scoperta dei campi di concentramento in corso di avanzata, ma il compito che si è dato l'odierno 'invasore' è lo stesso di ieri: 'denazificare' una nazione confinante ieri satellite fedele, ma oggi schierata con il nemico storico occidentale - e armi a tonnellate e soldi a palate da oltreoceano e dall'Europa succube per farne l'ennesimo baluardo della 'cintura difensiva' (sic) Nato.
Ditemi voi quale 25 aprile vorrete celebrare – con un presidente a vita schierato politicamente con gli stolti maggiorenti Nato bellicisti ad oltranza e un presidente del consiglio drago che aspira (dicono) a diventarne il prossimo segretario plenipotenziario.
E vanno a farsi benedire nel letamaio della Storia tutte le rappresentazioni improbabili e vetuste di quella poveretta che invocava il partigiano di '...portami via, che mi sembra di morir.'
Già, perché non è più questione di libertà chiare e solari (defending freedom, scrivono gli Ucraini, resistenti a modo loro) e dei 'boys' multietnici con il chewing gum in bocca e la cioccolata da regalare agli scugnizzi e il 'rock and roll' nelle sale diroccate - che sbarcavano ad Anzio e in Sicilia acclamati dal popolo dei voltagabbana - bensì di una nazione confinante con il 'nemico storico russo' in cui si è 'importata la democrazia' americana al modo dei paesi arabi (leggi C.i.a. nei 'fatti di Maidan'), ma che qui ha attecchito benissimo grazie alla collaborazione fattiva dei fieri nazistoni del 'battaglione Azov', di cui alle note efferatezze e belluinità commesse nella 'guerra del Donbass' di otto anni fa.
E 'festeggiare' il 25 aprile con questi po' po' di aggiustamenti storici partigiani a spanne (nel senso della vigliacca 'partigianeria' di post moderna fazione e partito preso) è davvero impresa ardua e da non capirci più niente della Storia che ci dovrebbe essere 'magistra', ma è, invece, cattivissima maestra, al pari con quelle figure istituzionali che straparlano e a sproposito di una Resistenza somigliante a quella presente dell'Ucraina - e mandano armi a tonnellate e soldi a palate al fine di continuare la guerra per procura Nato ad alto rischio di prossime esplosioni termonucleari.
I cattivi maestri sono tra noi, s-governanti di grido al vertice delle istituzioni, ahinoi.

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“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO
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“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO
“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO

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